"Cosa?"
Il biondo diciassettenne non crede alle sue orecchie.
Pensa si aver mal recepito la frase dell' amico, dopotutto gli sembra improbabile
quello che crede il moro abbia appena pronunciato.
"Credo di essermi preso una bella cotta per la Grifona"
Ripete Blaise con lentezza, fissando l' amico nelle profonde ed espressive iride
grigie,che al momento sembra aver perso l' uso della parola.
Sa benissimo quale potrebbe essere la reazione del biondo, tuttavia pensa di avere
fatto la cosa giusta.
"Come te ne sei reso conto?"
Draco assume improvvisamente un aria calma e tranquilla, che fa non poco
insospettire l' altro.
"Beh"
Blaise non sa come rispondere.
È improvvisamente in un vicolo ceco e si rende conto che se non rimedia
immediatamente l' amico può scoprire il suo ingegnoso piano.
Hermione entra in biblioteca con la sua borsa a tracolla, facendo un breve cenno di
saluto verso la bibliotecaria, Madame Pince, che si dice in giro abbia una cotta per il
guardiano notturno Gazza.
La riccia è in cerca della sua migliore amica Ginny ed è proprio sicura di trovarla all'
interno del luogo che per lei é sacro.
Infatti la scorge seduta ad un tavolo poco distante dalla porta d' entrata,tutta
concentrata su un grosso tomo.
"Ciao Ginny"
Le si accosta al tavolo, sorridendole gentilmente.
Mentre lo fa notata che il libro che la rossa sta letteralmente divorando, è un vecchio
tomo riguardante i filtri d' amore.
La grifona è leggermente perplessa.
Come mai Ginevra sta leggendo un tomo del genere?
E soprattutto, che cosa vuole combinarci una volta letto?
La Weasley se ne accorge e con uno scatto fulmineo chiude il libro infilandolo nella
propria borsa sformata di lana arancione.
"Qui tutti fanno i misteriosi"
Hermione davvero non capisce.
Prima i bigliettini dal' ignoto destinatario, poi Malfoy con il suo strambo e alquanto
sospettoso comportamento e adesso Ginny.
"Gin, ti devo parlare"
Prende posto sulla sedia di legno opposta, poggiando le braccia conserte sull' antico
tavolo, anch esso in legno.
"Non ora Herm, sono di fretta."
È la frettolosa risposta della più piccola, che intanto sta infilando con maggior foga i
libri nella borsa.
"Devo vedermi con Lavanda"
Conclude la Grifona, mettendo la tracolla sulla spalla, guadagnando di corsa l' uscita
sotto lo sguardo stralunato della riccia.
Un grosso punto di domanda aleggia intorno a lei.
"Da quando Ginevra e Lavanda sono diventate amiche?"
Blaise chiacchiera tranquillamente con Theodore Nott, riguardo all' imminente ballo
nel corridoio antistante alla biblioteca.
La grande e vecchia porta è aperta, dando una visuale di tutto quello che contiene, sia
persone che libri.
"Ehi, c'è Draco che sta venendo qui"
Il biondo sta raggiungendo il duo composto dai suoi migliori amici che lo stanno
aspettando appoggiati ad una colonna.
Nello stesso istante nota una figura alquanto familiare che sta uscendo con un
espressione piuttosto corrucciata sul volto, dalla grande porta della biblioteca, che
risponde al nome di Hermione Granger.
Decide di andarle incontro, solo per insidiarla un altro pò.
Il moro serpeverde, nonché suo migliore amico, però pare della stessa idea e con una
mossa più veloce della sua le è accanto.
"Ciao"
Una voce maschile che ha sentito poche volte, la fa sobbalzare internamente colta di
sorpresa.
Si volta con una smorfia in volto, ritrovandosi davanti un ragazzo dalla pelle
biscottata.
"Ciao"
Ripete meccanicamente, prestando poca attenzione al soggetto che ha davanti, per
posare invece gli occhi su una persona poco più indietro, dagli occhi dalle mille
tonalità.
"Ti serve qualcosa?"
La ragazza riporta l' attenzione su Zabini, concentrata nel sentire di cosa ha bisogno.
"Veramente avrei bisogno che tu mi spiegassi una cosa che non ho capito di
trasfigurazione.
Con nonchalance le passa un braccio sulla spalla, facendo toccare i loro fianchi.
Poi riprende a camminare sotto lo sguardo stranito di Hermione.
Ronald Weasley è sempre stato un ragazzo distratto, che possiede un tatto nel
comunicare le cose pari a quello di un elefante che schiaccia una nocciolina.
Con la sua migliore amica però è sempre stato diverso.
Diversamente da quello che si dice ingiro, è molto attento a quello fa la riccia nella
sua quotidianità, le espressioni, i gesti, le emozioni.
È da giorni che nota che nota il suo malessere, non fisico ma psicologico.
Legge il suo turbamento sul viso, ma non capisce bene a che cosa sia riferito, anzi
non ne ha la minima idea.
Vorrebbe domandargli che cosa è successo, ma sa che se Hermione non gli ha ancora
confidato nulla è perché non se la sente.
Evidentemente è una cosa che non le è mai capitata ed ha bisogno di rifletterci.
Il muffin ai lamponi è sempre stato il suo dolce preferito.
Fin da bambina, quando sua madre glieli sfornava alla domenica pomeriggio nel
periodo Natalizio, magari quando fuori nevicava.
Il profumo si espandeva per tutta la casa, aleggiando dolce e leggero.
Creava un atmosfera magica e accogliente.
Era talmente intenso che dalla sua stanza al secondo piano riusciva a percepirlo.
E quando sua madre la chiamava annunciando la merenda di precipitava giù dalle
scale per poi entrare in cucina ed accomodarsi sulle grosse sedie di legno dipinte a
mano di fiori, davanti al tavolo.
Mentre ne stacca un altro pezzetto trova un altra sorpresa ad aspettarla.
Li in mezzo dentro al morbido inmpasto, incastrato in un grosso e soffice lampone
rosso, trova una minuscola busta.
Curiosa la solleva, ripulendola.
Con cautela la apre, come se fosse un bambino fragile che si ha paura di far cadere, ed
all' interno uno sbarluccichio la coglie.
Un ciondolo a forma di chigno d' oro.
Lo solleva tra le mani meravigliata, è davvero stupendo.
Tutte le sue compagne intorno si riuniscono ammirate intorno a lei, già curiose di
avere notizie sullo spasimante.
All' interno c'è anche una pergamena.
La quarta.
"Alla più bella e più dolce della sala io mando questo dono, affinché possa purificare
il mio animo nero".
Salveeeeee. Eccomi di nuovo a pubblicare.
Come richiesto spero di aver allungato un pò i capitoli.
Un bacio dalla vostra Carolux1997