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Autore: Willows    22/12/2013    2 recensioni
Odette muore misteriosamente durante una festa a casa di amici. Tutti pensano che si tratti di un suicidio, ma Erin, la migliore amica di Odette, sa che non è così.
Cosa succederà quando tutti i ragazzi presenti alla festa inizieranno a ricevere delle minacciose lettere firmate O?
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È curioso come basti un unico, singolo evento a sconvolgere la vita delle persone.
Il giorno prima la tua vita scorre liscia, sei felice, magari non troppo, ma nella media.
Hai degli amici, un ragazzo e pensi che magari la vita non sia così crudele come la dipingono gli altri, non è detto che debba sempre fregare tutti, magari tu sei l’eccezione.
Ma ti sbagli.
Il giorno dopo tutto di colpo cambia, vedi la tua vita andare alla deriva, e tu non puoi fare niente per fermarla.
Ti senti così impotente e chiudi gli occhi spaventato da quello che possano vedere.
Alla fine però li riapri e ti rendi conto che la situazione è peggio di quanto avresti mai potuto immaginare. Alla fine della tempesta, ti rendi conto che la cosa peggiore non è aver perso gli altri, ma aver perso te stessa.
Genere: Mistero, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo V
 

Erin quella sera, quando torna a casa non riesce a chiudere occhio. Liam, dopo aver visto la faccia sconvolta della ragazza, le ha suggerito di andare a casa, dicendole che magari Megan non aveva niente a che fare con la morte di Odette e che loro erano saltati a conclusioni affrettare.
Ma Erin non riesce proprio a togliersi quell’immagine dalla testa, Megan che con un sorrisetto sadico versa il veleno per topi nel bicchiere di Odette e glielo porge con un espressione gentile, magari dicendole quando le dispiaceva per quello che era successo con Louis e che avrebbe fatto di tutto per riacquistare la sua fiducia. Sente mancare l’aria al solo pensiero, così si costringe a riflettere su qualcos’altro, come Liam sia stato disponibile e gentile, per esempio, e ad un certo punto cade addormentata.
 
 
 
Si può sapere cos’hai? Avevi detto che mi avresti chiamato e spiegato tutto… H.
 
Recita il bigliettino che Erin si ritrova sul banco nel bel mezzo della lezione di matematica, d’istinto alza lo sguardo incrociandolo con quello preoccupato di Harry, seduto proprio di fronte a lei.
Cerca di abbozzare un sorriso per fargli capire cha va tutto bene e scarabocchia sul bigliettino che gli spiegherà tutto dopo e che adesso deve stare attenta alla lezione.
Bugia.
Erin non riesce a concentrarsi nemmeno su una parola che esce dalle labbra dell’insegnante e sa che non dovrebbe farlo- la matematica è sempre stata il suo tallone d’Achille e ora ha un sei tiratissimo, quindi un po’ d’attenzione sarebbe gradita- ma in quel momento ha pensieri più urgenti a cui dedicarsi.
Forse Megan ha ucciso Odette, è strano pensarlo, ma in qualche modo deve abituarsi a quest’idea, e l’unico modo per scoprirlo è continuare ad indagare. Ma come fare? In che modo Erin può scoprire se era stata davvero Megan ed avvelenare Odette? Dopo sei mesi l’eventualità di tornare sulla scena del crimine  e cercare di raccogliere delle prove era fuori discussione senza contare che Megan sarebbe potuta tornare in quella casa in qualsiasi momento per disfarsi  di ogni tipo di traccia che si era lasciata alle spalle. Potrebbe chiedere agli altri, sentire se avessero visto cosa avesse effettivamente fatto Megan in cucina, ma si trovò costretta ad escludere anche questa ipotesi.
Nessuna parla volentieri di quella notte e Er non vuole creare ulteriori tensioni interne, essendo le dinamiche del gruppo già piuttosto tese.
In quel momento, mentre la campanella segna la fine dell’ora e Harry si gira pretendendo risposte, l’unica alternativa che le rimane le appare chiara in testa: chiedere direttamente a Megan.
 
 
«Megan aspetta!» urla Erin, mentre cammina a passo spedito per i corridoi affollati della scuola.
La ragazza si ferma di colpo ed Erin per poco non va a sbatterci contro.
«Oh ciao Erin, eri tu che mi stavi chiamando?» la saluta cordialmente Megan.
«Emh, si volevo chiederti una cosa, questo pomeriggio che ne dici di uscire a prendere un caffè? Solo noi due, sai è da un po’ che non parliamo e visto quello che sta succedendo, avrei proprio bisogno di un’amica» mente Erin, sorpresa del fatto che le esca così naturale.
O forse non così tanto visto l’occhiata confusa che le lancia Megan, ma che comunque acconsente e prima di andarsene le dice che Harry la stava cercando.
Harry, accidenti.
Subito dopo la fine della lezione di matematica Erin si era precipitata fuori dalla classe, tirando fuori qualche improbabile scusa su un progetto di scienze che doveva terminare e su quanto fosse indietro, per poi passare il resto delle lezioni evitando completamente il riccio.
Non è che lo stia facendo apposta- si lo sta facendo apposta- solo non sa bene come dirgli che ha iniziato ad indagare sulla morte di Odette. È certa che non la sosterrà in questo progetto, per lui come per gli altri, la questione è chiusa e sepolta, ma Erin non puoi lasciarla andare.
Non senza aver prima scoperto la verità.
 
 
È suonata anche l’ultima campanella della giornata e adesso Erin non può proprio evitare Harry, visto che è lui che deve portarla a casa, anche se forse un modo c’è.
Potrebbe usare suo fratello come diversivo, farlo sedere davanti e lei mettersi dietro, con la musica nelle orecchio e lo sguardo fuori dal finestrino, ma sa da subito che non potrà funzionare. Infatti non appena giunge di fronte alla macchina Harry l’aspetta a braccia incrociate e con un espressione piuttosto irritata e forse anche un po’ arrabbiata.
«Ti spiegherò tutto va bene? Solo non davanti a Niall» lo rassicura prima di salire in macchina.
Così una volta giunti a casa Erin invita il fratello minore ad iniziare ad entrare, dicendo che lei l’avrebbe raggiunto fra qualche minuto.
«Perché mi stai evitando?» domanda immediatamente Harry.
«Non ti stavo propriamente ignorando…» cerca di difendersi la ragazza, ma non appena il riccio si volta con sguardo accigliato decide di lasciar perdere.
«Si è vero ti stavo evitando, ma soltanto perché non so bene come dirti quello che sta succedendo. So già che non ti piacerà»
«Dillo e basta Erin, mi stai facendo preoccupare»
«Sto indagando sulla morte di Odette. Tipo seriamente ho già il primo sospettato.» confessa dopo qualche secondo, la voce appena udibile nell’abitacolo della macchina.
Quelle parole suonano strane alle sue stesse orecchie e non sa quanto ci metterà ad abituarcisi, non sa nemmeno se tutto questo affannarsi porterà a qualcosa, ma deve provare.
«Non c’è niente che possa dirti per farti cambiare idea?» domanda Harry dopo qualche minuto di silenzio.
La ragazza si limita a scuotere la testa e poi aggiunge:
«Liam, il mio nuovo vicino, mi darà una mano»
«Perché non hai chiesto a me?» domanda e non sembra ferito, solo un po’ curioso.
«Mi serviva qualcuno di esterno a tutta la faccenda. E poi suo padre fa il poliziotto»
«Va bene, solo cera di stare attenta» dice prima di appoggiare la mano sulla gamba della ragazza e stringere leggermente.
La ragazza annuisce prima di poggiare la mano su quella di Harry, dargli una leggera e rassicurante stretta, e scendere dalla macchina.
«Hai litigato con Harry?» domanda Niall non appena Erin mette piede in casa.
«Cosa?- domanda confusa, mentre di spoglia del cappotto e toglie le scarpe- no che non ci ho litigato»
«Sicura? Allora di cosa stavate parlando in macchina?» chiede nuovamente.
«Non sono affari tuoi sgorbio» afferma Erin e si dirige verso camera sua.
È a metà rampa di scale quando la voce di duo fratello la raggiunge ancora e sbuffa prima di rispondergli che no, in quel momento non ha tempo (né voglia) di ascoltare il nuovo pezzo che il più piccolo ha appena imparato a suonare con la chitarra.
 
 
 
 
Erin è seduta ad uno dei tavolini del piccolo bar in centro, quello di fianco al negozio di dischi. Sta aspettando Megan da un quarto d’ora e pensa che la ragazza non abbia intenzione di presentarsi quando una chioma di riccioli neri attirano la sua attenzione.
Erin alza la mano e la scuote in cenno di saluto per attirare l’attenzione della ragazza appena entrata dalla porta.
«Megan sono qua» dice dopo qualche secondo, quando vede che la ragazza non si è accorta della sua presenza.
«Ah ciao- esclama la ragazza voltandosi- scusa per il ritardo, ma mio fratello continuava a fare i capricci»
«Oh è vero! Come sta Max? Fa la prima media giusto?» domanda cordialmente Erin.
«Si tutto bene, adesso si anche iscritto a calcio, è davvero negato, ma finché si diverte…»
Chiacchierano del più e del meno sorseggiando una tazza di tè, ma ad un certo punto Erin crede sia arrivato il momento di fare sul serio, quindi:
«Che brutta storia quella degli armadietti, vero?» domanda con nonchalance, come se stesse parlando del tempo o della sua marca di scarpe preferita.
Megan quasi si strozza con il tè che sta bevendo e afferra dei fazzolettini per pulirsi il viso.
«Davvero terribile- gracchia dopo qualche secondo- non so chi possa essere stato»
Erin annuisce per qualche secondo.
«La notte dell’incidente, cosa ricordi?» domanda poi.
«Cosa vuoi dire?» domanda con una faccia allibita.
«Sai ci stavo ripensando e mi sono resa conto che ad un certo punto tu sei sparita. Dove sei andata?» Erin va dritta al punto, non vuole fare giri di parole e francamente non ne ha nemmeno la pazienza. Lei deve scoprire la verità.
«Cosa?Non capisco cosa stai dicendo, sparita da dove? Sarò stata in un’altra stanza» balbetta Megan, ma Erin l’hai visto quel lampo d’insicurezza, così rincara la dose.
«No, no, verso mezzanotte e mezzo tu sei sparita, l’ho chiesto anche agli altri e nessuno ti hai visto in giro, quindi dove sei stata?»
Ok questa è una bugia, Erin non ha chiesto a nessuno, ma questo Megan non lo può sapere.
«Devo andare, mio fratello è a casa da solo e se mia madre lo scopre mi uccide» si scusa la ragazzo con il panico negli occhi.
«Megan aspetta- quasi urla Erin trattenendola per il braccio- sei stata tu, vero? Eri arrabbiata per la storia di tuo padre e hai pensato di vendicarti perché Louis non ti eri bastato»
«Erin lasciami! Tu sei impazzita, io non ho fatto niente!» urla prima di liberarsi della sua presa e sfrecciare fuori dal locale.
Tutti gli occhi si posano su Erin che allibita, ha lo sguardo fisso dove Megan era seduto qualche secondo prima.
 
 
 
Liam è sdraiato sul suo letto, sta facendo i compiti di biologia mentre Justin Timberlake suono in sottofondo, quando qualcuno bussa alla porta.
«Avanti» mormora il ragazzo senza staccare gli occhi dal suo libro di biologia, probabilmente è sua mamma che è venuta a portarle il bucato pulito.
Dopo qualche secondo sente qualcuno schiarirsi la voce ed è sorpreso di vedere Erin Horan, la figlia dei vicini, in piedi nel mezzo della sua stanza, che lo saluta con un cenno della mano.
«Erin ciao scusa, credevo fossi mia madre- la saluto il ragazzo mettendosi a sedere a gambe incrociate sul letto- che succede?»
Come un fiume in piena, Erin, inizia il suo racconto, è agitata mentre parla e si muove continuamente per la stanza tanto che sta facendo venire a Liam il mal di testa. Gli dice tutto, dell’incontro al bar, di come la ragazza abbia evitato di rispondere alle sue domande per poi scappare, con gli occhi lucidi e lo sguardo sconvolto.
«Erin, Erin, Erin, calmati!» dice Liam afferrandola per le spalle e scuotendola leggermente.
«è stata lei Liam, ne sono sicura» afferma convinta, dopo aver preso un respiro profondo.
Non appena Erin pronuncia quelle parole vede gli occhi del ragazzo farsi scuri, scurissimi, la mascella si irrigidisce e lo sguardo diventa freddo, quasi omicida.
La ragazza sarebbe spaventata, ma neanche un secondo dopo la solita espressione dolce fa capolino sul viso di Liam, portandola a credere di aver solo lo sguardo freddo e duro.
«Non avevamo detto di iniziare con calma? O di essere sottili, di non farci notare?» domanda sedendosi nuovamente sul letto.
«Lo so Liam- risponde la ragazza accomodandosi di fianco a lui- ma cosa pretendevi che facessi? Che continuassi a stare lì a parlare del tempo?»
«So che è difficile, ma la prossima volta non puoi essere così diretta o non otterrai mai delle risposte»
Erin rimane con Liam per il resto della serata, non fanno molto, qualche compito mentre la musica suona in sottofondo, ma ognuno è troppo perso nei propri pensieri per concentrarsi.
 
 
 
 
Sono passati cinque giorni dall’incontro al bar, ma Erin non è ancora riuscita a parlare con Megan.
Il programma sarebbe quello di scusarsi- sebbene la ragazza rabbrividisca alla sola idea- e continuare a fare domande, in modo meno diretto questa volta, sperando che la ragazza si tradisca da sola. Purtroppo però, Megan l’ha evitata in ogni modo possibile, è sempre l’ultima ad entrare in classe e la prima ad uscire e a mensa mangia da sola, sebbene ogni tanto Harry le faccia compagnia e si, Erin si sente un po’ tradita dal comportamento del riccio, perché, accidenti, da che parte sta?
Per questo la mora è stupita quando, venerdì sera riceve una chiamata dalla ragazza.
«Pronto Megan?» risponde Erin, vedendo il nome della ragazza lampeggiare sullo schermo del suo telefono.
«No sono Harry, devi venire subito all’ospedale, Megan ha avuto un incidente» dice il ragazzo con un tono stanco.
«Incidente? Come? Cos’è successo?» domanda allarmata Erin.
«è caduta dalle scale…» e qui la voce di Harry si interrompe, la ragazza sente un po’ di confusione come se la linea fosse disturbata e sta per attaccare quando:
«Erin sono Megan. Non sono caduta mi hanno spinta giù dalle scale. Comunque devi venire subito è importante» dice la ragazza con tono terrorizzato, sull’orla delle lacrime.
«Va bene, ma di che si tratta?» la interroga Erin mettendosi le scarpe per poi scendere gli scalini a due a due.
«Devo parlarti della notte dell’incidente, tutto questo deve finire»
Erin si ferma un attimo, mentre il cuore inizia a battere all’impazzata e le mani le tremano.
Sapeva che questo momento sarebbe arrivato, solo non credeva così in fretta, il momento in cui avrebbe scoperto chi ha avvelenato Odette Stevens.

 


Hey ho.
Emh… ciao?
Vi ricordate di me? Di questa storia? È da un bel po’ che non aggiorno e spero ci sia ancora qualcuno che la segue.
Allora siamo arrivati al momento della verità o no? Credete che sia stata Megan ad avvelenare Odette? Vi piace Erin nelle vesti di un’investigatrice?
Mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate ed è un po’ triste quando faccio domande, ma nessuno risponde ahaha :)
Comunque grazie mille per aver letto, nel prossimo capitolo credo che scopriremo qualcosa su Liam, visto che per adesso non sappiamo molto. Mi raccomando state attenti ai dettagli che sono molto importanti in questa storia, grazie per aver letto, scusate eventuali errori e a presto
T&P

 
  
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