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Autore: aasil    19/12/2013    5 recensioni
Cosa succederebbe se Finnick non fosse morto, bensì rapito dai superstiti di Capitol City e completamente senza memoria?
Una società segreta, al cui vertice ci sono i figli del presidente Snow, cercherà di riconquistare il potere.
Dal testo:
«Cosa mi hanno fatto?» Chiese sconvolto, desideroso di avere risposte per tutte le domande che lo tormentavano.
Dopo un lungo sospiro Rosalie iniziò a raccontare.
«Eri in missione. Ti sei infiltrato fra i ribelli per scoprire i loro piani, tu volevi salvare Capitol City da una fine certa. Loro hanno capito chi eri, sono così crudeli Finnick, hanno lasciato che gli ibridi ti dilaniassero e poi ti hanno lanciato una bomba. Sei salvo per miracolo, i corpi degli ibridi ti hanno protetto.» Troppe informazione tutte insieme. Missione? Ribelli? Capitol City?
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair, Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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AMNESIA

 

 

Discovery

 

 

 

 

 

 

 

 

Annie sentiva che qualcosa non andava, si tastò la pancia cercando di capire se quel malessere era dovuto alla sua gravidanza di ormai tre mesi, ma non si accorse di niente di strano.
Si sentiva in allarme, come quando sta per succedere una catastrofe.
Era sempre stata capace di capire in anticipo quando sarebbe successo qualcosa di brutto, le avevano detto che era la sua pazzia che faceva viaggiare la sua mente su un'altra frequenza.
Attraversò il salotto, lanciò uno sguardo alla cucina e le cadde l'occhio sui barattolini delle spezie appoggiati sul ripiano. Ne mancava uno, il pepe, lo aveva rotto Finnick poco prima che venissero richiamati per l'edizione della memoria. Non aveva avuto il coraggio di ricomprarlo, aveva lasciato quello spazio per lui, per ricordarlo in ogni momento della sua vita. Si affacciò alla finestra scostando la tenda color sabbia. Capì che tutto ciò che sentiva non era frutto della sua fantasia quando vide un'ingente gruppo di persone ammassate nel suo giardino.
I loro volti erano strani, si guardavano l'un l'altro indecisi sul da farsi. Riconobbe Gale, l'amico di Katniss Everdeen.
Che ci faceva lì? Avevano parlato poche volte, alla mensa del Distretto tredici, non potevano di certo definirsi amici.
Inoltre Annie aveva sentito dire, che lui e la ragazza di fuoco non erano più in buoni rapporti, perchè proprio lui che l'aveva sempre aiutata a sostenere la sua famiglia, aveva fatto l'errore di uccidere la piccola e dolce Primrose.
Lei e Katniss erano molto più simili di quanto pensassero.
Entrambe erano riuscite a vincere i giochi, non senza conseguenze, e avevano perso persone per loro immensamente importanti.
Provò solidarietà verso la ghiandaia imitatrice, era sempre stata gentile con lei, non trattandola da pazza come facevano tutti gli altri, in più voleva bene a Finnick.
Il suo amato ragazzo dagli occhi del colore del mare.
Suonarono alla porta, era indecisa se far finta di non essere a casa o aprire.
Era troppo tempo che non vedeva così tanta gente tutta insieme, non se la sentiva di far entrare quelle persone, non promettevano niente di buono.
Bussarono di nuovo, più forte.
La ragazza intimorita si avvicinò e aprì.
Davanti a lei c'era Plutarch Heavensbee, con i capelli scompigliati e gli occhi cerchiati di nero, segno che non aveva dormito.
«Annie, non aver paura, possiamo entrare?» La ragazza non fiatò ma si mise da parte e fece un cenno affermativo.
Varcarono la soglia solo Plutarch e Gale, che si accomodarono in salotto.
«Hai acceso la televisione di recente Annie?» Parlava con voce lenta scandendo bene le parole, convinto come tutti gli altri che lei fosse del tutto pazza e incapace di capire.
Perchè voleva sapere se aveva guardato la TV? Cosa poteva essere successo di così importante in un momento di pace come quello?
«No.» Si limitò a dire la ragazza, diffidente nei confronti dei due uomini.
«Allora dobbiamo parlare di un po' di cose, è meglio che ti sieda.» Continuò Gale senza guardarla negli occhi. Sembrava il fantasma di sé stesso, non era più il giovane ribelle che aveva conosciuto al Distretto tredici.
Annie fece come le era stato detto e si sedé sulla poltrona di velluto rosato, su cui era solita leggere la sera dopo cena.
«So che può sembrare assurdo, ma Finnick è ancora vivo.» Sussurrò Plutarch osservandola attentamente.
Le parole non ebbero un collegamento immediato nel suo cervello, all'iniziò pensò che la stessero prendendo in giro, come le persone che la deridevano chiamandola pazza.
Poi una piccola speranza germogliò all'altezza del suo stomaco e tentò di espandersi in tutto il suo corpo. La ragazza la estirpò immediatamente, sapeva che non era possibile una cosa del genere, si sarebbe solo fatta del male lasciandosi convincere da quelle parole.
Strinse gli occhi, e si prese la testa fra le mani, dondolandosi sulla poltrona. Aveva bisogno dell'unica persona di cui si fidava, necessitava le sue braccia intorno al suo corpo a confortarla ad aiutarla a capire cos'era giusto e cosa sbagliato. Ma lui non c'era, doveva cavarsela da sola.
«Annie, sto dicendo sul serio, tuo marito è ancora vivo.» La ragazza non si mosse, i due uomini si scambiarono un altro sguardo e Gale si avvicinò al televisore inutilizzato da tempo e l'accese.
Comparve il volto di Finnick, i capelli pettinati all'indietro in modo innaturale, in stile Capitol City. Annie subito si raddrizzò sulla poltrona e ascoltò le parole dell'amato.


Sono Finnick Odair.
Mi trovo qui di fronte a tutto Panem come esempio, per mostrarvi che sono vivo, che le vostre bombe non sono state in grado di uccidermi.
Dovete abbandonare Capitol City e rimettervi sotto al potere dei legittimi eredi di quell'autorità che avete rubato.
Voi che difendete la libertà, siete stati i primi ad aver aggredito quel diritto fondamentale e dovuto a ciascun individuo. Avete ucciso i nostri bambini e reso schiavi i nostri concittadini, che per molti anni avevano guidato in modo pacifico e giusto tutto il paese.
Mi rivolgo a te Ragazza di Fuoco, a te che hai acceso la scintilla che ha distrutto migliaia di persone: non sei riuscita ad uccidermi come non sei riuscita ad uccidere i più tenaci di noi.
Stiamo per tornare a riprenderci ciò che è nostro, come difensori della pace vi stiamo dando la possibilità di arrendervi ed evitare un altro spargimento di sangue.
Avete tre giorni per comunicarci la vostra decisione.


L'uomo davanti a lei nel televisore non poteva essere Finnick.
Aveva i suoi occhi, i suoi lineamenti, il suo corpo, ma lo sguardo era spento e il suo comportamento inusuale. Il suo Finnick non avrebbe mai detto quelle cose, non dopo tutto quello che aveva fatto per salvare i Distretti.
Annie non sapeva cosa pensare, la disperazione l'assalì.
Doveva essere felice? Quello era davvero suo marito? Stava per iniziare una nuova guerra?
Iniziò a dolerle la testa nel cercare di capire quel messaggio, non l'aveva nominata, non aveva minimamente accennato a lei in alcun modo. Eppure quello sguardo le smuoveva qualcosa dentro, le sembrava una richiesta d'aiuto.
«Abbiamo motivo di ritenere che lo abbiano depistato, proprio come avevano fatto con Peeta.» Disse Plutarch.
«Dobbiamo salvarlo! Dobbiamo andarlo a prendere subito! Devo parlare con lui! Gli farò cambiare idea!» Annie iniziò ad agitarsi, stava lentamente realizzando che esisteva ancora una speranza per lei e Finnick. Si sentì invadere da una nuova energia, avrebbe affrontato qualsiasi ostacolo pur di riaverlo con sé.
Non le importava se gli avevano fatto il lavaggio del cervello, se non la amasse più, o se perfino volesse ucciderla. Quello era l'uomo che amava e lei sarebbe riuscita ad aiutarlo, sarebbero di nuovo stati felici, e loro figlio avrebbe avuto il padre che meritava.
«Calmati Annie, prima di correre a salvarlo dobbiamo organizzarci. Minacciano di scatenare una nuova guerra, e questo non possiamo permettercelo.» La voce di Gale era calcolata e fin troppo calma. Annie fece una smorfia contrariata, la salvezza di Finnick era tutto ciò che contava per lei.
«La presidente Paylor ha messo tutti i Distretti in allerta, il vero problema è che non sappiamo se gli ex capitolini si schiereranno con noi o se decideranno di appoggiare i fratelli Snow.» Continuò Plutarch.
Annie era consapevole che a differenza di quello che aveva detto Finnick, quelli che un tempo erano gli abitanti di Capitol City non erano stati né sterminati né schiavizzati. Si erano sparpagliati nei vari Distretti e avevano preso a vivere come le persone normali. Ormai in ogni parte di Panem circolava cibo in abbondanza e condizioni igieniche dignitose, ma soprattutto non vi era più quell'alone di paura per gli Hunger Games, che erano stati definitivamente aboliti.
«Per prima cosa dobbiamo trovare Katniss Everdeen e convincerla ad aiutarci. Lei è stata l'unica che in passato è riuscita a riunire tutte quelle persone per dar vita alla rivolta.» Quando sentì quel nome sulle labbra di Plutarch, Gale fissò il bordo del tappeto con espressione addolorata. Era impossibile non notare quanto soffrisse per quello che aveva fatto, ma nessuna scusa sarebbe mai stata abbastanza per discolparsi. Al posto di Katniss era sicura che lo avrebbe odiato, quindi non poteva biasimarla se aveva deciso di interrompere ogni rapporto con lui.
Annie fece le valige con le poche cose che le servivano e salì sull'overcraft insieme a Plutarch e Gale, il suo giardino era ancora affollato dei suoi concittadini, curiosi di vedere cosa avrebbe fatto la pazza, ora che aveva scoperto che suo marito era ancora vivo.
Non le importava ciò che pensavano, sentiva il cuore più leggero e una forte speranza che poco a poco la possedeva e si fondeva nelle sue ossa.
Ora aveva una missione ben precisa e quello la rendeva più sicura di sé.
La sua rotta puntava verso il Distretto dodici, verso la Ghiandaia Imitatrice.



 




Angolo autrice:

 

Chiedo umilmente perdono per avervi fatto aspettare quasi una settimana per questo capitolo, ma come ben sapete prima delle vacanze si concentrano tutte le verifiche e interrogazioni.
Tornando alla storia, le cose stanno iniziando a smuoversi e si può dire che stiamo entrando nella vicenda vera e propria.
Ho tante idee per il prossimo capitolo e vi prometto che con le vacanze di Natale i miei aggiornamenti saranno più regolari e cercherò di scrivere capitoli più lunghi.
Questo l'ho scritto la sera dopo aver studiato tutto il pomeriggio quindi scusatemi se non è proprio il meglio che avete letto.
Spero che recensiate e mi facciate sapere cosa ne pensate, mi fa molto piacere leggere le vostre parole.
Vorrei anche ringraziare tutte le persone che seguono questa storia, siete tutti molto importanti, grazie!

 

Much love

 

Lisa

   
 
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