Anime & Manga > Kenshin
Segui la storia  |       
Autore: NekaJanekaRector    25/07/2003    0 recensioni
Altra storia, altra traduzione, questa volta della bravissima Neka-Janeka Rector. Kaoru è costretta a trovarsi un lavoro all'insaputa di Kenshin e per poter salvare il suo dojo finisce a cantare in una taverna malfamata. Ma la faccenda si complica quando Kenshin - indagando su degli omicidi - finirà per invaghirsi della misteriosa cantante...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Una canzone per te cap 2

Parte 2


Disclaimer : Per la cronaca, io non sono Watsuki (l’autore di RK) e non sto provando in nessun modo ad essere come il manga. Lo sto scrivendo per divertimento e per combattere la noia.



La giornata di Kenshin iniziò piuttosto differentemente. Anche se il sole iniziava a sorgere e gli uccellini iniziavano a cantare la grandiosa giornata che sarebbe venuta, Kenshin non riusciva a scacciare la sensazione che qualcosa stava per andare storto. Si alzò velocemente e prese la sua spada sakaba.
Camminò fino alla camera di Kaoru e si fermò. Riusciva sentirla respirare profondamente mentre dormiva. Si domandò se fosse stata lei quello che aveva sentito la scorsa notte. Dopo che era stato svegliato, aveva cercato di determinare se una minaccia attendeva all’esterno, ma quando non aveva sentito più nulla si era rilassato. Probabilmente era Kaoru che era andata in bagno, così aveva sorriso ed era tornato a dormire. Tornando alla realtà, solo per un momento, Kenshin contemplò l’idea di aprire la porta per osservarla, come faceva qualche volta. Anche oggi la sensazione di scorrettezza non gli permise di lasciarsi andare a quella tentazione e si allontanò. Non aveva bisogno di controllare la stanza di Yahiko visto che il ragazzo poteva essere sentito abbastanza chiaramente dal suo russare. Kenshin sorrise leggermente e scese le scale, dirigendosi verso la città.
Sebbene fosse presto, c’era vita nella piccola città. Mercanti stavano preparando i loro banchi, sistemando la loro mercanzia. I ristoranti erano aperti e gli ubriachi nei bar erano finalmente buttati fuori dopo una dura notte di bagordi. Kenshin stava per voltare l’angolo verso la piazza della città, quando un uomo girò l’angolo e si scontrò con lui. Caddero entrambi a terra, ma l’uomo si riprese per primo. Mentre Kenshin era ancora leggermente stordito, l’uomo lo afferrò da dietro e gli puntò un coltello alla gola. “Mi dispiace fratello” iniziò l’uomo “Ma devo scappare da loro”. Subito dopo tre ufficiali girarono l’angolo e si bloccarono quando videro che il loro ricercato aveva un ostaggio.
“Lascialo andare, Kawasaka!” Gridò uno della polizia. L’uomo chiamato Kawasaka si mise a ridere, leggermente istericamente “Non finchè voi non avrete lasciato andare ME! Ora STATE INDIETRO oppure la vostra città starà per perdere un altro contadino!” gridò furiosamente Kawasaka. “Non vorrei davvero fargli male, ma lo farò!”
“E se lei mi uccide, chi altro userà come ostaggio?” L’uomo fu stupito dalla calma nella voce del suo ostaggio “Le suggerisco di fare quello che dicono questi poliziotti”
L’uomo rise amaramente “Come se mi trattassero giustamente se lo facessi !”
Uno dei poliziotti fece un passo avanti “Hai forse trattato GIUSTAMENTE il bambino di cinque anni che hai ucciso?!?”
Il volto dell’uomo si scurì “Era sulla mia strada…un incidente”
“Signore, le consiglio di lasciarmi andare prima che succeda un altro incidente”
Kawasaka non si era fermato a pensare al fatto che il suo ostaggio aveva un’arma più grande della sua e così non fu preparato quando lo straniero tra le sue braccia si liberò improvvisamente, rotolò e si pose davanti a lui con la mano destra sull’elsa della sua sakaba, ancora nel fodero.
“Ora, perché non gettate il coltello, signore?” Kenshin rilasciò la stretta sulla sua spada e lasciò che il suo braccio cadesse libero al suo fianco “Nessuno vuole farle male, basta che faccia quanto la polizia le ha detto”
L’uomo stava considerando di arrendersi, (conosceva alcune persone che avrebbero potuto rilasciarlo facilmente) finchè non diede un’occhiata al suo supposto ostaggio. Fu la cicatrice sulla sua guancia che fece spalancare gli occhi all’uomo. Lasciò cadere il coltello e iniziò ad indietreggiare, in preda al terrore “Tu…tu sei…”. Improvvisamente si girò e iniziò a correre attraverso la città. Kenshin lo seguiva ad un passo di distanza. Kawasaka, disperato, iniziò a spingere le persone fuori dalla sua strada e corse attraverso il ponte. Una volta là, spinse via una donna dal suo cammino, ignorando il fatto che la donna stava portando un bambino piccolo tra le braccia. Il bambino, spinto via dall’abbraccio di sua madre, cadde oltre l’inferriata. L’unica cosa che fermò la sua discesa fu la presa di sua madre, quando anche lei iniziò a cadere oltre l’inferriata. Il suo grido di aiuto fu interrotto quando improvvisamente sentì delle mani che la fermavano e riportavano sia lei che suo figlio sul ponte.
“E’ tutto a posto, Signora?”
La donna strinse saldamente il figlio contro di se e si girò a sorridere al suo salvatore. Era il vagabondo che abitava al dojo di Kaoru-san. Da quando era arrivato in città, le cose erano migliorate così tanto che le gente del posto adesso era orgogliosa di considerarlo uno di loro. Gli sorrise con gli occhi pieni di lacrime “Sto benissimo ora, grazie a lei…Kenshin-san, vero?” Al suo assenso, lei continuò a ringraziarlo finchè lui non le disse che era stato felice di aiutarla e che ora doveva andare. Si allontanò con la donna gli ricordava che doveva soltanto andare al negozio del marito se mai avesse avuto bisogno di qualcosa.
Kenshin corse dall’altro lato del ponte, sapendo che era troppo tardi per dare ancora la caccia a quel tizio Kawasaka. Analizzò rapidamene la zona e decise che non c‘erano segni di dove l’uomo poteva essere andato.
Ritornò al dojo, sapendo che Kaoru probabilmente si era alzata. E probabilmente stava sfogando la sua frustrazione su Yahiko. Kenshin sorrise.




Traduzione dei termini giapponesi :


sakaba : spada a lama invertita
dojo : palestra per arti marziali in genere




  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kenshin / Vai alla pagina dell'autore: NekaJanekaRector