Cap. XI°
Ritorno
all'oscurità
Lo stadio era gremito di
gente: la notizia della divisione della Neoborg e il conseguente ingresso di
una nuova squadra aveva fatto rapidamente il giro del mondo.
Quella sarebbe stata la loro gara d'esordio. Ed era proprio
contro i loro ex-compagni.
-Salve a tutti, gentili spettatori- li accolse Dj Man, euforico
come sempre. –Oggi ci attende un grandissimo incontro! Conosceremo i Malcik
Sniek, il team formatosi dalla divisione della Neoborg.
Un boato accolse le sue parole.
-E ora presentiamo gli sfidanti…la Neoborg decide di cominciare
subito forte e schiera il suo capitano, Yuri Ivanov! Mentre per i Malcik Sniek
combatterà…- Il cronista s'interruppe, controllando una seconda volta il foglio
che gli era stato consegnato. –Bhe…questa è davvero una sorpresa, amici. Il suo
avversario sarà Yulai Ivanov!
Il rosso sbatté le palpebre: sua sorella si era messa contro di
lui?! Impossibile, non gli avrebbe mai fatto una cosa simile. Quel cretino di
Dj Man doveva essersi sbagliato. Ma fu costretto a ricredersi quando si scontrò
con un paio d'occhi identici ai suoi: Yulai e il suo Foborg facevano parte
della squadra di Kei…tradito dal suo stesso sangue.
-Ciao, fratellone- lo salutò ironica. –Questa non te l'aspettavi,
vero?
Già, il russo dovette ammettere di essere sorpreso dalla sua
presenza dall'altra parte della barricata.
-Non affannarti a raccontare storie…so già tutto. E questo non è
il luogo per discuterne- continuò. –Qui sono i bey a farla da padroni e Foborg
è pronto a distruggere il tuo Wolborg.
-Io aspetterei a cantare vittoria, sorellina.
-Blader, in posizione…3…2…1… Lancio!
-Questa sfida è incredibile- commentò Daichi, emozionato.
-No, questa sfida è assurda- ribatté Takao, accanto a lui. –Tutto
per sciocca gelosia.
-Io non sarei così critico, Takao- intervenne Rei, seduto in
parte all'amico. –Non piace nemmeno a me questa situazione, ma posso capire i
sentimenti di Kei: Yuri ha giocato davvero sporco.
-Ha creduto a delle menzogne!!
-Non lo sto giustificando, dico solo che la gelosia è qualcosa di
potente…non sta passando nemmeno lui un bel momento.
-Sei riuscito a parlargli?
-No, purtroppo. Non l'ho mai visto così…furente e distrutto allo
stesso tempo.
-Anche Hilary è a terra: si da delle colpe assurde e si addossa
tutta la responsabilità.
-Ehi, siamo all'attacco decisivo!
-Wolborg, tempesta di ghiaccio!
-Foborg, tempesta di neve!
I due bey si scontrarono violentemente, per poi saltare ai lati
del campo, atterrando entrambi fuori.
-Ed è un pareggio, signori! Quindi a decidere il risultato della
sfida saranno Kei Hiwatari e Boris Huznestov! Blader, siete pronti?
Boris lo fu fino a un istante prima di posare lo sguardo su Kei.
Che diavolo gli era capitato? Sembrava tutto, tranne il compagno che conosceva
da una vita. Pareva che attorno a lui aleggiasse un'aura di cattiveria,
d'oscurità…
-3…2…1… Lancio!
Dranzer schizzò all'attacco nell'attimo stesso in cui toccò il
suolo, minando immediatamente la stabilità di Falborg.
-Resisti, Falborg!- lo incitò il padrone. Ma l'altro era
inarrestabile, una belva slegata e Boris sapeva che il suo bey non avrebbe
retto a lungo quel ritmo.
Improvvisamente Dranzer arretrò. Senza un'apparente ragione,
prese a girare a distanza dall'avversario.
Era la sua unica occasione.
-Vai, Falborg! Lamine di vento!
Kei non aspettava altro. Sollevò il viso, guardandolo negli
occhi, permettendogli di scorgere la profondità degli abissi contenuti nelle
sue iridi viola. Abissi che conducevano all'inferno.
-Lama di fiamma!
Il bey blu partì velocissimo verso l'altro. E il respiro del
pubblico si fermò.
Hilary seguiva il match alla televisione. Non se la sentiva di
andare allo stadio, di vedere entrambi i motivi del suo dolore. Perché non
aveva capito le menzogne di Yuri? Eppure erano così evidenti…
E non poteva nemmeno piangersi addosso in eterno. Aveva sbagliato
e forse era troppo tardi per tornare indietro. Ma in quella storia, ogni
vittima era anche carnefice, nessuno era del tutto innocente. Ognuno di loro
aveva la sua parte di colpa… Non che questo la consolasse, però.
Tentò di concentrarsi sullo schermo: Yulai era stata davvero
brava, era riuscita a tener testa a Yuri…un tempo erano state molto amiche…
Ora toccava a Boris e Kei. Ma il blader che scese in campo non
aveva niente del suo ragazzo. Era un'ombra cupa, un demone… Era il risultato
della vittoria dell'oscurità.
Falborg giaceva a terra distrutto. Il Falco aveva fatto appena in
tempo a rifugiarsi nel ciondolo che Boris portava al collo: Dranzer era passato
in mezzo alla trottola come una spada, tagliandolo in due. E non aveva ancora
finito.
Si preparava all'ultimo atto.
-Distruggilo…
Il bey riacquistò velocità e ridusse in briciole ciò che restava
dell'avversario, creando un incendio. Poi Kei aprì la mano, e Dranzer spense le
fiamme, ritornando dal suo padrone, che se ne andò, nel silenzio sconvolto
degli spettatori. E a Boris non restò che guardare la sua schiena allontanarsi,
la sciarpa bianca che si muoveva al ritmo dei suoi passi.
Yuri era attonito: mai, nemmeno sotto la tirannia di Borgof, Kei
si era comportato in quel modo. Aveva sbriciolato decine di bey, ma mai con
quella crudeltà, con quel ghigno cattivo che aveva dipinto in viso. Mai aveva
continuato a devastare una volta vinto l'incontro.
Il demone che riposava in lui si era risvegliato, più malvagio di
prima.
Ed era colpa del rosso se il suo riposo si era interrotto. Il suo
piano di riconquista di Hilary aveva trasformato Kei, l'aveva portato ad un
livello ancora peggiore del cyborg che Yuri era stato in passato.
Sentì la sofferenza di Boris di fronte alla fine del suo fedele
compagno, gli occhi di Yulai e Sergey, le loro accuse. Le stesse che gli
rivolgeva la sua coscienza.
-Era questo che volevi, Yuri? Perché se è così, hai raggiunto il
tuo scopo…sei diventato come Borgof, o Hito, o tutte le persone che da piccolo
ti costringevano a provare solo odio…
-Cosa ti ho fatto, Kei?- si
domandò.