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Autore: Vanilla_91    23/12/2013    11 recensioni
Tokyo, centro della cultura, finanza, educazione e politica. Oltre alla grande presenza di quartieri, scuole, college, musei e ferrovie la dinamica e moderna capitale ha un lato di sè che pochi conoscono veramente.
La città è capeggiata da diverse bande a cui nessuno osa ribellarsi. Le organizzazioni criminali si suddividono il potere, ma due sono quelle che esercitano una maggiore influenza.
Kagome è una giovane ragazza di 18 anni che, suo malgrado, si ritrova invischiata in questo brutto ambiente e farebbe di tutto per uscirne. Inuyasha è nato e cresciuto in questo clima e non fa fatica a destreggiarsi tra individui loschi e situazioni difficili.
Due persone così diverse, con sogni e destini contrastanti, due ragazzi costretti a crescere in fretta.
Dal testo:
"Ciò che io ho sempre voluto è diventare qualcuno. Essere potente, temuto e rispettato. Voglio che quando gli altri mi vedano passare sappiano di essere inferiori. Non è ciò che ognuno vorrebbe?"
"No!"
"No? Se non è questo, cos'è che tu vorresti? Cosa c'è di più bello del potere?"
" E' semplice: la libertà!"
Riusciranno i protagonisti a trovare ciò che hanno sempre cercato?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Naraku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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 -Sono morta in quel momento. Morta nel momento in cui il mio stesso sangue mi ha colorato il viso, nell’istante in cui uno sparo ha deciso che tutto era finito. A Naraku non era bastato spararmi ad una gamba, prima di darmi il colpo di grazia voleva che io soffrissi. La pallottola conficcatasi nel mio braccio sinistro mi causava un dolore immenso; urlai, ma non feci altro. Riaprire gli occhi, sollevare le palpebre, avrebbe reso tutto più brutale di quanto già non fosse.
 Le urla di Sango erano terribili, strazianti, e il suo dolore mi faceva, forse, più male di ogni altra cosa. Quando sentii la pistola puntatami alla testa e la voce schifosa e divertita di quel bastardo augurarmi una serena trapassata, capii che la fine era davvero arrivata.
Poi lo sparo, la confusione, la paura, il tormento, le urla..pensavo che la morte donasse la pace e invece, seppur non avessi sofferto, intorno a me sentivo un tremendo caos. Per me era stata scritta la parola fine!-
Riapro gli occhi e tornare alla realtà mi fa rabbrividire. I miei occhi si posano sulla figura distinta e paffuta seduta poco lontana da me.
-Direi che le cose vanno decisamente meglio, Kagome.- mi dice, sorridendo.
-Lo credo anch’io, dottore.-
-C’è una cosa che non riesco a capire: perché dici di esser morta in quel momento? Sappiamo entrambi che sei ancora viva.- mi domanda.
Porto una mano al braccio sinistro, sfiorando la cicatrice ormai sbiadita, frutto della pallottola di Naraku. È passato ormai un anno da quel tremendo giorno, ma riprendermi è stata dura. Non sono stati i danni fisici a compromettermi, ma quelli morali. Per superare lo shock, la costante paura, la diffidenza, frutto di anni di minacce e maltrattamenti, è stato necessario l’aiuto di uno dei più competenti dottori di Tokyo. Frequento il suo studio da ormai nove mesi e ciò mi ha aiutata incredibilmente.
Ogni volta rivivere quei momenti mi paralizza, mi svuota, ma quando ne riparlo riesco a liberarmi della paura che mi ha attanagliata, consapevole che nulla del genere accadrà più.
-Kagome.- il dottor Homoshi mi richiama, mentre, in un gesto professionale, sistema i suoi occhiali eccessivamente spessi e rotondi.
-Se non le dispiace prima di rispondere alla sua domanda, preferisco raccontarle cosa è accaduto dopo.-
-Ti senti pronta a farlo?- mi chiede, riprendendo il taccuino consumato tra le mani.
Annuisco e chiudendo gli occhi abbandono quello studio luminoso per riportare la mia mente in quel tetro edificio. Nonostante sia passato tutto questo tempo ricordo perfettamente l’odore di muffa, il fetore rugginoso del sangue, e ciò che ho visto quando ho riaperto gli occhi.
-Kagome- quella voce disperata che mi chiamava.
Mentre Naraku mi sussurrava le sue squallide parole d’addio, il mio pensiero era corso ad Inuyasha, a quell’affascinante ragazzo dai turbolenti occhi neri. Ero sicura del fatto che si sarebbe arrabbiato parecchio quando avrebbe saputo del modo stupido in cui ero morta, si sarebbe infuriato e forse avrebbe pianto. Era forte il rimpianto di non averlo potuto vedere un’ultima volta, di non aver potuto respirare, un’altra volta soltanto, su quelle labbra soffici dopo un bacio appassionato, prepotente il rammarico di aver compreso solo quando era stato troppo tardi che quegli occhi neri mi erano entrati dentro dal primo istante in cui li avevo incontrati.
Quando però compresi che la sua voce arrivava in dolci sussurri alle mie orecchie, che le sue braccia erano serrate intorno al mio corpo e che il suo cuore batteva frenetico contro il mio seppi che i miei desideri erano diventati di carne ed ossa: Inuyasha era lì.
-Stai bene?- mi sussurrò, prendendomi il viso tra le mani.
-Non sei un miraggio?- bronfonchiai.
Un ghigno, a metà tra il divertito e il preoccupato, si disegnò sul suo volto.
-No che non lo sono, ma tu sei un’incosciente. Hai idea di cosa sarebbe potuto accadere se non fossi arrivato in tempo? Le tue ferite! Cazzo, quel bastardo ti ha sparato…se solo fossi arrivato qualche minuto prima.-
-Dov’è Naraku?-  bisbigliai, tremando.
Cos’era accaduto? Quando erano comparsi Inuyasha e Miroku? Che fine avevano fatto Naraku e la sua pistola?
-Io..non aver paura di me, Kagome, non ho potuto evitarlo.-
Lo guardai confusa. In quel momento non ero nel pieno delle mie facoltà per interpretare frasi enigmatiche.
-Ho dovuto sparare. Se non l’avessi fatto, non si sarebbe fermato. Ti avrebbe uccisa.-
Spalancai gli occhi nel sentire quelle parole.
-Vuoi dire che Naraku è morto?-
Seguii il suo sguardo e intravidi il corpo esamine del mio peggior incubo inerme in una pozza di sangue.
-Kagome, io non ho potuto evitarlo..- sussurrò.
Tante volte avevo sognato quell’istante, ma viverlo rendeva tutto più brutale.
-Non ho paura di te. Come potrei? Mi hai salvato la vita!- lo rassicurai, tentando di eliminare l’immagine del cadavere di Naraku dalla mia testa.
-Faresti meglio ad averne invece. Hai idea di quanto io sia infuriato adesso? Mi hai fatto morire di preoccupazione..quando Bankotsu mi ha detto ciò che tu e Sango stavate per fare, mi sono sentito morire. Dannazione Kagome, forse per te la tua vita non conterà nulla, ma per me è tutto. Io ti amo, Kagome.- urlò, continuando a scuotermi.
Lo fissai, inebetita.
Era il terribile caos in cui era piombato la mia mente a farmi sentire simili parole o Inuyasha aveva davvero scelto il momento meno romantico delle nostre vite per confessarmi il suo amore?
-Tu..io..cos’hai detto?- domandai.
Lo vidi sorridere divertito e arrossire leggermente.
-E’ la prima volta che dico una cosa del genere, ma non lo nego. Ti amo, Kagome.- ribadì.
Le sue parole non avevano il potere di lavare il sangue che ci circondava o il passato che mi aveva segnato, ma aprivano una strada diversa per il futuro.
-Ti amo anch’io, Inuyasha.- riuscii a sussurrare prima che le mie lacrime rendessero il nostro bacio salato.
 
-Kagome, sono davvero fiero di te.-
Per la seconda volta la voce del mio psicanalista mi riporta alla realtà.
Lo fisso con aria confusa.
-Dopo tanti tentativi sei finalmente riuscita a sconfiggere le tue paure. Hai affrontato tutte le ombre del tuo passato e ciò significa che sei pronta a vivere il tuo futuro..-
-Sta dicendo che..-
-La tua terapia è finita, Kagome. Non hai più bisogno del mio aiuto. Credo che per il momento sia preferibile continuare a vederci per una semplice chiacchierata a distanza di mesi, ma da questo momento sei pronta ad affrontare la tua vita. Prima, però, vorrei che rispondessi alla domanda che ti ho posto prima.-
-Quando ho detto che ero morta, non intendevo nel senso biologico del termine. Quella parte della mia vita è sepolta, “quella Kagome” è morta.-
-Non potevi rispondermi in modo migliore. Sono fiero dei tuoi progressi.-
-La ringrazio, Dottore.-
-Sono io che ringrazio te. Fare la tua conoscenza è stato un vero piacere, Kagome, e sono sicura che il signor No Taisho sarà felicissimo di ricevere la lieta notizia. Non attenda oltre, corra a dargliela.-
Un sorriso sincero mi illumina il volto quando lascio lo studio del gentile dottore. È stato proprio Inuyasha a consigliarmi di rivolgermi ad un esperto per affrontare nel migliore dei modi le mie paure e i fantasmi del mio passato..probabilmente se non l’avessi fatto gli incubi notturni e gli attacchi di panico sarebbero una costante giornaliera della mia vita.
All’uscita trovo una lussuosa e lucida limousine in mia attesa. Sorrido all’autista che si è premurato di aprirmi lo sportello posteriore per farmi accomodare.
Devo ammettere che ancora fatico ad abituarmi a questa vita. Lo sfarzo che mi circonda fa gola a molti, ma dopo l’inferno attraversato in tutti questi anni so che la vera felicità è data da cose più semplici, da valori che nulla hanno in comune con gli oggetti materiali. In questo lungo anno molte cose sono cambiate.
La mia famiglia è finalmente completa.
Sota e Kohaku hanno impiegato mesi per riprendersi totalmente, ma grazie alle migliori cure ed alla loro ferrea volontà sono ora più sani che mai. Avrei preferito per loro una vita diversa da quella che per tanti anni hanno condotto, ma la loro è stata una decisione differente.
Hanno ritenuto che “ereditare” l’impero di Naraku fosse una giusta indennità per tutto il dolore subito. Il loro sforzo di mantenere la maggior parte dei propri affari nell’ambito della  legalità è, per il momento, quanto di meglio potessi chiedere.
Rin ha dato alla luce una splendida bambina, Yuri, per la quale Sesshomaru ed Inuyasha stravedono. Il maggiore dei fratelli Taisho ha, però, intenzione di metter su una famiglia numerosa..come dimostra il fatto che Rin sia nuovamente in attesa.
Miroku e Sango si sono sposati ormai da qualche mese. La decisione improvvisa, e a parere di alcuni affrettata, ha sorpreso tutti, ma gli interessati hanno trovato che il matrimonio fosse l’unico punto d’accordo raggiungibile tra il volere di Sango di arrivare illibata al matrimonio e le tendenze maniache di suo marito.
Sorrido, per l’ennesima volta, quando la limousine si ferma davanti all’enorme villa che ormai è diventata anche casa mia.
Scendo senza attendere l’aiuto dell’autista, che saluto con un cenno. Supero di corsa il lussureggiante giardino, ansiosa di rincontrare gli occhi scuri del mio uomo.
-Inuyasha, Inuyasha.- chiamo a gran voce, richiudendo la porta alle mie spalle.
-Kagome, sono qui.- dichiara, comparendo dal nulla.
-Va tutto bene? C’è forse qualche problema?- mi domanda preoccupato.
Mi fermo ad osservarlo e, come sempre, sento i battiti del mio cuore aumentare. Inuyasha è l’uomo della mia vita da ormai un anno, ma ancora mi sorprendo per la fortuna toccatami.
-Kagome, allora? Non tenermi sulle spine.-
-E’ andato tutto bene. Il dottore ha detto che non ritiene necessario continuare oltre la mia terapia.- esulto.
Inuyasha sorride, prima di afferrarmi per la vita e farmi volteggiare per l’intera casa.
Rido, fin quasi a sentir male ai polmoni, ma non me ne curo..è così bella questa sensazione di leggerezza.
-Sei un portento, Kagome.- mi dice, facendomi toccare dolcemente terra.
-Devo tutto a te, Inuyasha. Se non ti avessi incontrato, nella migliore delle ipotesi, starei in questo momento scaldando il letto di un essere viscido come Naraku. Sango avrebbe condiviso il mio destino, così come Ayame, e Sota e Kohaku sarebbero morti.-
Un brivido mi scuote, mentre contemplo quelle ipotesi.
-Shh, non c’è bisogno di pensare al passato. Sei qui, con me, e tutto il resto non conta.- bisbiglia aumentando la presa sui miei fianchi e strusciando teneramente il suo naso contro il mio collo.
-E’ solo grazie a te se sono libera. E tu sai che la libertà è tutto ciò che ho sempre voluto.-
-E grazie a te, Kagome, finalmente anche io so che c’è molto di più bello del potere. Tu, Kagome, sei tutto quello che ho sempre cercato.- 




Angolo autrice:
E così, anche questa storia è giunta al termine.
Mi scuso anticipatamente se nel testo ci fossero degli errori, lo ricontrollerò presto.
Ringrazio tutti quelli che hanno letto la mia storia, chi l'ha inserita tra le seguite/ preferite/ ricordate. Un grazie particolare a chi mi ha permesso di conoscere il proprio parere con le recensioni^^ Grazie davvero!
Un grazie speciale lo devo poi alla mia cyber famiglia...grazie per essere un continuo sostegno sia nella buona che nella cattiva sorte!
Invito chiunque ne abbia voglia ad aggiungersi al nostro gruppo. Troverete oltre a tantissimi spoiler delle vostre storie preferite, una vera e propria famiglia!
Vi aspettiamo!! https://www.facebook.com/groups/758064124210814/
Baci, Vanilla ^^


 
   
 
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