Tela, pennello e colore
Gli occhi dello scandalo
Che razza di oscenità è?!
"Antonio...".
Lo interruppe sbattendo un pugno sul tavolo e guardò la tela con occhi fiammeggianti di rabbia.
Che oscenità è mai quella?! Lo sai cosa rischi se lo trova l'Inquisizione?! scrisse freneticamente, tanto da far sbavare l'inchiostro sul foglio. Un nudo! Un nudo non mitologico, una popolana che espone sguaitamente le sue grazie come una sgualdrina da bordello!
"Antonio, calmati. Ti prego. Me l'ha commissionato il Primo Ministro. Non posso rifiutarmi.".
Solo allora Antonio si calmò, anche se non del tutto. Si passò una mano tra i capelli umidi di sudore respirando profondamente.
Va bene. Se te l'ha commissionato lui, allora fa' il tuo lavoro. Però ti scongiuro, Francisco, continuò sullo stesso foglio, in nome di Dio e della Beata Vergine, dopo questo basta. Smettila di sfidare la sorte. Quella serie di incisioni ti ha già compromesso abbastanza. Se qualcuno a corte viene a sapere di questo quadro rischi veramente grosso. Quindi ti prego, basta con questa temerarietà. Ti sto implorando come come amico, smettila di giocare con il fuoco.
L'uomo davanti a lui lo guardò con espressione addolorata.
Ormai da otto anni Francisco aveva perso del tutto l'udito, una menomazione che l'aveva distrutto gettandolo nell'angoscia. Antonio le aveva tentate tutte per restituirgli anche solo una minima parte della serenità perduta, ma era stato inutile. Francisco non parlava quasi più, passava la maggior parte del tempo in solitudine e non faceva che dipingere soggetti angoscianti e oscuri, che facevano venire i brividi ad Antonio e che sovente infestavano i suoi incubi.
Quel quadro era diverso, la donna in esso dipinta era altro. Lo sguardo innocente e il sorriso sfacciato, il corpo nudo e sensuale esposto agli sguardi di Manuel Godoy, l'unico uomo che avrebbe potuto permettersi di sfidare tutto e tutti nascondendo in casa sua un quadro simile, era diverso. Non era cupo, non era tragico. Era luminoso, era erotico. Era bello. Quella donna sembrava brillare di luce propria.
Io ti voglio bene, Francisco, scrisse Antonio, non voglio che ti metta in guai più grandi di te. Solo per questo mi sono arrabbiato.
"Lo so.". Francisco sorrideva. Da otto anni lo faceva assai di rado.
E quel quadro è bello. E' scandaloso, lo brucerei al rogo subito e, detto in confidenza, detesto Godoy. Ma quel quadro è bello. Antonio guardò Francisco e ricambiò il suo sorriso. Poi indicò con lo sguardo la bellissima donna dipinta, accennandole un vago sorriso.
E prego che né a te né a lei capiti qualcosa di male.
Buonsalve,
gente!
Ok,
Francisco Goya e la sua bellissima "Maja desnuda". Quadro
che fece uno scandalo improponibile quando venne a galla, tanto da
venir nascosto per decenni, per poi venir messo con altri nudi in una
stanza dove nessuno poteva vederlo se non sotto stretta sorveglianza.
Per fortuna dal 1910 è visibile a tutti al Museo del Prado
di Madrid
assieme alla "Maja vestida".
Che
dire... Adoro Goya, pittore tormentatissimo che appunto
diventò
completamente sordo nel 1792 durante un viaggio in Andalucia. La
serie di incisioni a cui si è fatto riferimento sono i
"Capricci",
nelle quali Goya fa una violentissima satira contro la
società
spagnola dell'epoca. Finì nei guai con l'Inquisizione anche
per la
"Maja desnuda", ma grazie all'intercessione del cardinale
Luigi Maria di Borbone-Spagna evitò la condanna.
La
prossima shot sarà su Austria. A presto!