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Autore: Inquisitor95    25/12/2013    1 recensioni
Dal Prologo:
[Molte storie sono state raccontate su John Shepard, tutte piene di dettagli, tutte che narrano che avesse scelto di comandare i Razziatori; ma nessuno di quei giornalisti era lì con lui, nessuno ha assistito a quella sua scelta, nessuno eccetto ME.
Mi chiamo Angel Evans e sono qui per raccontarvi come sono realmente andate le cose, quando sia io che John eravamo davanti al Catalizzatore, quando John prese quella dura scelta. Ma forse è meglio che io vi racconti la storia fin dalle origini, prima ancora di tutta questa storia, prima ancora che il nome John Shepard diventasse una fonte d'ispirazione per tutti noi.]
Angel è un ragazzo di venticinque anni, la sua vita è ben diversa da quella degli altri ragazzi della sua età, sia per i suoi gusti sessuali, sia per il duro fato che gli è riservato; vi verranno raccontati i veri eventi, così come IO avrei desiderato accadessero, prima dei Collettori e prima della Battaglia della Cittadella, ripercorreremo i passi di Angel e della sua vita.
Genere: Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Comandante Shepard Uomo, Kaidan Alenko, Liara T'Soni, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Molte storie sono state raccontate su John Shepard, tutte piene di dettagli, tutte che narrano che avesse scelto di comandare i Razziatori; ma nessuno di quei giornalisti era lì con lui, nessuno ha assistito a quella sua scelta, nessuno eccetto ME.
Mi chiamo Angel Evans e sono qui per raccontarvi come sono realmente andate le cose, quando sia io che John eravamo davanti al Catalizzatore, quando John prese quella dura scelta. Ma forse è meglio che io vi racconti la storia fin dalle origini, prima ancora di tutta questa storia, prima ancora che il nome John Shepard diventasse una fonte d'ispirazione per tutti noi.
Nel 2148 gli esploratori della Terra, in grado di compiere viaggi per tutto il Sistema Solare, atterrarono su Marte con l'intenzione di scavare e trovare possibili monumenti, fu proprio ciò che trovarono! Scoprirono degli importantissimi manufatti appartenuti ad una razza di alieni precedentemente esistiti, i Prothean. Questi alieni ci permisero di accedere a preziose tecnologie che, pochi anni dopo, permisero all'uomo della Terra di compiere viaggi galattici tramite dei portali. Ci portarono in tutta la Galassia, la Via Lattea era completamente esplorabile da tutti noi, facemmo conoscenza di nuove specie di alieni, non tutti furono però nostri alleati. Sarebbe il caso di parlare della Guerra del Primo Contatto tra umani e turian, ma questo non ha nulla a che fare con me e con John Shepard. Per noi umani quello è stato l'evento più importante della nostra storia, questo evento viene chiamato “mass effect”; ora è il caso di parlare di me, e in che modo io sia stato coinvolto in questa storia.
Vi ho già detto il mio nome, era il 4 maggio del 2158 quando mia madre mi diede alla luce, i miei genitori mi chiamarono così per il semplice fatto che avevo un viso candido, splendenti occhi azzurri e biondi capelli lisci e setosi, proprio come un angelo; ma crescendo le cose cambiarono: i miei capelli scurirono come il carbone mentre gli occhi diventarono verdi come foglie di alberi.
Ricordo che ero felice, i miei erano avvocati e vivevamo bene, non avevo fratelli e sorelle, ma avevo un amico, ci conoscemmo a scuola e per tutto il tempo siamo stati come fratelli, o almeno per lui ero come un fratello, per me era molto di più... sentivo di esserne attratto e ciò lo capii all'età di quindici anni. Ero impaurito dal dirglielo, sapevo con certezza che il sentimento non era corrisposto e pensavo fosse quindi inutile provarci, tuttavia presi coraggio e gli svelai i miei sentimenti. Avendo paura di ciò che provavo, si allontanò da me e lo persi per sempre. Le cose su Mindoir (la colonia dove nacqui) non erano più le stesse: il mio tempo scorreva in modo diverso e fu allora che scoprii di avere poteri bionici, poteri in grado di controllare l'ambiente circostante e di piegarlo al mio volere per nuocere agli avversari.
Tutto fu però rovinato quando nella Fascia di Attica arrivarono degli schiavisti batarian, avevo diciott'anni e dovetti assistere al massacro della mia famiglia e dei miei amici, molti abitanti furono portati via, probabilmente venduti come schiavi, ebbi paura per il mio destino. Il mondo mi crollò addosso quando vidi il corpo senza vita di Luke, l'amico che avevo sempre amato, crollai addosso al suo corpo per piangerlo, ma le lacrime non riuscirono ad uscire vista la rabbia che covavo dentro di me.
Le cose si sistemarono alla sera, quando l'Alleanza riuscii a fermare parte degli schiavisti batarian, fui uno dei pochi ad essere uscito vivo dal massacro, ricordo che un uomo mi trovò nascosto tra le macerie, un uomo dai fluenti capelli neri e dalla carnagione leggermente scura. I suoi occhi mi incutevano paura visto che erano neri e profondi, ma celavano la dolcezza e la forza. Mi fece un sorriso e mi parlò.
« Questo è un buon posto dove nascondersi non trovi ragazzo? »
Non riuscivo a rispondere per la paura. Il simbolo dell'Alleanza avrebbe dovuto rassicurarmi ma non riuscivo a fidarmi.
« Qual è il tuo nome? » chiese l'uomo dolcemente porgendomi la mano.
« Non parlo con gli sconosciuti! » mi sentivo di essere tornato bambino, un bambino davanti ad un uomo di cui ha paura. Lui si limitò a continuare a sorridere e poi si degnò di rispondermi.
« David Anderson. Ora pensi di poterti fidare di me? » presi la mano all'uomo ma rimasi titubante.
Mi fece uscire e mi trovai sotto il cielo stellato ad osservare il fumo delle case che avanzava in alto, osservai le cinque lune di Mindoir tutte allineate, sapevo che sarebbe stata l'ultima volta che avrei visto quel panorama. Feci un sospiro.
« Mi chiamo Angel Evans... »
« Sai per caso se ci sono altri rifugiati? Qualcuno della tua famiglia? Qualche amico? » mi limitai a scuotere la testa pensando a tutto il sangue che avevo visto. Forse ero traumatizzato. « Posso capire che sei traumatizzato ma... » in quell'istante qualcosa si mosse tra le macerie.
Ne uscii un batarian con un'armatura complessa, la faccia era piena di fori e i suoi occhi erano affilati come unghia, la pelle troppo rosea, come se fosse carne viva, quell'uomo dall'Alleanza stava già preparando una pistola automatica per sparare, istintivamente i miei familiari massacrati e Luke tornarono alla mia memoria, alzai la mano che brillò di azzurro e lanciai una strana onda di energia, un impulso che arrivo al batarian, la sua figura fu distorta e poi esplose in pezzi bruciando. Avevo usato i miei poteri per uccidere! Anderson rimase senza parole per la prontezza con cui avevo agito. Si voltò verso di me.
« Complimenti! Sai che potresti essere un ottimo biotico nell'Alleanza? Avremmo bisogno di più persone con i tuoi talenti... »
« Io non voglio entrare nell'esercito! » dissi scontroso. Anderson si guardò intorno con la pistola pronta per sparare, mi prese per il braccio delicatamente e mi spinse verso delle navette.
Attorno a me non c'era più nulla della mia casa, niente che mi ricordasse il mio pianeta, ormai pensavo che la Terra potesse essere la mia nuova casa, l'origine di tutti gli umani. Magari avrei cercato qualcosa lì... non volevo combattere nell'esercito; quella vita non era per me.
« Sei proprio sicuro? Cosa hai intenzione di fare? »
« Andrò sulla Terra. Ma perché dovrebbe interessarle? » chiesi dando all'uomo del lei. Lui annuì e mi scortò su una navetta. Probabilmente si aspettava che cambiassi idea.
Fu l'ultima volta che vidi quel simpatico e gentile signore. La navetta dell'Alleanza aveva solo due posti liberi, c'erano cinque civili terrorizzati mentre gli altri posti erano occupati dai soldati, tutti erano armati fino al collo ed indossavano corazze pesanti e splendenti; fui portato sulla Cittadella nella Nebulosa del Serpente, lì si trovava il consiglio delle specie: asari, turian e salarian. Una volta arrivato, mi vennero poste un miliardo di domande e poi potei esaudire il mio desiderio, fui spedito sulla Terra in cerca di fortuna. Magari qualcuno avrebbe apprezzato il mio talento, i miei poteri biotici, trovai lavoro dopo solo tre settimane, tuttavia non ero soddisfatto di me, non avevo impiegato il mio talento in bene, ma come assassino a pagamento. Un esperto viste le mie capacità.


2183.
Sono passati esattamente otto anni da quando mi sono unito agli assassini, siamo un piccolo gruppo di circa venti, ci facciamo chiamare i Reietti Rosso-sangue ma non siamo per niente famosi se non in alcune città; osservo il sole tramontare in lontananza e nascondersi tra i palazzi e i grattacieli di Tokyo, penso a tutto ciò che ho passato, a quanto quegli anni mi abbiano cambiato, ho sempre paura di uccidere una vittima, ho sempre quel sentimento di colpa che mi divora, ma questa è l'unica cosa che posso fare per sopravvivere, ciò che mi consola è che le persone che uccido lo meritano veramente.
Stupratori, mecenati, uomini d'affari e politici corrotti; la Terra ha bisogno di un po' di pulizia da questa merda, questo è ciò che ha temprato il mio carattere, ciò che mi ha fatto diventare come sono ora.
Sono sul cornicione del palazzo della Morokoi & Co, una potente ma corrotta casa farmaceutica, gli esperimenti e i prodotti che vengono realizzati sono pericolosi e dannosi per le altre specie, Toshiro Morokoi è di fatti uno xenofobo, ha paura delle altre razze, teme i turian ed odia le asari. Il suo ideale è un universo senza alieni, dove gli umani prevalgono su tutto e tutti. Ma noi abbiamo bisogno di vivere insieme agli alieni, perciò è chiaro che la sua vita deve finire. Il mio capo, Tom Fledder, mi ha ordinato di ucciderlo proprio ieri, mi ha detto di farmi trovare davanti ai suoi uffici e di prendergli la vita, tuttavia ha qualcosa che gli interessa: nel suo factotum ci sono delle informazioni importantissime riguardo i veleni che sta usando, Fledder le vuole per creare una cura ai veleni “elargiti con gentilezza” da Morokoi, il mio compito è anche di recuperare quei dati.
La mia vittima si avvicina in una lussuosa limousine nera e lucida, si ferma proprio davanti all'ingresso e preparo la mia pistola preferita: leggera e bianca come la neve, usa dei proiettili a pressione altamente letali, una MR-Closter 2. Cinque uomini escono dall'auto nera e dentro rimane solo l'autista e Morokoi. Il giapponese esce dalla limousine e si trova circondato dalle guardie del corpo. Mi getto quindi davanti a lui e ci separano solo pochi metri, gli punto la pistola contro e lui non ha paura.
« Sapevi del mio arrivo? » gli chiedo con spavalderia.
Fa un cenno ai suoi uomini e prendono le armi in mano, mi trovo cinque fucili d'assalto puntati contro, scatto a zig zag per evitare i loro colpi, mi basterebbe creare una barriera per evitare i colpi, ma è divertente prendermi gioco di loro. Mi libero dei primi due attraendoli verso di me, i due ci contorcono in aria e poco dopo prendono fuoco privi di vita. Sparo una serie di proiettili contro altri due e quelli cadono a terra morti mentre Morokoi urla e cerca aiuto fuggendo lontano da me.
C'è solo un uomo e non ho tempo da perdere con lui: lo spingo con forza grazie alle mie abilità biotiche e lo scaravento dall'altro lato della strada spezzandogli le ossa, mi getto all'inseguimento del bersaglio e sparo dei proiettili, sento di non riuscire a prenderlo visto che i bersagli in movimento non sono mai stati il mio forte. Decido di mettere fine a quella missione: raccolgo le forze dentro le mie mani e sprigiono una carica d'energia biotica che viaggia velocemente contro Morokoi stendendolo per terra, non ha armatura e quindi sono quasi sicuro che la botta gli abbia fermato il cuore.
Mi avvicino con certezza e cerco i battiti del cuore sul collo, nessun segno di vita. Mi collego con il suo factotum e scarico i dati sul mio, non tralascio nessun dettaglio visto che non so esattamente cosa voglia il capo, dietro di me sento dei passi, mi accerto che i dati siano scaricati e mi alzo pronto per combattere, nonostante il fiatone sento che potrei ancora abbattere venti uomini. Non ci sono uomini davanti a me però, solo una figura sinuosa avvolta in una strana tunica da ninja, indossa un cappuccio lungo e scuro che le cela il viso, vedo solo l'ombra di una luce nei suoi occhi, occhi a mandorla, qualcuno del luogo. Le labbra della donna si increspano in un sorriso cupo e noto che c'è una striscia nera proprio al centro. Conosco quella persona e stavolta io sono arrivato prima.
« Kasumi Goto, mi dispiace per te... ma ho preso i dati dal factotum ormai. Morokoi non ha più niente » le dico soddisfatto. È una potente ed esperta ladra. Devo fare attenzione o mi soffierà i dati da sotto il naso.
« Davvero ammirevole! Potrei sempre rubarli a te... » si avvicina con fare minaccioso, ha una pistola in mano mentre l'altra è pronta ad usare un potere tecnologico. Non mi è mai andata a genio; siamo in contrasto da cinque anni ormai, lei la ladra ed io l'assassino, una rivalità potente visto che abbiamo sempre gli stessi interessi.
« Provaci e giuro che ti spedisco in Europa! » dico a mo' di minaccia preparando una carica biotica. Lei fa un sorriso, uno di quelli che ho imparato ad odiare, come se mi prendesse in giro.
« Complimenti. Per stavolta la passerai liscia, ma la prossima volta sarò costretta ad ucciderci, Angel-san » fa un inchino e getta dei petali di ciliegio intorno a se, è strano come essi girino intorno a lei, l'attimo seguente svanisce nel nulla ed io sono sempre più determinato a batterla, sono cinque anni che ci lanciamo quelle minacce ma nessuno dei due cede alla paura. Chissà quando la rivedrò la prossima volta...
Mi allontano velocemente dalla scena del crimine e mi preparo per lasciare Tokyo, dovrò consegnare i dati a Tom e vorrà sapere com'è andata la missione. Mentre corro per i vicoli scuri sento qualcosa, una sorta di presentimento; qualcosa deve accadere ed io sarò coinvolto, qualcosa che cambierà la mia vita per sempre, chiudo gli occhi e proseguo la mia corsa fino alla navetta. Solo quando entro in essa e mi stendo sui morbidi sedili, mi concedo pochi attimi di riposo, ci alziamo in volo e senza volerlo mi rilasso un po' troppo e cado prigioniero dei mie sogni sereni.







[Spazio di mr_da_vinci]
Salveeeeeeee ^^ che dire... questa fanfiction mi è venuta in mente giocando al videogioco che ho finito proprio ieri, è stato davvero ispiratorio e ho voluto mettermi alla prova con questa storiella. spero che vi piaccia e soprattutto voglio tanti e tanti commenti, sia buoni che negativi, quelli buoni per vedere il mio livello, quelli negativi per migliorarmi. e soprattutto per condividere idee e vostre possibili supposizioni su cosa accadrà in seguito. Detto questo vi saluto! Baciiii 
mr_da_vinci

  
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