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Autore: Ethasia    22/12/2013    2 recensioni
Da piccola ho sempre detestato il personaggio di Peter Pan. Adesso che sono più grande, il suo mondo, il suo modo di vivere mi hanno affascinata, al punto di desiderare di volare sull'Isola che non c'è. E mi sono domandata... cosa succederebbe se, dopo essersi lasciati a Londra, Wendy e Peter si ritrovassero, cresciuti e cambiati entrambi? Se l'Isola non fosse più il posto che i Darling avevano conosciuto da bambini? Così è nata la mia fanfiction.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bimbi Sperduti, Capitan Uncino, Peter Pan, Wendy Moira Angela Darling
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Wendy's.

Maledetti Indiani.
Per la seconda volta su due soggiorni a Neverland, mi ritrovo a dover sorbire la stessa schifida situazione: gente che balla, gente che beve, gente che si diverte, tutti attorno ad un grande falò. E io che ovviamente vengo ignorata, proprio mentre Peter Pan Capo Aquila Voltante viene acclamato come il solo e unico eroe della giornata. Certo, perché io in quella caverna sono solo rimasta a guardare, vero? Strano che ancora non mi abbiano spedita a cercare la legna.
poi, come se non bastasse, devo stare a guardare quell'emerito imbecille che balla felice come se davvero avesse fatto tutto da solo. Distogli lo sguardo, mi direte; ebbene, impossibile, perché è dappertutto, ovunque si trovi un essere femminile minimamente attraente. Soprattutto, mi tocca guardarlo mentre si struscia a quella sgualdrinella di Giglio Tigrato - che per inciso non mi ha neanche ringraziata -; dovrebbero rendersi conto che si trovano ad una festa, dove chiunque può vederli, e non in un nightclub. Quando serve, Toro in Piedi non è mai nei paraggi.
Stramaledetti Indiani.
Così io rimango al buio in disparte, a bere una birra neanche tanto buona e a rodermi il fegato. Ma chi me l'ha fatto fare, che caspita avevo in testa? Farei meglio a tornare a casa. Persino John e Michael si stanno divertendo più di me.
Mi alzo, butto il bicchiere da una parte e mi rintano ancor più nel buio, pronta a spiccare il volo. Ma davanti a me appare un'ombra.
- Dove credi di andare? - Metto a fuoco il viso di Matthew, che mi fissa a braccia conserte. Non so perché, ma ho la sensazione che non sia esattamente di sua spontanea volontà.
- All'Albero - rispondo accigliata. - Non ho niente da fare qui.
- Ma come - ribatte lui, ironico, - non eri tu quella che è rientrata come un uragano arrabbiato reclamando vendetta contro un qual certo idiota?
Gli scocco un'occhiataccia. - Be', piano fallito, qua purtroppo la star è lui. Ti dispiacerebbe tanto lasciarmi passare?
- Sai - commenta Matthew, guardandosi le unghie, - quel che sembra è che tu stia scappando. E quando qualcuno scappa, io lo chiamo codardo.
Costui non poteva essere altri che il migliore amico di Pan. Faccio per volare via con un salto, schiumante rabbia, ma a un metro da terra mi trattiene il polso per farmi tornare giù.
E poi, con un gesto inaspettatamente non da Matthew, mi trascina a ballare.


Peter's.

Sento che potrei spezzare un osso al primo che mi passa davanti. Forse più di uno. Perché - dannazione - non è assolutamente concepibile che così, di punto in bianco, Wendy possa diventare il centro gravitazionale della festa - la mia festa. Si è aperto un varco quando è arrivata a ballare, ma stiamo scherzando? Se becco l'idiota che ce l'ha portata gli stacco le braccia e le uso per picchiarlo.
Sorseggio la birra, tenendole gli occhi incollati addosso. E lei nemmeno mi guarda.
- Amico, torna alla festa. Se ancora un'altra ragazza mi chiede dove ti sei cacciato rischio di commettere un paio di omicidi -. Noah.
- Magari dopo - rispondo, i denti stretti intorno al bicchiere.
Lui segue il mio sguardo. - Di che ti lamenti, Pet? Tu hai fatto esattamente la stessa cosa per tutta la sera.
- Sì, ma io posso - ribatto torvo, - questa è casa mia, il mio territorio. E comunque, è lei ad avere torto.
- Oh, ha torto ad arrabbiarsi perché tu sei troppo orgoglioso per farti aiutare? Sì, me l'ha raccontato - aggiunge vedendo la mia espressione. - Be', in realtà l'ha detto a Matt, ma è quasi la stessa cosa..
- Come puoi dar ragione a Wendy? - lo interrompo irritato. - E' stata avventata..
- ..esattamente quel che fai tu ogni qualvolta che ti trovi in mezzo a un po' d'azione - replica Noah, calmo. - Queste sono cose che le hai insegnato a fare tu, Peter, che hai insegnato a tutti noi. Non hai di che lamentarti.
- Io.. io non.. - farfuglio. - Ma insomma, volevo solo che non si facesse male! E' così sbagliato?
- Non è successo - mi fa notare semplicemente. - Dunque sì, è sbagliato trattarla come una bambina disobbediente.
Guardo dritto davanti a me, senza vedere nulla.
- Riflettici - mi consiglia con una pacca sulla spalla. - Però datti una mossa, perché le tue fan non mi danno tregua.
Lui torna in mezzo alla marmaglia, tentando di stare alla larga dalle mie inseguitrici. Io invece resto qui, guardo le stelle e bevo, e mi domando se sia così che ci si sente quando si hanno i sensi di colpa.


Wendy's.

Strano. E' da parecchio tempo che non vado in discoteca, perché di solito non mi piace. Però qui è diverso. Tutt'a un tratto mi ritrovo a ballare in mezzo a tanta gente; non sono più invisibile - anche se devo ammettere che ancora nessuno ha riconosciuto i miei meriti, ma posso aspettare. In ogni caso, è piacevole. E sicuramente molto meglio di Londra, perché qua i ragazzi sono un tantino meno invadenti. Comunque è divertente.
Almeno fin quando non vengo brutalemente trascinata via.
- Ehi! - protesto, - lasciami! - Ma questo ragazzo molto alto non accenna a mollarmi il braccio finché siamo lontani da tutti; solo allora si gira e fa vedere la sua immensa faccia da schiaffi.
- Pan! - urlo scandalizzata. - Che diavolo ti salta in testa?!
- Mi sembravi in difficoltà - si giustifica lui alzando le spalle. - Ho pensato di aiutarti.
- In difficoltà? Io mi stavo divertendo! - abbaio furiosa.
- Sì, ma troppi ragazzi - commenta, scuotendo la testa con una smorfia. - Brutti ceffi gli Indiani, poco raccomandabili. Meglio lasciar perdere.
- Non dire assurdità, sono le persone più gentili di tutta Neverland! E oltre a non essere minimamente fatti tuoi, hai proprio un bel coraggio.
- Ah, quindi eri gelosa? - domanda speranzoso.
- Addio -. Faccio per andarmene, ma mi prende di nuovo il braccio. 
- Dai, stavo scherzando - commenta, anche se in maniera davvero poco credibile. - In realtà volevo parlarti.
- Allora parla - sbotto, - e poi lasciami stare.
- Andiamo, non essere così acida, io.. be', volevo solo dirti che forse oggi ho un po' esagerato, in fondo cercavi di darmi una mano.. - Rimango di sasso. Possibile che si stia scusando con me? - ..quindi che ne dici di tornare amici come prima e andarcene a ballare? 
Fa un sorriso a trentadue denti.
Ecco. Tipico.
Mi prende la mano, già pronto a tornare alla festa, ma io non mi muovo di un centimetro.
- Che c'è? - mi domanda. - Andiamo, almeno dirò a tutti che hai partecipato al salvataggio. In fondo, non posso prendermi tutto il merito.
- Non mi sembra - gli faccio notare - di aver sentito le tue scuse.
Mi guarda con un sorrisetto. - Dài, sai che io non faccio queste cose. Il senso però era quello - aggiunge, notando il mio sguardo.
- Be', allora ci vediamo in giro - lo saluto.
- D'accordo, va bene, scusami.. ora andiamo?
- No! - ribatto arrabbiata. - Pan, lo so che non ti frega niente di chiedermi scusa e che vuoi solo non avere i sensi di colpa che ti ha fatto venire Noah, ma almeno abbi la decenza di ammetterlo!
- Che diav.. Ma lui e Matthew si sono alleati contro di me?
- No. Hanno semplicemente capito che sei un imbecille.
Mi guarda di sotto in su, con un'espressione che secondo lui dovrebbe risultare tenera. - Posso convincerti con un bacio?
Mi allontano a passo di marcia, esasperata. Deve non aver capito molto bene con chi ha a che fare.





stavolta non mi dilungo in spiegazioni (anche perché come capitolo mi sembra piuttosto random), volevo solo augurarvi buon Natale nel caso in cui non dovessi riuscire ad aggiornare prima del 25 :) buone feste e tanto buon cibo! xx
  
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