FREUNDSCHAFT
CAPITOLO 1
BENNO E THOMAS
“Bill, mi senti?!
Tutto a posto laggiù?”.
Una voce di
ragazzo tentava disperatamente di sovrastare il fragore del vento gelido della
tempesta, scrutando febbrilmente nella voragine sotto di lui; una voce, seppur
fievole, al confronto col vento, giunse alle sue orecchie: “Sono qui, non
preoccuparti, sto abbastanza bene… Ma sento le gambe intorpidite.”, “Ok,
ricevuto! Cerchiamo di uscire fuori da questo
pasticcio!”.
Una tremenda
tempesta flagellava le Alpi.
Due figure umane,
solitarie, sballottate dal vento impetuoso e freddo, dalla neve e dal gelo,
tentavano di raggiungere la cima del monte che stavano disperatamente scalando
da parecchie ore.
Erano
giovanissimi, uno sicuramente di età molto minore dell’altro, nemmeno 18 anni;
l’altro doveva averne compiuti da poco almeno 30, forse qualcosa di
più.
Si issavano il più
rapidamente possibile, ma il vento e la tempesta limitavano terribilmente i
movimenti, costringendoli a muoversi con prudenza e lentezza, non vedevano
pressoché nulla. Neppure lo stato della loro
corda
Improvvisamente,
essa, a cui i due erano appesi, si
spezzò, e i due ragazzi, con un urlo, caddero nel
vuoto.
Tutto era accaduto
così in fretta da non rendersene quasi conto.
§§§§§§§§§§§§§§§
“Guarda,
finalmente si stanno svegliando… Hanno fatto proprio un bel
volo..”.
“Và a chiamare
Andrea, subito!”.
Quando il minore
tra i due ragazzi cominciò a riprendere conoscenza, si trovò disteso su un
letto, caldo e soffice; su di lui, chini, alcuni visi
sconosciuti.
Iniziò ad
agitarsi, aveva paura.
“Ehi, calmo… Sei
al sicuro… Tu e il tuo amico avete fatto proprio un gran bel volo,
eh?”
Il ragazzino
sbattè ripetutamente le palpebre: “A.. Amico..?” chiese, balbettando, proprio
non lo ricordava…
“Ma si, il tuo
compagno.. Adesso è nella stanza accanto.. Come ti chiami? Di dove sei?” domandò
un donnone molto robusto dall’aria gentile, dalla lunga chioma bionda che
rifletteva la luce dell’abatjour acceso sul comodino, unica fonte
d’illuminazione, “Io… io..” cominciò il ragazzo, cercando di ricordare; poi,
l’atroce certezza: “ Non lo so… Non lo ricordo..” ammise con un sospiro
rassegnato.
§§§§§§§§§§§§§§§§
“E così, non
ricordiamo chi siamo, eh? Un bel guaio…”.
I due ragazzi si
erano ritrovati nell’ampio salottino, entrambi con vestiti puliti prestati da
quei gentili uomini che li avevano salvati, davanti a loro un tavolino con sopra
una teiera colma di fumante tè e tante tazze.
I loro erano
talmente logorati dal freddo e dalla caduta che ormai erano
irrecuperabili.
E comunque non
avevano portato alcun indizio utile alla loro
identificazione.
I due ragazzi si
fissavano, spaesati, sapevano che potevano contare solo su loro stessi per
ritrovare i loro ricordi: “Calma, ce la faremo. Per ora, restiamo qui. Io parlo
tedesco, quindi probabilmente sono originario della Germania, tu parli inglese,
quindi dovresti essere americano, o inglese. È già qualcosa aver capito la
nostra nazionalità. Vedrai, ce la faremo!” affermò fiducioso il minore,
sorridendogli, “Chissà se c’è qualcuno che ci sta aspettando… Chissà se si
saranno accorti della nostra scomparsa…” mormorò il più grande, incassando la
testa tra le gambe, “Vedrai che ci staranno già cercando, non dobbiamo fare
altro che aspettare, aspettare che ci vengano a prendere. E riacquisteremo la
memoria.”.
Nella sala entrò
il medesimo donnone biondo di prima: “Vedo che state meglio! Ne sono felice.”,
parlava tedesco, con una leggera inflessione che il più piccolo riconobbe come
del Sud, “Si, grazie. Dove siamo?” domandò lui, traducendo poi per il compagno,
“Nel versante tedesco della Svizzera. Vi abbiamo trovati in un crepaccio poco
lontano da qui, vi ha recuperato Alex, il nostro Sanbernardo, è addestrato per
ritrovare le persone nella neve. È solo grazie a lui che vi siete salvati.”
spiegò tranquilla la donna, sedendosi sul divano accanto al più grande, “Allora,
cominciate a ricordare qualcosa?” chiese lei, versandosi una tazza di tè, “No,
abbiamo solo capito, anche se sommariamente, da dove veniamo… Per il resto,
nebbia totale.”, chinò il capo il minore, i lunghi capelli neri che gli
coprivano il viso pallido come la Luna; “Ascoltate, non potete muovervi di qui,
almeno finchè non vi sarete ripresi! Resterete con noi, ma dovremmo darvi dei
nuovi nomi. Allora, te, con la frangia lunga e l’aria mogia,” ed ella indicò
senza tante cerimonie il maggiore, “Sarai….. Benno, proprio come mio cugino!”
esclamò trionfante, scoccandogli un occhiata furba, “E tu sarai Thomas!” affermò
subito, indicando il più piccolo.
“Thomas….?”.
“Perché questo
nome mi è così familaire?”.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
“Cazzo!! Dove è
finito mio fratello??!! Dovete trovarlo!!!”.
Un ragazzo con
lunghi capelli pettinati a rasta battè un pugno sul bancone della reception,
sotto lo sguardo spaventato del maitre, “Mi dispiace, ma i sistemi GPS dei
signori Leto e Kaulitz sono irreperibili, la tormenta deve averli mandati fuori
sensori.” affermò con voce tremante; per tutta risposta, Tom Kaulitz lo prese
per il bavero della sua livrea rossa e lo sbatté senza tante cerimonie contro la
parete: “Stammi a sentire bene, damerino! Là fuori, da qualche parte, c’è mio
fratello gemello, e c’è anche il fratello di un nostro caro amico!! Quindi,
vedete di ritrovarli presto, o ve la farò pagare molto cara!!!” urlò il ragazzo
appena diciottenne, poggiandolo a terra.
Seguito a breve
distanza da altri due ragazzi, raggiunse il salottino
comune.
Lì, seduti
scomposti sui divanetti, c’erano altri tre ragazzi, più grandi di loro: “Nulla
da fare, dicono che non si può fare nulla per ora, che i loro rilevatori GPS
sono fuori uso.” sospirò Tom, rivolgendosi al ragazzo seduto alla sua sinistra,
visibilmente preoccupato, “Shannon, vedrai che staranno bene! Saranno scesi dal
versante svizzero, vedrai! Mio fratello è tedesco, non ci saranno problemi con
la lingua.” Cercò di tranquillizzarlo.
Shannon alzò la
testa: “Lo spero, Tom, lo spero tanto. Non me lo perdonerei mai se accadesse
qualcosa a Jay…” mormorò, la testa tra le mani.
“Nemmeno io se
accadesse a Bill… Non preoccuparti, li
ritroveremo!”.
BUONASERA! Seconda storia della sezione Cantanti, questa volta
tutta nuova! Vi presento la prima storia dove i protagonisti saranno solo i
frontman dei due gruppi rivelazione dell’anno: I 30STM e i TH, nel dettaglio
JARED LETO e BILL KAULITZ!
Volevo
dedicarla a due persone in particolare.
Alla
mia amica Ally, Ikki-sama, che mi ha fatto da consulente, e a kaulitz92 (spero
di averlo scritto esatto), per avermi regalato emozioni con le sue fic!! Scusa,
non ci conosciamo, ma volevo ringraziarti come si
deve!
ALLA
PROSSIMA E SPERO DI NON AVER FATTO CASINO!!
SHUN