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Autore: Grace82    22/12/2013    4 recensioni
Siete mai state innamorate di qualcuno? Immagino di sì.
E se quel qualcuno fosse il fratello della vostra migliore amica?
E se quel qualcuno fosse così bello da spezzare il fiato?
E se quel qualcuno non fosse interessato a voi?
Questa è la situazione in cui si trova Giulia, 17 anni, fidanzata con Marco, ma consapevole delle farfalle nello stomaco che la vicinanza di Simone le provoca, consapevole di essere totalmente e incondizionatamente pazza di lui.
Simone, però, la considera semplicemente 'l'amica di sua sorella'.
E se il destino ci mettesse lo zampino? Se il destino riuscisse ad avvicinare due persone apparentemente tanto distanti?
Questa è la mia prima fan fiction e da poco sono entrata in questo mondo bellissimo.
Spero che la mia storia vi piaccia anche perché a me batte il cuore ogni volta che la immagino nella mia testa.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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CAPITOLO 8

Unless...








I raggi del sole filtrarono dalla finestra, riportandomi lentamente alla realtà.
Strizzai gli occhi infastidita dalla luce che, presuntuosa, aveva interrotto il meraviglioso sonno nel quale ero caduta la notte precedente. 
Stirai le braccia indolenzita, e mossi le dita dei piedi per risvegliarle: sarei sembrata sicuramente una bambina di due anni agli occhi di un'altra persona, ma avevo quell'abitudine da quando ero piccolina, ed era diventata praticamente un'azione automatica.
Pian piano sollevai le palpebre, trovandomi davanti un comodino, una scrivania e un armadio diversi da quelli della mia camera.
Dove cavolo mi trovavo? 
Alcuni secondi dopo, la mia testa proiettò le immagini della sera precedente, permettendomi di ricostruire un puzzle totalmente in disordine.
Discoteca, alcool, Andrea, Simone...
Mi misi a sedere di scatto.
Mi trovavo sul serio nella camera di quel cretino?
Avevo dormito con lui?
Una forte fitta alla testa mi costrinse a distendermi nuovamente: si vedeva che ero una novellina in "sbronzeperdimenticare" e ancora non riuscivo a capacitarmi di aver fatto tutto quel casino per un ragazzo, incredibilmente sexy, ma pur sempre un ragazzo.
A quel pensiero il suo viso ingombrò la mia testa, cacciando qualsiasi altra immagine, ricordo o paura, cacciando tutto ció che non riguardasse lui. 

Dove andiamo?
Al sicuro.

Sorrisi come un ebete ripensando alle sue parole, alle sue braccia, alla sicurezza che era riuscito a trasmettermi e al vuoto che la sua lontananza mi aveva procurato.
Sembrava uno di quei film in cui la protagonista si svegliava in un altro letto, trovandosi accanto un biglietto del proprio uomo che le comunicava di essere stato costretto ad allontanarsi, informandola peró della colazione già pronta e di aver trascorso una splendida notte insieme a lei.
Peccato che nel mio caso mancasse il biglietto, e purtroppo anche il ragazzo. 
I miei pensieri sdolcinati vennero interrotti dalla maniglia della porta che si abbassava lentamente. L'ansia si sostituì alla felicità: e se fosse stata Laura? Che le avrei raccontato? Oppure i suoi genitori? Non avrei potuto sopportare le loro facce divertite alla ''sappiamo che avete avuto una tresca ma facciamo finta di niente''.
Cercai con gli occhi un posto dove nascondermi nel giro di due secondi, ignorando bellamente le tempie che esplodevano ma, vedendo un ciuffo marrone spuntare dalla porta, mi tranquillizzai tirando un sospiro di sollievo.
Simone si girò di scatto, prima preoccupato, poi sorridendomi dolcemente.
-Scusami, pensavo stessi ancora dormendo- disse chiudendo la porta.
-Mi sono svegliata due minuti fa- risposi, prima di cominciare a contemplarlo: indossava una tutta grigia a cavallo basso, che faceva comunque risaltare il bel fondoschiena che si ritrovava, e una canotta bianca aderente, che metteva in mostra le braccia muscolose e lasciava intravedere l'addome da dio greco.
-Buongiorno allora- disse risollevandomi dallo stato di trance in cui ero caduta e, colta in flagrante, abbassai lo sguardo imbarazzata.
-Buongiorno-
-Ti ho portato un'aspirina per il mal di testa: è da prendere a stomaco vuoto-
Tornai a guardarlo, notando solo in quel momento una confezione bianca nella sua mano destra, e un bicchiere di plastica con dell'acqua nella sinistra.
-G..grazie-
-La prima sbronza è la peggiore, poi passa- disse avvicinandosi.
-Non è la prima- risposi stizzita, incrociando le braccia e cercando di conservare l'ultimo briciolo di dignità che mi era rimasto. Un'altra fitta alla testa, però, tornò a farsi prepotentemente sentire, causando un grugnito di dolore.
-Sì che lo è- disse sorridendo vittorioso, mettendosi a sedere sul letto, di fronte a me.
Avrei tanto voluto tirargli un ceffone, ma alla fine aveva ragione, quindi decisi di rimanere in silenzio.
Tutto l'astio sparì nel momento esatto in cui puntò i suoi occhi nei miei: ero totalmente ipnotizzata da lui.
D'istinto abbassai lo sguardo, soffermandomi su quelle labbra morbide ed invitanti e dimenticandomi della festa, del terrore provato, di Marco o di qualsiasi altra cosa non lo riguardasse. Era incredibile come questo ragazzo fosse al centro della mia vita; potevo essere brava a nasconderlo a Laura, a lui e ad ogni altra persona sulla faccia del pianeta ma, trovandomi di fronte alla mia testa e al mio cuore, non potevo far altro che riconoscere di essere totalmente innamorata di lui.
-Giulia?-
-Mh?- chiesi allarmata, sollevando immediatamente lo sguardo e accorgendomi solo in quel momento di aver ignorato ció che Simone mi aveva detto, presa com'ero a contemplarlo.
Era la seconda volta nel giro di dieci minuti.
Vogliamo anche scrivergli una letterina in cui gli comunichi che non riesci a smettere di sbavargli dietro? Pensai in un dialogo interiore con la mia coscienza.
Stavo impazzendo.
-Ti ho chiesto se la preferisci sciolta nell'acqua o ingoiarla così- disse sorridendo compiaciuto, palesemente accortosi della mia concentrazione rivolta ad altre parti del suo corpo.
-La prendo così, non mi piace l'intruglio che si forma quando si scioglie-
A quelle parole, Simone scoppiò in una sonora risata.
-Che ho detto?- 
-Niente, è che a volte sei così buffa-
-Mi parli come fossi un dolce cagnolino-
-Non intendevo questo, solo che sei...piccolina-
-Scusa se non ho muscoli e addominali perfetti come i tuoi!-
Risposi scherzando.
-Perfetti eh?- disse ammiccando.
Ma sì, continuiamo ad elencare i pregi del bel fustacchione, tanto ormai.
-Passami l'acqua- ordinai seria.
Quando mi porse il bicchiere, le nostre dita si sfiorarono leggermente, causandomi brividi lungo tutta la colonna vertebrale. Simone sembrò accorgersene, ma decisi di non guardarlo, nonostante mi sentissi perforata dai suoi occhi.
Una volta mandata giù la pasticca, posai tutto sul comodino.
-Cosa ti ha spinto a seguirmi, ieri sera?-
Quella domanda mi uscì di getto, sebbene avessi intenzione di chiederglielo già da un po'.
-Cosa c'entra questo adesso?- disse con un tono di voce abbastanza alto, sollevandosi improvvisamente dal letto e allargando le braccia.
-H..hai ragione, non volevo- risposi affranta, imprecando mentalmente contro me stessa per aver rotto l'atmosfera serena che si era creata tra noi.
Passarono alcuni secondi di silenzio imbarazzante prima che Simone emettesse un sospiro liberatorio, passandosi una mano tra i capelli.
-No, scusami tu. Potró anche essere incazzato, ma sono sicuro che per te è stato molto peggio-
Mi limitai ad abbassare lo sguardo, sorridendogli grata.
Quella situazione riportò immediatamente la mia mente alla sera precedente: l'alcool, Andrea, le sue mani su di me e la paura che lambiva ogni centimetro di pelle. Non osavo immaginare cosa sarebbe successo se Simone non fosse arrivato in tempo.
-Ti stavo tenendo d'occhio- proferì all'improvviso.
-Come?- chiesi richiamata dalle sue parole.
-Ti stavo tenendo d'occhio- disse scompigliandosi il ciuffo, come imbarazzato -quel tipo non mi piaceva. Poi ti ho persa di vista, e quando ho notato che lui si stava dirigendo verso l'uscita sul retro, ho fatto due più due e l'ho seguito.-
Un momento di silenzio seguì la sua dichiarazione.
Mi sentivo veramente piccola, come lui mi aveva definita qualche secondo prima, e per un attimo cominciai a pensare che, nel pronunciare quella frase, si stesse riferendo più ai miei atteggiamenti che non alla corporatura. 
Come dargli torto? Facevo tanto per cercare di dimostrargli che si sbagliava, che non avevo più dodici anni, ma poi mi rivelavo sempre una sciocca bambina.
Pian piano mi alzai anche io, dirigendomi verso di lui e puntando i miei occhi nei suoi.
-Vorrei davvero trovare un modo migliore di un semplice 'grazie' per farti capire quanto ti sia riconoscente per avermi salvata e per il modo con cui sei riuscito a farmi  sentire al sicuro, ma sinceramente non so come-
Intravidi la sicurezza che sempre ostentava negli occhi vacillare, anche se si trattò di un misero secondo, prima che un sorriso malizioso spuntò sul suo viso.
-Beh, un modo si trova sempre- ammiccò sollevando il sopracciglio.
In tutta risposta gli tirai una leggera spinta, arrossendo e fingendomi infastidita dal suo comportamento, ma in realtà sapevo che quello era una 'tecnica' per togliersi da situazioni che riteneva scomode.
E poi, nonostante avessi costantemente voglia di prenderlo a sberle, adoravo i nostri battibecchi.
-Non riesci ad essere serio neanche per un attimo, vero?- gli chiesi voltandomi.
Con una mano, però, artigliò il mio braccio facendomi ruotare verso di lui e, posando l'altra sulla schiena, mi attirò maggiormente a sè, permettendo alle nostre labbra di unirsi.
Le mie mani finirono inevitabilmente sul suo petto.
In quel momento smisi di pensare, mi limitai a chiudere gli occhi e assaporare ogni attimo del bacio casto che stavamo condividendo.
Il primo bacio con Simone.
Quello che avevo sempre sognato.
Era dolce, romantico e...perfetto.
Dopo pochi secondi ci staccammo. Lui fece scivolare lentamente le mani, facendole arrivare sui miei fianchi, dove si soffermò cominciando a disegnare cerchi con l'indice, provocandomi una marea di brividi.
Non sarei mai riuscita ad abituarmi alle sensazioni, alle emozioni e alla tachicardia che la sua vicinanza mi causava.
-Prego- sussurrò ancora vicinissimo, prima di stampare un delicato bacio sul mio naso.
Adoravo quando lo faceva.
-Ora dovrei andare-
-Va bene- disse allontanandosi leggermente, consentendomi di tornare a  respirare. 
Con una mano mi sistemò una ciocca dietro l'orecchio, soffermandosi più del dovuto sulla mia guancia.
Tornó immediatamente a guardarmi negli occhi.
-Ti avverto, fra pochi secondi non sarò più responsabile delle mie azioni. Sei ancora in tempo per andare- sussurró con voce roca e dannatamente sensuale  -a meno che anche tu non voglia continuare-


-Laura smettila! Te l’ho detto, lei non è niente per me, quindi evita la ramanzina e lasciami in pace-


Le parole della sera precedente rimbombarono nella mia mente.
Mi aveva dimostrato di tenerci, non era tutta una menzogna giusto?
-Non voglio- risposi, ma più che un divieto, sembrava un invito a procedere. 
Simone, infatti, si avvicinò ancora, deviando all'ultimo la bocca e baciando la mia guancia.
Lentamente cominciò a scendere verso il basso.
-Non sembra- proferì strusciando il naso sul mio collo, aumentando la mia eccitazione.
-Non voglio- tentai ancora, in un ultimo disperato ed inutile tentativo.
Quando percepii le labbra e la lingua sostituirsi al naso, mandai il mio controllo a farsi benedire.
Reclinai la testa all'indietro, chiudendo gli occhi, totalmente annebbiata dal piacere che quei baci mi stavano procurando.
Strinsi la sua maglia come un invito a continuare: volevo di più.
Di più avrei avuto se non fosse stato per una porta che si apriva.



**Note**
Perdono, chiedo umilmente perdono.
Sono in un ritardo tremendo e spero con tutto il cuore che non vi siate dimenticate della storia, anche se posso capirlo.
Cerco di giustificarmi dicendo che, per colpa della scuola, ho passato un periodo orribile: non riuscivo a conciliare niente.
Come se non bastasse, il capitolo era quasi pronto circa tre settimane fa, ma si è cancellato, e allora ho perso totalmente la voglia di scrivere.
Ora che sono in vacanza posso dedicarmi più alla scrittura, ricordandovi però che ho anche l'altra storia da dover aggiornare.
Chi mi seguiva dall'inizio sa che durante l'estate ero puntuale, quindi vi chiedo nuovamente scusa.
Passando al capitolo spero di essere riuscita a farmi perdonare con il primo vero bacio, casto (per ora), tra i due..io dico che forse non si sarebbero fermati tanto facilmente se qualcuno non li avesse interrotti. Voi?
A proposito: QUALCUNO! 
Idee?
Vi ricordo che il banner meraviglioso è di _miaoo_!!! 
Alla prossima!
Grace82

Ps. Non per sembrare ripetitiva ma ci tengo a chiedervi ancora scusa. So di essermi presa una grande responsabilità quindi, salvo casi gravissimi, questa storia, anzi, le mie storie, avranno una fine.
Ah, secondo voi dovrei fare un gruppo su Fb? Per aggiornarvi sui capitoli e comunicarvi se ho imprevisti o roba simile? Non so, ci stavo pensando, ma non sono sicura!
Bacioni


  
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