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Autore: Despicable Meggs    23/12/2013    7 recensioni
Avete letto la mia FF "Ti racconto Hanukkah"? Si? No? È lo stesso perché nelle Note dell' Autrice troverete un piccolo riassunto per farvi capire come queste due storie siano collegate.
Mancano pochi giorni a Natale e Tony decide di fare una sorpresa a Ziva. Vuole farle vivere l'atmosfera natalizia in pieno stile americano! Ci riuscirà?
Entrate e leggete se avete voglia di tuffarvi nel Fluff e nello spirito del Natale (il periodo dell'anno che preferisco)!!!
Buone Feste a tutti! :D
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Tiva's Holidays'
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XMas in New York
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23 Dicembre 2013

Erano appena le sei di mattina ma Tony era già sveglio. Per fare in modo che la giornata che aveva organizzato procedesse bene dovevano alzarsi presto.
Ma prima di tutto, anche se aveva dormito per tutta la notte, doveva assicurarsi che Ziva stesse bene.
La stava guardando in faccia, mentre lei dormiva distesa accanto a lui.

"Amore, apri gli occhi" le disse sottovoce.
"Mmmm... È mattino?" chiese aprendo un occhio solo.
"Si, ma è presto... Vieni qui" le disse aprendo le braccia di modo che lei potesse accoccolarsi si di lui.
"Come stai questa mattina?" aggiunse.
"Bene, grazie" rispose lei mentre apriva anche l'altro occhio.
"Ottimo, quindi posso procedere con il mio piano?" disse lui sorridendo.
"Direi di si, sederino peloso. Quale sarebbe il tuo piano?" chiese lei.

Era dalla sera precedente che aspettava di sapere cosa aveva organizzato Tony.

"Ve bene. Ora posso dirtelo... Ti porto a New York. Devi assolutamente vedere il Rockefeller Center. C'è un degli alberi di Natale più belli del mondo e New York a Natale è fantastica" le disse.
"Oh, Tony! Grazie. Sarà una giornata perfetta" rispose lei baciandolo.
"Spero... Senti, mi chiedevo... Ti va se chiediamo a mio padre di incontrarci? È un po' che non lo vediamo. Ed è Natale, penso che gli farebbe piacere" chiese Tony.
"Certo che mi va... Poi potremmo parlargli di persona. Quando lo abbiamo chiamato per dirgli che sono incinta è impazzito. Penso che sarà felice di vederci" disse Ziva.

Alle sette erano già in macchina, pronti per partire per New York.
"Tony, se lasci guidare me arriviamo in metà tempo" affermò Ziva.
"Si, ma arriviamo morti. E io non voglio morire a Natale" rispose Tony mettendo in moto l'auto.
"Sei il solito esagerato, non guido poi così male" disse Ziva.

Lui non rispose nemmeno, si limitò a guardarla, con un'occhiata decisamente eloquente.

"Ok, ok... Guida tu. Ma cerca di non metterci molto. Voglio arrivare a New York il prima possibile e godermi la città" concluse lei.

Arrivarono in città poco meno di quattro ore dopo.
Durante il viaggio Ziva aveva chiacchierato con Tony, si era lamentata per la sua guida, aveva mangiato e alla fine si era addormentata.

"Occhioni belli, sveglia. Siamo arrivati" disse Tony entrando in città con la macchina.
"O mio Dio" disse spalancando gli occhi.

Vide davanti a lei un meraviglioso paesaggio completamente decorato.
Luci e messaggi natalizi erano sparsi ovunque.

"Se questo ti lascia a bocca aperta aspetta di vedere quello che ti mostrerò" disse Tony sorridente.
Era felice di vedere Ziva così presa da questa cosa.

"Mentre dormivi ho chiamato mio padre e gli ho detto che stavamo arrivando. Quindi va bene se ora parcheggiamo a casa sua lo salutiamo e poi ti porto in giro per la città?" le propose Tony.
"Va benissimo, però dovremo coinvolgere anche tuo padre" disse Ziva.
"Certo. Stasera andremo a cena con lui, ti va?" spiegò lui.
"Perfetto. Hai proprio pensato a tutto, amore" rispose Ziva.

Parcheggiarono e andarono a bussare alla porta di Senior.
Ci mise pochissimo ad aprire, li stava sicuramente aspettando.

"Ragazzi, che bello vedervi!" esclamò abbracciando prima Ziva e poi Tony.
"Entrate, forza" aggiunse.

Ziva si guardò intorno, osservando la casa di Senior e immaginandosi Tony bambino correre e giocare in quel salotto.

"Allora, Ziva. Come stai? Come sta mio nipote?" chiese.

Tony si rese conto che non avevano ancora detto nulla a Senior dell'ecografia, pensava che avrebbe avuto solo un nipote.

"Papà, dobbiamo aggiornarti... Non avrai un nipote, ma due" disse Tony.
"Aspettiamo due gemelli" aggiunse Ziva accarezzandosi il ventre.
"O mio Dio! Ma è meraviglioso! Questa è proprio una sorpresa di Natale" esclamò felice.

Rimasero un po' con Senior poi Tony prese l'iniziativa e uscì con Ziva.

"Eccoci!" esclamò arrivando di fronte al Rockefeller Center.
"Questo é il bellissimo albero di Natale e qui c'è la pista di pattinaggio sul ghiaccio" aggiunse.
"Mio Dio, Tony... È stupendo" disse lei fissando l'enorme albero.

Ripensò a quello che avevano montato nel loro salotto e si rese conto che era un coriandolo rispetto al gigantesco albero che aveva davanti.

"Lo montano tutti gli anni e la sera in cui accendono le lucine c'è un grande spettacolo. È molto bello. Magari il prossimo anno veniamo qui il giorno che accendono le luci" le spiegò Tony prendendola per mano.
"Sarebbe davvero bello. Scommetto che tu, quando eri piccolo, venivi a vederlo tutti gli anni" disse Ziva.
"Ovvio, era uno dei miei momenti preferiti. Venivo con i miei genitori" rispose.
"Ti va se ti racconto una storia? Magari mentre facciamo due passi, altrimenti ci congeliamo a stare fermi" aggiunse Tony.
"Certo che mi va" rispose Ziva.

"Bene, allora ti racconterò dell'ultima volta che sono stato qui con mia madre e mio padre, cioè l'ultimo anno in cui eravamo insieme" iniziò.




Flashback




"Mamma tra quanto accendono le luci?" domandò Tony impaziente.
"Tra poco, amore" rispose la madre sistemando la cuffia del figlio.
"Dobbiamo prima aspettare che quell'uomo faccia il suo discorso, come tutti gli anni. Poi premerà un pulsante e l'albero si illuminerà" aggiunse.
"Uffa. A me non interessa quello che dice, voglio vedere l'albero" rispose Tony.

La madre rise pensando a quanti momenti si sarebbe persa.

Quella sera, dopo essere tornata a casa con suo marito e suo figlio, decise che era venuto il momento di affrontare l'argomento.
Andò in camera di Tony e si sedette sul letto di fianco a Tony.

"Amore, la mamma ti deve dire una cosa" gli disse.
"Lo sai vero, che sono ammalata" aggiunse.

"Si, è per questo che spesso vai all'ospedale?" rispose Tony.
"Esatto. Vado all'ospedale perché i dottori mi aiutano a stare meglio. Ma a volte succede che, nonostante l'aiuto dei medici, le perdono non guariscano" disse lei.

Tony la guardò spaventato. Anche se Senior gli aveva parlato della malattia della madre lui non era pronto a sentire quelle parole.
In fondo era solo un bambino di otto anni.

"E i dottori mi hanno detto che io, adesso, sono troppo malata per poter guarire" aggiunse.
"Quindi ci vorrà più tempo perché tu stia meglio?" chiese Tony.
"No amore, la mamma non starà meglio" affermò lei.
"Anche se non voglio, presto io andrò via. Andrò in cielo, con la nonna" cercò di spiegargli.
"Perché? Tu non sei vecchia come era la nonna" chiese Tony.
"Lo so, ma si può morire anche quando si è giovani" gli disse.
"Ma io non voglio, mamma" esclamò Tony piangendo e salendo in braccio alla madre.

Lei lasciò che piangesse, era una cosa difficile da elaborare per un bambino.

"Ma tu devi farmi una promessa" gli disse dopo averlo calmato.
"Io non so se il prossimo anno festeggeremo il Natale assieme, non so se ci sarò. Ma tu devi prometterei che sarai felice comunque. Che continuerai ad adorare il Natale anche se io non sarò con te. Perché se tu sarai felice lo sarò anche io" aggiunse.
"Ma senza di te non sarà più Natale" rispose Tony stringendo la madre.
"All'inizio sarà difficile, ma prima o poi troverai una persona che ti farà tornare la stessa felicità che avevi con me a Natale" disse.
"Va bene, mamma" rispose Tony.

Quella notte la madre rimase a dormire con lui. Voleva dargli tutto l'amore possibile finché le era concesso di rimanere con lui.




Fine flashback





"Mia madre morì a primavera. Quello fu l'ultimo Natale passato assieme. Ma io ho mantenuto la promessa e sono sempre stato felice a Natale" concluse Tony.
"E posso affermare che mia madre aveva ragione. Ora, oggi, sono davvero felice. Come lo ero con lei" aggiunse.

Ziva lo guardò, sentiva voglia di piangere.

"Oh, Tony" disse abbracciandolo.
"Mi dispiace per tua madre, amore. Ma sono felice di riuscire a renderti felice" aggiunse.
"Penso quasi che mia madre sapesse che avrei incontrato te. Mi manca molto, sai" le rispose dandole un bacio sulla testa.
"Tony, so cosa si prova a perdere un genitore e mi dispiace che tu abbia dovuto sopportarlo. E a Natale è peggio vero?" gli disse.
"Si..." rispose.
"Ma ora siamo insieme e le cose andranno meglio. Ricordati che devi essere felice, per tua madre" spiegò Ziva.
"Hai ragione. Io sono felice ora, e tu?" chiese.
"Molto felice" rispose Ziva.

Dopo aver passato l'intera giornata assieme tornarono a casa, dove Senior li aspettava con la cena.

"Ragazzi, ho pensato che cenare in casa era meglio. Possiamo fare tutto con più calma. Quindi ho fatto portare la cena qui dal mio ristorante preferito" disse Senior.
"Wow, papà. Non ti fai mancare nulla, eh?" affermò Tony guardando la tavola imbandita.

Cenarono e parlarono di tutto.
Dei bambini in arrivo, del lavoro e della loro vita.
Senior era veramente grato di poter passare quella giornata con la sua famiglia.
Quando dopo cena si sedettero sul divano per continuare la serata, Ziva si addormentò.
Era stanca e stare appoggiata a Tony le conciliava il sonno.

"Sai Junior, sono davvero felice per voi. E voglio anche ringraziarti, era da un po' che non venivi tu a trovarmi per le feste" disse Senior.
"Hai ragione, e questo mi dispiace. Spero di poter rimediare ora" rispose.
"Oh, non fa nulla. Adesso siamo tutti insieme ed é quello che più conta" gli disse.
"Penso che la mamma sarebbe davvero orgogliosa di te, Junior" aggiunse.
"Tu credi? Mi sarebbe piaciuto presentarle Ziva, sapere cosa ne pensava" ammise Tony.
"Io penso che avrebbe approvato in pieno e che sarebbe stata felice per te. Ora perché non la porti a letto? Sembrate entrambi davvero stanchi e domani dovete tornare a casa" gli disse Senior.
"A proposito, ti volevo chiedere... Ti va di tornare a Washington con noi, domani? Così potremmo passare la Vigilia e il Natale assieme. Come una volta" domandò Tony.
"Con grande piacere, Junior. Credo che questo sia il più bel regalo di Natale che potevi farmi" rispose.
"Credi che a Ziva vada bene?" aggiunse.
"Penso che lei ne sia davvero felice... Lo sai, lei ti adora" gli rispose.

Portò Ziva nel letto e tornò in salotto con suo padre. Voleva sfruttare quel tempo assieme ma non voleva svegliare Ziva.
Si misero a parlare del passato, ricordando momenti felici passati insieme.

"Anche se per un po' tra noi non è stato facile, spero che ora potremmo avere altri di quei momenti" ammise Tony.
"Certo, figliolo. Non pensiamo più al passato ok? So che è stata colpa mia, ma se sei d'accordo dovremmo passare oltre" disse Senior.
"Non è stata solo colpa tua papà... Anche io avrei potuto essere più disponibile a parlare con te. Comunque hai ragione. Passiamo oltre" rispose Tony.

"Papà, hai ancora la scatola delle cose di mamma?" chiese Tony ad un certo punto.
"Certo, perché?" rispose Senior.
"C'è una cosa che vorrei dare a Ziva... Se a te non dispiace" disse Tony.

Lui spiegò cosa voleva regalare a Ziva e Senior acconsentì felice. Pensava che fosse davvero una bella idea.

Stavano parlando quando all'improvviso Ziva comparve in salotto.

"Amore che succede? Perché non sei a letto con me? Ma soprattutto... Come sono finita nel letto se l'ultima cosa che ricordo siamo noi tre sul divano che parliamo?" chiese Ziva confusa.

Si era svegliata e non trovando Tony era andata a cercarlo.

"Ti sei addormentata qui, allora ti ho messo il pigiama e ti ho lasciata in camera a dormire" spiegò Tony andando da lei e abbracciandola.
"Hai avuto un incubo, amore?" le disse all'orecchio.

Le capitava di tanto in tanto a causa di tutto quello che aveva passato nella sua vita. Ma non voleva che Senior sentisse, aveva paura di metterla in imbarazzo.
"Si" rispose sotto voce.
"Tesoro... Vai a distenderti che saluto mio padre e arrivo subito" le disse dandole un bacio.

Tony diede la buona notte al padre e tornò immediatamente da Ziva. Si distese con lei e l'abbracciò.

"Sono qui amore. Ora dormi, vedrai che andrà tutto bene. Pensa che ho già una sorpresa pronta per te, per domani" le disse Tony cercando di calmarla.

"Ti amo" rispose lei.
"Anche io" disse Tony.

Poi Ziva chiuse gli occhi e si addormentò pensando a quello che poteva aver architettato Tony per il giorno seguente.










Note dell'autrice:

Per prima cosa, grazie a tuttiiiiiiii :3
Sono davvero felice che anche questa storia vi stia piacendo! :)
Domani siamo già all'ultimo capitolo... É la voglia di Natale e la storia si concluderà!
Quindi Stay Tuned per il finale, che spero possa piacervi! :)

Comunque oggi Tony l'ha portata a New York al Rockefeller Center, altro posto che voglio vedere prima di morire (che dire, mi piace viaggiare LOL)!!!
E ovviamente la visita a Senior non poteva mancare! :)

Questa volta vi ho messo anche un flashback... Mi piaceva che Tony raccontasse a Ziva di sua mamma.
Poi io amo Tony e Senior assieme... Sono molto awwwwwww
Forse perché adoro Robert Wagner!! È mitico ad interpretare Senior :):)


Detto ciò vi aspetto domani con l'ultimo capitolo!
Poi magari, passato Natale e Santo Stefano aggiungo quei famosi capitoli alla OS!

Baci, Meggie.

P.s.: ora vado a risp a tutte le vostre belle recensioni! XD

  
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