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Autore: Artemisia_Amore    23/12/2013    2 recensioni
Raccolta di momenti speciali e piccoli omake basati sulla nostra storia principale: "Life, what is it but a dream?". Ogni capitolo è una storia a sé stante: sentitevi liberi di saltellare in qua e là!
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Reim Lunettes, Sharon Ransworth, Xerxes Break
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Pan di Zenzero

 

“E’ il vanto del salone!”
“Quest’anno arriva direttamente dalle foreste del Nord!”
“Sta’ attento con quelle decorazioni, è cristallo boemo!”
 
Ogni anno, il Natale Rainsworth cambiava radicalmente l’aspetto della villa. Non solo gli addobbi, ma tutto sembrava diventare natalizio. Persino i piccoli cespugli di roselline selvatiche lungo il viale che precedeva il maestoso ingresso erano stati sostituiti da meravigliose poinsettie scarlatte, e tutti i corrimani erano rivestiti con del delicatissimo velo dorato. Nel camino, poi, ogni due ore un domestico aveva cura di mischiare alla legna corteccia di cannella, e nell’aria c’era sempre profumo di biscotti appena sfornati. Perfetto, per quella casa, in fondo.
 
“Lady Rainsworth, quest’anno, ha scelto proprio l’albero più bello che esiste in natura… E’ così verde, così alto, così--“
“Oh, smettila di fare filosofia, c’è ancora un’intera scatola di sfere da appendere! Lady Sheryl è stata categorica: finire di addobbare l’albero prima del rientro di miss Rainsworth dalla Pandora! Sono quasi le sette, stanno per rientrare!”

“… Chi sta per rientrare?”
 
I domestici, a Natale, hanno il compito di addobbare l’albero, decorandolo con una cura e una precisione da fare invidia ai dipinti natalizi che riempiono le strade di Reveille ogni anno. Ogni anno riempiono le tazze di zabaione appena preparato e i vassoi di biscotti allo zenzero, e li lasciano lì, accanto alla poltroncina di miss Rainsworth, consapevoli che sarà occupata anche da lui, il chiassoso Break-san. Lo stesso che li ha appena colti in flagrante, con le mani tra i rami d’abete e i volti pieni di porporina dorata. E a giudicare dal delicato ticchettio che lo segue, miss Rainsworth è con lui.
 
Per quanto la sala sia calda e piena di addobbi, per i poveri domestici sembra più freddo di un angolo di Polo, e solo la risata argentina di Sharon riesce a sciogliere quelle maschere di timore e difficoltà.
 
“Credevate davvero che non sapessi che eravate voi ad addobbare il nostro albero di Natale…? Sul serio?” Avanza, Sharon, e supera Break, sentendo distintamente Emily sussurrargli che Sharon-chan crede ancora a Babbo Natale! Un’occhiata alla bambolina, una al suo proprietario. Ci penserà dopo, a loro. “Sono anni che cerco di cogliervi con le mani nel sacco… Io… Adorerei poter addobbare l’albero di Natale!”
 
Gelo.
Silenzio.
Imbarazzo.


“Ma… Miss Rainsworth… Sua nonna, Lady Rainsworth, ha-- Lei--“
Un altro sorriso, questa volta più dolce e nostalgico, e poi lei scuote la testa. “Oh, no, è deciso. Finirò io di addobbare l’albero…” Con un gesto calmo della mano, li congeda, lanciando un’occhiata all’albero così verde in quella stanza così piena di luce rossa e oro. “… E Xerx-nii mi aiuterà.”
 
Non lo guarda, non ce n’è bisogno. Sa esattamente di quanti passi ha provato a indietreggiare, sperando di mescolarsi con gli altri domestici, e sa perfettamente la posa teatrale che ha assunto quando l’ha nominato, congelandosi come sotto incantesimo. E’ solo allora che lei si volta, con il sorriso più carino, adorabile e inquietante che quel bel visetto possa avere. “Non è vero, Xerx-nii…?”
 
~

“Miss Rainsworth, Lunettes-san per lei.”
“Lo faccia entrare!”
 
Reim-san è il genere di persona che non entrerebbe mai in quel salone senza essersi fatto annunciare. Sebbene Sharon gli abbia detto centinaia di volte che può farlo, come uno di famiglia. In fondo, sono cresciuti insieme. Con un sorriso, si rende conto che non cambierà mai.
 
“Miss Rainsworth, Xerx, buonasera…Mi dispiace essere piomb--”
Reim-san non saluta Emily! Forse Reim-san non sa che le signorine per bene si offendono, quando non vengono salutate~~
 
Quelle guance rosse, quello sguardo interdetto e subito deviato. Quel tentativo di fingere di non aver sentito niente. Assolutamente niente. Questo è quello che fa scoppiare a ridere Break, proprio in quel momento, e lo spinge ad avvicinarglisi, per torturargli la spalla del cappotto che ha ancora indosso. “Oh, Reim-kun, non vorrai offendere la piccola Emily-chan? A ben vedere, è la migliore pretendente che potresti avere, sai?” Ancora, quel tentativo di ignorarlo. “Emily è una signorina di gran classe, non certo come quelle delle riviste europee che Reim-san tiene sotto il materasso!
E a quel punto, è chiaro che ogni sforzo sarebbe vano. Così l’uomo appena arrivato sobbalza e fa un passo indietro. “N-non dire sciocchezze, Xerx! No-non esiste nessuna rivista! Oh, Sharon-sama, non creda a queste illazioni!”
La risata di Sharon è disturbata solo dal soffio della piccola impertinente, che continua a sogghignare accusandolo di averle proprio viste, quelle riviste.
 
La piccola miss ha rinunciato a rendere alla conversazione un po’ di serietà. Ormai, aveva preso una piega disperatamente senza via d’uscita. “Reim-san, ignora Xerx-nii… E’ successo qualcosa alla Pandora…?” Quel nome sembra risvegliare il rigore tipico del giovane ancora vestito di tutto punto, che fa un passo avanti e si inchina appena. “Siete andati via prima di firmare il resoconto di Oz-sama e Gilbert-kun sul recupero del Trump nella piazza della statua dell’Angelo Bridget, e dato che--“ un’occhiata veloce a Break “E’ il coordinatore di Gilbert-kun, non potrebbero archiviare la--“
 
“Oh, Reim-san… A villa Barma hanno già addobbato l’albero di Natale? Com’è? Bello come il loro?” In qualche momento, durante il discorso di Reim, Sharon si è alzata, ed è tornata di fronte al grande abete, con in mano una delicatissima campana trasparente. Un sorriso, poi, e si solleva in punta di piedi per appenderla. “Non pensiamo alle cose noiose. Potresti aiutarci a decorare il nostro albero! Io e la mamma eravamo sempre così felici di addobbarlo insieme…” In quella piccola manina, una stella di filigrana dorata. Brilla, mossa da quelle dita bianche e sottili, e poi finisce nelle mani di Break, perché la appenda in alto.
“Ma--Miss Rainsworth, io non--“
“Oh, non essere noioso, Reim-san… E’ Natale.” Quella frase, detta in quel modo gentile e fermo. Come se quello chiudesse la questione.
L’albero di Natale di villa Rainsworth aveva appena conquistato altro aiuto.
 
~
 
“Miss, fuori c’è una carrozza dalla Pandora. Dicono che Lunettes-san è atteso al protocollo.”
 
A Sharon non rimane che sospirare, rassegnata, mentre Reim si concede di appendere l’ultima sfera d’oro a uno dei rami più in alto, e poi si inchina, scusandosi. E si inchina di nuovo, troppo formale. Lei lo guarda, ridacchiando e, proprio mentre lui sta per dire qualcosa, solleva l’indice, facendogli segno di tacere.
“Hai promesso di tornare per cena!”
“Hai promesso di cedermi il tuo dolce!”
Hai promesso di baciarmi!
 
Il coro di richiamo della bambola - divertito da parte di entrambi - non impedisce a Reim di arrossire. Conoscerli da anni non fa certo sì che possa prevenire le loro burle. Perché solo un occhio poco attento penserebbe che Xerxes Break sia l’unico a prendere in giro anima viva. Sharon Rainsworth è altrettanto capace, e più subdola, perché lascia che sia il proprio giullare di corte a fare il lavoro sporco. “Associazione per delinquere, ecco cosa sono…” Pensa Reim una volta lontano da villa Rainsworth.
 
~
 
Sharon ha le guance rosse come una bambina divertita. Erano anni che sperava di sottrarre ai domestici quel compito, che sperava di poter addobbare l’albero come quando lo faceva insieme a sua madre, da bambina. Uno sguardo oltre le proprie spalle, e quello che vede è un uomo annoiato, seduto sul bracciolo della propria poltroncina, intento a rifare il fiocco alla piccola bambolina che porta sulla spalla. Inclina la testa, Sharon, sorride ancora, e con un movimento veloce, infila un cappellino da elfo sul ciuffo di Emily. Da qualche parte, un pupazzetto avrà pianto la perdita del proprio copricapo. “Adesso anche voi siete un po’ più natalizi…”
L’uomo ride, quel sorriso sorpreso, sincero, che raramente gli si vede sul viso. Ogni cosa, di Xerx-nii, sembra sempre calcolata… “Sono felice che… Tu sia qui, Xerx-nii. Anche se per te sono tutte sciocchezze, queste…”. Lui non risponde, ma quello sguardo è come una carezza calda sulla pelle fresca. Le provoca un brivido che la costringe a girare su se stessa e tornare a fissare l’albero.
 
“Non lo trovi splendido?”
“Ojou-sama è stata bravissima a decorarlo…”
Ojou-sama ha decorato anche Emily~
“Manca ancora qualcosa, però…”
 
Sharon corre fino all’ultima scatola di addobbi, e quando torna ha un gran sorriso sulle labbra, e una grande stella tra le mani, il puntale di un albero ormai quasi completamente addobbato.
“Voglio metterlo io, Xerx-nisan…” Sussurra, ammirando i bagliori del camino che si riflettono sulle facce della stella. “Non credo che sia sicuro che saliate su una scala, ojou-sama… Potreste farvi male. Lo metterò io, lasciate che--“
“No, Xerx-nii, lo metterò io. Tu…” Le guance appena più colorite. Un effetto del camino, forse. “Tu potresti aiutarmi ad arrivare così in alto…?”
Questa volta è Break ad avere le guance più rosse del solito. E questa volta, il camino non c’entra. Tentenna, prima di avvicinarsi ancora di più alla sua ojou-sama, prima di allungare le mani verso di lei. E trema appena quando stringe le mani sui suoi fianchi, sollevandola senza fatica, lasciandole il privilegio di concludere la decorazione.
 
Passano quasi tutto il giorno insieme, a stretto contatto, ma non si sfiorano mai. Mai. Quindi quel gesto, per Sharon assume i colori di un abbraccio, la forza di un gesto nuovo, caldo. Al punto da arrossire vistosamente, mentre sente le sue mani grandi, le mani di un uomo, quell’uomo, premerle sui fianchi con quella che crede sia disinvoltura. Se solo sapesse che lui, dietro di lei, ha le guance del suo stesso colore, per quella vicinanza inaspettata, per quel contatto così intimo e delicato. Se solo lo sapesse, forse avrebbe mancato la punta dell’abete, con il suo puntale. E invece, quell’albero di Natale riesce, finalmente completo, a illuminare d’oro e bagliori di cristallo il grande salone di villa Rainsworth.
Con le mani finalmente libere, poi, Sharon sfiora quelle di lui, un tocco delicato con le sue piccole dita bianche, e lui la lascia scendere, schiarendosi la voce, nervoso. Lentamente, rimette i piedi a terra, e altrettanto lentamente, si volta, muovendo la vita ancora tra le sue mani. In quel momento, l’orologio a pendolo dell’atrio rintocca una volta.
E lei, fiera sotto quel rossore imbarazzato, si solleva in punta di piedi e gli bacia la guancia.
 
 
~
 
Nell’aria, una carola di Natale. Deve essere la cuoca. Adora le carole di Natale, probabilmente sta costringendo l’intera cucina a cantare con lei.
 
“Hai visto che alla fine, non era poi così noioso…?”




   
 
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