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Autore: Ca7    23/12/2013    2 recensioni
Capita a volte che due persone si cullino nei ricordi quando sanno di non poterne creare altri. E se poi quei ricordi si creano e si eclissano ancora, come si trova la forza per continuare sulla propria strada?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Cassie e Roxanne poi si arresero e pur avendo perso la cognizione del tempo, il brontolio che emanava lo stomaco di Roxanne, fu un chiaro segno che era ora di preparare qualcosa da mangiare, così entrarono in casa. Sarah e Kate, invece, avevano ancora una palla di neve ciascuna, tra le mani.

<< Oh, andiamo! Ti sei arresa anche tu?>>, disse Sarah dopo che Kate gettò via la sua palla.
<< Ho resistito soltanto perché speravo di restare da sola con te.>>, confessò.
<< Oh!>>, si sorprese.
Kate avanzò lentamente verso di lei, sorridendo.
<< Perché volevi restassimo da sole?>>
<< Per poter fare questo.>>, Kate le mise entrambe le mani sul viso e la baciò con passione. Le loro lingue si attorcigliarono come se aspettassero soltanto questo.
<< Wow!>>, esclamò Sarah dopo.
<< Decisamente, wow!>>, precisò Kate.
<< Improvvisamente fa caldo, non trovi?>>
Kate rise.
<< Hai le mani congelate.>>, le prese e le infilò nelle tasche del suo giubbotto, << Così si riscalderanno.>>
<< Anche le tue lo sono.>>, Sarah imitò il suo gesto.
Così facendo, si ritrovarono praticamente unite.
<< Quindi…>>
<< Quindi…>>
Si guardarono dritte negli occhi.
<< Il bacio di prima…>>
<< Ti amo Sarah. Fine della storia.>>
Il viso di Sarah s’illuminò con un sorriso colmo di felicità e si baciarono ancora una volta.

Il pomeriggio lo trascorsero tutte in casa, poiché la temperatura era notevolmente scesa; giocarono a Uno e poi passarono alla Wii con Just Dance 2: qualcosa di più interattivo e coinvolgente. Qualcosa che fu utile a Marika per fare quello che le riusciva meglio: provocare Kate per infastidire Sarah. Lei sopportò finché non si domandò dove finissero le provocazioni e dove iniziasse il vero interesse verso Kate. Decise che era meglio allontanare quel pensiero distraendosi con altro, così si recò in cucina per dare una mano a Cassie che stava preparando della cioccolata calda.
<< Ehi!>>, disse entrando, << Come procede?>>
<< Ci vuole ancora un po’.>>
Sarah annuì. Scrutò il tavolo e vide che le tazze erano già poste sul vassoio.
<< Hai tutto pronto… quindi non hai bisogno di una mano. Dannazione!>>, fece una smorfia.
Cassie le rivolse uno sguardo perplesso.
<< Non hai un pallone da pallavolo nascosto da qualche parte, vero?>>
<< No!>>, scosse la testa, << Qualcosa non va?>>
<< Già!>>
<< Marika?>>
<< Già!>>, fece una pausa, << M’irrita.>>, disse un po’ esasperata, << Letteralmente. Non fa che gettarsi addosso a Kate per ogni minima scemenza.>>
<< Beh, se tu fossi la mia...>>, Cassie si bloccò di colpo, deglutì, << Mi spiego meglio. Se fossi al suo posto e la mia ragazza mi direbbe che l’amicizia “particolare”…>>, mimò le virgolette, << con Marika, le dà noia, parecchia noia… credo che direi a Marika di smetterla altrimenti può anche andare al diavolo.>>, fece una pausa e guardò Sarah, << Ma se Kate non fa nulla… probabilmente gradisce le sue attenzioni.>>
<< E’ tutto il contrario invece.>>
<< Ne sei sicura? O è quello che vuole farti credere lei?>>
<< Okay! Se la conversazione deve prendere questa piega… lasciamo stare.>>
<< Senti, dico solo che forse dopo quello che c’è stato tra loro due questa estate….>>
Sarah s’irrigidì di colpo.
<< Come hai detto scusa?>>
Cassie la guardò e frenò il suo discorso, nonostante fosse stato del tutto intenzionale.
<< Cassie?>>, Sarah alzò il tono della voce per esortarla a rispondere, << Che cosa è successo tra Marika e Kate?>>
<< Hanno fatto sesso.>>, confessò consapevole di aver appena sganciato una bomba.
Sarah impallidì all’istante e, con riluttanza, considerò quella frase come verità. Lasciò di fretta la cucina per tornare in salotto, mentre gli occhi si riempivano di lacrime amare.
<< Ci sei andata a letto?>>, esordì così, senza preamboli.
Kate, Marika e Roxanne si voltarono verso di lei.
<< Sorellina, ti senti bene?>>
<< Hai fatto sesso con Marika, Kate?>>, la inchiodò con lo sguardo.
Kate, incredula e confusa, si avvicinò a lei.
<< Possiamo parlarne in privato?>>
<< Rispondimi Kate, maledizione!>>, urlò.
Kate tardò a rispondere: non ci riusciva. Calò il silenzio e l’atmosfera divenne sospesa.
<< Voglio sapere la verità. Ci sei andata a letto?>>, Sarah le chiese ancora, con un nodo in gola.
<< Sì.>>, Kate rispose quasi sussurrando.
La risposta scatenò la rabbia di Sarah che colpi Kate al volto con un sonoro schiaffo. Poi in lacrime corse verso le scale che portavano al piano di sopra. Roxanne si alzò di scatto dal divano per seguirla ma appena vide che Kate stava facendo lo stesso, la bloccò ponendosi di fronte, alzando una mano.
<< No. Non ora Kate.>>, disse a fatica ma con voce ferma, e raggiunse la sorella.
Kate si girò verso Marika che era sempre rimasta dietro alle sue spalle.
<< Avevi promesso Marika. Mi avevi promesso che nessuno l’avrebbe scoperto.>>
<< E l’ho fatto Kate. Te lo giuro.>>, Marika disse sinceramente.
<< Allora spiegami come cazzo l’ha saputo Cassie.>>, urlò Kate.
<< Mi è scappato. Non volevo dirglielo. Mi dispiace. Devi credermi.>>
<< Devo crederti?>>, disse retorica. In preda alla collera andò ad affrontare Cassie a muso duro. Marika la seguì.
<< Ti senti meglio adesso che lo sa?>>, tuonò appena entrata, << Lasciami indovinare: gliel’hai detto in modo da farle aprire gli occhi, in modo da farle capire che tu sei quella buona ed io quella cattiva?>>
<< Meritava di sapere la verità, Kate.>>
<< E hai pensato bene di avere il fottutissimo diritto di farlo tu, no?>>
<< Spettava a te. Ma avevi deciso di mentirle e prenderla in giro.>>
<< Non era affar tuo. Sarah non è affar tuo.>>, Kate la guardò rabbiosa, << E non sono io a prenderla in giro. Ora mi è abbastanza chiara questa vostra improvvisa amicizia.>>
Marika tentò di farla calmare.
<< Kate, ascolta...>>
<< Stà zitta Marika!>>, le urlò contro, << Sai perché ti ho permesso di essermi amica? Perché la Marika che ho conosciuto questa estate, mi piaceva. E speravo che l’avrei rivista… che avresti smesso di fare la stronza. Ma avevo torto. Perché tu sei stronza… e venire a letto con te è stato un errore.>>, la guardò disgustata, << Con me hai chiuso.>>, le sussurrò a denti stretti, a un centimetro dal suo viso.
Quello sguardo e quelle parole resero Marika talmente vulnerabile che si sentì ferita per la prima volta in vita sua.
<< Brava, Cassie! Hai rovinato tutto.>>
<< Sarah non la perdonerà di nuovo.>>
<< E pensi che correrà subito da te per farsi consolare? Sei proprio un’ingenua se pensi che succederà.>>, Marika scosse la testa, sfiduciata. << Kate è stata la prima persona in quella dannata scuola a essersi dimostrata gentile con me. E adesso grazie a te non mi rivolgerà più la parola.>>, percepì che una lacrima le stava scendendo giù per il viso e lo coprì con i capelli, << Davvero un ottimo lavoro.>>
 
Intanto, Kate bussò alla porta della camera di Sarah e Roxanne ma non ottenne risposta.
<< Sarah, possiamo parlarne?>>
Attese qualche secondo per poi ribussare. Silenzio anche questa volta. Conoscendo Sarah sapeva che era meglio non insistere. Sapeva che dopo un litigio, Sarah aveva bisogno di un momento per stare da sola con sè stessa prima di affrontare una discussione seria.
<< Va bene! Sono qui fuori.>>, così dicendo si allontanò dalla porta e si sedette sul pavimento, spalle al muro.
Dopo un po’, la porta si aprì e Roxanne le fece cenno di entrare. Kate si alzò da terra ed entrò, mentre lei uscì.
<< Mi dispiace, Sarah. So che non fa alcuna differenza il modo in cui l’avresti saputo…>>
Sarah la interruppe.
<< Scusa per lo schiaffo! La mia è stata una reazione esagerata… perché, in effetti, non stavamo insieme e tu eri libera di stare con un’altra... però fa male.>>
<< Ero sul punto di dirtelo una volta. Ma non l’ho fatto perché ci stavamo riavvicinando e temevo che una cosa del genere ti avrebbe allontanata di nuovo da me…>>
<< Perché ci sei andata a letto?>>, Sarah le chiese diretta.
Kate sospirò.
<< Mi sentivo sola.>>, confessò con gli occhi lucidi, << Mi mancavi così tanto e mi sentivo in colpa per com’era finita tra noi… e lei era lì.>>, fece spallucce, << Non posso dire che non ha approfittato della cosa… ma, anche se sembra assurdo crederci, mi è stata vicino.>>
<< Speravo tanto mi dicessi che era stato solo sesso.>>
<< E lo è stato. Non sto inventando delle scuse e non voglio giustificarmi Sarah. Ti sto solo dicendo come mi sono sentita in questi mesi. Anzi, a dirla tutta mi sentivo così da quando ci siamo lasciate.>>
<< Okay!>>, Sarah prese un lungo respiro e poi sbuffò, << Sono davvero stufa che ci sia sempre qualcosa o qualcuno che s’intrometta nella nostra storia.>>
Kate si avvicinò a lei, le prese una mano e tirandola a sé la abbracciò forte. Dopodiché Sarah, indietreggiò il viso quanto bastava per poterla baciare e quando si distaccò, si tolse via il maglione bianco. Si scambiarono un’occhiata complice: lo sguardo di due amanti che volevano esattamente la stessa cosa. Poi fu Kate a togliersi il maglione di dosso e ripresero a baciarsi. Sarah le sganciò il reggiseno e a sua volta anche il suo ebbe la stessa sorte. Si avvicinarono al letto mentre il desiderio si animava sempre di più. Ansimarono e istanti dopo si ritrovarono nude distese sul materasso. Kate era sopra Sarah e i loro seni si sfioravano, mentre le loro labbra erano restie a staccarsi. Le mani di Sarah salivano e scendevano per la schiena di Kate; poi quest’ultima le baciò i seni, provocandole altro piacere. Erano in sintonia nei respiri, nei movimenti dei loro corpi; e in quell’ora in cui si amarono, lasciarono il mondo dietro di loro come se non avesse importanza.


N.d.a.: Prima delle feste volevo "regalare" un altro capitolo a tutte le persone che stanno leggendo la storia e augurare loro Buon Natale e Buon Anno!
  
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