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Autore: kerryjackson95    23/12/2013    1 recensioni
Kerry è una ragazza che viene emarginata e presa in giro ed è un po' diversa dagli altri, è fan di Michael ovviamente e anche se pensa che sia molto difficile sogna di incontrarlo. LA vita di Kerry a scuola è molto difficile e a volte anche molto triste, ma proprio quando Kerry inizia a pensare che tutto rimarrà immutato per sempre le cose cambiano, in meglio? In peggio? Scopritelo leggendo questa storia. Alla fine Kerry imparerà un importante lezione... Invece di chiedersi sempre perchè? La domanda giusta a volte è: "Perchè no?". Ragazzi scusate se ho cambiato ancora qualcosa, comunque sono sempre correzioni grammaticali e ho cambiato la suddivisione dei capitoli non è cambiata la storia. Continuate pure a seguirmi. Buona lettura.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michael Jackson, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Si avvicinarono alla casa di Kerry e lei convinse Michael a entrare per primo, avrebbero fatto una sorpresa a tutta la famiglia… suonarono il campanello.
La mamma venne alla porta: “Kerry sei tu?”.  La mamma guardò Michael, spalancò gli occhi e lui disse: “Buongiorno signora mi chiamo Michael lei non mi conosce, piacere. Sua figlia mi ha invitato a pranzo.”
“Mi… Mi… Mi-Mi… Michael Jackson?”
“Si. Al suo servizio signora Anderson.”
La mamma sembrava scioccata poi disse: “Tu non sei Michael Jackson, altrimenti non parleresti in italiano.”
“Sono stato molto tempo in Italia e ho studiato la vostra lingua stupenda.”
“E come mai mia figlia non è con te?”
Kerry uscì da dietro a Michael insieme a Rosa e disse: “Si mamma lui è Michael! E’ venuto a scuola da noi… ma è una lunga storia… preferiremmo parlartene davanti a un piatto di pasta.”
“Ma Kerry sei sicura che sia Michael… parla l’italiano…”
“Mamma è Michael fidati, io lo so riconoscere.”
“Si in effetti, tu lo sapresti riconoscere in mezzo a mille sosia.”
“Già!” disse Kerry arrossendo.
“Davvero?” chiese Michael.
“Si.” Disse Kerry diventando rossa e con un filo di voce.
La mamma non era convinta ancora: “C’è solo un modo per togliere ogni dubbio… cantami una tua canzone, cantami… Thriller.”
“L’unica che conosce.” Pensò Kerry.
Michael iniziò a cantare. La mamma era emozionata come una bambina: “Sei tu, sei tu! La tua voce è inconfondibile, bene potete entrare.”
Finalmente Kerry entrò abbracciando Michael. In casa c’era un invitante profumino di cibo e un allegro vociare della famiglia di Kerry.
Kerry disse a Michael di aspettare in corridoio ed entrò in soggiorno, tutti la salutarono e presero i loro posti a tavola. Kerry si schiarì la voce: “Devo dirvi una cosa, oggi per circostanze che vi spiegherò durante il pranzo abbiamo un ospite molto speciale, molti di voi lo conosco, ma state attenti a non subissarlo di domande e a non metterlo in imbarazzo. Trattatelo come uno di noi e soprattutto come una persona comune. Vieni pure Mike!”
Michael entrò nel corridoio, il papà, i nonni, gli zii e soprattutto il suo fratellino lo guardarono straniti per un attimo poi iniziarono a salutarlo e ad abbracciarlo, soprattutto le nonne… poi, la nonna Teresa disse col suo tipico accento napoletano: “Maicolle allora… tu chi sei? Un compagno di Kerry?”
“No signora.” Sorrise Michael: “Io sono Michael Jackson il cantante.”
“Boh, io non ti conosco. E’ la prima volta che ti vedo. Sei famoso?”
“Si, ma è meglio così. Sono contento che qualcuno non mi conosca e preferisco che una persona non mi conosca così mi apprezza per quello che sono veramente.”
“Che bravo ragazzo sei. Tratta bene la mia nipotina eh o ti tiro le orecchie. Ora che sei il ragazzo di Kerry ti potrò conoscere meglio.”
“Nonna!” disse Kerry urlando: “Michael non è il mio ragazzo.”
Tutti smisero di parlare, Michael e Kerry erano paonazzi.
“No peccato. Siete due bravi ragazzi, stareste bene insieme.”
“Mamma per favore. Basta!” disse la mamma di Kerry.
“E che ho detto di male. Vabbè lasciamo perdere loro non possono capire.” Disse nonna Teresa strizzando l’occhio a Michael.
“Continueremo la nostra conversazione più tardi.”
“Va bene signora.” Disse Michael sorridendo.
“Signora? Signora a chi? Chiamami nonna, io sono la tua nonna ok? A proposito per cambiare discorso… sei un bel ragazzo alto e dal fisico tonico, ma sei un po’ magrolino, ma mangi?”
“Mamma fatti gli affari tuoi!” esclamò Giusy, la mamma di Kerry.
“No… non si preoccupi.” Sorrise Michael verso la mamma.
“Certo che mangio, anche parecchio, ma brucio tutto. Ho già un metabolismo molto accelerato, in più mi muovo molto col mio lavoro; faccio quasi due ore al giorno di danza.” Continuò rivolto alla nonna.
“Perché sei ballerino di professione?”
“Si signor… ehm volevo dire nonna…”
“Ah non lo sapevo, beh ci penso io a farti ingrassare un po’. Devi venire a casa mia a mangiare ti faccio la pizza fritta. Ah Michael, Michael… sarà meglio che Kerry ti tenga stretto sembri proprio un bravo ragazzo.”
Kerry avrebbe voluto imbavagliare sua nonna; mamma mia quanto parlava! E che impicciona!
“Va beh, ti chiami Michael allora eh? Sarebbe Michele in italiano… anche mio figlio si chiama Michele è quello seduto laggiù e quella è sua moglie Maria, il piccolo nella culla invece, è il mio nipotino Kevin.”
“Piacere Michele.” Disse Michael.
“Piacere mio.” Affermò il ragazzo.
“Perché tieni su gli occhiali e il cappello? Ti da fastidio la luce? Toglieteli ragazzo mio togliteli che così vediamo ancora di più quanto sei bello.”
Michael arrossì e disse: “Oh scusate avete ragione! E’ maleducazione tenere il cappello in casa.”
Michael tolse i suoi occhiali da sole, mostrando i suoi magnetici occhi dorati e si tolse il cappello, scuotendo i suoi ricci neri e lucidi.
La mamma prese il cappello dalle mani di Michael e lo attaccò all’appendiabiti.
“Che bei ricci che hai ragazzo mio…” continuò la nonna: “Posso toccarteli?”
“Si…ehm… va bene…” disse Michael visibilmente imbarazzato.
Kerry disse: “Nonna! Lo voi lasciare in pace? Lo stai subissando di domande… lo conosci appena… cos’è tutta questa confidenza, lo metti in imbarazzo.”
“Lascia stare Kerry a me non da fastidio! E’ molto simpatica la tua nonnina!”
“Impara da lui; dovresti essere gentile come lui.” Continuò la nonna.
Dopo che ebbe toccato i capelli di Michael finalmente la mamma annunciò che era ora di sedersi a tavola.
Durante il pranzo Michael ebbe la possibilità di conoscere anche il resto della famiglia.
 
  
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