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Autore: Lady Alice    17/05/2008    1 recensioni
La storia di Alice e Nico... una storia d'amore. Entrambi ricchi e viziati, stessa scuola e stessi amici... che dite ce la faranno a sopravvivere? E cosa succederebbe se il paese delle meraviglie di Alice improvvisamente si trasformasse in un incubo? Beh leggete e saprete!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passiamo il resto della serata abbracciati sul divano. Lo faccio quasi morire dal ridere quando piango per un film e poi è il mio turno di prenderlo in giro quando scopro che è terrorizzato dai cartoni della Disney vecchio stile.

Verso mezzanotte si spegne la televisione, assieme a tutto il resto degli elettrodomestici.

"Ops… mi sa che è saltata la corrente…"

"Valla a riattivare no? Non ci vedo!"

"Eddai… è romantico no?"

"Sì in effetti… dove sei? Non ti vedo è buio pesto."

"Qui…"

Mi prende una mano e mi guida verso di sé.

"Mia…"

"Già… e adesso?"

"Beh io un’ideuzza ce l’avrei…"

Con i fianchi schiacciati contro i suoi non è poi così difficile capire cos’abbia in mente.

"Nico… dai…"

"Facciamo il gioco della verità???"

"Il?"

"Quello che… dai che lo sai… vieni qui, siediti!"

Mi tira giù, facendomi prendere una culata contro il pavimento.

"Allora…inizio io ok?"

"Ok…"

"Con quanti ragazzi sei stata?"

"Cinque compreso te."

"Ok… adesso fammi tu una domanda."

"A quante tipe hai infilato la lingua in bocca?"

"53."

"Cosa? Vabbè.."

"Ero attivo… la cosa che ti fa più paura?"

"La morte. Tu?"

"Rimanere solo. Hai mai fatto soffrire qualcuno di proposito?"

"Sì. Ho messo tutte le persone contro una che mi stava sulle palle. Hai mai tradito?"

"Sì… verso la fine. Una cosa che vorresti dire a qualcuno se ce l’avessi davanti?"

"Sì… tivibi… tu?"

"Ti voglio."

"A chi lo diresti scusa?"

"A te."

Di colpo benedico le luci spente.

Mi spinge giù sul pavimento e un secondo dopo è sopra di me, i suoi baci che mi percorrono tutto il viso e le sue mani che corrono in giro.

"Nico…"

Si tira su un attimo, ansimante.

"Cosa?"

"Appunto… cosa fai?"

"Mah… tu che…"

Le luci si riaccendono di colpo.

"Ma cazzo!"

"Nico!"

"Eh? Dai… uffa stavo così bene…"

"Andiamo a letto? Ho un pochino sonno…"

"Alice sei una mezza sega…"

"Guarda che è tardi!"

"Uffa… va bene…"

Mi butto sul suo letto e lo guardo mentre si siede sul bordo del letto.

"Dormiamo assieme?"

"Dipende… russi? Tiri schiaffi? Sei sonnambulo?"

"No no no."

"Allora ok!" gli rispondo sorridendo.

Ci infiliamo sotto le coperte dopo aver infilato pigiama lui e camicia da notte io.

"Buonanotte…"

"Notte."

Mi sdraio sul fianco appoggiando la testa sul suo braccio, guardandolo negli occhi.

Si china per baciarmi, sdraiandomi sulla schiena mentre si sistema meglio sopra di me. Divarico le gambe per fargli spazio.

"Sei…"

"Cosa Nico?"

"Sei una visione… sei bella…"

Non posso fare a meno di arrossire.

"Grazie."

"Non fare così…"

"Perché?"

"Mi ecciti" risponde con un sorriso "sembri così… Alice ti voglio."

"Non è che stai correndo troppo?"

"Non voglio mica fare sesso… ti voglio nel senso che voglio stare con te… anche se ti conosco da poco… ti voglio e basta."

Mi morsico un labbro.

"Non… non so cosa dirti…"

"Non dire niente allora."

Mi bacia sul naso e si rimette sul fianco.

"Vieni qui dai sei morta…"

Mi avvicino e lo stringo forte.

"Buonanotte."

"Buonanotte Nico…"

Quando mi risveglio sento il suo braccio attorno alla vita. Mi giro per osservarlo mentre dorme, ma lo sveglio nel muovermi.

"Ciao…" mi dice mentre si stiracchia come un gatto.

"Buongiorno… dormito bene?"

"Sì. Benissimo."

"Cosa facciamo oggi?"

"Non lo so… iniziamo dalla colazione… sono solo le 9 di mattina… abbiamo tutta la giornata ancora…"

"Certo dipende cosa vogliamo fare…"

"La smetti di provocare?"

"Ok… scusa."

"Niente dai… aspettami qui."

"Perché dove..." corre fuori dalla stanza "vai?" dico al muro.

Sospiro e mi rimetto a letto, togliendo la camicia da notte perché sto morendo di caldo. Infilo un braccio sotto al cuscino e chiudo gli occhi aspettandolo.

Mi risveglio quando sento un bacio sulla spalla, ma non mi muovo. Un altro bacio, questa volta più in alto sul collo, un altro ancora sulla mascella e uno sul mento. Sorrido e sento che anche lui lo fa. Mi infilo ancora di più sotto il cuscino, nascondendogli il volto.

Infila una mano sotto di me, risalendo per prendermi il viso, ma si ferma di colpo sopra un seno.

Sgrano gli occhi con la faccia ancora affondata nel cuscino, rimanendo immobile.

"Alice…"

Mi giro, guardandolo negli occhi e arrossendo per la luce che li illumina.

"C… cosa?"

"Ti ho portato la colazione, cucciola!"

Sposto lo sguardo sul vassoio poggiato sul tavolo, sul quale campeggiano in bella vista fette di pane bianco, un barattolo di miele e un altro di marmellata, burro e una brocca di latte con due tazze trasparenti a fianco. Lo mette sul letto e poi mi raggiunge, baciandomi sul naso.

"Buon appetito!" e si fionda sul pane spalmandoci sopra mezzo panetto di burro. A metà dell’opera tira su la testa e impreca ad alta voce. Lo guardo mentre si alza ed esce dalla stanza per ritornare subito dopo, stringendo fra le mani un vasetto di cioccolata ed esibendo un sorriso a trentadue denti.

"Che mondo sarebbe senza la cioccolata?"

"Un mondo con meno lipidi, Nico…"

"Ah ah che ridere! Hai il senso dell’umorismo di un cammello Alice."

"Grazie. Scusa mi passi il miele?"

"Certo!"

Affonda due dita nel vasetto e prima che io possa reagire mi ritrovo con una strisciata di miele che parte dalla guancia e arriva al gomito.

"Va bene?" mi chiede ridendo come un cretino.

"Ma cos’hai in testa l’uranio impoverito? Brutto papero sono tutta appiccicosa! Sei un demente, un deficiente, un cretino, un imbecille un… un afgano!"

"Però sono estremamente carino non è vero?" mi fa gli occhi dolci e devo trattenermi dal cacciargli due dita nelle orbite.

"Sì, come una nidiata di ratti!"

Ci rimane male.

Mi alzo per andarmi a ripulire e quando ritorno, dieci minuti dopo, trovo due fette di pane, una spalmata di miele e l’altra con burro e marmellata, la tazza piena di latte e un fiorellino giallo.

Sorrido, lui non è più nella stanza.

Mi siedo sul bordo del letto e faccio colazione tranquilla, poi mi alzo in piedi.

Sento qualcosa afferrarmi una caviglia da sotto il letto e grido a pieni polmoni terrorizzata. La mano appartiene a quel coglione di Nico.

"Brutto stronzo! Adesso ti morsico alla giugulare, ci infilo dentro un rubinetto e ti dissanguo ad intermittenza!"

Gli salto addosso e finiamo per terra sul tappeto.

Picchio un ginocchio sul pavimento facendomi un male cane ma non faccio in tempo a rialzarmi perché lui è sopra di me in un secondo.

Respiro ansante mentre sento il suo corpo schiacciarmi a terra.

Si china su di me iniziando a baciarmi sul collo e scendendo verso il bordo della scollatura.

Inarco la schiena sotto di lui, avvicinando il bacino contro il suo.

Mi fissa negli occhi con una luce strana mentre risale verso le mie labbra semiaperte e inizia a mordere il labbro inferiore mentre con una mano scende a scostare il bordo degli slip.

"Nico n…" faccio per fermarlo ma lui non mi ascolta, continua a baciarmi mentre non accenna a togliermi la mano da dentro gli slip. Una carezza un po’ più spinta proprio lì e divarico le gambe all’improvviso.

Mi guarda preoccupato.

Gli sorrido mentre mi avvicino al suo orecchio mordendolo e sussurrandogli "Voglio di più…"

 

  
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