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Autore: Frappesca    22/12/2013    6 recensioni
Kristen, diciotto anni, ragazza scontrosa e non molto amichevole, improvvisamente passa dall’essere la ragazza invisibile a cui nessuno da importanza alla ragazza calamita che attira a sé continui casini, ritrovandocisi dentro senza nemmeno capire come.
Steven, venti anni, ragazzo determinato e in cerca di indipendenza, è invece molto abile nel creare casini e nel finire in situazioni assurde.
Che cosa accadrà quando i due si incontreranno?
Dal capitolo 3:
- Mi stai dando del ladro?-
- Non dovrei?-
-NO! Te l’avrò detto mille volte che non ho cattive intenzioni! Devo ripetertelo in aramaico? - disse alzando la voce sempre più innervosito.
- Senti, non fare l’incazzato con me in casa mia! Non ti rendi conto che quello che hai fatto avrebbe potuto far prendere un infarto a qualsiasi altra persona normale???-
- Ti ho detto che ho capito! Non l’ho fatto apposta e MI DISPIACE!!! Quante volte dovrò dirtelo ancora???-
Kristen interruppe quel battibecco non appena si accorse che nella foga di quel litigio i due si erano avvicinati di molto, forse troppo.
Erano a un palmo di distanza l’uno dall’altra e un silenzio innaturale era calato tra i due.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Nascondendo un sorriso



6. Disperazione e caos
 


Lo specchio appeso sopra il lavandino del bagno rifletteva il volto di Kristen, che non era proprio il massimo dello spettacolo.
In una parola, era disperata.
Ma proprio tanto.
Era venerdì pomeriggio, e lei, da brava idiota senza cervello qual’era, non aveva ancora dato una risposta a Steven alias Tarzan, il quale del canto suo non si era sforzato minimamente di scriverle per contattarla e farle sapere che esisteva ancora.
Si aspettava almeno un messaggino con scritto “Ehi, allora sabato ci sei?”. Così, giusto per farle capire che si ricordava ancora di lei e che non l’aveva già buttata nel dimenticatoio.
Oppure per essere sicuro che lei non si fosse dimenticata di lui.
Insomma, così funzionano le cose solitamente.
Ma era venerdì pomeriggio e lo sguardo di Kristen passava ritmicamente dal cellulare appoggiato sul mobiletto accanto al lavandino allo specchio, in cerca di un aiuto divino.
Non era poi una cosa difficile, doveva solo mandare un messaggino a Steven per fargli sapere se c’era e per chiedergli dove, quando e come avrebbe dovuto andare la sera successiva.
Era semplice, elementare, anche una bambina sarebbe stata più spigliata di lei.
Ma Kristen era in panico, perché a parte le solite domante del tipo “Che cosa mi metto?”, nel suo cervello ne vagavano altre mille, una più assurda e senza senso dell’altra.
Doveva assolutamente ripigliarsi.
Non poteva andare avanti in quel modo, non le era mai successo e non capiva perché continuasse a comportarsi da completa idiota.
E allora, ecco che l’illuminazione divina arrivò.
Perché non ci aveva pensato prima?
Per uscire da quel momento di panico doveva chiamare la sua migliore amica, l’unica persona in grado di supportarla, ma soprattutto sopportarla nelle situazioni più difficili.
Jessica avrebbe saputo consigliarle la cosa giusta e farla tornare sulla retta via.
Dopotutto la conosceva da quando era ancora una bambina, ed era l’unica che per lei c’era sempre stata, anche quando le loro strade si erano divise scegliendo due scuole diverse.
Senza pensarci due volte quindi prese in mano il cellulare e premette sul primo contatto in rubrica. AJessica.   
Rimase un attimo in attesa andando avanti e indietro per il bagno, finché non sentì la voce allegra e squillante di Jessica.
- Ciao Kri! Che bello, finalmente ti sei degnata di chiamarmi! -
- Ciao Jessy, ma se ti ho chiamato tre giorni fa? -
- Si, ma solo per due minuti! - Si lamentò la ragazza.
- Non preoccuparti, oggi rimedierò. Potrei farti stare al telefono tre ore visto la situazione disastrosa in cui mi trovo. -
- Che è successo? Il vicino ubriacone ci ha ancora provato con te, tu gli hai tirato un calcio volante e adesso minaccia di denunciarti? -
- No! -
- Beh … Conoscendoti, è la prima cosa che mi è venuta in mente. -
- La mia vita non è fatta solo di vicini ubriaconi! -
- Bene, allora che è successo? Sono curiosa! -
Kristen le raccontò per filo e per segno dello strano incontro avvenuto con Steven qualche giorno prima.
- Mi prendi per il culo, Kri? - Chiese Jessica che non poteva credere a quello che aveva appena sentito, era più che assurdo.
- No! Ma non è finita. Il giorno dopo Tarzan è venuto civilmente a casa mia per riconsegnarmi le cose che gli avevo prestato e poi mi ha invitato ad andarlo a vedere domani sera mentre suona in un locale! E non gli ho ancora risposto! E non so che fare! -
- Ma che cazzo stai aspettando! Sei scema? Chiamalo subito e digli di si! -
- Ma lui non mi ha più scritto, magari si è dimenticato di me. Oppure non vuole più che vada a vederlo. -
- Non farti paranoie inutili! Dov’è finita la Kristen che conosco? Quella che se ne frega di ciò che pensa la gente? -
- Me lo sto chiedendo anche io, sai? Quel tipo mi rincretinisce … -
- Ah … L’amore! - Sospirò Jessica già immaginandosi la sua amica a fare coppietta con il suo Tarzan, che, per come gliel’aveva descritto, doveva essere un bel fustacchione.
- Un attimo, un attimo, un attimo. Cosa? Sei scema? Quello non lo sopporto proprio! - Sbottò la ragazza innervosita.
- Le bugie hanno le gambe corte, cara. Comunque, domani sera devi assolutamente andarci, e se osi dire di no vengo lì e ti ci porto io con la forza! -
- Ma non ho nemmeno niente da mettermi! -
- Oh signore mio! Questo giorno è da ricordare. Per la prima volta nella sua vita Kristen Harvey si preoccupa di cosa indossare! -
Kristen sbuffò.
- Che c’è di male? -
- Assolutamente niente. Permettimi di essere leggermente stupita dato che è la prima volta da quando ti conosco che rinneghi così spudoratamente le tue amate felpe e tute! E non dimentichiamoci degli adorati jeans! -
- Gli ho detto che mi sarei vestita decentemente per non farlo vergognare di me. - Ammise la ragazza.
- Questo non è da te, non è proprio da te, Kri. -
- Te l’ho detto che mi sto rincretinendo! -
- Ora ascoltami bene e fai quello che ti dico. Appena riattaccherò il telefono tu chiamerai Steven e gli dirai che domani sera ci sarai, lui ne sarà felicissimo e tu probabilmente inizierai a farti mille film mentali. Domani pomeriggio invece andremo insieme a fare un po’ di shopping e ti farò diventare così perfetta da far svenire tutti i ragazzi presenti nel locale. -
- Tu sei proprio scema … Ma mi fido di te. Quindi farò come mi hai detto, a parte la storia dei film mentali ovviamente. E comunque a fare shopping sappi che sarà mio il potere decisionale. -
- Contaci, cara! Ora riattacco, quindi fai quello che ti ho detto e guai a te se ti fai venire in mente qualche scusa assurda per non farlo! Buona fortuna, Kriii! -
Jessica riattaccò lasciando risuonare nelle orecchie di Kristen la segreteria telefonica.
Ok, era arrivato il momento di comporre quel fottuto numero di cellulare che Steven le aveva scritto sopra il post-it a forma di stella che aveva appiccicato sulla porta della sua camera, in modo che l’avesse visto facilmente.
Si guardò un’ultima volta allo specchio e poi si diresse verso la sua camera.
Ora era davvero arrivato il momento.
 


 
Sapeva che non doveva farsi aspettative per quella serata, perché aveva già avuto modo di conoscere l’imprevedibilità del carattere di Steven.
Eppure doveva ammettere di essersi fatta un bel po’ di film mentali.
Jessica purtroppo aveva avuto ragione anche su quello e la cosa le dava fastidio.
Era passata da quello in cui lui le dedicava una canzone nel bel mezzo del concerto a quello in cui si baciavano dolcemente fuori dal locale al chiaro di luna.
Forse si aspettava troppo considerando che si erano visti due volte e non sapeva nemmeno se fosse impegnato con qualcun’altra.
Forse ciò che sognava non era nemmeno ciò che voleva a dir la verità.
Ma quegli occhi le erano rimasti impressi nella mente, soprattutto quando si erano avvicinati improvvisamente ai suoi, e non faceva ad altro che pensare a lui, e a come sarebbe andata la serata.
E questo aveva data il via a una serie di lamentele da parte di Jessica mentre stavano facendo shopping, perché secondo lei era troppo silenziosa.
Stranamente infatti Kristen non si opponeva alle folle decisioni della sua amica e andava a provarsi tutti i vestitini che le trovava senza fiatare.
Solo quando era stata costretta a provare cose troppo corte o scollate si era rifiutata. Non voleva dare l’idea di essere una troia.
Le era bastato tirare fuori i nomi di alcune ragazze dai facili costumi che entrambe non sopportavano per convincerla ad optare per uno stile un po’ più sobrio.
Dopotutto non bisognava mai abbassarsi ai livelli dei propri nemici.
Comunque alla fine del pomeriggio si era sentita un manichino a forza di provare vestiti di tutti i tipi.
Lo shopping con Jessica era sempre così : molto intenso, in quelle cose Jessica dava sempre il cento per cento, e questo compensava la poca voglia e il poco interessamento di Kristen nel girare tra mille negozi con infiniti capi tra cui scegliere.
Ed ora era appena arrivata fuori dal locale e indossava un paio di jeans blu aderenti abbinati ad una camicetta senza maniche di color verde petrolio leggermente scollata, con sopra una giacca di pelle nera che le arrivava all’altezza della vita.
Come tocco finale le scarpe con un tacco non eccessivamente alto dello stesso colore della camicetta, che le fasciavano delicatamente i piedi.
Erano state scelte rigorosamente da Jessica in quanto aveva una passione senza fine per le scarpe con i tacchi.
Mancavano dieci minuti alle nove, e Steven le aveva mandato un messaggio poco prima dicendole che l’aspettava alle nove all’interno del locale dato che lui iniziava a suonare alle nove e mezza.
Perciò fece un respiro profondo e si addentrò un po’ barcollante nel locale.
 
 


Steven era seduto al bancone del bar con i suoi amici, tra i quali c’erano anche gli altri tre componenti della band, con le rispettive fidanzate e amiche single delle fidanzate.
Lui si era portato dietro solo sua sorella minore, che lo aveva implorato di farle conoscere nuova gente e di farla un po’ svagare, visto il brutto periodo che stava passando.
In quel momento però non aveva tempo di controllare ciò che lei stava facendo con uno dei suoi amici, perché era troppo impegnato a guardarsi intorno per vedere se Kristen fosse già arrivata.
Avrebbe voluto uscire e aspettarla fuori, ma sarebbe stato troppo scortese nei confronti di tutti gli altri suoi amici che aveva invitato.
Si alzò un attimo dallo sgabello su cui era seduto e allungò il collo quando gli sembrò di vedere Kristen entrare dalla porta del locale.
Cercò di seguirla con lo sguardo e di farsi vedere da lei nonostante ci fosse pieno di gente e risultava un po’ difficile farsi notare da quella distanza.
Alzò un braccio per attirare la sua attenzione e si allontanò un po’ dal bancone per raggiungerla, finché non gli si parò improvvisamente davanti il viso allungato di Carly, una sua vecchia conoscenza che nell’ultimo periodo aveva avuto modo di rivedere più volte.
 - Ciao bel macho! Era da un po’ che ti stavo cercando! - Gli disse con il suo solito sorriso malizioso.
Steven si fermò un attimo a guardarla, soffermandosi un po’ troppo sulla scollatura provocante del suo vestitino nero.
- Ciao Carly! Ehi, stai benissimo oggi! Scusami tanto, ma adesso non ho proprio tempo di fermarmi a parlare! - Le disse Steven mentre il suo sguardo era tornato a vagare per il resto della sala cercando di ritrovare la figura di Kristen.
- Così mi offendi però. Lascia almeno che ti offra un drink prima del concerto! Sai che non accetto un no come risposta. -
- Beh … Questa volta dovrai accettarlo. Scusa, ma devo proprio scappare! Sai com’è … Devo preparare le ultime cose sul palco. -
Steven non vedeva l’ora di liberarsi dalle grinfie di Carly.
Ci aveva flirtato un po’ di volte ed era stato piacevole, ma quando faceva l’appiccicosa non riusciva proprio a sopportarla.
Carly era una di quelle ragazze che puntava tutto sulla bellezza esteriore. E con un fisico da Barbie come il suo poteva permetterselo.
Ma, per quanto fosse attraente, in quel momento Steven desiderava solo vederla sparire, lei e quella sua vocina fastidiosa che traforava i timpani.
- Manca più di mezz’ora all’inizio del concerto, c’è ancora tempo per sistemare le tue cose! Gli altri sono tutti lì al bancone a bersi qualcosa. Non è che mi vuoi evitare, vero? -
- Assolutamente no. Ho solo una questione urgente da sistemare. -
- Anche io, sai? Qui ed ora. - Gli disse avvicinandosi a lui e appoggiandogli una mano sul petto.
- Forse la mia questione è più urgente della tua. - Rispose Steven continuando a spostare lo sguardo in diversi punti del locale senza però riuscire a vedere Kristen.
- No, direi di no. -
Carly avvicinò il proprio viso a quello di Steven, e quando lei chiuse gli occhi con l’intenzione di baciarlo, lui si allontanò velocemente nascondendosi tra la folla, in modo da non essere subito ammazzato per aver rifiutato un suo bacio.
Il ragazzo cercò di farsi spazio tra la folla e di trovare finalmente Kristen, che altrimenti sarebbe stata da sola tutta la serata.
Ad un certo punto però andò a sbattere contro una ragazza, che non aveva visto poiché aveva lo sguardo rivolto verso la parte opposta della sala, e per poco non la fece cadere.
- Oddio, scusa tanto! Sei tutta intera? -
La ragazza alzò lo sguardo verso di lui, e non appena Steven riuscì a vedere quegli occhi verdi, il suo viso si dipinse di stupore e felicità.
- Kristen! Sei tu! Finalmente ti ho trovata! -
- In un modo un po’ brusco, però si, mi hai trovata. Non mi aspettavo così tanta gente. - Disse la ragazza, che effettivamente era rimasta stupita quando entrando nel locale lo aveva trovato del tutto pieno.
- Già, nemmeno io! Alla fine i volantini che mi sono impegnato ad appendere su mezza città sono serviti a qualcosa. Comunque, sono contento che alla fine tu sia venuta. - Affermò Steven facendo una veloce scansione di Kristen in versione non casalinga.
- E sono contento che tu abbia lasciato a casa i felponi! -
La ragazza gli tirò una pacca sul braccio.
- Lascia stare i miei felponi! -
- Ok, ok! Mai parlare male dei felponi di Kristen. Senti, ti va di uscire un attimo? - Le chiese Steven che non aveva voglia di rimanere lì dentro, prima di tutto perché c’era troppa gente, e poi perché non aveva intenzione di imbattersi nuovamente in Carly.
E a dirla tutta gli avrebbe fatto piacere restare un po’ solo con la ragazza.
- Non andiamo a berci qualcosa? - Chiese lei che già aveva adocchiato il bancone del bar.
- Che ne dici di andare più tardi? Adesso c’è troppa gente e poi avevo voglia di prendere un po’ di aria prima di salire sul palco. -
- Ok … -
La ragazza seguì Steven verso l’uscita non sapendo che cosa aspettarsi.
Insomma lui voleva portarla dove non c’era nessuno. Voleva stare da solo con lei.
Chissà se forse quella sera si sarebbe avverato uno dei suoi tanti film mentali.
Dopotutto la speranza è l’ultima a morire ...
 
   


 

Ciao a tutti!
Finalmente ho aggiornato, di nuovo in ritardo, ma ho aggiornato!
Questo capitolo non mi convince a pieno, mi sono bloccata un po’ di volte a scriverlo e il risultato non è che mi soddisfi molto.
Anche perché ho dovuto mettere un attimo in secondo piano la coppia Steven-Kristen e farvi conoscere l’amica di lei, Jessica, e l’appiccicoso flirt di lui, Carly.
Come al solito spero che non vi abbia annoiate a morte, che è un po’ il mio timore ogni volta che pubblico un nuovo capitolo.
Ringrazio immensamente tutte quante voi che leggete questa storia e che lasciate delle bellissime recensioni. Sono un toccasana per la mia autostima e leggerle mi tira sempre su di morale!
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Un felice Natale pieno di amore a tutte voi
Francesca <3
  
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