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Autore: telesette    20/12/2013    2 recensioni
Makoto Kino, diciassette anni, è la vergine prescelta per ospitare il corpo della Suprema Signora dei Demoni. Avvicinandola sotto mentite spoglie, il demone seduttore Fùlger dovrà dunque fare in modo che la giovane ed ignara fanciulla gli si conceda spontaneamente. Le cose si mettono male, per la Paladina Sailor, se non fosse che nelle vene dell'affascinante demone scorre anche il sangue di un essere umano...
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Makoto/Morea, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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Fùlger il Demone
( immagini tratte da internet )

 

- Mia signora, penso di avere trovato la nostra vittima ideale!
- Mmm, interessante Brùgel, davvero molto interessante - mormorò la Signora dell'Oscurità, osservando incuriosita la foto che il suo sottoposto aveva scattato nel mondo degli uomini. - Sei dunque convinto che questa giovane faccia al caso nostro?
- Certo, mia signora - rispose il piccolo essere viscido, chino ai piedi della donna, ostentando un sorriso soddisfatto sulle labbra deformi. - Si chiama Makoto Kino, diciassette anni, ed è un perfetto esemplare di femmina umana utile ai nostri scopi...
- Spiegati meglio!
- E' presto detto: oltre che bella e dotata di eccezionale forza fisica, la sua aura spirituale è così forte che riesco a percepirla a distanza!

Kasùyress, Signora dei Demoni, si limitò ad annuìre con un lieve cenno del capo.
Per secoli aveva atteso, da che era rimasta confinata nel Regno dell'Oscurità, e ora finalmente le si presentava l'occasione di ritornare sulla Terra per vendicarsi. Purtroppo le donne-demone del suo livello, per poter superare la barriera dimensionale, necessitavano infatti di usare il corpo di una fanciulla vergine come "guscio". Oltre a questo, poiché il suo potere era assai difficile da contenere, un comune corpo umano non avrebbe resistito. La fanciulla da utilizzare doveva essere pura, per controbilanciare la malvagità, ma anche straordinariamente forte da contenere tutta l'energia di Kasùyress dentro di sé.
Altre ragazze terrestri possedevano un livello di purezza spirituale, più o meno identico o superiore, ma solamente Makoto possedeva le caratteristiche fisiche che più si prestavano ai piani di quella demonìaca donna.
Ora si trattava solo di incaricare l'essere più adatto per raggiungere lo scopo.

- Fùlger - chiamò la donna a gran voce. - Mostrati al mio cospetto!
- Agli ordini, mia signora - rispose una forte voce maschile, dura nelle inflessioni ma anche molto seducente.

Dinanzi alla Signora dei Demoni, e al fido Brùgel inginocchiato dinanzi a lei, il possente demone Fùlger fece dunque la sua comparsa. Alto e robusto, con lunghi capelli scuri e candidi occhi dal taglio sottile, costui poteva forse risultare piuttosto attraente... non fosse stato per le lunghe corna appuntite sulla fronte e le grosse nere ali di pipistrello sulla schiena.
Fùlger apparteneva alla razza demonìaca degli incubi, ovvero i seduttori maschili dell'inferno, e tra i suoi simili occupava addrittura il rango di Luogotenente della Suprema Kasùyress. Il suo compito era quello di indurre le fanciulle umane alle più perverse fantasie erotiche, traendo linfa vitale dalla loro lussùria, per poi offrirle in sacrificio alla gloria della sua signora. Oltretutto era anche un combattente ed un guerriero di prima scelta, essendo altresì in grado di esercitare il proprio controllo sui fulmini e sull'elettricità in generale, perciò godeva di estrema fiducia e considerazione.
Senza perdere tempo, Kasùyress gli gettò in mano la fotografia di Makoto. 
Fùlger memorizzò dunque ogni aspetto della ragazza ivi raffigurata, ogni più piccolo lineamento del suo volto, ogni sua curva... Al demone bastò un attimo, per capire in cosa consisteva stavolta il suo incarico: la fanciulla dell'immagine era troppo giovane ed innocente, rispetto alle ninfòmani assatanate che costituivano il suo nutrimento, cosicché il motivo di tale scelta doveva essere per forza quello che tutti attendevano da oltre cinque secoli.

- E' lei la vergine prescelta? - domandò Fùlger atono.
- Esattamente - rispose Kasùyress. - Confido tu sappia come eseguire il rituale: devi trafiggerla al petto, nel pieno momento della sua estasi, e dovrà essere lei a desiderarti più della sua stessa vita... A quel punto, il suo corpo diventerà solo e soltanto mio!
- Non sarà difficile - commentò cinico il demone. - Le fanciulle umane sono perlopiù delle creature abbastanza semplici: incapaci di scorgere la realtà, dietro al fascino della seduzione, con la testa piena di sciocchezze e romanticherìe varie; ma la cosa più divertente è che, con tutta la loro ingenuità, sono irresistibilmente attratte da quello che NON conoscono!
- Sei libero di agire come più ritieni opportuno - concesse la sovrana. - Ho già aspettato fin troppo!
- Non temete, mia signora - la tranquillizzò l'altro. - Per quanto sia forte la nostra preda, non dovrò fare altro che adottare con lei il solito sistema; è persino troppo facile, alla fine sarà lei stessa ad implorarmi di possederla!
- Conto su di te!

Fùlger si congedò dunque dalla sua signora in modo formale, emanando un lieve fascio elettrico nel palmo della mano ove stringeva la fotografia di Makoto, dopodiché scomparve lasciando i resti bruciacchiati dell'immagine sul pavimento.

***

Mentre camminava sotto mentite spoglie, Fùlger non riusciva quasi a smettere di ridacchiare tra sé.
Sin dalla notte dei tempi, intrufolarsi tra gli esseri umani senza essere visto era senza alcun dubbio la parte più divertente del suo lavoro. Poteva muoversi ed agire indisturbato, persino uccidere con estrema facilità, senza che nessuno sospettasse in alcun modo della sua natura demonìaca.

- L'idiozìa degli uomini è semplicemente prodigiosa - pensò. - Potrei ammazzarne dall'alba al tramonto, senza neppure stancarmi, e i superstiti non capirebbero neanche COSA li abbia colpiti...

A volte, vuoi per scherzo o per crudele sadìsmo, i congegni elettrici esplodevano al suo passaggio. Se il demone era particolarmente di buonumore, come in quel caso appunto, le vittime umane nei pressi se la cavavano con qualche leggera scossa o delle piccole bruciature. Fùlger lo chiamava "divertimento" ma, per quanto lui stesso si rifiutava di ammetterlo, il vero motivo che lo tratteneva dal togliere con leggerezza la vita agli umani era un altro.
Pochi infatti erano a conoscenza della verità circa la sua nascita.
Come la maggior parte dei suoi simili, demoni di livello piuttosto elevato, Fùlger era stato concepito all'inferno... tuttavia il suo sangue era anche quello di un essere umano.
Sua madre, Sàgeata, era un succubo ( versione femminile dell'incubo! ) ed era una tentatrice particolarmente bella e desiderata anche dai demoni stessi. Purtroppo però, più o meno all'epoca in cui Kasùyress aveva ancora libero accesso sulla Terra, Sàgeata era stata brutalmente ferita da un gruppo di fanatici inquisitori. Incapace di difendersi e di ricorrere alle sue arti di seduzione, la demone era stata dunque salvata da un essere umano. Costui era stato probabilmente attratto dall'aspetto sensuale del corpo di lei, malgrado le corna e le ali che tradivano chiaramente la sua identità, comunque si era preoccupato di soccorrerla e di curare le sue ferite. Una volta riprese le forze, Sàgeata si offrì di ripagare il suo generoso soccorritore con i piaceri della carne ma, con sua grande sorpresa, l'uomo disse di non potersi congiungere carnalmente... per il semplice fatto che lei non lo amava e viceversa.
Sàgeata ignorava il significato della parola "amore", un concetto completamente estraneo ad un demone della tentazione come lei, eppure tale termine la incuriosì. L'uomo, il cui nome era Cer, continuò a prendersi cura di lei con affetto, senza mostrare alcuna luce di bramosìa per il suo corpo sodo e prosperoso. Sàgeata non riusciva neanche a concepire che un essere umano fosse immune al suo fascino, così come non riusciva a comprendere perché costui voleva aiutarla senza chiederle nulla in cambio.
Non aveva senso!
Un giorno però, mentre Sàgeata dormiva, gli inquisitori che l'avevano ferita la rintracciarono presso la piccola dimora di Cer. L'uomo dunque, ignorando i poteri di cui ella disponeva e temendo per la sua vita, si buttò ad affrontarli da solo e questi lo pugnalarono al petto. Il suo grido di dolore svegliò Sàgeata che, una volta compresa la situazione, utilizzò il suo potere del fulmine per uccidere quegli uomini malvagi. Vedendo Cer in punto di morte, piangendo senza sapere il motivo, Sàgeata fece l'unica cosa in suo potere per salvargli la vita: ovvero giacere sul suo corpo ferito, per infondergli parte della sua energia attraverso il calore corporeo. L'espediente parve revitalizzare Cer che, alla domanda di lei sul perché avesse inteso affrontare da solo quegli uomini, le ripeté ancora una volta quella parola... ma con un suono diverso questa volta.
Ti amo!
Il tempo trascorso assieme a lui le aveva trasmesso per istinto il significato di quel termine.
Ora, infatti, anche Sàgeata sapeva cosa volesse dire "amare" qualcuno. 
Prima di giacere con Cer, il corpo di Sàgeata aveva conosciuto tantissimi uomini. Costei era nata per donare piacere estremo, un piacere in grado di condurre gli uomini alla follìa, ma quella era la prima volta che il piacere si impadroniva di lei donandole qualcosa di intenso e avvolgente allo stesso tempo. Per la prima volta, invece di spingere un uomo alla dannazione e alla morte, Sàgeata provò la gioia di vivere assieme a lui e per lui... per l'uomo che amava!
Quella fu la prima e l'ultima volta per loro.
Dopo quanto era successo, Sàgeata non poteva restare e mettere ulteriormente in pericolo la vita del suo amato Cer. Dopo averlo baciato dolcemente sulle labbra, lasciandolo che ancora mormorava il suo nome nel sonno, Sàgeata fece dunque ritorno nel mondo dei demoni. Disgraziatamente per lei, avendo provato passione ed amore per l'essere umano con cui si era congiunta, Sàgeata scoprì più tardi di essere incinta.
Quel bambino era Fùlger, figlio della potente tentatrice dei demoni e dell'umano che l'aveva sinceramente amata.
In seguito Sàgeata morì, quando gli inquisitori chiusero il passaggio infernale relegando Kasùyress al suo interno, e il giovane erede della tentatrice crebbe agli ordini della sua signora... pur non condividendo lo stesso odio che ella provava nei confronti degli esseri umani, in quanto lui stesso in parte lo era.

***

Improvvisamente una candida voce femminile alle sue spalle riscosse bruscamente Fùlger dai suoi pensieri.

- Mi scusi, va tutto bene?

Fùlger si voltò e, trovandosi faccia a faccia proprio con colei che stava cercando, si limitò ad annuìre con un cenno del capo.

- Meno male - fece Makoto sollevata. - Il fatto è che mi sembrava un po' smarrito, e allora... Perdoni, non era mia intenzione infastidirla!
- Ma no, signorina, anzi - disse subito il demone, calandosi alla perfezione nel personaggio. - Sono appena arrivato in città: devo ancora orientarmi e, con tutte queste strade identiche tra loro, è facile fare confusione!
- Conosco il quartiere piuttosto bene, se posso aiutarla?
- Gentilissimo da parte sua, ma non vorrei farle perdere tempo, vedo che ha anche la spesa e...
- Non c'è problema, sono praticamente arrivata a casa, mi dica pure!
- Beh, il fatto è che l'agenzia mi ha detto di presentarmi a questo indirizzo e di chiedere di una certa... Kino Makoto?
- Allora è fortunato, Kino Makoto sono io!
- Accidenti, che combinazione - mentì l'altro spudoratamente. - Dunque lei è la proprietaria dell'appartamento 125/A, dico bene?
- La proprietaria è la mia vicina di casa, che lo ha messo in affitto presso l'agenzia; l'appartamento è di fianco al mio e, poiché lei si è dovuta assentare per qualche giorno, mi ha pregata di consegnare le chiavi al nuovo inquilino!
- In questo caso, signorina, mi permetta di presentarmi: Fòlger, William Fòlger!
- Lieta di conoscerla, signor Fòlger - sorrise Makoto, appoggiando a terra la borsa della spesa per stringere la mano dello sconosciuto.
- Permette? - fece l'altro, prendendo il sacco garbatamente dalle sue mani. - Dal momento che lei è così gentile, il minimo che posso fare è accompagnarla... così magari mi insegnerà anche qualche trucco, per non perdermi strada facendo!

Makoto nascose appena una risatina divertita col dorso della mano.
L'occhio di Fùlger brillò di una luce sinistra. Tutto procedeva come previsto: Makoto non poteva certo immaginare che genere di creatura si celasse sotto le spoglie di quel simpatico e tranquillo giovanotto straniero, così come non aveva alcun motivo per dubitare di lui.
Con la scusa di portarle la spesa, il demone aveva trovato un ottimo modo per avviare la conversazione con lei ed entrare così in confidenza. Si trattava solo di recitare una scenetta collaudata più e più volte, meglio di un attore consumato, tutto secondo i piani prestabiliti...

 

( continua col prossimo capitolo )

   
 
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