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Autore: Lallina33    22/12/2013    1 recensioni
Hey là! Questa è la prima volta che provo seriamente a postare, quindi siate clementi e non esitate a dire la vostra.
"Emily Grandi è una ragazza invisibile. Una di quelle che non hanno una vita. Questo almeno secondo i suoi compagni di scuola, che di lei ricordano solo la mano sempre alzata e la perfetta media scolastica. Emily non ha amici. É vero anche che c'è chi la difende dai continui attacchi dei bulli, ma non per questo passa le sue serate con lei. Stanca di tutto ciò Emily decide cambiare e far capire alla gente con chi ha a che fare. Soprattutto a lui, a colui che ammira da sempre nonostante sia troppo per lei."
Questo è quanto. Per quanto possa sembrare banale, per favore, date un'occhiata. Grazie per l'attenzione!
P.S. Ricevo senza problemi le critiche, soprattutto quelle costruttive!!
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Questa è la mia promessa

Arrivarono alla fermata dell'autobus con un rombo di motore. Scesero dal ciclomotore e si tolsero il casco. Emily prese la sua borsa dal sedile, che le aveva gentilmente aperto Davide. In silenzio si sedettero in una delle panchine lì poste mentre aspettavano l'arrivo dell'autobus. Mentre il via-vai di persone defluiva, loro cercavano di intavolare una conversazione.

«Eccoci qui.»

«Già...» Diamine. non posso essere così timida! Non adesso!

«Ehm…Allora che mi racconti?» Disse Davide tanto per rompere il ghiaccio.

«Beh, non molto in realtà. Che vuoi che ti dica?» Gli rispose Emily a corto di parole e leggermente nervosa.

«Non siamo granché bravi a parlare, eh?» Rispose lui ridendo nervosamente.

«Già» Rise anche lei, ma sapevano tutt’e due che era anche troppo forzata quella risata.

Emily iniziò allora a spremersi le meningi alla ricerca di una argomento interessante di cui parlare, ma non trovava assolutamente niente.

Non so niente di lui. Come faccio a chiedergli qualcosa se non so cosa gli piace? Aspetta…

«Senti…»

«Senti…»

Emily prese parola, vedendo che la situazione cominciava a farsi imbarazzante, ma a quanto pare avevano avuto la stessa idea.

«Ah no. Parla prima tu.» Davide fece il galantuomo dandole la precedenza ma anche Emily voleva essere gentile.

«No, no. Vai prima tu. Per favore! Cosa volevi dirmi?» Disse mentre lo guardava interessata.

«No, niente. Volevo solo scusarmi. Ti ho praticamente costretto a venire con me. Mi dispiace! E poi penso che Karina ci abbia visti e lei è….ehm, come posso dire? Lei è un po’ possessiva, ecco.» Sbottò lui grattandosi la testa ed evitando il suo sguardo.

Un po’?? Ma scherzi? Come minimo adesso starà pianificando la mia morte con una lunga e lenta tortura.

Emily lo guardo leggermente scettica e quasi scoppio a ridere per la sua affermazione, ma evitò di farlo per non offenderlo. In effetti Davide stava minimizzando la cosa di almeno un 90%.

«Ecco…è probabile che lei ti faccia qualche dispetto. Non sopporto quando fa la bambina capricciosa.» Continuò scusandosi guardandola negli occhi.

«Senti… se ti fa qualcosa, qualsiasi cosa, vieni a dirmelo. Ok? Non voglio che tu abbia problemi per colpa mia.» Sciogliendosi come neve al sole davanti a quegli occhi di un blu cosi acceso Emily annuì totalmente ammaliata.

«Ehm..okey, io…va bene Ma davvero, non ce bisogno che ti preoccupi. Anzi, perché non parliamo d’altro? » Cercò di cambiare discorso  Emily per evitare:

-1 di continuare a parlare di quell’odiosa Barbie e

-2 di fulminarsi l’unico neurone funzionante che le rimaneva.

«Va bene. Ah, giusto! Volevi dire qualcosa prima, vero?» Le disse sorridendo.

Emily cominciò a pensare che quel sorriso dovesse essere vietato. Al sentire questo Emily ebbe come un black out.

«Ah! Non era niente di importante. Tant’è che mi sono completamente dimenticata cosa volevo dire.»

«Ah. Mi dispiace. E’ colpa mia, ho parlato troppo. »

«Non fa niente. Perché non mi dici qualcosa di te?» Oddio non guardarmi con quegli occhi troppo azzurri! E poi quelle labbra. Dio, perché devi essere così tremendamente sexy anche quando sorridi?

Emily si sedette  a gambe incrociate per poterlo vedere bene.

Davide le sorrise furbo «Beh, che dire? Mi chiamo Davide Fellini e…ehm… ho 19 ani, faccio la quinta al Liceo Linguistico Nolfi, classe 5c…»

Emily scoppiò a ridere «Ma smettila!»

Lui rise di rimando «Ma scusa non volevi sapere qualcosa su di me?»

«Scemo! Dimmi qualcosa che non so.» Gli disse prima di fargli una linguaccia.

Un altro sguardo da furbetto.. «Sono alto uno e ottanta, peso sessanta chili e…»

«Eddai! Fa il serio!» Gli disse dandogli una botta sul braccio.

«Ok, ok. Allora chiedi pure.»

Perché lo devi dire con quel sorriso smagliante? «Beh, non lo so. Tipo: cosa fai nel tempo libero? Cosa ti piace? Qual è il tuo colore preferito? Che cibo detesti?...»

«Devo rispondere a tutto quello? » Le disse con uno sguardo cos serio che per un attimo Emily rimase interdetta. Poi capì che la stava solo prendendo in giro e lo guardò fintamente offesa e fece come per tirargli un pugno sulla spalla.

«Ok ok. Adesso rispondo!Cavolo sei manesca, te l’hanno mai detto.» Scherzò lui mettendo fintamente la riparo la sua spalla con una mano.

 «Si me l’hanno già detto, ma non posso farci niente. Sono fatta così. » Gli rispose facendo spallucce fintamente seria.

«Allora. Il mio colore preferito è il blu, in ogni sua sfumatura. Non sopporto i funghi e le olive, ma vado pazzo per il pesce e le torte al cioccolato. Poi osa c’era? Ah si! Mi piace giocare ai videogiochi, ho un paio di console a casa. Gioco a calcio come centravanti. E poi, ehm, suono la chitarra con un paio di amici. Anzi vogliamo formare una band. Ma i manca una cantante. Se conosci qualcuno che sappia cantare bene, fammi sapere. Te ne sarei grato.»

Emily arrossì leggermente ed evito il suo sguardo pensando che lei in effetti conosceva una cantante. Già, lei sapeva cantare dannatamente bene e lo sapeva. Ma non sapeva se dirglielo o meno.

«Ehi a che pensi?» Le chiese Davide notando il suo momentaneo silenzio.

«Ah scusa. Mi ero un attimo persa fra i miei pensieri. Cercavo nella mia memoria qualche cantante conosciuto, ma non ho trovato niente, mi dispiace. »

E’ meglio che non lo sappia, non al momento almeno. E poi con che faccia vado a dirgli che in effetti io sono un fenomeno nel canto? Nah lascio stare meglio.

«Ah, non importa tranquilla. »

Il rumore di un motore precisò l’arrivo dell’autobus numero 74. I ragazzi si girarono a osservare la scena. I ragazzi che come Emily aspettavano quel autobus si fermarono davanti alle porte impazienti di salire.

Capisco la voglia arrivare a casa e di volersi sedere, ma…non stiamo esagerando?

«Beh, questo è il mio.» Disse Emily mentre prendeva la sua borsa e se l’appoggiava in spalla. «Grazie per aver aspettato con me.»

«E’ stato un piacere. Allora ci vediamo domani.»

«Si certo!»

Davide allora si avvicinò a lei per darle i soliti due baci di saluto. Ed Emily immaginò ancora come sarebbe stato se si fosse avvicinato per un solo di bacio. Emily salì sul veicolo ma Davide la chiamò prima che le porte si chiudessero.

«Ah, Grandi, non ti azzardare ad arrivare ancora in ritardo.»

«Tranquillo, non succederà più. Questa è la mia promessa, sappilo.»

Le porte si chiusero ed Emily lo salutò con la mano, si sedette e mentre l’autobus metteva in moto Emily si lasciò andare all’ultimo sorriso della giornata ricordando gli avvenimenti successi.

Ehilà!!
Ragazzi vi chiedo scusa per il gigantesco ritardo (praticamente 8 mesi!). Sono veramente dispiaciuta. Ma avevo il "blocco dello scrittore" se così possiamo dire. (Io scrittrice?? Ma va...) Questo capitolo è uno schifo, già lo so. Ma spero di rifarmi prossimamente. Insultatemi anche, se volete, ma scrivete qualche cosina, please, anche se non me lo merito. Lo so. Questo è il vostro regalo di Natale, spero vi piaccia.
Alla prossima!
   
 
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