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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    15/05/2008    1 recensioni
“Bill, mi senti?! Tutto a posto laggiù?”. Una voce di ragazzo tentava disperatamente di sovrastare il fragore del vento gelido della tempesta, scrutando febbrilmente nella voragine sotto di lui; una voce, seppur fievole, al confronto col vento, giunse alle sue orecchie: “Sono qui, non preoccuparti, sto abbastanza bene… Ma sento le gambe intorpidite.”, “Ok, ricevuto! Cerchiamo di uscire fuori da questo pasticcio!”." BUONASERA! Seconda storia della sezione Cantanti, questa volta tutta nuova! Vi presento la prima storia dove i protagonisti saranno solo i frontman dei due gruppi rivelazione dell’anno: I 30STM e i TH, nel dettaglio JARED LETO e BILL KAULITZ! Volevo dedicarla a due persone in particolare. Alla mia amica Ally, Ikki-sama, che mi ha fatto da consulente, e a kaulitz92 (spero di averlo scritto esatto), per avermi regalato emozioni con le sue fic!! Scusa, non ci conosciamo, ma volevo ringraziarti come si deve! ALLA PROSSIMA E SPERO DI NON AVER FATTO CASINO!! SHUN
Genere: Generale, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 30 Seconds to Mars, Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prove

FREUNDSCHAFT

CAPITOLO 2

BROTHER MY BROTHER

Nel paesello, la vita andava avanti tranquilla.

Dopo l’arrivo di Benno e Thomas, tutti si erano prodigati per accoglierli al meglio, e i due ragazzi si erano subito integrati.

Alloggiavano nella casa di quella donna così gentile che li aveva salvati.

Ormai era passata una settimana.

E loro non ricordavano assolutamente nulla, per quanti sforzi facessero per riesumare ogni minima briciola di memoria dalle loro menti. Era tutto inutile.

Ormai avevano perso le speranze.

I due ragazzi, malgrado tutto, però, avevano trovato un po’ di serenità in quel villaggio, si trovavano bene, si sentivano protetti e al sicuro.

Si sentivano a casa.

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“Thomas, togli il nido dal tetto, rischia di cadere!”.

Ora, Benno e Thomas erano appollaiati sul tetto del granaio, nel tentativo di spostare un nido che, malauguratamente, era rimasto bloccato sulla grondaia: “Aspetta, ci sono quasi!” esclamò il più piccolo, sporgendosi maggiormente, le sue gambe tenute saldamente da Benno, “Ecco, ci sono!”, urlò, afferrandolo e porgendolo delicatamente all’amico.

“Uff, che fatica!” sbuffò il moretto, sedendosi accanto al maggiore, “Etchum!!! Mi sono anche preso il raffreddore!” borbottò, asciugandosi il naso, reso rosso dal freddo e dal continuo sfregarsi contro il fazzoletto; Benno si sdraiò, le mani dietro la nuca, e si mise a guardare il sole tramontare all’orizzonte, dietro le montagne, spargendo una luce color del sangue tutto intorno, “Certo che si sta bene qui….” sussurrò, “Già, non ricordo di aver mai provato una sensazione simile nella mia vita…” rispose Thomas, sdraiandosi a sua volta, raggomitolato nell’ampio giaccone.

I due restarono a lungo in silenzio, godendosi il panorama delle montagne al tramonto.

L’aria era fresca, e tutto attorno non vi era altro che silenzio, piacevole silenzio.

“Ben, senti….”, fu il più piccolo a rompere per primo quella tranquillità; l’interpellato lo guardò dubbioso: “Si, che c’è?” chiese, alzandosi a sedere, “Secondo te è un male sperare di restare qui per sempre?” mormorò a mezza voce Thomas, tenendo il capo chino, “Non mi sono mai sentito meglio, vorrei rimanere qui per il resto dei miei giorni…”.

Benno sospirò.

Capiva benissimo l’amico.

Lo capiva.

Perché anche lui si sentiva così.

“No, affatto. È normale, anche io lo sento.” ammise Benno, con un sorriso triste, “Il fatto di non riuscire a ricordare nulla ci lascia liberi di legarci a qualunque cosa, ci lascia liberi di decidere. Ma, ascolta, se noi non sappiamo chi siamo, non pensi che magari c’è qualcuno che ci sta aspettando e ci sta cercando? Magari qualcuno che non potrebbe fare a meno di noi? Lo so, può sembrare stupido, ma ho questa sensazione. Qualcuno ci sta cercando, e noi dobbiamo aspettare, fidati di me.” affermò il più grande, “Hai ragione…” replicò con un leggero sorriso il ragazzo; “Forza, che ne dici di scendere e aiutare Andrea a preparare la cena?” propose lui, tendendogli una mano per alzarsi.

Un forte vento cominciò a soffiare, e Thomas non potè trattenersi dal guardare il cielo: prima così limpido, e ora velato da nuvole nere, che non presagivano nulla di buono.

Un flash.

Acqua, tanta acqua…

E una melodia, una voce malinconica che cantava.

E una strada che correva dritta verso l’occhio di un ciclone.

E poi….

La pioggia scrosciante, ne sentiva quasi il tocco sulla sua pelle diafana.

“Ehi, Tommy, ti sei incantato?”.

Fu la voce di Ben a svegliarlo dal suo torpore.

“Eh?”, era confuso, non capiva cosa fossero quelle immagini, quelle sensazioni, non le comprendeva, non le riconosceva.

“Tutto a posto?” chiese il moro dalla frangetta lunga con voce preoccupata, poggiandogli una mano sulla spalla, “Si, non preoccuparti… Forza, scendiamo..”.

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Era calata la notte.

L’ottava notte passata senza di loro.

Ormai Shannon stava cominciando a perdere le speranze.

Come era possibile che, in una settimana, non fossero ancora riusciti a ritrovarli?

Avevano battuto ogni pista, ispezionato ogni crepaccio, usato i cani da soccorso…

Nulla.

I due ragazzi sembravano spariti nel nulla.

Shannon sospirò.

Il fratello gli mancava terribilmente.

Passeggiava silenziosamente nei corridoi lunghi e stretti dell’albergo in cui alloggiavano lui e i suoi amici, lo stesso in cui alloggiavano i loro fratelli prima che sparissero.

Improvvisamente, udì un singhiozzo sommesso provenire dal corridoio alla sua destra; d’istinto, guardò l’orologio: le 3 del mattino.

Chi poteva esserci in giro a quell’ora?

Shan affrettò il passo.

Accoccolato accanto alla finestra che dava sull’esterno trovo Tom, avvolto dalla luce diafana della Luna che stava per tramontare inesorabile.

Piangeva.

Senza far rumore, gli si avvicinò.

“Ehi, Tom.. Che ci fai ancora in piedi? Domani sarà una giornata tremenda, dovresti riposarti un po’…” sussurrò a mezza voce, cercando di attirarne l’attenzione.

Ma il più piccolo dei suoi amici non lo notò neppure.

Continuava a stare girato verso la finestra, socchiusa, fissava il manto stellato dalle volute misteriose con aria supplice, le lacrime continuavano a scorrere.

“Se veramente c’è qualcuno lassù…. Per favore, restituitemi mio fratello, vi prego…” mormorò con voce sommessa e rotta dal pianto.

Shannon sbuffò e lo prese delicatamente per le spalle: “Tom, ascolta. Vedrai, li ritroveremo. Non perdere le speranze!!” avrebbe voluto dirgli, quasi per rassicurare sé stesso e l’amico, ma l’unica cosa che riuscì a fare fu abbracciarlo forte, senza aprire bocca.

Erano spaventati.

Era stata una delle settimane più brutte della loro vita.

Volevano solo che tutto finisse.

Che tutto tornasse come prima.

Che Jay e Bill tornassero da loro.

Chiedevano solo quello.

Riavere i loro fratellini, e riabbracciarli.

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“Non riesci a dormire, vero?”.

La voce sottile di Thomas scosse Benno dai suoi pensieri.

Si voltò.

Vide il suo amico seduto sul letto, le ginocchia al petto, che lo guardava con aria triste e malinconica: “No, non ci riesco.”, ammise, alzandosi a sedere a sua volta.

“Ho una strana sensazione… Mi sento triste… C’è qualcosa che mi manca, qualcuno….” ammise con un sospiro il minore dei due, “Oggi cosa avevi? Mi sembravi malinconico, distante..” chiese il più grande, avvicinandosi maggiormente al bordo del letto, “Ho avuto come un flash… Qualcosa che ha a che fare con l’acqua… E poi, questo nome che mi ha dato Andrea… Mi ricorda qualcosa..” rispose, era confuso, confuso e spaventato.

“Anche per me è strana questa situazione, c’è qualcosa che mi bussa alla mente, ma non riesco a dargli una forma precisa… Nella mia mente ci sono come delle ombre, a cui non riesco a dare il giusto posto…” replicò, coprendosi con il pesante piumone.

Improvvisamente, due voci giunsero alla loro mente, voci imploranti, tristi, rapide come scariche elettriche e altrettanto dolorose al contatto: “Se veramente c’è qualcuno lassù…. Per favore, restituitemi mio fratello, vi prego…”.

Poi, quelle voci sparirono, così come erano venute.

E tutto tornò tranquillo.

BUONASERA. ECCOMI CON UN NUOVO CAPITOLO!! QUESTA VOLTA NON VI HO FATTO ASPETTARE MOLTO, VERO? MA SONO TORNATA!!!

NON PENSAVO CHE QUESTA MIA STOIRA RISCUOTESSE UN SIMIL SUCCESSO, SPERO CHE APPREZZERETE ANCHE QUESTO CAPITOLO!

kaulitz92 : Figurati, sono io che devo ringraziare te per avermi spinto a “far danni” pure in questa sezione! Per avermi fatto emozionare!! GRAZIE A TE!

pikkolahacker: Wow, sono contenta che tu sia stata la prima a recensire e ad aver avuto un idea positiva della mia opera. Spero di non averti deluso con questo.

Artemide82: Arigatou, mi ha fatto molto piacere ricevere una tua recensione!

ArY_EnGeL: Sono contenta che ti sia piaciuta, e spero che anche alla tua amica lo sia! Io seguo indistintamente TH e 30STM, quindi li conosco abbastanza bene!!!

BUONASERA A TUTTI!!!

E BUONANOTTE!

SHUN

   
 
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