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Autore: Jelena_99    19/12/2013    2 recensioni
Sera gente! Ormai non riesco più a stare con le mani in mano, devo scrivere! Comunque, questa è una piccola raccolta sulle coppie di Violetta. Spero possano piacervi (:
SCRIVO ANCHE SU RICHIESTA.
1. Leon x Violetta;
2. Maxi x Nata;
3. Federico x Lena;
4. Diego x Ludmilla;
5. Tomas x Violetta;
6. Federico x Ludmilla;
7. Marco x Francesca;
8. Leon x Lara;
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Questa proprio non ci voleva” pensai, guardando il termometro che segnalava 39 di febbre. Mi ero beccata l'influenza proprio nel periodo di Natale, quella settimana non faceva altro che peggiorare: ero stata licenziata per aver mandato a quel paese un cliente arrogante, i miei genitori non avrebbero passato con me il Natale (come sempre, d'altronde) e avevo, appunto, preso la febbre, per non parlare di raffreddore e tosse. Ero il top della forma, insomma. Mi alzai dal letto, non avevo intenzione di starmene con le mani in mano, avrei preparato un brodino caldo, che non avrebbe fatto altro che risanarmi. Preparai tutto e, una volto finito di cucinare, mi sedetti a tavola, mangiando tranquillamente. Purtroppo quella pace non era destinata a durare per sempre: suonò il campanello ed io, con passo lento, arrivai alla porta, aprendola. Appena vidi colui che aveva rovinato la mia quiete, chiusi immediatamente.
-Apri Ferro, vengo in pace!- esclamò Diego, bussando alla porta. Lo feci entrare con malavoglia. Io e lui non ci parlavamo da anni, da quel famoso anno allo Studio. Eravamo complici, entrambi avevamo l'obiettivo di distruggere Violetta, ma alla fine lui cambiò idea e mi lasciò sola. La motivazione non me la disse, pensai si fosse innamorato di Violetta, la ragazza talentuosa e ingenua dello Studio. Mi distrusse quando sciolse il nostro patto. Poi arrivò la verità, lei aveva ritrovato suo padre e di conseguenza lui non aveva nessun motivo pur di aiutarmi e quindi mi ha... abbandonato. Sì, lo vissi proprio come un abbandono. Eravamo sempre stati una squadra, da piccoli, gli scherzi li organizzavamo insieme, facevamo tutto insieme, cosa era cambiato dopo? Eravamo cresciuti, ci eravamo divisi, lui in Spagna, io in Argentina.
Lo feci accomodare in cucina, preparando il caffè per entrambi. Non era cambiato di molto, anzi non lo era affatto. Stessi occhi, capelli uguali, abbigliamento rimasto quello di sempre, come anche i suoi modi di fare. Gli passai una tazza e mi accomodai al mio solito posto.
-Allora, cosa ti porta qui?- chiesi con tono scontroso. Per quale ragione era tornato dopo due anni? Dopo quell'anno smettemmo di parlarci e non lo vedo da quando prendemmo il diploma.
-Mi è mancata la tua scontrosità.- ghignò, sorseggiando il suo caffè. Grugnii in modo poco femminile e lui 

-A me è mancata la tua faccia tosta.- sussurrai, guardandolo in cagnesco. Sghignazzò e mi passò una foto. Ritraeva Leon e Violetta al loro matrimonio. Lo guardai stizzita, con un sopracciglio alzato. Cosa voleva dirmi con quella cosa?
-Per farti capire che a me non è mai interessato nulla di quella santarellina.- rispose. Aggrottai la fronte, non capendo cosa intendesse dire.
-Nel senso che se mi fosse realmente importato di lei, le avrei impedito di sposarsi. Non credi?- disse con tono ovvio. Gli credetti, ma non afferrai ancora dove volesse andare a parare. 
-Bene, cosa dovrei fare dopo questa tua confessione?- chiesi acidamente, osservandolo. Un ghigno si stampò sul suo volto. Si alzò dalla sedia e si sedette sul divano, senza neanche chiedermi il permesso. Lo fulminai con lo sguardo e il suo sorriso sghembo si allargò. Mi fece cenno di sedermi accanto a lui e così feci. Di solito non ascoltavo nessuno, facevo sempre di testa mia. Mi cinse le spalle con un braccio e lo beccai che mi fissava le labbra. Cosa diamine stavo succedendo? Mi baciò. Non seppi cosa fare. Certo, non era il mio primo bacio, il problema era che quel bacio lo stavo dando a lui: una persona di cui mi fidavo, che poi mi aveva abbandonato e che poi era venuto a bussare alla mia porta. Sentii qualcosa attorcigliarsi nel mio stomaco. Portò una mano su una mia guancia, approfondendo il bacio. Iniziai a giocare con i suoi capelli corvini. Tutto il resto del mondo scomparve, non mi importò del fatto che ero stata licenziata, che avessi la febbre. Il ricordo dell'influenza mi fece staccare da lui. Lui mi guardò confuso.
-Ho la febbre.- sorrisi, cercando di spiegarmi.
-E sai cosa mi importa!- esclamò, baciandomi di nuovo. E in quel momento realizzai che era lui la mia miglior medicina.

Note dell'Autrice:
Ehilà gente! Eccomi qui con una Flash su Ludmilla e Diego (uno dei miei più importanti ship v.v). La dedico a BonBon15, che mi ha chiesto di scrivere su di loro, non ti preoccupare bella, lo avrei fatto anche se tu non me l'avessi chiesto lol. E la dedico anche alla mia dolcissima Manu, che shippa questi due quanto me, da scrivere sempre su di loro, piccolo regalo di Natale per te, ma non è l'unico, no no u.u Bene, ora vado, devo occuparmi di alcune faccende ._. Un Bacio Fluffossissimo
Jelena.

  
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