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Autore: exitwounds    25/12/2013    4 recensioni
[fuenciado; tony x nuovo personaggio]
«Fuentes...» sputai, vedendo che un ragazzo aveva avuto la mia stessa idea. A quanto pare, non sono l'unica a cui dia fastidio quella sottospecie di musica - se si può chiamare tale - che mandano in discoteca.
«Smith...» rispose, senza neanche alzare lo sguardo dalla sigaretta, ormai quasi finita, che teneva tra le dita.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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so keep talking, 'cause i love to hear your voice.

(4)


Non era ancora arrivato nessuno quando Tony aprì la porta della sala e mi fece entrare. Il mio sguardo vagò per la stanza: era piccola ma aveva un qualcosa di caldo e accogliente, la batteria era sul fondo, davanti ad essa un microfono con la sua asta, proprio di fronte a dove eravamo noi; alla nostra destra c'erano invece le chitarre e i bassi.
Posai la borsa per terra, in un angolo, e mi avvicinai alle chitarre di Tony. «Posso?» gli chiesi, e lui mi passò quella nera, aiutandomi a regolare la cinghia per tenerla all'altezza che volevo. Passai le dita della mano sinistra sulla tastiera, assaporandone il contatto con il freddo metallo delle corde. Tentai di suonare una di quelle stupide canzoncine che mi avevano insegnato al corso, e stava andando anche piuttosto bene, finché presi una stecca clamorosa e mi fermai. Tony portò la sua mano sinistra sopra la mia, mi sistemò la posizione delle dita e con la destra mi fece suonare l'accordo corretto. «Così va meglio.» mi stampò un bacio veloce, e non potei fare a meno di sorridere sulle sue labbra.
Posai la chitarra al suo posto con attenzione, poi mi sedetti in un angolo della stanza, Tony fece lo stesso e mi mise un braccio intorno al collo. Mi accoccolai sul suo petto, facendomi accarezzare i capelli.
Pensavo.
Pensavo a quanto mi piacesse stare tra le sue braccia, a come mi facesse sentire protetta e a come mi stesse facendo tornare il sorriso dopo un brutto periodo.
Pensavo a quanto volessi stare seriamente con lui, a quanto potesse essere assurdo ma vero che il sentimento che provavo crescesse ogni volta che incrociavo il suo sguardo.
Pensavo a quanto era bello il suo sorriso, alla forza e alla delicatezza delle sue braccia che mi stringevano e alle sue dita che mi carezzavano i capelli.
«A che pensi?» mi chiese, distogliendomi dal mio mondo.
«A te, a me, a tante cose...» gli risposi. «Tu?»
«Che ci siamo ritrovati così, per caso, e a quanto possa essere assurdo che tu mi piaccia così tanto» ammise, arrossendo. Mi strinsi ancora più forte a lui.

«Ti da fastidio se ti chiedo di ascoltarmi ripetere? Ho un esame fra dieci giorni e non mi ricordo praticamente niente» sbuffai, prendendo un libro dalla borsa e aprendolo alla pagina corretta.
«Che studi?» mi chiese.
«Sto facendo un corso di regia, due anni fa ho fatto quello di fotografia, ho l'esame finale fra pochissimo e dire che sto nel panico è poco»
Cominciai a ripetere e Tony mi ascoltava, ma si vedeva che non ci stava capendo più di tanto. Mi scappò un sorriso, rimisi in borsa il libro e tornai tra le sue braccia: molto meglio star così che studiare!
«Buongiorno mondo!» urlò Jaime entrando all'improvviso in sala, facendomi sobbalzare.
«Oh, ma ciao piccioncini!» esclamò Mike, avvicinandosi a me e Tony e scompigliandoci i capelli. Vic ci aveva rivolto un sorriso ed era già andato a piazzarsi davanti al microfono.
Tony si alzò e mi tese una mano per aiutarmi a tirarmi su, poi prese la chitarra e Jaime il basso.
Rimasi per un istante a guardarli, tutti e quattro con quegli enormi sorrisi davanti ai loro strumenti e ai microfoni, e non potei fare a meno di sorridere.
Vic di solito parlava poco, ma bastava mettergli davanti un microfono e i suoi amici accanto che diventava un animale da palcoscenico. Stava facendo finta di stare a un concerto, quindi decisi di stare al suo gioco.
«Ciao a tutti, noi siamo i Pierce The Veil!» alzai le braccia al cielo e li incitai. «Questa canzone si chiama The Cheap Bouquet!» Mike e Vic si scambiarono un'occhiata, poi cominciarono a suonare, ed io rimasi come ipnotizzata.
Presi la reflex che tenevo sempre in borsa e cominciai a scattare delle foto. A fine canzone, avevo un bel bottino di foto che mi piacevano, e le mostrai ai ragazzi, dopo essermi complimentata per il pezzo.
«Questa mi piace da morire!» esclamò Mike, indicandone una in cui teneva entrambe le bacchette su un piatto ed era girato verso di me con un sorriso. Jaime era entusiasta di una foto a figura intera, in cui aveva lo sguardo basso sulla mano sinistra, Vic di una in cui teneva entrambe le mani sul microfono e Tony di una in cui aveva alzato leggermente il manico della chitarra, anche se i capelli gli erano andati un po' davanti agli occhi.
Suonarono tutto l'album, e mi soffermai molto sui testi. C'era tanto dolore, tantissimo, ma non me la sentivo di chiedere a nessuno a cosa era dovuto.
«Allora, che ne pensi?» mi chiese Vic, appena finito di cantare Wonderless.
«Mi piace! È molto...» tentai di trovare l'aggettivo più corretto «emotivo.» conclusi, e sul volto di Vic si dipinse un sorriso amaro, come per dire "purtroppo lo so".
Lasciai subito perdere l'argomento "storia dietro le canzoni dell'album", e chiesi loro quando di preciso sarebbe uscito.
«Il 26!» mi rispose Jaime, con un sorriso che gli andava da un'orecchio all'altro.
«Sarò la prima a comprarlo!» esclamai di rimando, e se possibile il sorriso di Jaime si allargò ancora di più.
«In qualità di nostra prima fan, ti faccio un regalo.» Tony si avvicinò e mi mise in mano il plettro con cui aveva suonato. Anche gli altri tre presero il suo esempio, Vic e Jaime mi diedero i loro plettri, Mike mi tirò una bacchetta e la presi al volo. «Ma che hai combinato a questa povera bacchetta, l'hai morsa?» scherzai, guardando com'era rovinata. «Non vedi che quando suono sono un animale? Certo che l'ho morsa!» mi rispose, tentando di imitare il ruggito di un leone. Scossi la testa e scoppiai a ridere. L'avevo già capito, quel ragazzo era irrecuperabile.
«Ragazzi, è tardi, io devo cominciare ad andare...» dissi, guardando l'ora sul telefono. Erano quasi le sette, eravamo in sala prove da più o meno quattro ore e tra una risata e l'altra neanche ce ne eravamo resi conto.
I ragazzi mi abbracciarono uno per uno, prima Vic, poi Jaime e infine Mike. Lui mi strinse un po' più degli altri, e mi chiese se io e Tony stessimo insieme. «Non lo so, ci siamo baciati e ci siamo detti che ci piacciamo ma boh, nulla di ufficiale.» sospirai. «Non preoccuparti, Tony è un bravo ragazzo.» mi disse prima di lasciarmi tra le braccia del diretto interessato, che mi aveva raccolto la borsa e me la stava passando. «Dai, ti accompagno a casa» si propose.
Salutammo di nuovo tutti, lo presi per mano e uscimmo dalla sala.

Durante il tragitto ci raccontammo di noi stessi. Mi parlò della sua famiglia, del rapporto che aveva con Vic, Jaime e Mike, delle sue ambizioni, di tutta la fiducia che riponeva nella band, dei suoi sogni per il futuro.
Gli raccontai di me, di quanto mi piacesse stare dietro una macchina fotografica o una videocamera, di come per anni avevo sognato di essere indipendente, poter vivere per conto mio, la gioia di quando vi ero finalmente riuscita, gli parlai anche di Sam e di quanto le volessi bene.
Si fermò di fronte alla porta di casa mia, e fu in quel momento che mi resi conto che non volevo andarmene da lui, volevo sempre averlo al mio fianco. Forse mi stavo innamorando, e avevo una paura tremenda.
Mi prese di nuovo il volto tra le mani, come aveva fatto qualche ora prima, e mi baciò davanti la porta di casa. Mi sembrava di stare in paradiso.
Memorizzò il suo numero e quello dei ragazzi sul mio cellulare. «Domani ti chiamo, ti passo a prendere e usciamo, okay?» mi prese entrambe le mani e mi guardò negli occhi. «Okay.»
«A domani.» mi attirò a sé e mi diede di nuovo un bacio veloce.
Aspetto finché non mi fui chiusa la porta alle spalle, poi lo sentii accendere la macchina ed andarsene.
Mi buttai sul divano con un sorriso enorme sul volto e chiusi gli occhi. Ero felice, finalmente felice per davvero.

«Qui qualcuno deve raccontarmi qualcosa, eh?»
«Sam!» scattai in piedi dal divano e andai ad abbracciarla.
«Era per caso la voce di Perry quella che ho sentito prima?» mi chiese, retorica. Quella ragazza aveva il potere di leggermi nella testa, e non mi lasciò neanche il tempo di rispondere che cominciò a saltellare per tutta casa.
«Vi siete baciati? Vero che starete insieme per tutta la vita e vi sposerete e io ti farò da damigella e sarò la madrina dei vostri figli e» «Sam, come corri!» la interruppi, ridendo.
Le raccontai tutto mentre mangiavamo. «Quindi state ufficialmente insieme?» mi chiese, con gli occhi che le brillavano. Sembrava addirittura quasi più eccitata di me, lei che aveva vissuto un brutto periodo accanto a me sapeva meglio di tutti quanto avessi bisogno di felicità e di qualcuno su cui fare affidamento ad occhi chiusi.
«Non lo so, Sam, davvero. Lui mi ha raccontato tanto di lui e anche io di me, ma ho davvero paura che mi stia innamorando. Non sono sicura di niente, so solo che non volevo che salisse in macchina e tornasse a casa, volevo che rimanesse accanto a me, per sempre, senza lasciarmi sola neanche un attimo.»
«Ohw, amore mio, vieni qua!» Sam mi strinse in uno dei suo famosi abbracci scacciaguai e mi sentii subito più sollevata: comunque fosse andata, avrei sempre avuto lei accanto.
«Ha detto che domani mi chiama, mi passa a prendere e usciamo» le dissi, con un sorriso che probabilmente mi andava da un orecchio all'altro. Sam sembrava davvero contenta per me.
«E ora su, fila a dormire, sonno di bellezza!» esclamò, spingendomi letteralmente per le scale che portavano alle camere da letto. «I piatti li lavo io, tu vai, prima che me ne penta!» mi scappò un sorriso, i piatti toccavano ogni volta a me. «Ti voglio bene, scemotta!»
«Anche io!» mi urlò di rimando.
Mi misi il pigiama, mi gettai sul letto e mi addormentai, con il sorriso sulle labbra, pensando a Tony e a quanto non vedessi l'ora di rivederlo.



myspace.
Buh, macciao! Innanzitutto, buon Natale a tutti, spero l'abbiate passato bene! ❤
Btw, ecco qua il capitolo, si comincia a sapere di più della vita di Rebecca e della band!
Spero vi piaccia c:
Un bacio, fab.
  
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