Il viaggio  fu piacevolissimo. Kerry, Michael, Rosa e tutti gli amici di Kerry che Michael le aveva permesso di portare Naomi, Simone, Matteo, Gianmaria, Marco, Miriam fecero comunella e gli amici di Kerry non ci misero molto a fare amicizia con tutta la classe. L’aereo era come una casa. Letti e poltrone comodissime, cuochi privati, bagno con sauna e idro massaggio e ogni tipo di comodità. Dopo dodici ore giunsero a Los Angeles. Appena scesero dall’aereo a Kerry mancò il fiato: America… La terra che aveva sempre sognato, il suo sogno, cielo azzurro e terso, grattacieli, città immense e illuminate, ma anche campagna verde, ranch e cascate. Appena toccò la terra Kerry lasciò che il vento che aveva il profumo della libertà le scompigliasse i capelli e che quell’immagine si stampasse nella sua testa, nel suo cuore in modo indelebile, incancellabile. Entrarono in aeroporto e qui dovettero correre alla Limousine ed essere scortati dalle guardie del corpo perché alcuni Fan che volevano vedere Michael e alcuni paparazzi avevano iniziato a fare un po’ di caos. Con la Limousine attraversarono l’autostrada e poi strade di campagna immerse nel verde. Ad un certo punto Michael disse: “Stiamo per arrivare!”
“Michael bendami!” chiese Kerry.
“Come? Bendarti? Perché?”
“Bendami! Ti prego, voglio prepararmi psicologicamente prima di vederla.”
Michael la bendò con la sua sciarpa e disse: “Ok!”
Dopo cinque minuti Michael disse: “Ci siamo! Scendete!”
Tutti scesero dalla Limousine, compresa Kerry che però venne aiutata da Michael.
“Sono pronta Michael!”
Michael le tolse la benda; Kerry aprì gli occhi piano piano… non ci credeva… è proprio come se l’era immaginata: cancello dorato grandissimo, al centro un globo dorato affiancato da un leone da un lato e un cavallo dall’altra e con sotto un serpente e due onde d’acqua; sormontato da un vaso con sopra un uccellino; scritta dorata in stile gotico “Neverland”; strada asfaltata e fiori perfettamente curati ai lati della strada.
A Kerry iniziarono a scendere lacrime di gioia, Michael le chiese: “Che c’è’?”
“Nulla sono felice… sai che è esattamente come l’ho sempre immaginata?”
“Sono contento. A molti fa quest’effetto!”
Kerry si girò a guardare i suoi compagni, alcuni aveva gli occhi lucidi, ma altri stavano proprio piangendo.