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Autore: Elikin    19/12/2013    1 recensioni
- Sono felice quando Mai è felice! Lei è felice con Tate, quindi a me va bene! Mh!-
- A volte mi chiedo se tu in realtà non sia la più matura di tutte noi...- mormorai tra me e me con un mezzo sorriso, ma bastò tornare ad alzare lo sguardo verso Mikoto e il suo tentativo di toccarsi il naso con la lingua per farmi ricredere quasi immediatamente.
Sospirai scuotendo la testa e cercai qualcosa su cui concentrarmi nell'attesa, visto l’impegno che la mia compagna metteva nella sua attività, ma non ne abbi bisogno perché quella parlò di nuovo.
- Perché Natsuki non è felice?-
[Dal Primo Capitolo - "Tutto è bene quel che finisce bene"]
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Natsuki Kuga, Shizuru Fujino, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'She's just my most important person.'
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Chiedimi se sono felice
Capitolo 3 – Il piano

 
Nei giorni seguenti al mio incontro con Nao ebbi la fortuna di non incrociare Shizuru, impegnata in un importante esame universitario che le portava via la maggior parte del suo tempo. In parte quella fu per me una benedizione, perché mi permise di allontanarla senza doverlo fare direttamente e di riflettere a mente lucida su quello che per troppo tempo avevo rimandato. D’altro canto però la sua presenza, alla quale ormai ero tornata ad abituarmi, mi mancava e questo non aveva fatto altro che inasprire di nuovo il mio carattere e far diminuire la mia concentrazione.
Purtroppo, come sempre in questi casi, il mio cervello si rifiutò di giungere ad una conclusione nonostante fosse l’unica cosa che volessi. Le parole di Nao mi avevano segnato dentro. Mi aveva ricordato una verità troppo a lungo dimenticata e aperto strada a nuovi dubbi e domande. Cosa era per me Shizuru? Perché la rifiutavo eppure non potevo fare a meno di lei? Queste domande non trovarono risposta certo, ma mi aiutarono a comprendere che il castello dorato che avevo idealizzato nelle scorse settimane non era altro che un’utopia, destinata ad essere spazzata via alla prima folata di vento. Proprio come era avvenuto.
 
Dicembre era ormai giunto e aveva portato con sé le prime nevicate della stagione, annunciando che probabilmente il nostro Natale sarebbe stato imbiancato quest’anno. In questo periodo la scuola era diventata invivibile tra tutti i test e le verifiche a cui ci stavano sottoponendo prima di partire per le vacanze invernali. Non me la stavo cavando malaccio a dire il vero, avevo solo qualche problemino in inglese - Toriko sensei continuava a sostenere che la mia pronuncia non fosse neanche lontanamente vicina alla sufficienza - ed economia domestica, ma la seconda era diventata ormai una sorta di lotta personale. Il momento degli esami finali si avvicinava e con esso lo stress tipico che portavano con loro. Una cosa però mi turbava nonostante fosse ancora molto distante: se tutto fosse andato bene tra qualche mese avrei iniziato il terzo ed ultimo anno delle superiori, e dopo il diploma cosa avrei fatto? Quella domanda aveva iniziato a tormentarmi già da qualche tempo, ma ora cominciava a diventare sempre più viva e insistente dentro la mia testa. Unendosi alla mia confusione sentimentale tutto questo era in grado di farmi passare ore a fissare il soffitto rimuginando senza mai però trovare una soluzione.
Sfortunatamente sembravo l’unica ad essere in quelle condizioni, persino Higurashi sembrava essere più risoluta di me. Passavo quindi la maggior parte dei miei pranzi da sola, sbuffando e mangiucchiando il bento che Mai si premuniva di prepararmi ogni mattina. Quel giorno in particolare aveva deciso di abbondare con il mio condimento preferito, la maionese, per cui mi ero fiondata sul piatto senza quasi badare al resto. Come sempre la mia poca capacità di notare i dettagli è sempre stata la mia rovina.
- Ara, Natsuki non dovrebbe esagerare con quella o si ritroverà il fisico come quello di una vecchia signora!- mi disse una voce ben conosciuta alla mie spalle.
Ovviamente non dovetti neanche girarmi per rendermi conto di avere davanti Shizuru. Quello che mi sorprese invece fu il bento che teneva in mano con eleganza, ancora ben impacchettato nella sua protezione. Cercai di rispondere a quel saluto sperando di non mostrare la sorpresa e il nervosismo che il suo arrivo avevano destato in me, ma a quanto pare sembrava rivelarsi impossibile vista la mia bocca piena di cibo, che iniziai  sputacchiare in giro in modo non molto signorile.
Ridacchiando, Shizuru si sedette di fronte a me e mi osservò divertita mentre cercavo di darmi un contegno, seppur con scarsi risultati.
- Natsuki è così buffa, sembra una bambina!- disse esibendosi in una risatina e accomodandosi nel posto di fronte al mio, ormai quasi sempre vuoto visto l’abitudine di Mai di pranzare con Yuuichi Tate e il mio non essere esattamente socievole con gli altri compagni di classe.
- Shizuru!- urlai risentita pulendomi la bocca e cercando di coprire le guancie porpora.
Evitai di domandarmi come avesse fatto Shizuru ad entrare a scuola di giorno con tanta facilità, ormai avevo rinunciato a pormi domande del genere. Mi ritrovai però a doverla fissare di sottecchi, indecisa su cosa dirle e cosa tacerle, decisamente imbarazzata.
Ero felice che avesse deciso di venirmi a fare visita certo, ma non ero ancora riuscita a capire bene quello che Nao aveva voluto dire quella volta - ma soprattutto l’impatto che tutto questo aveva avuto su di me- e questo mi rendeva terribilmente nervosa ed impacciata.
Effettivamente l’idea di dover passare un pranzo con Shizuru in quelle condizioni non mi attraeva più di tanto, ma non potevo neanche mandarla via, non dopo tutta la strada che aveva fatto per venire fino a qui e passare un po’ di tempo con me dopo giorni.
- Kaichou-san!-
Quelle parole per me non furono mai piacevoli come in quel momento. Le vidi come una sorta di ancora di salvezza e giurai quasi eterna gratitudine all’intervento tempestivo di Mai, ormai diventata un vero genio nel comprendere quelle situazioni e venire in mio soccorso.
- Tokiha-san è un piacere rivederti.- le disse Shizuru inclinando leggermente il capo in cenno di saluto, ma ero sicura che lo sguardo che le avesse rivolto fosse tutt’altro che di “piacere” - Non sono più la vostra Presidentessa purtroppo, chiamami pure per nome, non è un problema.-
- Oh certo! Chiamami pure Mai allora!-
A questo scambio di frasi seguì un silenzio imbarazzante, condito solo da un sorriso semivittorioso dipinto sulle bocche di entrambe. Credevano di stare a prendersi in giro a vicenda? Incredibile. Persino io mi ero accorta della loro tensione.
- Allora, Mai-san ti serviva qualcosa? Purtroppo come vedi al momento sto pranzando, ma se avrai la cortesia di aspettare qualche minuto forse...- incominciò a parlare con tono dispiaciuto Shizuru poggiando momentaneamente le proprie bacchette sul bento.
- Oh non è un problema, dovevo solo parlare con Natsuki su una cosa riguardo un’importante... ricerca!- la interruppe Mai, beccandosi in pieno uno sguardo piccato di Shizuru, alla quale non piaceva molto che la si prevaricasse, soprattutto se a farlo erano dei quasi estranei. Io lo sapevo molto bene.
- Oi, quale importante ric...!- la mano di Mai si poggiò prontamente sulla mia bocca, impedendomi di poter continuare la frase e irritandomi non poco. Provai a dibattermi ma non servì a granchè. Mi sentivo come una bambina in balia di quelle due potenze in apparenza cortesi ma tremendamente perfide. Mi domandai se dovessi cominciare a pensare al mio necrologio e la frase pronunciata da Mai in quel momento me lo confermò.
- Te la rubo solo un attimo Shizuru-san!-
Nonostante le mie lamentele - decisamente poco carine e cortesi -  Mai mi trascinò lontana dal mio pranzo, da Shizuru e più in generale da quel clima spaventoso nel quale mi ero calata. Tuttavia non mi ritenevo felice della cosa, semmai ero ancora più spaventata di prima, soprattutto perché sentivo lo sguardo di Shizuru perforarmi la schiena e non mollarmi un solo attimo. Le mie probabilità di sopravvivere alla giornata si facevano sempre di meno, e mentre mi mettevo diritta davanti alla mia compagna di classe mi domandai cosa avessi fatto di male quella mattina per meritarmi una cosa del genere.
- Cosa è questa storia? Non ricordo nessuna ricerca!- mi lamentai grattandomi nervosamente la nuca.
- Natsuki. Era una scusa per poterci allontanare.- mi spiegò lei facendo una smorfia disperata, di certo riferita al mio essere così poco perspicace.
Emisi una specie di uggiolio arrossendo. - Ah.-
La vidi rivolgere uno sguardo verso Shizuru, come se fosse indecisa su cosa fare. Raramente mi era capitato di vedere una Mai così confusa e indecisa! Solitamente riguardava problemi con Tate, ma ultimamente le cose tra i due sembravano andare a gonfie vele - erano persino riusciti a liberarsi di quell’insopportabile tizia “Onii-chan!” di qua e “Onii-chan!” di là, una volta per tutte -. Per un attimo fui tentata di metterle una mano sulla spalla e di cercare di farmi dire che cosa stava capitando, ma mi limitai a congiungerle sul petto e a osservarla confusa. Non sapevo bene perché ma qualcosa mi fermava dall’essere così solidale con lei e stavolta non era dovuto alla mia timidezza o più in generale al mio essere una persona fredda e distaccata. No, percepivo come se ci fosse qualcosa sotto tutta quella storia. Ancora una volta fu dimostrato come il mio istinto funzionasse meglio dei miei occhi.
- Mikoto mi ha raccontato quello che ti ha detto Nao.-
Dritta al punto come sempre e in un modo parecchio sgraziato avrei aggiunto. Erano queste le maggiori qualità di Mai probabilmente, che pur nella sua semplicità risultava essere una compagna sincera e affezionata come avevo avuto modo di constatare in quasi due anni di conoscenza. Era chiaro come il sole ormai che avesse un piano e che lo stesse portando avanti da un bel po’, si era smascherata. Anche il semplice fatto che avesse aspettato proprio QUESTO momento per parlarmi di quella faccenda ne era la dimostrazione.
- Ah.- fu l’unico modo in cui riuscii a commentare.
- Natsuki, promettimi che qualsiasi cosa accadrà da questo momento in poi tu mi asseconderai.- mi disse dopo un attimo di esitazione con un’aria estremamente seria, ignorando la mia seconda loquace espressione di sorpresa, e facendomi un sorriso che avrebbe convinto chiunque.
Di certo però non convinceva me. Inarcai il sopracciglio tremendamente sospettosa e tamburellai le dita sul braccio. A quale gioco stava giocando? Ancora una volta provai a ribattere, ma avrei dovuto capire che il non permettermi di rispondere faceva parte del suo astuto piano. Infatti con un cenno d’intesa ed il pollice alzato Mai mi riprese sotto braccio e mi trascinò di nuovo verso Shizuru, intenta a bere del the con la grazia e la raffinatezza di sempre.
- Oi, Mai!- mi lamentai per i suoi modi bruschi, ma nessuna delle due mi diede ascolto, ovviamente. Cominciavo ormai a credere di essere diventata una sorta personaggio secondario non troppo intelligente e brillante di una specie di commedia scolastica.
- Perdonami per averti fatto attendere Shizuru-san, ma purtroppo senza di me questa ragazza non riuscirebbe nemmeno ad allacciarsi le scarpe! Dimenticarsi di una ricerca importante come quella!-
- Ara, credo di capire perfettamente i sentimenti di Mai-san.-
Non saprei dire esattamente quale cosa mi spaventasse di più. Se il fatto che loro due discorressero davanti alla diretta interessata della sua stupidità o che entrambe avevano chiaramente un piano da portare a termine riguardante me. Forse era semplicemente il fatto di non avere completamente idea da quale parte avrebbero attaccato questa volta a preoccuparmi. Si, probabilmente doveva essere quello.
Alla fine, dopo un abbondante minuto di sguardi indagatori e sorrisi falsi, Mai decise di fare la prima mossa.
- Ehm... io ora andrei. Sapete com’è la vita. Il lavoro, lo studio... ma almeno finalmente Natsuki non si lamenterà più!-
- Ara?-
- Oi?!-
- Tutti quei Shizuru di qua e Shizuru di là! Finalmente, non ne potevo più. Non ha smesso un momento di dire quanto le mancasse Shizuru! Beh, ora non avrai più bisogno di lamentarti, neh Natsuki?-
Il silenzio cadde tra di noi con la forza dirompente di uno tsunami. Non provavo istinti omicidi veramente forti nei confronti di un essere umano dai tempi in cui davo la caccia ai tizi del Primo Distretto, eppure Mai in quel momento riuscì a racimolare su di se tanta di quella negatività che sono sicura che sarebbe potuta morire da un momento all’altro.
Improvvisamente tutti gli avvenimenti di quella giornata cominciarono ad avere un senso e ogni tassello sembrava andare al proprio posto. Senza neanche rendermene conto ero caduta vittima di un piano così semplice da poter essere intuito persino da un bambino. Ecco cosa era che stava programmando dal momento in cui aveva visto Shizuru entrare nella stanza. Maledetta! Mi aveva organizzato una trappola coi fiocchi. Ero già pronta a ribattere con una frase acida o comunque poco arguta come mio solito, ma qualcosa catturò la mia attenzione e mi spense la voce non appena provai ad aprir bocca.
Il viso di Shizuru! Proprio in quel momento! Era così gioioso e pieno di speranza! Le parole di Mai avevano colpito esattamente dove lei aveva intenzione di colpire. L’obbiettivo non ero stata solo io, bensì anche lei.
- Davvero sono mancata a Natsuki?- disse con la voce tremula ed eccitata come quella di un bambino che si appresta a ricevere un regalo di Natale.
A volte mi dimenticavo quanto quella ragazza tenesse a me e che una cosa semplice come quella dell’essermi mancata rappresentasse per lei una specie di enorme traguardo e immensa fonte di gioia. Mi ritrovai a sorridere imbarazzata senza sapere neanche io bene perché. Il mio cuore batteva forte e le mani mi sudavano, non mi era mai successa una cosa simile! Per qualche strano motivo mi resi conto che il pensiero di vedere Shizuru così felice mi faceva stare meglio, come se fossi io al suo posto. Mi schiarì la gola e mi preparai a rispondere, pronta a negare finchè avessi avuto voce, ma nel momento in cui provai a parlare qualcosa in me mi fermò e mi costrinse a sgranare gli occhi. E se mi fossi sentita così proprio perché Shizuru aveva apprezzato il fatto che mi fosse mancata? Se fosse stato proprio quello il motivo per cui mi sentivo così?
- Si. Cioè... forse un pochino.- risposi in modo piuttosto schivo sentendo già il mio viso imporporarsi e costringermi a voltarlo di lato come per nascondere quel fatto.
Non importava quanto imbarazzo mi avrebbe portato l’ammettere quelle cose. Sentivo che per una volta stavo facendo la cosa giusta e la sensazione calda che mi trasmetteva questa consapevolezza era tremendamente piacevole. Inoltre era bello dire per una volta la verità a quella ragazza a cui dovevo tanto, senza preoccuparmi delle conseguenze, proprio come era successo durante il Karnival.
A quel punto la gioia sprigionata da Shizuru ovviamente parve illuminare tutta quanta la stanza, e il suo sorriso carico di gratitudine mentre sussurrava “Ookini” a fior di labbra mi parve la cosa più attraente che avessi mai visto. Mai doveva ritenersi soddisfatta, con poche e semplici parole era riuscita a farmi ammettere una cosa tanto grande per una come me e a rendere così felice quella donna.
Non capivo ancora bene le dinamiche di quei particolari sentimenti che sembravano essersi impossessati di me improvvisamente, era vero, ma cominciai a chiedermi se per caso la gioia che provavo in quel momento nel vedere quella ragazza sorridere in un modo così dolce e sereno non fosse riconducibile all’amore di cui tutti parlavano.


 


Eccoci alla fine di un altro capitolo. Che dire, spero che la storia stia piacendo e ringrazio in particolare chi l'ha aggiunta tra le seguite :3
Spero di essere riuscita ad essere IC, perchè ogni volta che scrivo una fan fiction questo è per me il più grande traguardo. Quindi se avete dubbi o critiche costruttive dite pure! Sono aperta a tutto! Ci vediamo il prossimo capitolo che dovrebbe uscire Domenica! Saluti e... auguri Shizuru u_u
   
 
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