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Autore: Vanel    24/12/2013    8 recensioni
"Ero all'ottavo mese di gravidanza, avvertivo delle forti contrazioni così andai dal ginecologo.
Mi disse che c'erano dei problemi e che erano molto seri: di due gemelle ne potevo salvare solo una, e io avevo già preparato la cameretta di voi due, avevate già un nome, Carmela e Anastasia.
Carmela, nome che proveniva dall'ebraico e significava Giardino di Dio, e Anastasia che significava Resurrezione.
Il dottore mi disse che dovevo fare un parto d'urgenza, e mi chiese di scegliere quale delle due salvare.
Fu terribile, perché la scelta dipendeva da me.
Tra le due era Carmela quella più sana e in forma, e scelsi lei.
Ma il dottore sbagliò, non salvò Carmela, bensì te, una bambina piena di problemi, troppo piccola e magra, rifiutavi il latte, avevi sempre qualche problema, e non smettevi mai di piangere.
Ti odiai per questo, perché se tu non ci fossi stata, sarebbe stata Carmela quella a nascere, una bambina sana e in forma, non una malaticcia lagnosa.
Anastasia, tu sei nata per sbaglio."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Nata per sbaglio'
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Dobbiamo sempre provare a cambiare,

Johann Wolfgang Goethe




Entrai in macchina abbassando lo sguardo, avrei preferito fare la strada a piedi.
-"Ohi Anastasia"
-"Papà"
-"Che hai fatto? Perchè hai pianto?"
-"Non ho pianto papà, ho il raffreddore"
-"Il raffreddore fa piangere Stasia?"
-"No, ma fa venire gli occhi rossi, fa lacrimare gli occhi..."-Dissi balbettando
-"Va bene, non insisto, però sai se c'è un problema..."
-"Si, lo so..."-Se c'è un problema lo affronti.
Chiusi la portiera, perlomeno quella macchina era confortevole, nonostante fosse vecchiotta l'aria condizionata funzionava bene.
-"Non torniamo subito a casa"
-"E dove andiamo?"
-"I vestiti che hai sono vecchi e piccoli, ti porto in un negozio, però non ti accompagno dentro...che ne capisco io di moda dopotutto!"-Disse ridacchiando.
-"Ma no, papà per favore, non spendere altri soldi!"
-"E tu stai ad ascoltare quella matta di tua madre? Stai tranquilla su"
-"Ma.."
-"Non ti voglio chiedere il motivo per cui hai pianto, saranno fatti tuoi, adesso andiamo a comprare vestiti nuovi così torna il buon umore,giusto?"
-"Ma hai letto questa frase dai link di facebook? Ahah"
Papà sapeva come mettermi di buon umore, scoppiammo a ridere di gusto, le lacrime si erano trasformate in lacrime di gioia e intanto la macchina partiva.

-"Cosa? Mi hai portata da Lokintoki? Papà ma i prezzi sono altissimi qui"
-"Tu entra, vedi cosa ti piace senza badare al prezzo, vedi cosa ti sta bene e compra, pago io tanto"
-"Ahha, eh papà, paghi tu! Ma secondo te? Io bado eccome alle spese!"
-"Anastà entra e compra ciò che ti serve, sennò torni a casa a piedi!"
-"Mmh, ok..a dopo.."
Il negozio era tra quelli più costosi in paese, le miss della mia scuola compravano tutto da Lokintoki, io non ci ero mai entrata.
Era pieno di ragazze,tutte con le proprie amiche, io intanto girovagavo tra i vestiti cercando qualcosa che mi stesse bene, come aveva detto papà.

-"Posso esserti d'aiuto cara?"-Disse con tono scattante una commessa
-"Ehm..si.."
-"Cosa ti serve?"
-"Qualche maglia,qualche jeans,un po' di tutto"
-"Cara vuoi cambiare stile?"-Mi disse guardandomi dalla testa ai piedi come se volesse criticare ciò che era il mio stile, ovvero una felpa un po' maschile e dei jeans un po larghi.
-"Uhm..ma certo!"
La commessa mi portò con lei facendomi provare numerose maglie, dopo circa un'ora avevo già scelto un bel po' di roba, non avevo badato a spese, mi ero divertita, ma mi stavo sentendo in colpa, come quando prometti di andare a dieta ma poi finisci con il barattolo di nutella in mano.
-"Chiamo..chiamo mio padre"-Dissi io preoccupata
-"Tranquilla cara"
-"Papà..ho..ho finito"
-"Spero che abbia fatto un po di compere"-Disse mio padre rivolgendosi alla commessa
-"Ma certo, l'ho aiutata a scegliere per bene, le dona tutto ciò che ha comprato."
-"Ne sono sicuro, quanto le devo?"
-"Centoventi euro."
-"Uhm"-Disse mio padre, io ero già pronta a lasciare la mia roba
-"Cosa?"-Disse la commessa
-"Pensavo più caro, ecco a lei, alla prossima"
-"Ma certo,alla prossima, ciao cara"
-"Ehm, ciao!"-Risposi impacciata
Entrati in macchina con lo sguardo rivolto verso il basso dissi a mio padre:
-"Scusa"
-"E di cosa devi scusarti adesso?"
-"Di averti fatto spendere.."
-"No,non preoccuparti, ti ho già detto che lo meritavi, ragion per cui stai tranquilla e sorridi, sennò mi fai sentire male"
-"Ok, ok sorrido!"
Una volta tornati a casa c'era mia madre che dormiva sul divano, fortunatamente.
-"Entra piano, porta le buste sopra piano"-Disse mio padre sottovoce
-"Ok papà"-Risposi facendogli l'occhiolino.
Mentre ero su in camera,riprovai ciò che avevo comprato, ero così felice, mai avuta roba di marca così costosa, mi piaceva come mi stavano, valorizzavano il mio fisico, erano perfette.
Mio padre ci teneva tanto a me, non lo dicevo solo per il meraviglioso regalo, ma anche perchè lui voleva vedermi sempre felice e sorridente, ciò che cercavo di essere un tempo fingendo un sorriso ,ma adesso era tutto cambiato, adesso sorridevo veramente,perchè ci tenevo alla mia felicità e avevo promesso di lottare per essa.


Buonasera!
Questo è il mio regalo per le feste! Un capitolo pieno di "regali" nel vero senso della parola..!
Anastasia ha ricevuto un po di allegria in questo capitolo ma dovrà lottare ancora.
Da gennaio capitoli ricchi di emozioni e di colpi di scena,io spero che voi sarete ancora interessati a questa storia,lo spero con tutto il cuore!

In più,voglio ringraziare i lettori timidi e quelli che mi lasciano una bella recensione,tra cui(quelli dello scorso capitolo):

-Clove_HungerGames
-
Mary Sophie
-
Eresia 1318
-
Miss Recensisco

Da gennaio,inoltre,ringrazierò chi scriverà una recensione ad ogni fine capitolo,quindi fatevi avanti anche voi che voglio conoscere le vostre opinioni! :) Un bacio e vi auguro di passare delle buone feste a voi e alle vostre famiglie! <3



  
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