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Autore: ryuga hideki    19/12/2013    0 recensioni
-Non puoi farlo!- esclamò precipitoso il miliardario.
-Cosa? Tony, ma che...?- lo guardò un po' confuso.
-Bruce, non puoi farlo!-
-Ma io...voglio...- disse poco convinto, abbassando lo sguardo.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bruce Banner/Hulk, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Don't do it

 

Era arrivato il giorno tanto atteso, pochi minuti ancora e sarebbe stato ufficialmente impegnato. Ancora pochi istanti e avrebbe avuto una famiglia. Non sapeva se stava facendo la cosa giusta, l'unica cosa di cui era certo era che non poteva farsi scappare un'occasione del genere. Si stava preparando, guardandosi allo specchio e sistemandosi la cravatta viola scuro, mentre pensava a tutto quello che aveva passato. Erano trascorsi parecchi anni da quando aveva perso ogni contatto con lei, voleva proteggerla da se stesso e dal mostro che aveva dentro. Poi era stato contattato dallo Shield per quel lavoretto “difendere la terra dal dio impazzito” e lì aveva conosciuto di persona Tony Stark, colui che gli ha cambiato completamente la vita, stravolgendola al massimo. Grazie a lui aveva accettato quel mostro verde; grazie a lui aveva trovato più sicurezza in se stesso. Quando gli aveva proposto di andare a lavorare con lui, nella sua Stark Tower, e di vivere lì in un appartamento attaccato al laboratorio, gli aveva risposto un secco “No!”. Aveva paura di potergli fare del male e di metterlo in pericolo, ma a Tony non importava minimamente. Non sapeva se fosse molto stupido o se non gl'importasse delle conseguenze. Gli aveva detto, dopo la sentenza negativa, una semplice frase “Non m'importa dell'altro! Non mi farai male”. Servì solo quello a fargli cambiare idea e a farlo diventare più sicuro di sé. Grazie a lui era arrivato a quel momento.

Continuava a fissarsi, malinconico, allo specchio, come se stesse aspettando qualcosa o qualcuno. Sospirò più e più volte, cercando di calmarsi, ma senza riuscirci. E poi avvenne tutto in un lampo. La porta si aprì, costringendolo a voltarsi, e Tony iniziò a parlare, senza dargli tempo di collegare le cose.

-Non puoi farlo!- esclamò precipitoso il miliardario.

-Cosa? Tony, ma che...?- lo guardò un po' confuso.

-Bruce, non puoi farlo!-

-Ma io...voglio...- disse poco convinto, abbassando lo sguardo. -Voglio farlo. Voglio sposarmi...- concluse timoroso per poi alzare gli occhi su di lui.

-Non è vero! Guarda la faccia che hai! Sembra che dica “vi prego, salvatemi!”- protestò.

-Betty è la donna giusta, Tony! Cosa altro dovrei fare?- gli rispose con tono un po' alterato.

-Smetterla di essere così razionale e seguire un po' il tuo cuore, caro mio Dottore! Non puoi far finta di niente!- si guardarono per qualche istante senza dire nulla. Tony era disperato, sull'orlo di una crisi isterica e con gli occhi lucidi.

-Non faccio finta di niente...- sussurrò appena. Si sentiva morire dentro, con il cuore ridotto in mille pezzi. Odiava vederlo così e odiava sentire quelle parole, perchè erano vere. Tony aveva ragione, stava facendo finta di nulla, cercando di accantonare il tutto per chissà quale motivo.

-Ah no?- alzò un po' la voce, Tony. -Allora perchè ti sposi? Perchè non sei a casa con me? Perchè stai nascondendo tutto quello che abbiamo passato in questi anni? Dimmi...DIMMI PERCHÈ NON VUOI STARE CON ME?- una lacrima gli rigò il viso, venendo subito asciugata con una mano tremante.

-Non possiamo, Tony! Non...- abbassò lo sguardo.

-Non possiamo? Perchè non possiamo?- urlò con voce rotta, per poi fare un respiro profondo e tirarsi indietro i capelli.

-Perchè ti meriti qualcuno migliore di me! Perchè mi sentirei egoista a farti stare con me, quando tu vuoi cose che non posso darti! Perchè non avremmo una vita normale! Non avrai una vita normale, stando con uno come me!!!- stava perdendo il controllo, stava per cedere. Sentiva gli occhi farsi lucidi e le lacrime farsi strada. -Perchè non farei altro che farti soffrire inutilmente! Ci abbiamo provato, Tony! Hai visto cosa ti aspetterebbe! Notti insonni perchè il tuo compagno sta male per colpa dell'altro!!! Dover vivere in un certo modo per evitare che l'altro venga fuori! Essere costretto a stare in allerta per evitare di essere ferito se quello prende il controllo della mia mente!!!- quando finì di parlare aveva tutte le guance bagnate di lacrime, con gli occhi tutti rossi. Tony rimase a guardarlo con il cuore appezzi, non voleva vederlo così. Si stavano distruggendo a vicenda.

-E allora sposi lei?-

-Lei sa... Sa tutto, c'è passata prima di te! Sa come aiutarmi...- abbassò lo sguardo.

-Allora troverò anche io un modo per aiutarti!!! Non lasciarmi fuori...-

-Non lo capisci?- lo guardò sempre più disperato. -Non voglio farti passare una vita simile! Non voglio farti soffrire e vivere una vita piena di rimpianti! Non voglio che fra trent'anni ti sveglierai e penserai a quello che hai perso a causa mia!!!- a quanto pare non era tanto sicuro di sé come credeva. Se lo fosse davvero stato, a quest'ora, sarebbe a casa insieme a Tony o magari si starebbe preparando a sposarsi con lui, evitando questa scenata. Tony gli si avvicinò e gli accarezzò una guancia per asciugargliela dalle lacrime. Bruce gli strinse la mano, spostando la testa un po' di lato, chiudendo gli occhi.

-Perchè fai sempre così? Perchè non fai altro che prenderti responsabilità che non ti appartengono?-

-Tony...- il miliardario non gli fece finire la frase, appoggiandogli un dito sulle labbra.

-E' quello che voglio, Bruce... Non avrei rimpianti, perchè è ciò che voglio. Sopporterei le pene dell'inferno pur di passare il resto della mia vita con te-

Il Dottore lo guardò con uno sguardo da cucciolo. Non sapeva cosa fare. Era talmente confuso che non capiva più dov'era. Il cuore gli batteva all'impazzata solo ad averlo vicino.

-Non sposarti...-

-Non...- prima di poter concludere, Tony gli posò le labbra sulle sue, rubandogli un bacio. Bruce ricambiò, mettendogli le mani sul volto; dopo poco si staccò e lo guardò.

-Ti amo... e per questo non mi vedrai... Spero prenderai la decisione giusta...- si allontanò piano piano, continuando a tenere gli occhi sul suo dottore, fino a che non fu abbastanza vicino alla porta da voltarsi e andarsene.

-Ti amo anche io...- sussurrò, quando ormai il compagno era sparito. Rimase qualche secondo a fissare l'ingresso della stanza da cui se n'era andato Tony. Si sentiva vuoto e solo, per non parlare della confusione che aveva in testa. Gli avevano sempre insegnato ad usare la testa, ad essere sempre razionale e non seguire mai il cuore. Era questo che gli diceva sempre suo padre: “Seguire il cuore porta solo a pessimi risultati”. Fino a che non incontrò Tony, viveva la sua vita seguendo sempre e solo la ragione; poi arrivò lui e tutto cambiò.

Si toccò le labbra, ripensando al bacio che gli aveva dato. Sospirò e si voltò per guardare fuori dalla finestra. Doveva prendere una decisione, una di quelle importanti che ti cambiano per sempre la vita. Ci rifletté a lungo, ripensando ad ogni momento trascorso con Tony e a tutte le discussioni fatte. In fine pensò a Betty...pensò intensamente a lei e trovò la risposta.

 

 

Tony era tornato alla Stark Tower di malumore. Non aveva voglia di fare niente, voleva solo annegare il dolore e i pensieri nell'alcool, bere così tanto da non capire più nulla e dormire senza troppe difficoltà. Arrivò nell'attico e si incamminò, quasi come un morto, alla cucina. Prese un bicchiere e il rum, poi fissò il vuoto davanti a sé pensando a lui.

-Signore, sta bene?- chiese Jarvis, senza ricevere alcuna risposta.

-Non far entrare nessuno. Voglio restare solo...- gli disse dopo qualche minuto di silenzio.

-Come vuole lei...-

Rimase immobile, precisamente nello stesso posto, per qualche minuto, senza nemmeno versarsi da bere. Sospirò e tornò con i piedi per terra. Si allontanò dalla cucina mentre si toglieva la cravatta e la giacca e si avvicinava alla finestra. Non faceva altro che pensare alle parole di Bruce e al suo viso pieno di lacrime. Inspirò ed espirò più e più volte per evitare di scoppiare a piangere, sapeva che il dottore non sarebbe tornato da lui, sapeva che avrebbe fatto qualsiasi cosa per farlo vivere una vita migliore. Non ci riuscì, involontariamente i suoi occhi si bagnarono, facendo scendere delle gocce lungo le guance. Scrollò la testa, prendendo un respiro a pieni polmoni e cercando di far andare via il nodo alla gola.

-Spero che non passerai il resto della tua vita a guardare fuori dalla finestra...- era sul punto di rimproverare Jarvis, quando riconobbe quella voce. Si voltò con uno sguardo pieno di gioia in viso.

-Cosa...?- sorrise incredulo.

-Beh, ho pensato...- disse, togliendosi la cravatta viola e avvicinandosi a lui. -Perchè non provarci? Perchè non dargli una possibilità? E perchè non provare a seguire il cuore almeno una volta?- gli sorrise radioso.

-Bruce! Non immagini...!!!- lo strinse in un abbraccio.

-Lo so, è quello che ho provato anche io quando te ne sei andato...- gli rispose, stringendogli la camicia.

-Non mi hai fatto nemmeno bere il rum!!! Il rum!!!- gli disse, straccandolo dall'abbraccio per guardarlo con un'espressione sconvolta.

-Oh, allora è una cosa seria...- rispose, trattenendo le risate.

-E' una cosa serissima!!!-

-Non ha nemmeno risposto alla mia domanda, signore...E scusate l'intrusione...-

-Ah, ma davvero?- disse divertito, Bruce. -Povero Jarvis, potevi almeno rispondergli...-

-Scusa, Jarvy!-

-Non importa, signore...-

Tony avvolse le braccia intorno alla vita del dottore, avvicinandolo di più a sé e appoggiandogli la fronte sulla sua.

-E così hai lasciato Betty da sola all'altare?-

-No, le ho parlato, prima... poi sono corso qui...-

-Da me...- sorrisero entrambi, continuando a guardarsi negli occhi.

-Questa volta non ti libererai più di me...-

-Oh... non potrei chiedere qualcosa di meglio...- lo baciò con passione, stringendolo di più a sé. Dopo un po' si staccarono e si guardarono. -Ti amo...-

-Anche io...- gli sorrise un po' imbarazzato.

-Sono felicissimo! Sono...waa!!! Tu, io!!! Voglio sposarti!!!- disse in preda all'entusiasmo, saltando da una parte all'altra. La rivelazione fece imbarazzare un bel po' l'altro, che lo guardò con il viso completamente rosso.

-Tony...-

-E adotteremo una miriade di bambini!!! A meno che non siamo entrambi dei geni, quello che siamo, da poter trovare un modo per fare dei nostri figli!-

-Tony...-

-Ok, forse tre! Tre bimbi!-

-Tony...- cercò di attirare l'attenzione per poter parlare e farlo fermare.

-Va bene! Iniziamo con due! Poi si vedrà!-

-Toony!!!- alzò un po' la voce, ridendo. Il miliardario si voltò verso di lui.

-Cosa?-

-Stai correndo come un razzo! Facciamo una cosa alla volta!-

-Ok...- lo avvicinò, cingendogli la vita con le braccia. -Però voglio sposarti! E figli! Uno...due... Quanti ne vuoi?-

-Sei sempre il solito! Ti gasi troppo!- rise e poi lo baciò.

Non avevano idea di come sarebbe finita la loro storia, l'unica cosa di cui erano certi era che sarebbero rimasti insieme per molto tempo. Tony l'avrebbe convito, come solo lui sapeva fare, a sposarlo e, col passare del tempo, ad avere dei figli. Avrebbero mantenuto la loro relazione segreta a tutti i membri dello Shield fino a che Bruce non si sarebbe sentito pronto a rivelarla. Avrebbero trovato una soluzione ai problemi del dottore e sarebbero vissuti felici. Una vita semplice, o almeno semplice per essere dei supereroi, senza troppe complicazioni. Come si sarebbe conclusa non lo sapevano e, forse, non volevano saperlo. Solo il tempo avrebbe rivelato se sarebbero rimasti insieme per sempre o qualcosa li avrebbe costretti a lasciarsi. Ciò che era importante in quel momento e solo lì, adesso, era vivere il presente, felici e innamorati com'erano.

   
 
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