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Autore: Marlowe    24/12/2013    9 recensioni
Dopo Punk Hazzard Rufy e la sua ciurma lasciano l'isola portando con se Trafalgar Law. Nami inizia a comportarsi in modo strano attirando l'attenzione del capitano e del suo ospite. Cosa nasconde Nami? Cosa è successo veramente nei due anni di separazione di così tremendo da non poterne parlare?
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami | Coppie: Rufy/Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 9

 

RUFY’S POV

 

Non riuscivo a credere ai miei occhi, Nami si era trasformata. Aveva mantenuto fattezze umane ma era diventata un fulmine vivente. La sua pelle, i suo capelli erano di un azzurro sfolgorante, dello stesso colore della luce che avevo visto sulla nave mentre assorbiva i fulmini, sembrava eterea e intoccabile. L’aria intorno a lei era incandescente.
Cedric si mise a ridere quando la vide, sembrava un bambino a Natale.
- Eccola la mia creazione perfetta! Vieni oh mia creatura unisciti a me e governeremo il mondo!
La mia navigatrice lo guardò, iniziò a levitare da terra e colpì. Lanciò una  miriade di fulmini mettendo Cedric in difficoltà, quelli che riusciva a schivare colpivano la parete sciogliendola. Lo scienziato l’attaccò a sua volta, evidentemente aveva capito che Nami non voleva rimanere con lui. Con mia enorme sorpresa i suoi attacchi erano totalmente inefficaci, l’attraversavano senza far danni, era immune a qualsiasi cosa, sia alle onde d’urto, che ai calci e ai pugni che cercava di darle.
L’esperimento che tanto adorava gli si era ritorno contro. Nami era inarrestabile e imprevedibile, era veloce come la luce e impossibile da schivare, sarebbe stata un avversario temibile per qualsiasi pirata e marines.
La mia navigatrice decise che era ora di porre fine a quel combattimento, la sua pelle iniziò ad illuminarsi talmente tanto che era quasi difficile non distogliere lo sguardo, con un urlo lacerante si lanciò verso Cedric e lo trapassò con il suo stesso corpo incandescente. Lo scienziato cadde a terra agonizzante. Si levava un odore di carne bruciata da lui ma nonostante le grandi ferite riportate continuava a ridere come un folle.
- Meravigliosa, assolutamente meravigliosa, guardatela è la personificazione del potere
Mi avvicinai a lui per recuperare la chiave dal collo, Nami stava combattendo con l’anello e probabilmente stava soffrendo tantissimo anche se al momento non lo dimostrava.
Non riuscii a raggiungerlo che una pioggia di fulmini mi cadde intorno, mi voltai a fissare la mia compagna e la vidi dare inizio ad un’altra pioggia, perché mi stava attaccando?
Lo scienziato rise ancora, nonostante fosse ad un passo dalla morte e si stesse strozzando con il suo stesso sangue non faceva altro che ridere.
- Ti conviene sbrigarti cappello di paglia o vi ucciderà tutti quanti
Cosa? Nami non mi avrebbe mai ucciso che razza di stupidaggini stava dicendo?
- Sei un illuso, pensavi di salvarla da me ma a causa tua per salvarti lei rischia di perdere se stessa ahahahahaha
Cosa diamine stava dicendo? Lo afferrai per il bavero della giacca, non mi interessava infierire su un moribondo, lui non se lo meritava, o parlava chiaramente o gli avrei facilitato il viaggio verso il creatore.
- Cosa significa?
Rideva ancora, lo scossi talmente forte da sentire i suoi denti sbattere.
- Cosa accidenti significa eh?!
- Significa che più rimane in quella forma e più perde la sua umanità e non sarà più in grado di tornare indietro, vi ucciderà tutti quanti
No… non potevo permettere che questo accadesse, dovevo farla tornare indietro.
- Come faccio a farla tornare indietro eh?
- Ah non lo so, l’abbiamo creata perché sia inarrestabile e l’anello serviva a darci la sicurezza che non arrivasse mai a questo stadio, probabilmente senza riuscirebbe anche a controllarsi chissà…tanto ormai non è più un mio problema.
Morì e non mi rimase altro che strappargli la collana.
Dovevo far tornare Nami normale ma come? Dovevo studiare un piano ma era difficile, non potevo combattere contro di lei e lei tra l’altro non sembrava intenzionata a uccidere solo me visto che al momento stava attaccando gli altri compagni, stava affrontando Zoro lanciando scariche elettriche e nonostante ora fosse un problema non potei non essere orgoglioso del fatto che riuscisse a metterlo in seria difficoltà, era davvero stupenda.
Purtroppo lo spadaccino non era un avversario alla sua altezza, le spade l’attraversavano così come tutti i suoi attacchi. Franky iniziò a lanciarle dei proiettili ma nemmeno quelli ebbero alcun effetto, mi domandavo però perché si accanissero così tanto contro di lei sfoderando i loro attacchi più forti quando con Cedric c’erano andati leggeri, se si fossero applicati prima nello stesso modo lei non sarebbe dovuta ricorrere alla trasformazione.
Nami lanciò una nuova scarica di fulmini, i miei compagni li evitarono mentre io non ne avevo bisogno essendo fatto di gomma, l’elettricità per me non era un problema, avevo affrontato Eneru ad avevo avuto la meglio.

La mia navigatrice sembrò stufarsi presto di noi, evidentemente non eravamo abbastanza stimolanti, fece un buco dal soffitto ed uscì fuori. Non potevo perderla di vista o avrei rischiato di non ritrovarla più.
Allungai le braccia afferrando i bordi del buco e mi lanciai all’inseguimento. Stava devastando l’intera isola e gli scienziati che fuggivano in preda al panico fuori dall’edificio venivano immediatamente fulminati da lei, non provai pietà per quelle persone, si meritavano tutto quello che Nami stava facendo.
La chiamai, le corsi dietro, sfortunatamente non ero né veloce come lei né sapevo volare. Balzavo da un albero all’altro, dovevo assolutamente bloccarla in qualche maniera ma come?
Ormai avevamo raggiunto la radura in cui Cedric ci aveva sconfitti, Nami si guardava intorno, evidentemente la mia ragazza coraggiosa si ricordava di quel posto. Era il momento buono per tentare di riportarla da me. Con un balzo l’afferrai e rimasi sospeso insieme a lei nel vuoto, forse ero l’unica persona che poteva permettersi di toccarla mentre era in questo stato, i fulmini che scorrevano sulla sua pelle mi facevano il solletico ma non provavo alcun dolore.
- Nami guardami sono io sono Rufy
Non mi rispose, si limitò a guardarmi, provava a divincolarsi ma la gomma con cui ero fatto la bloccala li dove doveva stare, fra le mie braccia. La strinsi più forte che potei quasi a volermi fondere con lei, dovevo farle ricordare chi era.
- Nami rispondimi, ricordati chi sono, ricordati chi sei. Sei la mia navigatrice, sei una ladra furbissima, sei tenace, vendicativa, cerchi di essere dura ma in realtà sei la persona più sensibile e fragile che conosco. Ti fai in quattro per i tuoi amici anche se noi a volte non apprezziamo quello che fai, ci sgridi e ci riempi di pugni ma lo so che lo fai perché è un segno del tuo affetto.
Vidi una lacrima scendere dal suo occhio destro, ci stavo riuscendo.
- Adoro il tuo sorriso e il suono della tua risata, mi piace anche quando mi sgridi o quando ti prendi cura delle mie ferite, sei l’unica persona a cui posso pensare di lasciare il mio cappello e sono perdutamente innamorato di te. Hai sentito Nami? Io mi sono innamorato di te e voglio che torni da me per rimanere al mio fianco!!
E la baciai, con decisione e senza alcun timore la baciai facendole sentire tutta l’amore che provavo, perché Cedric aveva ragione io l’amavo con tutto me stesso e dopo qualche istante lei rispose al mio bacio.  Stava tornando normale, sotto le miei mani potevo percepire la sua pelle morbida, mi staccai da lei e vidi i suoi meravigliosi occhi castani guardarmi, guardarmi veramente.
- Rufy…
Svenne, lo sforzo era stato troppo e purtroppo tornando normale non riuscimmo più a levitare finendo col cadere al suolo, la protessi col mio corpo, per fortuna non eravamo molto in alto.
Mi accertai delle sue condizioni, la gamba sanguinava parecchio ma non aveva altre ferite, la strinsi forte a me per accertarmi che tutto questo non fosse un sogno.
Zoro e gli altri mi raggiunsero, sembravano preoccupati ma con un sorrisone mostrai la mia navigatrice riposare tranquillamente fra le mie braccia e impartii l’ordine di tornare alla nave.
Guardai Nami riposare tranquillamente nel mio abbraccio e mentre salivo sulla Sunny decisi che quello sarebbe sempre stato il suo posto.



ANGOLINO DI MARLOWE

Cedric è morto yeah!!!!! E l'ha ucciso Nami, com'era giusto anche lei ha avuto la sua vendetta. Rufy è riuscito a farla tornare al suo stato normale, chissà se la ragazza una volta svegliatasi si ricorderà della dichiarazione oppure il povero ragazzo sarà costretto a ripeterla un'altra volta? Voi che dite? Sarò cattiva abbastanza? Ringrazio tutti quelli che continuano a seguirmi e auguro a tutti voi  Buon Natale!!!!
Alla prossima
Kiss Marlowe

P.S. il prossimo capitolo sarà l'ultimo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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