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Autore: Halloween_    20/12/2013    3 recensioni
{Raccolta di cinque One-shot ~ Crack!Parings ~ Possibile OOC ~ Shirou Fubuki e…}
Ed eccomi qui con una raccolta, yeah~
Saranno cinque one-shot per altrettante crack different, ma l'unico punto in comune sarà proprio Shirou; spero possano piacere c:
~.~.~.~.~.
1# Maybe, one day… {Fuusuke*Shirou}
2# Under the Rain. {Haruya*Shirou}
3# Thank you… And goodbye. {Akio*Shirou}
4# Seven years. {Hiroto*Shirou}
5# Begin again. {Ryuuji*Shirou}
.~.~.~.~.~
Beh, non mi resta che darvi appuntamento all'interno in caso v'interessi questa pazzia di raccolta❤
Kuro❄
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Shawn/Shirou, Sorpresa
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Walking on Air


Thank you… And goodbye.

Tintinnò il bicchiere quando un cubetto di ghiaccio scivolò appena, colpendo quella parete trasparente e facendo ondeggiare il liquido ambrato. Lo stesso che fu ingurgitato avidamente da labbra sottili, già piegate in un sorriso strafottente prima ancora che il bicchiere vuoto incontrasse la superficie del bancone.
Gettò alcune banconote stropicciate sul banco legnoso e graffiato in più punti, poi si alzò e uscì facendo un cenno di saluto al barista intento a confinare i soldi nella cassa malridotta. Non era per niente un bar di lusso quel ridicolo buco confinato in una viuzza laterale, però ad Akio piaceva perché aveva un pregio fondamentale: lì la gente sapeva farsi i fatti propri; se eri un povero depresso in cerca di compagnia, beh, non c’era posto più sbagliato di quel baretto.
Camminava senza fretta sentendo l’afa tipicamente estiva incollarsi al suo corpo, appiccicosa e fastidiosa rendeva Fudou ancor più insofferente del solito in più, come se la calura da sola non bastasse, c’era anche il fastidioso ronzio di un lampione morente.
«Che palle.» borbottò seccato il castano, intanto faceva ruotare l’anello della chiave attorno al dito «Ho la sensazione di aver dimenticato qualcosa…» ragionava tra se ad alta voce, gli occhi puntati al cielo stellato. Fece spallucce, probabilmente non era nulla d’importante poiché l’aveva dimenticato.
Andava sempre a piedi in quel bar e, puntualmente, sulla strada del ritorno si pentiva di non aver preso la macchina, ma poi si ricordava che gli serviva quel mezzo e rischiare di farselo rubare non era una grande idea. Quando arrivò al palazzo che comprendeva anche il suo appartamento si prese tutto il tempo e salì gli scalini con calma, sbadigliano sonoramente arrivato sul pianerottolo giusto. Sbadiglio che morì a metà nel momento in cui vide una figura familiare accoccolata sulla soglia di casa sua, con tanto di uno strano connubio di espressioni sul viso: preoccupazione e un broncio offeso.
«Merda!» esclamò Akio ricordando improvvisamente un piccolissimo quanto importantissimo dettaglio, aveva appuntamento con lui.
La figura sulla soglia si voltò e sul volto diafano, passarono in rapida successione: sorpresa, sollievo e, infine, rabbia. Si alzò con uno scatto portandosi in poche falcate di fronte al castano che lo sovrastava di pochi centimetri.
«Si può sapere dov’eri finito, Fudou?! Ti ho aspettato per tre ore, ho provato anche a telefonarti ma nulla… Pensavo ti fosse accaduto chissà che cosa!» sputò fuori il più basso, lasciandosi andare poi a un sospiro rilassato. Mentre aspettava il compagno, era stato davvero in pena perché di quei tempi non c’era da stare tranquilli, anche se Akio sapeva badare a se stesso, Shirou si preoccupava comunque. Era fatto così.
Fudou a quelle parole scattò come una molla, odiava le persone apprensive perché lui era uno spirito libero e le costrizioni non facevano per lui «Fatti i cazzi tuoi! Va bene che eri preoccupato, ma non puoi pretendere che io ti dica ogni cosa io faccia!» sibilò irritato. Spinse con forza la chiave nella toppa, o almeno provò, ma mancò il buco e il mazzo scivolò dalle sue mani dritto a terra; il suono del metallo rimbombò nella notte silenziosa colmando quegli attimi di muta riflessione.
Alla fine, l’argenteo sospirò passando una mano tra i capelli «Ascolta Fudou,» cominciò cauto, ben conscio del pessimo carattere del castano «io non ti ho detto che voglio sapere tutti i tuoi movimenti, ero solo preoccupato e mi è venuto naturale. Tutto qui.».
Raccolte le chiavi Akio si poggiò alla porta con aria fintamente rilassata, si notava però la sua postura rigida «D’accordo.» borbottò e di certo non si sarebbe scusato «Di cosa volevi parlare?» prese a far girare l’anello del portachiavi sul dito, ancora.
Gli occhi di entrambi erano chiari, dai colori quasi gelidi e s’incatenarono irrimediabilmente come spesso era accaduto in quegli ultimi tre mesi.
«Ho riflettuto e credo sia ora di chiudere.» disse Shirou tutto di un fiato senza mai perdere quel contatto visivo, così poté notare lo sguardo di Akio spalancarsi dalla sorpresa, per un attimo.
Sorrise sbruffone come faceva di solito, anche se un po’ gli dispiaceva.
«Eravamo solo rimpiazzi tanto, no?» disse velenoso, ma quello era solo il suo modo di difendersi dagli altri e Fubuki lo sapeva per questo non badò al tono.
Ma sorrise triste al ricordo «Già. Io il tuo rimpiazzo per Kidou e tu il mio per Shuuya, giusto?» socchiuse appena le palpebre senza però perdere quella sfida giocosa tra sguardi.
A quelle parole cariche di malinconia anche il volto di Akio s’intristì, ma questa volta non fece nulla per nasconderlo «Giusto.» infilò la chiave nella toppa e non sbagliò «Ma è stato bello, Shirou.» soffiò leggero come il venticello che aveva preso a soffiare in quella calura estiva.
«È vero, Akio.»
Si avvicinarono attratti come calamite e scambiarono un ultimo, piccolo bacio a fior di labbra; non somigliava a quelli dei mesi passati così passionali e famelici, quasi disperati per aver perso le persone amate. No, questo era piccolo e dolce come un cucchiaio di miele perché un po’ di amaro c’era comunque in quell’addio, non chiusero gli occhi e quando si sperarono, sorrisero istintivamente con aria complice.
Poi Shirou si voltò avviandosi verso le scale «La prossima volta però porta il cellulare, eh!» gridò, quando ormai l’unica cosa rimasta visibile era un piccolo ciuffo argentato dei suoi buffi capelli.
Akio abbozzò un sorriso storto ed entrò finalmente in casa; il cellulare, abbandonato sul tavolo in sala, prese a vibrare subito così l’afferrò e rispose lì, in piedi nella stanza buia.


«Pronto? Cosa c’è Shirou?».
«Mi sono dimenticato di dirti una cosa prima.»
«Cioè? Su, muoviti che è tardi!».
«…».
«Shirou! Guarda che riattacco.».
«Akio?».
«Eh?!».
«Grazie.».
«Mpf, fiato sprecato se pensi io contraccambi.».
«Ahaha, forse hai ragione. Beh, buonanotte.».
«’Notte… Shirou?».
«Dimmi.».
«Grazie.».
«Di nulla, Akio.»











{Angolo di una Festa}
E sono di nuovo qua, con l'ennesima stranezza obbrobriosa che partorisce il mio cervellino, si vede proprio che la scuola mi fa male… Del resto sono stanca morta, come molti immagino çwç
Tra le crack della raccolta ammetto che questa era quella che mi ha stranita di più, sin da quando l'ho decisa in un attimo di follia, ma è stato belle scrivere su di loro benché sia un po' strano accostarli come amanti c":
È stata una settimana terrificante questa con la bellezza di sei verifiche però ringrazio chi recensisce o anche solo passa a leggere; a chi ha recensito risponderò appena possibile promesso.
Devo confessare che ci sono rimasta un pochino male a vedere solo due recensioni per la seconda shot, contro le cinque della prima è un piccolo abisso, ma non importa perché sapere che qualcuno ha voglia di prendersi la briga di lasciare una piccola recensione mi rende felice… Anche se mi farebbe piacere sentire tanti, tanti pareri. Non mi offendo se criticate, purché siano costruttive.
Adesso mi devo dileguare che domani ho l'ultima verifica e poi un po' di vacanze, alleluia! c":
Alla prossima❤

Kuro
   
 
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