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Autore: Martaxoxo    19/12/2013    6 recensioni
“Ma che stiamo facendo…” dice lui mentre mi toglie la maglietta e mi bacia con passione.
“E’ sbagliato Zayn” dico io mentre gli tiro giù la zip dei pantaloni.
“E perché stiamo continuando sapendolo?” dice lui tra un bacio e l’altro
“Perché ci piace Zayn” dico io col fiatone prima di finire sul letto con il mio migliore amico da una vita.
E non per dormire questa volta.
“Le cause perse sono la mia passione” dico mentre lei distoglie lo sguardo per mettersi a fissare il paesaggio di nuovo.
“Ti odio Harry, prima di te la mia vita era così semplice. Così giusta! Ed ero dannatamente innamorata di Zayn. Poi sei arrivato come una cometa nel mio cielo scuro, e mi hai illuminato così tanto che, quando te ne sei andato dal mio cuore non riuscivo a vedere più le stelle, quelle stelle che mi erano sempre parse luminose. E non riuscirei mai a vivere senza di te.” Dice lei mentre delle lacrime le rigano il viso.
“Mi piace, l’odio è una passione così forte, passionale” dico io mordendomi il labbro.
Martaxoxo
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOW AND FOREVER
"And I think
I'm gonna love you for
a long long long long time.
Like forever"

Forse era semplicemente uno scherzo del detino, ma quei tre si trovavano nella stessa città.
Lei che cercava di legare tutto insieme con pezzi di corda troppo corti.
Il riccio che cercava di farla sorridere almeno un po' nell'impresa.
E il nostro ragazzo solitario che si nascondeva da tutto e da tutti, soprattutto da lei, ma non aveva ancora capito che agire sarebbe stata la cosa migliore, probabilmente.
Si stava nascondendo da se stesso, dalle sue emozioni, e non lo aveva ancora capito.
Se fossi stata in Marta sarei scappata da quel grande casino che avevo fatto, me la serei data a gambe.
Ma visto che sono solo la narratrice, vi racconterò cosa successe quel giorno.


Forse la mia testa aveva ragione, dovevo tornarmene a casa, prima di diventare troppo depresso.
Ma il mio cuore diceva che era lì che dovevo stare, in Europa, e per molto tempo.
Del resto, anche per la mia testa, New York significava Marta, e non aveva bisogno di vedere i due piccioncini neanche per un secondo. O un attimo.
Stavo pensando, addirittura, di restarmene lì anche per tutto il primo semestre di college, magari potevo fare richiesta di trasferimento da qualche parte in Francia, sarei restato vicino a mia zia, e così alla mia ansiosa famiglia.
Charlotte avrebbe sicuramente acconsentito, e così mamma.
E il palazzo era così accogliente, e mi piaceva trascorrere le mie giornate a rinfrescare il mio francese e a comportarmi da nobile.
“Nobile”, in teoria lo ero, ma ero americano, e gli americani non possono essere anche nobili.
Ma dovevo anche dire che non c’era gente interessante a palazzo.
Mio cugino Liam era l’unico della mia età, oltre a qualche parente lontana troppo frivola per i miei gusti.
E Liam era troppo snob, probabilmente credeva che mio padre fosse nato in una grotta o qualcosa del genere, perché non faceva altro che cercare di alludere alla sua presenza nel mio, ormai macchiato, pedigree.
Questo lo faceva quando poteva sprecare il suo preziosissimo tempo nel parlare con me, tempo che, fortunatamente per me, era limitato dalle sue continue partite di tennis con Louis.
Louis, già, Louis Tommilson, ogni volta che lo vedevo c’era anche Cassandra, e questo non mi faceva bene.
Per niente bene.
E so cosa starete pensando.
Impossibile.
Sì, Cassandra Elettra Nicole Willson, la sorella di Marta.
Non faceva altro che scorrazzare per palazzo con Louis, il quale scorrazzava dietro a Liam.
Erano una specie di trenino della discordia, e per me era meglio evitarli.
Soprattutto la mielosissima ragazza che cercava in tutti i modi di pilotare le sue conversazioni sull’argomento “Marta”, cosa che non mi faceva per niente piacere.
Del resto le mie ferite erano così giovani che bruciavano al minimo movimento del mio cuore.
Cercavo perciò di impegnarmi nella lettura più di quanto avessi mai fatto.
Andavo in spiaggia due volte al giorno, portandomi dietro un libro.
Montecarlo era una città stupenda, ma per me non era nuova, preferivo leggere che farne il millesimo giro turistico.
Ho appena passato Place du Casino quando, svoltando a destra dell’Hotel de Paris, vedo Cassandra corrermi incontro eccitata.
“Zayn!” dice con un urletto mentre cerca di saltare su i tacchi.
“Ti stavamo cercando sai? Intendo io Lou-Lou e Li…” parte sorridente senza lasciarmi un secondo per salutarla.
Odio chi dà nomi scemi agli amici, e poi quelli che ha dato lei a loro sono davvero imbarazzanti…
A qual punto, sempre con il solito supersorriso, mi consegna una busta in carta dorata con un timbro in cera lacca rosso, recante lo stemma di palazzo.
“Cosa è’?” chiedo io cercando di indovinare nella mia testa.
Deve essere qualche comunicato stampa, o qualche lettera da casa forse…
“E’ l’invito per il ballo di fine estate!” dice lei con una risata stridula che fa veramente paura.
Intanto a si sono avvicinati anche un Liam in polo bianca e un Louis con la camicia aperta.
“Verrai cugino?” mi chiede Liam alzando le sopracciglia come se si aspettasse già una risposta precisa.
“Non lo so… Ho molto da fare…” e soprattutto non ho voglia di una festa, è troppo presto, è passato poco tempo…
E poi l’estate non è ancora finita per me.
“Dai amico! L’estate è agli sgoccioli! Sappiamo entrambi che mancano solo due settimane e mezzo all’inizio del semestre, goditi con noi l’ultima festa!” mi dice cordiale Louis.
“E’ che…” cerco di dire io mentre penso ad una scusa decente.
“E’ il ballo più ‘in’ di tutta l’estate a palazzo!” dice Cassandra con la solita aria da ‘ti prego ti prego’.
“Parliamo di Elle, Vogue che vengono a fare foto caro…” aggiunge Liam che sembra intendersene.
“Non sto bene in smoking” dico io trovando una scusa che fa ridere anche me.
“Lo smoking sta bene a tutti caro… Fidati” dice Cassandra mentre fissa Louis sognante, come a vederlo già agghindato per il ballo.
“E non ho un’accompagnatrice” aggiungo poi ovvio.
Accompagnatrice.
Una parola e mille ricordi.
Una persona sola potrebbe.
Blocco i miei pensieri prima di rabbuiarmi ancora di più.
Non devo pensarci.
Lei è felice.
Non importa con chi e come.
Ma so che mi importa, e molto.
“Non serve un’accompagnatrice! E poi il ragazzo solitario è sempre quello che fa  più scalpore.” Dice altrettanto ovvia Cassandra, riportandomi alla realtà.
“Verrò…” dico sospirando e dandogliela vinta.
Del resto non ce la faccio più di leggere.
E magari mi distrarrò da lei.


 
 
Camminando sul marciapiede a bordo spiaggia mi sento terribilmente sola.
Harry e Niall si sono dati ad un’intramontabile giro turistico della città, con tanto di cuffiette e di guida.
Io sono rimasta da sola in stanza, e ho deciso di andare a fare una passeggiata, ormai quei due dovrebbero essere già all’hotel a prepararsi per la serata, ma io ho ancora addosso il mio prendisole giallo, un po’ scolorito, che è il mio preferito.
Il sole sta ormai tramontando.
Guardando la palla luminescente che si tuffa nel mare iridescente mi viene in mente la tumultuosa mattinata dopo il viaggio in aereo, sei giorni fa.
Sospiro leggermente al ricordo delle parole di Harry, che hanno anch’esse a che fare con il Sole.
E con un’eclissi, e qui i miei pensieri si spostano sull’altro lato della mia testa.
Zayn, nessuna traccia di lui.
Deve essersi nascosto molto bene per non essere stato trovato neanche dalle nostre continue ricerche, e con nostre intendo mie e di Harry.
Niall sta cercando un’altra persona in questa città stupefacente, deve essere davvero importante per lui.
Zayn non si vuole far trovare, è chiaro, e mi manca, terribilmente, anche questo mi è chiaro.
Mi manca il tocco della sua pelle sulla mia, mi mancano le sue carezze così fredde, così…. Zayn.
Non c’è modo per descrivere quello che sento, o almeno che sentivo.
Mio chiedo se, dopo aver provato una sola volta il sapore di Harry, quello di Zayn mi parrà ancora così affascinante.
Ma la risposta è sì, lo so.
Il problema vero è che quando avrò Zayn perderò Harry, a poco a poco magari.
Oppure con un distacco netto, doloroso.
Ma lo perderò, lo sappiamo tutti e due.
Ho un’altra scelta ovviamente, il contrario.
Il mio sguardo si rabbuia come il cielo, che a poco a poco sta diventando stellato e blu.
“Marta! Che ci fai qui?” una voce cristallina e ridacchiante, ma anche un po’ sorpresa mi risveglia bruscamente.
“O mio Dio! Che ci fai qui tu” dico io con un urletto spaesato sottolineando l’ultima parola.
“Sono qui con Louis, e tu?” dice lei completamente fiera di se stessa, del resto è sempre stata così… stupida.
“Louis Tommilson? Il fighetto della scuola?” chiedo io alzando le sopracciglia.
“Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda” dice lei canticchiando una delle frasi che mi ripete da quando siamo bambine.
“Ma insomma Cassandra! Non credo debbano essere affari tuoi!” dico io accigliata, non voglio che si sappia in giro di me ed Harry, e Cassandra non terrebbe mai un segreto, nemmeno per sua sorella.
“Oh Emme…. Sei così… Sola… E cupa!” risponde lei come per sottolineare ancora una volta la sua apparente relazione con il moretto.
“Non chiamarmi Emme” dico io non dandole ascolto ancora una volta.
“Devi assolutamente sorridere, mi preoccupo.” Dice lei avvicinandosi stranamente preoccupata, infondo un cuore ce l’hanno le mie sorelline, anche se a volte non lo usano nei miei confronti.
“E’ successo un casino quest’estate Cass!” dico io sospirando e cercando di aprirmi.
“Oh… Mi dispiace.” Dice lei abbracciandomi.
Io sono davvero stupita, probabilmente nessuna delle mie sorelle ha mai compiuto un gesto del genere, se non nelle fotografie di famiglia, o cose del genere.
“Devi venire al ballo di fine estate Marta, con chiunque tu voglia, o da sola, se preferisci” dice lei staccandosi dall’abbraccio.
“Che?” dico io non capendo.
“Alloggio a palazzo Marta, e sono invitata al ballo dei reali, ci saranno tutti quanti, devi venire” dice sorridendomi cordialmente.
“Mi devo vestitre…?” diico io venendo subito interrotta da mia sorella.
“Elegante, abito da sera” dice lei sorridendo compiaciuta.
“Oh… odio gli abiti da sera…” dico io sbuffando anche se l’idea del ballo mi piace.
“Starai da Dio…” dice lei unendo le mani in segno di preghiera e trattenendo il fiato.
“Sì, verrò! Posso portarmi una persona?”
“Ma certo!” dice lei ammiccandomi.
“Lascia perdere Cass…” le rispondo io sbuffando.

 
 
 


La cena era stata servita nella solita stanza con le pareti rosse e arancioni, su vassoi di cristallo e piatti di ceramica colorata.
Charlotte aveva dovuto presenziare ad una cena con Alberto, e così quella sera erano rimasti solo i quattro ragazzi.
Zayn aveva pensato più volte di saltare la cena, ma alla fine la fame aveva avuto la meglio su di lui, e si era vestito velocemente per non ritardare a quell’appuntamento fisso.
Louis sedeva vicino a Liam e Zayn, a capo tavola, cercava di non ascoltare le scemate che si dicevano quei due.
Cassandra fece la sua entrata in scena scusandosi per il ritardo ben un quarto d’ora dopo l’orario prefissato.
Zayn non la degnò di uno sguardo mentre si scusava con tutti e tre.
“Non immaginate nemmeno perché sono così in ritardo…” disse la ragazza sospirando vistosamente.
Louis e Liam ebbero un unico pensiero, e riguardava una certa vetrina di Prada.
Nella testa di Zayn, il motivo era semplicemente ipotizzato come “una delle sue scemate”, non ci pensava neanche ad un’ipotesi sensata.
“Ho incontrato Marta!” dice lei con un urletto e sorridendo di gusto.
Al suono di quel nome la testa del morosi alza dal piatto per sentire e guardare meglio.
“Stai scherzando? Quel bocconcino di tua sorella è qui a Montecarlo e tu non lo sapevi neanche?!”  esclama Louis, che non è totalmente indifferente alla cheerleader.
Zayn vorrebbe uccidere il moretto proprio in quell’istante, se non fosse che non vuole assolutamente rendere partecipi quei tre della sua vita privata, già abbastanza incasinata.
“Oh… davvero?”  dice perciò con l’aria di uno che non sa niente mentre pensa ad un possibile omicidio del Tommilson durante la notte.
“Tu sei il suo migliore amico e non lo sai?!” esclama ancora una volta, dubbioso, Louis.
“E’ una ragazza…. Misteriosa. Vero Zayn?” dice Cassandra, come per nascondere qualcosa che sa, ma che non dovrebbe sapere.
Lei sa, sa tutto. Può sembrarvi stupida, ma nessuno, neanche lei, si lascerebbe scappare le occhiate proibite che si lanciavano quei due nei dintorni di casa.
“Già…” dice Zayn accorgendosi di quello che sta cercando di fare Cass.
All’improvviso le sta simpatica, stima reciproca più che simpatia.
O forse è solo un altro modo per dire che è in debito con la bionda.
“E che mi dici… E’ carina?” interviene Liam finendo il piatto di pasta.
“E’ fantastica, dovresti vederla Liam, è una bomba sexi…” dice Louis ammiccando all’amico.
In quel momento Zayn stringe il coltello d’argento nella mano sinistra e pensa veramente di fargli male, molto male.
“Cambiamo argomento?” dice all’improvviso Cassandra, e Zayn gliene è eternamente grato.
Nessuno si accorge che, dopo cena, quando Liam e Louis sono usciti dalla stanza Zayn e Cassandra li seguono leggermente distaccati.
“So tutto” dice lei a lui seria, serissima.
Zayn inghiottisce un po’ di saliva, ma il nodo in gola è ancora lì.
A ricordarle lei, perfetta, assolutamente… Marta.
Non ci sono parole per descrivere la mora nella testa del ragazzo.
“E lei ha bisogno di te.” Sussurra Cassandra dura, dura come le parole che pronuncia.
“Ha Harry” dice Zayn bruscamente alla ragazza.
“Ti ripeto, ha bisogno di te.” Dice ancora la ragazza, scandendo le parole.
“Ha solo bisogno di scegliere” dice lui cercando di rimanere calmo, sangue freddo come al solito.
“Ha già scelto te.” Lo rassicura lei, cercando di rassicurare mentalmente anche se stessa.
“Risposta sbagliata Cassandra…. Risposta sbagliata” sussurra Zayn, a bassissima voce prima di velocizzare il passo e chiudersi in camera sua.
Da solo.

 
 

 
“Ti assicuro che sarà una cosa tranquilla Harry, è solo un ballo di gente snob… Non si mettono mica a ballare sui tavoli!” dice Marta cercando di convincere Harry per la millesima volta.
Al suo ennesimo no le viene in mente la frase vincente.
“Ok… Allora ci andrò con Louis Tommilson, si è già offerto, e gli sono sempre piaciuta. E’ qui anche lui.”
Il viso di Harry cambia sfumatura.
“Scordatelo, non ci vai con quel pervertito, non ti immagini nemmeno quello che ha detto che ti vorrebbe fare, una volta in spogliatoio a football. E’ fuori di testa…” dice Harry seriamente preoccupato.
“Se tu vieni, e accetti la mia proposta di farmi da accompagnatore non ufficiale io non vado con Tommilson” dice Marta ricattandolo come aveva previsto in precedenza.
“O ufficiale o niente” la ricatta Harry a sua volta avvicinandosi al letto sul quale è seduta e sedendosi vicino a lei.
“Non ufficiale o Tommilson” ripete Marta nascondendo male un sorrisetto.
“Ok… Sorridi sorridi…” dice lui vedendo l’espressione della ragazza.
La trova assolutamente perfetta, in ogni suo lato, da ogni punto di vista.
“ahahah… vinco sempre!” escalma quella ridendo.
“Ti meriti un premio, sei una manipolatrice nata.” Dice Harry con voce roca prendendo il viso della ragazza e accarezzandolo con il sorso della sua mano.
“Un premio… Voglio un premio” lo prega sussurrando queste parole all’orecchio del riccio, del tutto avventata.
Nella sua testa in quel momento c’è solo lui, e l’idea di lui su di lei, o lei su di lui.
Ne ha bisogno, lo ama, lo sa, e si sente davvero completa in quel momento.
Lui si avvicina al suo viso lentamente, troppo lentamente.
E la bacia, con molta, molta, passione.
Per poi passare a mordicchiarle il lobo dell’orecchio suscitando in lei un gemito che non reprime, si sente libera, così sbagliata.
Dannatamente sbagliata.
E in un attimo lei sta già sbottonando la camicia a quadri di lui mentre il suo prendisole è già per terra, sul pavimento.
Si baciano con foga, passione, affetto.
E quella notte continuano così, e a tutti e due sembrano momenti infiniti.
“Cazzo, quanto è sbagliato” dice Harry distrutto dopo l’ennesimo round.
“E come è giusto, troppo giusto. Sei l’aria e il sole Harry, l’avevi detto no?” e così con carezze e tocchi dolci continuano fino all’alba.
“Ci siamo dimenticati il preservativo Marta!” esclama Harry ad un certo punto.
“Shhh… prendo la pillola Harry…” lo rassicura lei dolcemente per passare un’altra volta la mano nei suoi ricci perfetti.
“Ti amo” dice Harry guardandola negli occhi intensamente.
“Anche io” dice Marta, e sa che sia la sua testa, che il suo cuore, lo stanno urlando da tutta la notte.
“E vissero per sempre felici e contenti?” chiede Harry sorridendo e ridacchiando tra se e se.
“Vorrei fosse così semplice” dice Marta sorridendo.
Cala il silenzio, ma non è un silenzio teso.
Sa di amarlo, è una certezza che ormai fa parte di lei.
E proprio quando la sua testa inizia a pensare all'altro ragazzo, Marta guarda Harry sorridendo e sussurra:
"Ti amo Harry Styles, ti amo davvero. Lo so."
"Sempre saputo" aggiunge Harry sorridendole.
"Comunque ti amo anche io Marta Willson, ora e sempre"
E per la prima volta Marta non si sente accapponare la pelle a quelle parole, anzi, sorride.
Sorride perchè sa che, qualunque cosa succeda dopo una notte del genere, lei amerà 'ora e sempre' Harry Styles. 
E in quel momento il pensiero di Zayn è così lontano dalla sua testa che si sente strana.
"Ora e sempre, anche io Haz" dice sorridendogli e accarezzandogli il viso.


Angolo Aurtice
Aloooraaaa.... Questo capitolo mi piace abbastanza... diciamo che è di transizione, serviva. Ho usato un nuovo metodo per suddividere le parti questa volta, ditemi se i è piaciuto.
Comunque penso che lo userò solo per questo capitolo, o forse anche nei prossimi due o tre, mi serve per dividere i punti di vista senza scrivere, per sempio, Zayn pov. Approposito di Zayn, è tornato, mi era mancato tanto! E anche a Marta, anzi a lei manca ancora. Ma adopotutto si sta divertendo lei...
L'ultima parte del capitolo è abbastanza imbarazzante ma ci voleva assolutamente.
Non ditemi che davanti a Harry Styles e ad un letto morbido e vaporoso non pensate a quello! Marta è come noi, e perciò pensa a quello, anche.
E finalenete l'ha detto sul serio... Ma vorrei precisare che i suoi sentimenti per Zayn non si sono affievoliti nenache minimamente... anche se lei forse pensa un po' il contrario... Che stupidina.

Scena da Film

“Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda”

“Ma insomma Cassandra! Non credo debbano essere affari tuoi!”
 
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Martaxoxo

 
   
 
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