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Autore: kerryjackson95    24/12/2013    1 recensioni
Kerry è una ragazza che viene emarginata e presa in giro ed è un po' diversa dagli altri, è fan di Michael ovviamente e anche se pensa che sia molto difficile sogna di incontrarlo. LA vita di Kerry a scuola è molto difficile e a volte anche molto triste, ma proprio quando Kerry inizia a pensare che tutto rimarrà immutato per sempre le cose cambiano, in meglio? In peggio? Scopritelo leggendo questa storia. Alla fine Kerry imparerà un importante lezione... Invece di chiedersi sempre perchè? La domanda giusta a volte è: "Perchè no?". Ragazzi scusate se ho cambiato ancora qualcosa, comunque sono sempre correzioni grammaticali e ho cambiato la suddivisione dei capitoli non è cambiata la storia. Continuate pure a seguirmi. Buona lettura.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michael Jackson, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Entrarono a Neverland, Kerry camminava col naso all’insù; un trenino panoramico stazionava su una pista che si estendeva per chissà quanti kilometri. Prati verdi, fiori, attrazioni insomma… il paradiso. Michael guidò Kerry e i suoi compagni nella sua casa; era un’ immensa villa in stile Disneyland, con mansarda e giardino con piscina. Entrando Kerry fu catturata dal grandissimo pupazzo di Peter Pan appeso al soffitto; il pavimento di legno, il camino in mattone (che però ora era spento);  gli eleganti lampadari che pendevano dal soffitto; i bellissimi quadri e mille oggetti curiosi e alcuni persino bizzarri; anfore blu grandi quanto un uomo, una scacchiera di cristallo con le pedine ispirate ai personaggi Disney; scale con corrimano in legno e gradini tappezzati in rosso; ma quello che colpì Kerry più di tutto fu la cosa che forse avrebbe colpito di meno chiunque sarebbe entrato in quella casa: sul corrimano delle scale era installato un apparecchio fatto apposta per permettere a chi era sulla sedia a rotelle di poter salire. Michael disse: “Lasciate pure qui i vostri bagagli, più tardi vi mostrerò le vostre stanze, ora venite sarete affamati; venite al chioschetto.”
I ragazzi andarono al chioschetto con Michael; lì venivano offerti gratuitamente cibi di tutti i tipi: caramelle, cioccolatini, torte, brioches, gelati,; una macchina munita di leve e bicchieri distribuiva cioccolata calda, cappuccino, caffè, latte, latte e cioccolato, latte macchiato; un’altra distribuiva milkshake alla fragola, alla vaniglia, al cappuccino, al caffè, al tiramisù, al cioccolato, al mirtillo, alla crema; un’altra macchina distribuiva succo d’arancia, alla pera, ace, alla pesca, all’albicocca, alla mela; poi c’erano cereali, yoghurt, biscotti di ogni genere. Kerry stette vicino a Michael con la scusa di consigliarle cosa prendere da mangiare; Michael aveva il vassoio stracolmo e dopo aver mangiato tutto si alzò a riempirlo di nuovo: accidenti quanto mangiava! Dopo la colazione Michael disse: “Adesso che abbiamo fatto colazione vi chiedo un attimo di attenzione. Ora andremo da quella parte a visitare i bambini che sono ospiti qui a Neverland, ma prima di farvi conoscere i bambini fortunati; vi voglio portare nella zona dove stanno quelli meno fortunati: sono ancora a letto, perché a differenza degli altri bambini hanno bisogno di più ore di sonno degli altri, quindi state in silenzio e finché non li avrò svegliati non fate rumore; anche una volta che si saranno svegliati, siate delicati e non stategli addosso.”
Michael condusse i ragazzi in una stanza poco illuminata, dopo aver chiesto ai ragazzi di rimanere sulla soglia il cantante entrò nella stanza accese una luce soffusa; dentro c’erano dieci bambini sdraiati sul letto; Michael si sedette sul letto di una bambini le prese una mano e gliela baciò, poi con una mano le accarezzò la guancia lei si stropicciò gli occhi svegliandosi; era attaccata a un respiratore ed era pelata… quando vide Michael i suoi occhi si illuminarono. Michael le diede un bacio sulla fronte: “Buongiorno principessa hai dormito bene?”
“Si Michael!” rispose lei con un filo di voce; poi allungò le braccia verso di lui; Michael la sollevò delicatamente e chiese: “Ce la fai a metterti seduta?”
“Si!” disse lei sorridendo.
Michael la aiutò delicatamente a sedersi sulle sue gambe e poi le fece appoggiare la testa sul suo petto. Lei lo circondò con le sue braccia. Michael la strinse a sé e poi le accarezzò la testa. Kerry aveva le lacrime agli occhi; la cosa stupenda era vedere quei bambini riacquistare il sorriso e le forze vedendo Michael e soprattutto leggere sul volto di Michael non compassione, pietà o compatimento per quei bambini, ma soltanto un puro, dolce, innocente e sconfinato amore.
“Hai bisogno di qualcosa?” chiese Michael alla bambina.
“No sto bene! Però voglio che stai qua con me. Non sono ancora guarita del tutto.”
“Stai tranquilla tesoro, il peggio è passato ce l’hai fatta finora e ce la farai. Stai tranquilla piccolina, ci sono io con te.”
A quelle parole la bambina sorrise e si sentì sollevata e sicura.
“Ora devo svegliare anche gli altri, ma poi se volete posso stare un po’ con te.”
Michael si diresse verso un altro letto dove un bambino attaccato a un respiratore, ma non era pelato. Michael si avvicinò, si sdraiò vicino a lui e lo abbracciò dandogli un bacio sulla tempia; lui si svegliò: “Michael!” disse abbracciandolo con voce squillante.
“Allora campione come stai oggi?”
“Meglio, molto meglio, fa molto meno male.”
Michael gli mise una mano sul cuore: “Come sta?”
“Bene! Tra un po’ riuscirà a battere da solo senza bisogno dei macchinari vero Michael?”
“Si e anche molto presto. Tu ce la farai: sei un campione è impossibile che tu fallisca.”
Dopo un po’ si recò da un'altra bambina, aveva una flebo attaccata; la scosse dolcemente per poi subito abbracciarla:
“Michael sei tu?” chiese la bimba ancora mezza addormentata.
“Si sono io cucciolotta.”
“Ecco perché c’è un profumo così buono.”
Michael le diede un bacio sulla fronte e disse: “Anche tu hai un profumo buonissimo. Come sta il mio piccolo gioiellino.”
“Bene!” rispose lei vergognosa: “il fegato mi fa meno male.”
“Presto sarà tutto finito! Starai bene finalmente!”
“Ma il fegato non è il mio!”
“E questo che c’entra basta che funzioni e che faccia il suo dovere.”
“Forse hai ragione.”
“E’ nel tuo corpo e funzione grazie a te quindi è tuo.”
“E’ vero non ci avevo pensato!”
“Ora sveglio anche gli altri, tu stai tranquilla eh?”
“Va bene!”
Michael si diresse verso un altro bambino, anche lui senza capelli e collegato a un respiratore. Gli prese la mano e disse: “Mac? Mac? Svegliati!”
“Michael!” disse lui vedendolo allungando le braccia verso di lui.
“Sono vivo! Mi è stato regalato un altro giorno di vita grazie a te!”
Michael lo prese in braccio stringendolo a sé commosso: “Io non ho fatto nulla, è grazie a te che sei ancora vivo, grazie alla tua forza di volontà. E lo sai cosa significa che sei ancora vivo? Che probabilmente sopravvivrai perché più passa il tempo più hai probabilità di guarire e la situazione si fa meno grave! Resisti Mac! Resisti! Ce la faremo. Pensa al pacman, tu sei il pacman  e stai mangiando le cellule cattive che ti fanno ammalare; e devi continuare a mangiarle, ce la farai, ce la farai! Sono con te io!”
Mac abbracciò Michael che si asciugò una lacrima di nascosto dal bambino.  Quando Michael ebbe finito di salutare tutti i bambini permise ai ragazzi (che erano tutti in lacrime dopo aver visto quella scena) di conoscerli e salutarli.
Michael si rallegrò vedendo che nonostante non li conoscessero i ragazzi erano molto affettuosi coi bambini perché capivano la loro situazione e quanto fossero bisognosi di affetto.
Dopo le presentazioni Michael prese in braccio la bambina  e il bambino malati di cancro: i più deboli!
Dopo che tutti si furono accomodati Michael lesse loro una storia.
Kerry lo guardava incantata: era un angelo, un angelo caduto dal cielo per aiutare i più bisognosi. Sicuramente quei bambini erano stati dichiarati inguaribili dai dottori e non avevano i soldi per farsi curare, ma Kerry conosceva bene Michael: sicuramente gli aveva pagato le cure e gli aveva dato le cure necessarie per guarire. Che ragazzo stupendo! Dopo aver letto la storia ai bambini malati Michael li lasciò nelle mani delle sue fidate cameriere e portò Kerry e i ragazzi a conoscere gli altri bambini. Nel frattempo Kerry aveva scoperto che tutto ciò che aveva ipotizzato era vero. Michael le aveva detto: “Secondo i medici nessuno di loro aveva una speranza, nessuno di loro avrebbe superato i tre mesi di vita, nessuna cura avrebbe potuto guarire… eppure, sono passati sei mesi e sono tutti vivi e con buonissime probabilità di guarire… ho pagato le cure a molti di loro, non gliel’ho mai detto, ma l’hanno saputo dai loro genitori e ora mi amano. Per me il loro amore, i loro sorrisi e la loro sopravvivenza è impagabile, non ha prezzo; avrei speso un milione di volte quello che ho speso per vederli vivi e felici.”
  
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