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Autore: Dorobestiola    23/12/2013    4 recensioni
- N-Nico, sta' calmo!
Il minore non sembra ascoltarlo. Fa cozzare i loro bacini con malagrazia, alzandogli la maglia e saggiando distrattamente la pelle con la punta dei polpastrelli. Percy lo vede inumidirsi distrattamente le labbra prima di tuffarsi sulle sue, facendo scontrare i loro denti e succhiandogli la lingua.
- No - mormora nella sua bocca, facendo attenzione a non strappargli la lingua con le piastre dell'apparecchio, - Ho già aspettato abbastanza.
{Io sono Dorothy e shippo Percnico. No H8, guise (?)
Prima fanfic nel fandom di PJ! Sulla mia OTP, of course. Raccolta disambigua di flashfic e drabble slice of life.
Le recensioni non fanno male, non hanno ucciso nessuno e rendono felici migliaia di autori nel mondo. Donate venti secondi della vostra vita alla nostra causa.
One. /Fear
Two. /Mitomagia
Three. /Icecream
Four. /Stupido
Five. / Braces
Six. /Nuvola
Seven. /Shower
Eight. /Tombola
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Non è così che si usa Zeus!
Nico getta le carte sul pavimento, davanti le sue gambe incrociate. Percy, steso a pancia in giù, lo fissa divertito, l’ombra di un sorriso sulle labbra.
- C’è un modo corretto? Di usare un dio, intendo.
Il minore annuisce, imbronciato. Si sporge in avanti e borbotta qualcosa su “punti attacco” e “regole” .
“Se l’avversario attacca per primo, Zeus guadagna mille punti attacco, è scritto nelle regole. Ma hai attaccato prima! Resta fermo a tremila.”
Sì, deve essere questo.
Non ha avuto lui l’idea di giocare a Mitomagia. Semplicemente, dopo un pomeriggio sprecato a guardare le repliche di Doctor Who, si sono ritrovati seduti sul pavimento con carte in grembo e parzialmente sparse ovunque (era convinto di averle buttate, Nico, ma evidentemente si è perso un passaggio.)
- E allora?
Percy non lo segue più. Sta solamente riflettendo su quanto il moro sia carino, con il berretto calato sulla fronte in modo quasi casuale e i suoi vestiti fin troppo larghi che gli scoprono le clavicole.
Sono le quattro e c'è ancora il sole. Sul pavimento, oltre alle carte, ci sono popcorn vecchi di settimane e briciole di qualcosa di azzurro.
- Hai distrutto la mia Atena! Zeus non ha così tanti punti attacco.
E’ un attimo. Percy lo tira a sé, sopra il loro campo di gioco improvvisato, sopra Zeus, Atena e Ares. Lo bacia, posa le labbra sulle sue, ma il minore si ritrae subito. E’ quasi sicuro di averlo sentito ridere, non capisce perché.
- Z-Zeus - mormora, abbassando lo sguardo. E' steso sul suo petto, le braccia avvolte intorno al suo collo, e Percy riesce chiaramente a vedere le carte nascoste nella felpa (la felpa azzurra, Guinnes, comprata in Irlanda. Nico la adora, ma gli sta enorme.)
Ade. Aveva un Ade nella manica.
Piccolo, subdolo bugiardo.
Faranno i conti in camera, questo è certo.
   
 
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