Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Tomoko_chan    19/12/2013    7 recensioni
Dopoguerra.
Hinata si sente disorientata e terribilmente sola. Ha perso Neji, ha visto la speranza di un Naruto tutto per sé sciogliersi come neve al sole. Finalmente vede tutto con chiarezza: il dolore provato fin dall'infanzia, la mancanza di amore, di qualcuno che avesse cura di lei. Si arrende alla sofferenza e cambia, diventando più cupa.
E se incontrasse un'anima altrettanto solitaria e cupa come lei?
Tratto dal testo:
-Spiegati meglio, poetessa. - disse lui, con quella solita aria strafottente.
-Credo che tu, fondamentalmente, sia una persona buona e pura. Ma… quello che ti è successo e il dolore che hai provato ti hanno reso una persona molto cupa.
-Allora anche tu sei una rosa blu.
Il modo in cui aveva affermato, in poche parole, che erano simili, le fece perdere un battito.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Sasuke, Naruto/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non innamorarti di me.

Capitolo 5, Il giorno della verità.
 
“Il tuo amore è consolazione
nella tristezza,
tranquillità nel tumulto,
riposo nella stanchezza,
speranza nella disperazione.”
  - Marion C. Garretty
 
Non vedere altro che dolore,
sangue, morte e disperazione
logora anche l’animo più forte.
Quello che un tempo ha sorriso,
 adesso cerca consolazione.
 
 
 
Hinata camminava, indecisa, vorrebbe tornare indietro, eppure il bisogno è così grande che vorrebbe correre.
Camminava, un piccolo mazzo di girasoli in mano, una piccola rosa blu nell’altra.
Arrivò davanti alle grandi porte dell’ospedale. Si aprivano in continuazione, gente che entrava, che usciva, solo lei sostava lì, dubbiosa. Era sul punto di lasciar perdere, ma ecco che la sua grandissima fortuna le venne in soccorso ancora una volta. Sakura le si avvicinò, indossando un camice e portando i capelli legati, sembrando fiera di sé, forte e sicura, mentre lei era consapevole di apparire come una bambina piccola e impaurita in cerca della mano sicura della mamma.
  << Hinata, quanto tempo, ciao! >> la salutò con un sorriso smagliante, seppur stanco. << Avanti, entra! Vieni a trovare Naruto e Sasuke? >>
  << Emh.. sì.  >> rispose lei, non accennando minimamente che il venire a trovare Naruto era solo una conseguenza, perché lei in realtà voleva vedere Sasuke, ché dal loro ultimo incontro, tre giorni prima, le aveva lasciato un gran senso di incompletezza e curiosità.
  << Allora andiamo dalla stessa parte. >> rispose sicura lei, guidandola per le scale << E’ l’ora della medicazione. >>
Percorsero due rampe di scale, un lungo corridoio, e alla fine entrarono in una grande stanza.
Subito l’urlo di Naruto le accolse << Wooh, Sakura-chan, Hinata-chan! >>
  << Cuccia Naruto, fila subito a letto. >> fu la risposta perentoria della rosa.
Che strano, pensò Hinata, notando i loro sguardi, il tono di voce di lei e l’obbedienza di Naruto, si trattano male, eppure si vede che si amano. Osservò lui, poi lei, e di nuovo quella sensazione di amarezza e rancore riaffiorò infondo al suo animo. Sentì però, nonostante la confusione che quell’incontro indesiderato le causava, che quelle emozioni stavano lentamente affievolendosi, come se il suo cuore spezzato stesse guarendo un poco alla volta. Era merito suo, se era così, sentiva di essere rinata, cambiata, perchè era stata lei a volerlo. Certo, la presenza, anche se sfuggente, del vendicatore Sasuke Uchiha era stata un ovvio motivo di svago.
Si voltò verso l’angolo più buio della stanza e ciò che vide l’afflisse: Sasuke, seduto compostamente nel suo letto, con della garza che gli fasciava la testa e gli copriva gli occhi.     Perché?
  << Sasuke ha affaticato molto gli occhi durante la guerra. >> affermò Sakura, rispondendo ai suoi pensieri << Stiamo cercando di curarlo. >>
E quel cercando impaurì Hinata più di quanto lei volesse far credere. Quando lo aveva visto, giorni prima, non portava fasce, anzi, l’aveva addirittura attaccata durante il loro primo incontro. Aveva notato quegli occhi spenti e opachi, ma conoscendo di fama il suo carattere pensava fosse normale, e invece… Non sapeva perché provava certe emozioni, ma cercando di rimanere calma, la mora si avvicinò al biondo e gli porse i girasoli.
  << Oh, grazie Hinata-chan! >> rispose lui, ma lei non ci badò molto, sentendosi totalmente indifferente e pervasa da altri pensieri.
Andò dall’altro capo della stanza, mise la rosa in un vaso di vetro colmo d’acqua, avvicinò una sedia e si sedette al capezzale di Sasuke. Sapeva bene che Naruto e Sakura la stavano guardando incuriositi, soprattutto lei, che immaginava che Hinata si sarebbe seduta accanto a Naruto, colui che aveva amato per tanto, non vicino a Sasuke, con cui, per quanto ne sapeva, non aveva mai scambiato molte parole. Però si vedeva bene che la cosa non le dispiaceva affatto. Non amava più Sasuke.
  << Sakura-chan, voglio andare a passeggiare. >> affermò Naruto, che la guardava con aria supplichevole.
Lei si spazientì, medicò il biondo e lo fece alzare in piedi.
  << Hinata, se ti spiego cosa fare, potresti occuparti tu di medicare Sasuke? >> chiese lei, abbastanza infastidita dai continui capricci del suo ragazzo.
  << Certo. >> rispose gentilmente lei, che in realtà non vedeva l’ora di rimanere sola con il moro.
Sakura le spiegò brevemente cosa fare e poi, ringraziando, si dileguò chiudendosi la porta alle spalle.
La ragazza rimase immobile. Non sapeva bene cosa fare, se cercare di parlargli o procedere con la medicazione, era semplicemente sbigottita dallo stato in cui si trovava lui. Non capiva come avesse fatto a non notarlo, a non chiedergli come stava. A parte una notevole stanchezza negli occhi, non le era sembrato che lui stesse così male…
  << Ha un buon profumo. >> disse lui improvvisamente, interrompendo il flusso dei suoi pensieri << Cos’è? >>
Per un attimo pensò che la stesse prendendo in giro.
Insomma, lui era in quelle condizioni e… voleva parlare del profumo? Con lei? Prima era rimasto totalmente in silenzio, non l’aveva nemmeno salutata.
  << Una rosa. >> rispose, riprendendosi, ma con in volto un’aria confusa.
  << Com’è? >> chiese ancora lui.
  << E’ una rosa rara… è blu notte. >>
  << Blu? >> parve incredulo << Perché blu? >>
Come rispondergli? Optò per la verità, indecisa. << Ho… ho pensato a te, quando l’ho comprata. >>
  << Perché? >> chiese nuovamente lui.
  << Perché… prima questa rosa era bianco candido, ma poi è stata dipinta a mano di questo bellissimo colore tetro… e tu sei così, Sasuke. >>
  << Spiegati meglio, poetessa. >> disse lui, con quella solita aria strafottente.
  << Credo che tu, fondamentalmente, sia una persona buona e pura. Ma… quello che ti è successo e il dolore che hai provato ti ha reso una persona molto cupa. >>
  << Allora anche tu sei una rosa blu. >>
Il modo in cui aveva affermato, in poche parole, che erano simili, le fece perdere un battito. La sua semplicità intrisa in quella che, in fondo, era la verità, la stupì. Per non pensare, cominciò a sbendarlo, seduta sul bordo del suo letto. Raccolse la fasciatura, un giro dopo l’altro, fino a scoprirlo e a rivedere quegli occhi neri, opachi, freddi, privi di qualsiasi emozione, come se… come se non ci vedessero.
  << Sasuke? >> chiamò, titubante.
  << Hm? >>
  << Ci vedi? >> chiese lei, pentendosi un attimo dopo di quell’impudenza.
  << Vedo solo sagome. Ombre. >> la voce fredda, disinteressata.
Provò una profonda tristezza per lui. Come faceva a non impazzire? Non vedeva più la natura, i colori, la bellezza. Solo sagome. Ombre. Una lacrima solitaria scivolò lungo la sua gota, silenziosa. Prese il collirio, con una mano gli sfiorò appena il mento per metterlo nella posizione giusta e quel contatto le parve irreale, inebriate e indefinibile. La pelle era calda, bollente, viva, mentre gli occhi sembravano morti.
Cominciò e lentamente sei gocce scesero in una pupilla e poi nell’altra. Prese la fascia pulita, pronta a mettergliela, ma lui le bloccò il polso.
  << Aspetta, ancora un po’. >> disse, prendendole la fascia dalle mani ma non mollando la presa.
Quel contatto era così bello ed elettrizzante che non si accorse neanche di quello che faceva quando lentamente posò la mano sulla guancia candida di lui.
La sua pelle calda, la sua mano ancora sul suo polso, i suoi occhi chiusi, la sua calma… tutto la lasciava senza parole. Quella vicinanza era meravigliosa. Sentì che per anni, era quello che aveva desiderato, un uomo da toccare gentilmente, a cui trasmettere la propria forza e il proprio amore. Per anni non aveva fatto nemmeno un passo falso con Naruto, non aveva mai agito d'istinto, non era mai arrivata a toccarlo così impudicamente. Aveva paura di essere rifiutata, eppure non ci aveva pensato un attimo ad accarezzare il viso dell'unico Uchiha rimasto, nonostante sapesse che fosse un noto mietitore di vittime. Non aveva titubato neppure per un attimo, si era buttata nel rischio senza nemmeno riflettere: era cambiata, diversa, una donna forte. Una di quelle che si prendono quello che vogliono, senza indugi. 
Si chiese se, con le dita attorno al suo polso, lui potesse sentire il battito accelerato del suo cuore.
  << Io… non lo sapevo. Non si notava. Perché non hai detto niente dei tuoi occhi, Sasuke? >> gli chiese, improvvisamente colta da quel dubbio.
  << Perché non mi piace la pietà, Hyuga. >>
Non sapeva cosa dire. Continuò a tenere la mano sulla guancia candida di lui per molto tempo, in quella lunga carezza che sembrava facesse piacere ad entrambi.
Lui aveva chiuso gli occhi, la bocca era appena socchiusa: per la prima volta lo vide rilassato, tranquillo, completamente a suo agio.
Lo vide inspirare forte, come se quella carezza lo avesse fatto tornare in vita, riprendere fiato dopo lungo tempo. 
Una goccia di collirio scappò via da quella mezzaluna, cominciò a correre sulla gota. Hinata la raccolse scostando il pollice ed esplorando così ancora una volta la pelle candida e ardente del moro, senza che lui rifiutasse quei gesti o quell'affetto.
Non riusciva a capire cosa li legasse, cosa la rendesse così libera nei suoi confronti, se lui, così freddo, glaciale, indifferente, avesse costruito mattone dopo mattone quella corazza o se semplicemente era nato così e così sarebbe sempre rimasto. Non lo conosceva, non conosceva l’affetto, era tutto così nuovo e irreale, come se non stesse capitando a lei. Eppure vedeva quel nuovo lato di lui, bisognoso, e si sentì unica e speciale, come se fosse uno spettacolo riservato a lei sola.
  << Anche la tua mano profuma… Lavanda. >> disse lui, reclinando il capo sul cuscino.
E in quell’istante, le sembrò di essere la sua tranquillità, il suo riposo, la sua speranza.
Lo lesse nel suo volto calmo e dormiente.





 

Questo capitolo è davvero importante, si nota?
Sasuke è cieco e, orgoglioso com'è, ha sempre
cercato di non dimostrarlo a nessuno, tanto meno
a Hinata. Ma ora che lei ha scoperto il suo segreto
si mostra quasi dolce, libero di essere ciò che vuole
con una ragazza che non lo conosce nemmeno ma che
gli ispira comunque tanta fiducia! Spero che vi piaccia e che
mi lascerete una recensione :D
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Tomoko_chan