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Autore: niallsblast    24/12/2013    3 recensioni
Due ragazzi. Due passati difficili. Un presente complicato. Una malattia. Una battaglia. La LORO battaglia. E forse un futuro insieme.
Tratto dalla storia:
"- Harry a me non spaventa aiutarti. Non ho paura di starti accanto. Sarà anche la tua battaglia, ma non è una battaglia se non ci si allea. - . Harry sorrise leggermente per la specie di metafora dell’amico. Louis gli alzò la testa dolcemente con una mano sotto al mento costringendolo a regalargli uno sguardo. – Combattiamo insieme, piccolo. – concluse dolcemente. Harry annuì con gli occhi pieni di lacrime: aveva trovato un amico, sentiva una forza addosso da spaccare il mondo, benché si stesse quasi addormentando dalla stanchezza.."
ATTENZIONE! Storia ovviamente Larry. Se non vi piace, non entrate.
TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=xzgPs9JYtiI
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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Our Own Struggle - DICIASSETTESIMO CAPITOLO


I giorni passavano, le settimane facevano altrettanto, ma Harry continuava ad essere spaventato dagli sguardi che gli altri studenti riservavano per lui, per Louis e per gli altri tre amici del moro. A pranzo si sedevano tutti e cinque insieme ad un tavolo che era praticamente al centro della stanza. Era Louis che li obbligava a sedersi lì, ma ad Harry non piaceva essere sotto gli sguardi degli altri studenti; avrebbe preferito di gran lunga quel tavolo infondo alla mensa che sembrava così lontano dagli occhi altrui.
La scuola per Harry procedeva, lentamente, ma procedeva e Johannah si diceva sempre fiera di lui, cercava sempre di trattarlo come un figlio e il più piccolo apprezzava molto lo sforzo, ma non riusciva a farsi trattare tale: evita ogni tipo di contatto che non fosse con Louis.
La notte Harry si sveglia nel bel mezzo di un incubo urlando tutto sudato, Louis allora lo attirava a sè e lo calmava contro al proprio petto accarezzandogli il viso, a quel punto il minore versava qualche lacrima silenziosa prima di tornare a dormire. Il maggiore non si addormentava mai prima di lui.
Il pomeriggio Louis invitava spesso i ragazzi da loro, in modo che diventassero uniti anche con Harry e  che studiassero assieme.
 
Il compleanno di Harry fu festeggiato in modo intimo, anche se erano i 18, così aveva chiesto il festeggiato e a Louis non era sembrata una buona idea far sentire non a proprio agio Harry con un party, perciò aveva invitato Liam, Zayn e Niall per guardare un film, tutti spaparanzati sui divani con i pop corn tra le braccia. Quella notte, mentre gli altri tre ragazzi dormivano, Louis capì che una piccola festa initma assieme ai ragazzi era stata una buona idea, a giudicare dal sorriso con cui il più piccolo si era addormentato sul suo petto.
 
- Non sei emozionato? – chiese Louis in preda a un entusiasmo quasi mai visto prima. Harry lo guardava divertito mentre affondava i denti nel suo panino.
Erano in fila da quella mattina presto, mancavano ormai poche ore all’apertura dei cancelli e Louis era diventato insopportabile. Non faceva altro che ripetere quanto era emozionato, quanto amava i The Fray e quanto Harry si sarebbe divertito.
- Ma siediti che manca ancora un sacco di tempo! – esclamò divertito Harry, mentre Louis era in piedi con lo zaino in spalla, affacciato al cancello, pronto per lo scatto.
- Harreh, se non siamo in prima fila, sarà colpa tua. – disse lui puntandogli il dito contro. Harry rideva e scuoteva la testa. Louis ormai era partito. In effetti avevano aspettato quel giorno molto tempo e, quando un giorno Louis era entrato in casa saltando di gioia e sventolando due biglietti sotto il muso di un Harry sorpreso, a nessuno dei due sembrava vero. Avevano lottato così tanto insieme e quei due biglietti coronavano quel bel periodo.
Harry sbuffò a metà tra il divertito e lo scocciato, poi si alzò per compiacere il più grande.
- Dovrei essere io a comandare, Loueh. – ribattè. Louis gli sorrise e gli fece gli occhi dolci.
- Ma Harry, io sono fan da più tempo. Comprendimi. - . Harry si mise a ridere e annuì arrendendosi.
- Questo sarebbe il mio regalo di compleanno, ti ricordo. – disse infine, per chiudere la faccenda, il più piccolo, prima di essere investito da una spinta proveniente da dietro che lo fece andare addosso a Louis.
- Ehy! – . Louis picchiettò sulla spalla del tizio che aveva appena spinto il più piccolo. – Almeno scusati! - . Il tipo si girò con occhi che trafiggevano qualsiasi sguardo avesse il coraggio di posarglisi sopra. Era un uomo incredibilmente più alto e grosso di Louis, e Harry, intimorito, mise una mano sul petto dell’amico, come a fermarlo. – Non si preoccupi. Siamo in fila per un concerto, capita qualche spinta. – balbettò Harry avvampando. Il tizio tornò a girarsi, come nulla fosse, lanciando un ultimo sguardo di sfida al moro che non accettò, sorprendendo il più piccolo. Louis era un ragazzo a volte precipitoso, che si lasciava un po’ coinvolgere, senza peli sulla lingua e sicuro di sé. O almeno così si mostrava alle persone, perché Harry da quando aveva conosciuto Louis aveva capito quanto, in realtà, fosse fragile e dolce. La sua era una maschera, una maschera per non essere ferito.
- Tutto ok, piccolo? – chiese Louis guardando Harry che sorrideva e annuiva. Gli piaceva quando si preoccupava per lui. – Sei sicuro di riuscire ad arrivare a stasera? Sai cosa hanno detto i dottori… - disse Louis con gli occhi improvvisamente diventanti immensamente grandi.
- Assolutamente sì. Non aspettavo altro che questo giorno, Loueh. - . Louis gli diede una leggera spinta sul petto facendolo indietreggiare un poco, mentre gli occhi immensamente grandi furono sostituiti da quelli di Louis il simpatico. Harry aveva imparato ad accettarlo: Louis mascherava i suoi sentimenti.
Harry si sentì prendere con forza la mano e un attimo dopo stava correndo dietro a Louis verso il palco. Avevano aperto i cancelli, ovvio.
Poi si fermarono. – Qua è perfetto. – disse con voce tremante dall’emozione Louis.
- Oddio! Da qua possiamo toccarli! – urlò Harry come preso da un attacco di fangirling mentre allungava le mani come un matto verso il palco e saltellava. Louis rise.
– La smetti ti sfottermi, Harreh? - . Anche Harry si mise a ridere.
La gente intorno a loro iniziava ad accalcarsi. Erano in una posizione perfetta: prima fila, davanti al palco.
Harry si sentiva un po’ soffocare da quella situazione, ma dopo un sorso d’acqua che Louis premurosamente si era portato dietro nel suo zaino, si sentiva già meglio.
Louis diede un piccolo colpo alla mano di Harry per avvisarlo dell’entrata della band. Un boato invase il palazzetto facendo sussultare Harry. Era il suo primo concerto, non sapeva cosa aspettarsi e vedere la band così vicina a loro era molto toccante. Dopo ore e ore passante nella camera di Louis, stesi entrambi sul letto, uno di fianco all’altro, con le cuffiette che pompavano le canzoni dei The Fray, vederli live era per entrambi un’esperienza carica di emozioni e il fatto che fossero insieme, rendeva tutto più speciale.
Durante Look After You, Louis prese timidamente la mano di Harry e la strinse, facendo arrossire il più piccolo. Era un modo per dedicargliela, secondo Louis.
Ma perché due ragazzi così giovani dovevano aver paura del giudizio degli altri? Ad entrambi questa cosa di doversi nascondere in qualche modo pesava.
Louis quella sera perse quasi totalmente la voce e a Harry diventò più roca e bassa del solito ‘una voce ancora più sexy’ pensò Louis.
- Lou! E’ stata la cosa più bella che abbia mai fatto! – sussurrò Harry nell’orecchio dell’amico, ancora entrambi con l’adrenalina che invadeva i loro corpi, mentre uscivano con calma, accodati agli altri fans, dal palazzetto.
- Cazzo! Non ci riesco ancora a credere! – rispose Louis con occhi sognanti. Harry gli diede un pizzicotto sul braccio.
- Ahi! - .
- Devi crederci. È tutto vero. – disse Harry ridendo. Louis fece una smorfia, mentre Harry lo aveva preso per mano uscendo da quell’ingorgo di persone.
- Dove pensi di andare, Styles? – chiese Louis seguendo fedelmente l’amico.
- Fuori da qua. Sto morendo dal caldo. - . Detto questo Louis prese in mano la situazione, lo faceva ogni volta (come fosse la stella polare di Harry), e lo trascinò in un parco giochi, buio e praticamente distrutto dal tempo e dai teppisti, appena poco lontano dal palazzetto dal quale continuavano a uscire fiumi di fans.
- Che ci facciamo qua? – chiese guardandosi in giro, spaventato, mentre si lasciava guidare dal più grande.
- Guardiamo un po’ le stelle lasciando che l’adrenalina svanisca e poi torniamo a casa, Harreh. – rispose semplicemente, mentre si accucciava sull’erba umida, con la schiena appoggiata a un albero. A Harry si contorse lo stomaco. Così come ogni volta che Louis lo chiamava in quel modo.
Si sedette anche lui abbandonandosi, come ogni volta, sul petto del più grande. Louis iniziò ad accarezzargli i capelli. – Sai, non stai male così. - . Harry grugnì poco convinto mentre osservava le stelle alte sopra di loro.
- Sono morbidi. È impossibile non calmarsi quando te li accarezzo. – sorrise ancora Louis.
- Sì, ma rivoglio i miei ricci. – grugnì il più piccolo. I suoi capelli pian piano stavano ricrescendo ed erano belli morbidi, ma a lui mancavano i suoi ricci.
Harry iniziò ad avere freddo, così si strinse ancora di più a Louis che lo teneva saldamente vicino a sè.
- Hai freddo, piccolo? - . Harry annuì e chiuse gli occhi, abbandonandosi del tutto al profumo di muschio di Louis. Il moro lo strinse e se lo ritrovò seduto sulle gambe, mentre nascondeva la testa sulla sua spalla.
Iniziò a canticchiare Look After You, convinto che si sarebbe addormentato dalla stanchezza che leggeva in quelle iridi verdi. E così fu: Harry, totalmente sopraffatto dal sonno, si lasciò andare alle braccia forti e alla sua voce che danzava lieve nel parco buio. Louis continuava a cullarlo, quando sentì un chiacchiericcio composto da alcuni ragazzi sicuramente ubriachi avvicinarsi.
- Harry! Harry, sveglia. Dobbiamo andare via da qua. – gli sussurrò il moro nell’orecchio scuotendolo un poco. Harry in tutta risposta grgnì infastidito.
- Perchè? - . Chiese stroppicciandosi un occhio.
- Stanno arrivando dei ragazzi ubriachi. - . Subito a Harry si gelò il sangue, ma Louis prontamente lo trascinò correndo lontano da quel parco.
Quando Louis ritenne di essere abbastanza lontano dal pericolo si fermò per vedere in che condizioni era il minore. Harry lo stava fissando accaldato e affannato.


CORNEEER
Ce l'ho fatta. E' il 24 e ho aggiornato. Tipo a un mese di distanza..
Mi dispiace un sacco, ma ho avuto buoni motivi.
Bene.. Siamo entrati nel nuovo anno della storia e io sclero perchè tra due capitoli credo c'è il mio pezzo preferito della storiaaa *-*
Questo non è un capitolo di passaggio, come vi avevo detto nell'AVVISO. Ho cambiato i piani perchè non mi ero accorta che eravamo già qua.
Spero che vi piaccia. Questo è uno dei primi pezzi che ho scritto della storia.
Vorrei ringraziarvi per le oltre mille visite al mio primo capitolo (mi sono dimenticata di farlo prima) e anche per come state mandando avanti la storia: GRAZIE A TUTTI!

BUONE FESTE A TUTTI! :) 


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TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=xzgPs9JYtiI
TWITTER: https://twitter.com/liamssquiff

Lele xx
 
  
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