Anime & Manga > My HiME - My Otome
Segui la storia  |       
Autore: Atlantislux    19/05/2008    6 recensioni
Gli universi di Earl ed Earth collidono, mentre qualcosa di oscuro li minaccia entrambi.
Genere: Drammatico, Guerra, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Earth' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Bilico


Windbloom, 20 marzo, ore 18.00

“Sto bene.”
Natsuki guardò diffidente Sara Gallagher, per poi spostare la sua attenzione su Yokho. La dottoressa del Garderobe controllò un monitor, prima di rivolgersi ad entrambe le donne con un sorriso.
“A parte l'amnesia gli esami non registrano nulla di anormale.”
“Nemmeno una qualche traccia di sedativo?”
“No.”
Sara strinse il lenzuolo tra le mani. “Chiaramente ne hanno usato uno che i nostri strumenti non riescono a rilevare. Non posso essere rimasta incosciente per così tanto tempo.”
“Non esserne così certa. Hai colpito il fianco della montagna a più di duecento chilometri orari. Ti abbiamo trovata sotto un cumulo di pietre e ghiaccio, con la tua energia vitale quasi esaurita. La tua veste avrebbe potuto disattivarsi da un momento all’altro” le disse Yokho.
Natsuki guardò la bionda Colonna girare la testa, con in viso un'espressione che non le aveva mai visto: un misto di testardaggine e preoccupazione. Ma poteva capirla. Da quello che aveva raccontato, sembrava proprio che fossero state attaccate e, nonostante tutti i mezzi che avevano impiegato, le due Otome uscite in missione con lei risultavano ancora disperse.
Natsuki le mise una mano sulla spalla. “So che ti senti responsabile per loro, ma le troveremo. Adesso devi solo pensare a riprenderti; per qualche giorno è meglio che tu stia a riposo.”
La donna girò un paio di schioccati occhi blu su Natsuki. “Riposare? Ma se mi sento in perfetto stato?”
“Lascia perdere. Conserva le forze per quando ne avremo veramente bisogno.”
Senza attendere la risposta di Sara, Natsuki lasciò velocemente la stanza, consapevole di quanto fosse stata brusca.
‘Scusami, ma non è più tempo di convenevoli. Tu non ricordi nulla, se non che qualcosa vi ha attaccate. E lo stile che hai descritto non mi sembra quello utilizzato dai Nobody.’
La Direttrice si voltò verso Yokho, che l’aveva seguita fuori dalla stanza.
“Non avete trovato nessuna traccia, quindi?”
“No, nemmeno un frammento di ciò che Sara dice di aver distrutto, e nessuna traccia radioattiva. Ma sono passate troppe ore, e l’intera zona è tutt’ora battuta dalla tempesta. Se si calmerà potremo fare qualche ricerca, ma temo che sarà oramai troppo tardi. Paradossalmente, la barriera di forza prodotta dalle nanomacchine ha protetto il corpo di Sara in un modo talmente efficace che neppure una particella di materiale estraneo è penetrata, altrimenti avremmo potuto ottenere qualche campione.”
Natsuki fece un netto segno di diniego con la testa. “Preferisco di gran lunga avere lei tutta intera. Comunque, diramerò l’ordine di mettere in stato di preallarme tutte le Otome e i loro signori, chissà che l’eventualità di attacco imminente non riesca a pacificare questo povero pianeta.”
“Il Consiglio quindi non è riuscito a trovare un accordo?”
“No, anzi. Florince e i due regni di Lutesia sono sempre più arroccati sulle loro posizioni. Il Governatore di Artai è un nostro uomo, ma la gente nelle strade inneggia al ritorno di quella carogna di Nagi, e la piccola Arashi De Artai ha già insistentemente chiesto di poter incontrare lo zio. Mentre quelli di Cardair tentennano.” Scosse il capo sconsolata, girandosi a guardare Yokho che stava, invece, incredibilmente sorridendo. “Che c’è di tanto ridicolo?”
“Stavo solo pensando che in questo momento il giovane Kazuya, e la sua amorevole Otome, stanno sicuramente ponderando gravemente la possibilità offerta, da quelli di Earth, di risolvere il problema delle nanomacchine.”
A Natsuki, a quel punto, non rimase altro che scuotere il capo portandosi, drammaticamente, una mano alla tempia. “Sapevo che sarebbe stato un errore permetterle di rimanere accanto a lui come sua Otome, ma non ho potuto farne a meno, essendo quello l'unico modo per far sì che almeno si potessero frequentare. Le famiglie nobili di Cardair stanno ancora litigando su chi dovrà ascendere al trono come regina. E fino a che non sarà deciso, i due dovranno rimanere divisi, come la nobiltà locale, che ci finanzia, ci ha richiesto.”
“Questo non lo sapevo. Quindi c’è la fondata possibilità che lei non venga scelta?”
“Sì. Ma, se succederà, farò pressioni perché il suo contratto con Kazuya venga sciolto. O, più facilmente, saranno gli stessi nobili di Cardair che lo chiederanno. In ogni caso, non permetterò che lei, che ne è innamorata, debba sopportare di vederlo andare a letto con un’altra.”
Erano intanto arrivate alla porta dell’ufficio di Yokho.
“Un tè?” le offrì la donna.
Natuski annuì, varcando velocemente la soglia e sprofondando in una delle comode poltrone. Esausta dopo giornate tanto tese, accettò grata la bevanda calda offerta da Yokho. Aveva un profumo gradevole ma insolito, che le fece pizzicare un po’ il naso.
“Non fare quella faccia” la rimproverò bonariamente la dottoressa. “È solo un infuso di menta e melissa. Ti giuro che non ho sciolto dentro uno dei miei intrugli.”
“Forse non mi dispiacerebbe, sai?” disse la Direttrice lentamente, fissando il liquido dorato.
“Magari la prossima volta. Tornando al discorso di prima...”
Natsuki alzò una mano, per bloccare Yokho, mentre si appoggiava la tazza contro le labbra prendendo un sorso di tè. Lo deglutì facendo una smorfia. “Lo so. Mi stai chiedendo se ho mai avuto dubbi su un sistema che costringe persone che si amano a rimanere divise in nome della fedeltà al proprio paese.”
Yokho le sorrise comprensiva. “Veramente volevo sapere che intenzioni avevi con i nostri governanti. Ma, in effetti, mi piacerebbe sentire la tua opinione anche su quell’argomento.”
“La sai di già. Sì, credo ancora che sia necessario.”
Il tono leggermente incerto fece allargare il sorriso della scienziata. “Ma migliorabile. Malgrado i modi, quelli di Earth hanno ragione. Le nostre ragazze sono inefficaci di fronte ad una minaccia come quella dei Nobody.”
“Parli come Shizuru. Vi siete coalizzate contro di me?”
“No, e lo sai anche tu che abbiamo ragione.”
“E anche se fosse? Non c’è nulla che possiamo fare.” Natsuki si alzò, finendo il tè in una sorsata. “Come sai bene non c’è modo di accedere al nucleo dello Shinso senza far saltare l’intera Windbloom in aria, altrimenti gli Schwarz l’avrebbero fatto durante la guerra. E non abbiamo le conoscenze informatiche per cambiare la sua programmazione.”
“Noi no. Ma forse quelli di Earth sì” dicendo quello, Yokho si avvicinò a Natsuki, sfilandole la tazza vuota dalle mani e capovolgendola sul tavolo. “La tecnologia che ha creato lo Shinso è superiore alla loro, e basata su postulati diversi. Ma sono certa che riuscirebbero ad arrivare ad una soluzione prima di noi.”
“No. Non ci serve.” Natsuki rimise a posto la tazza. “Ne snaturerebbe la funzione. Quello di disattivare le nanomacchine, in caso di un rapporto sessuale, è un meccanismo di controllo e protezione, settato per evitare che il padrone abusi della lealtà della sua guerriera. E per evitare a lei di trovarsi a combattere sapendo di mettere a repentaglio la vita di colui che ama.”
Yokho distolse lo sguardo, fissandolo sulla fotografia che conservava sulla scrivania, seminascosta tra le pile di libri.
“Come se la gente non si innamorasse comunque di quelli di cui non dovrebbe” disse tristemente.
“Lo so. Ma in ogni caso sarebbe un disastro per il nostro pianeta se tutti ottenessero la tecnologia della materializzazione. Non vedi come sono? Lupi famelici sempre pronti ad azzannarsi alla gola.”
A quel punto, lo sguardo si Yokho si fece improvvisamente duro. “Ne sono consapevole. Ma tu, ti rendi conto che prima di preoccuparci di quello che potrà essere di Earl in futuro, dovremmo assicurarci di averne uno?”
Il telefono squillò, bloccando la replica di Natsuki. Yokho alzò il ricevitore, rispondendo bruscamente, per poi passarlo alla Direttrice con un cenno. La donna ascoltò la telefonata, mentre il volto mostrava, via via, una crescente irrequietezza.
Mormorò solo un flebile ‘ho capito’, prima di riagganciare. Poi, il suo sguardo si conficcò in quello di Yokho.
“Era Shizuru. Ha appena ricevuto una chiamata desolata da Zipang. Lo Shogun è stato avvicinato da quelli di Earth. Quei maledetti conoscono il nostro segreto.”
La dottoressa non fece una piega. Anzi, si permise di sorridere, anche se amaramente. “Avrei scommesso che ci avrebbero messo di più. Chiunque siano i loro scienziati, sono di certo molto brillanti.”
“Su questo non ci sono dubbi. Se non altro, da oggi giochiamo a carte scoperte.”
Detto quello, Natsuki marciò risolutamente verso la porta.

---------------------------


Distesa sul divano, nel soggiorno del suo appartamento, Nina desistette finalmente dal massaggiarsi le tempie. Tanto non sarebbe servito per farle recedere il mal di testa, per contro, le stava venendo un crampo ai polsi.
'Forse dovrei andare da Yokho a farmi dare qualcosa' si ripeté, senza trovare la forza di alzarsi. Se c'era qualcosa che non voleva fare in quel momento, era incontrare qualcuno. Anche se sapeva che, prima o poi, avrebbe dovuto lasciare la sua stanza per andare a fare rapporto alla sua Regina e a Natsuki.
“La mia Regina...” mormorò, sentendo una stretta al cuore.

Dopo la guerra con Artai Natsuki le aveva rivelato che era lei, e non Mashiro, la vera sovrana di Windbloom e, in un primo momento, Nina aveva negato la cosa con tutte le sue forze, per poi ammettere tristemente che era suo dovere accettare l'odiosa verità che, come sovrana, era adatta al ruolo ancora meno di Mashiro. Aveva fatto soffrire milioni di persone in nome dell'egoistico amore che provava per Sergay, pienamente consapevole che, se anche avesse saputo di essere la vera regina, la cosa non l'avrebbe distolta dal seguire gli ordini di Nagi.
'Non quando tutto quello che mi importava era l'approvazione di quello che chiamavo padre.'
Si raggomitolò su un fianco, mentre le profetiche parole che l'albino le aveva rivolto solo un paio di giorni prima le tornavano in mente.
'Mi disse di non dimenticare che ero io la vera regina, esattamente la stessa cosa che anche Mikoto mi ha detto. Però questa cosa, in tutti i mesi che ho trascorso in solitudine nelle foreste, io non l'ho mai scordata. Anche se ho rinunciato volentieri, lasciando ad altri gli obblighi del trono. Allo stesso modo ora potrei anche liberarmi da questo peso rivelando a tutti quello che cela la biblioteca, ma sarebbe giusto lavarmene così le mani?'
Sentì salirle in gola un rantolo molto simile al lamento di un animale ferito, ma non cercò di trattenerlo.
'Sono totalmente sconnessa. E non posso chiedere aiuto a nessuno. Non a quella poveraccia di Mashiro, che è la più miserabile tra noi, non a Mikoto, che mi ha già detto che sono grande abbastanza per prendere una decisione da sola, e non ha tutti i torti. Natsuki, forse? Anche se lei ha già troppe cose a cui pensare. La donna di Earth e Nagi sono cinici abbastanza da darmi un consiglio obiettivo, ma mi posso fidare di loro? Quando, al di là di tutte le frottole che ci hanno raccontato, sono qui solo per avere i segreti dello Shinso?'
Nina spalancò gli occhi, e si rizzò a sedere. 'E se anche fosse? La sopravvivenza di Earl non è molto più importante? Quello non sarebbe forse un prezzo equo da pagare per avere il loro aiuto? In ogni caso dubito che potremo nascondergli le cose ancora per molto e, fino a che abbiamo qualcosa da offrire, non è forse il caso di approfittarne?'
In quel momento un leggero bussare la distolse dai suoi pensieri.
“Nina, come stai?” la voce di Arika pigolò attraverso la porta.
Senza esitare la giovane Otome si alzò, attraversando velocemente il piccolo soggiorno e spalancando la porta. Doveva inalberare un'espressione ben truce, perché vide Arika recedere di un passo, leggermente incerta.
“Tutto bene” le fece, suonando abbastanza decisa. “Vieni, entra.” Si voleva almeno aggiustare un po', prima di presentarsi a Mashiro.
Con Arika che le trotterellava dietro, si diresse verso il bagno.
“Sarà, ma non hai una bella cera.”
“Il mal di testa mi sta uccidendo. Ho esaminato migliaia di dati in queste ore, che non possono essere copiati su nessun supporto, quindi molte cose me le sono dovute imparare a memoria.”
“Scoperto qualcosa di interessante?”
Nina osservò criticamente la sua immagine riflessa, trovandosi orribile. Si sciolse i capelli, cominciando lentamente a spazzolarli. “Molto più di quando credessi. E forse anche qualcosa che davvero ci potrà aiutare contro i Nobody.”
'E poi altro ancora, che mi fa tremare il cuore al solo pensiero.'
Arika le allungò i fermagli, con in volto un'espressione estremamente seria. “Ne parlerai con Mashiro?”
“È quello che voglio fare una volta terminato qui.”
Spiò la sua amica, e le labbra le si assottigliarono ulteriormente. 'Non ti preoccupare, non ho nessuna intenzione di nasconderle nulla.'
Sospirando profondamente si girò, mettendo le mani sulle spalle di Arika.Te lo dirò una volta sola. La sola Regina di Windbloom rimane a lei. Come ti confessai due anni fa, non lasciai il mio rifugio nei boschi di Artai per venire qui a reclamare il trono, e non lo farò ora.”
Arika annuì, ma con una punta di incertezza che non sfuggì a Nina.
“Che c'è? Non mi credi?” le chiese.
Arika scosse la testa. “No, non è per te. Ma Mashiro ha paura ora, ti volevo solo dire questo. Ti prego, non farla soffrire.”
“Sai benissimo che non lo farei mai.”
“Potresti non poterne fare a meno.”
Nina lasciò che le sue mani scivolassero giù dalle spalle di Arika. Sinceramente, non capiva dove l'amica volesse arrivare. Prima che potesse chiedere ulteriori spiegazioni, però, Arika distolse lo sguardo, reso lucido dalle lacrime.
“Caso mai tu non te ne fossi accorta, quelli di Earth sono molto interessati a te. Mashiro ha paura che tu possa...”
Arika non riuscì a finire la frase, ma Nina comprese comunque, e la gravità della rivelazione le fece spalancare gli occhi. “Sono venuti qui per invaderci, come potrei farvi questo? Vi fidate di me ancora così poco?”
“No. Ma Natsuki dice che non dobbiamo credergli, che qualunque cosa esce dalle loro bocche va solo a loro vantaggio.”
'Certo, e io ho già dato prova di essere stata fin troppo pronta, in passato, a passare dalla parte dei cattivi' Nina pensò amaramente.
“Ho forse mostrato di volerli in qualche modo ascoltare?”
Arika abbassò la testa, il volto rosso dall'imbarazzo. “Due giorni fa tu hai incontrato Nagi da sola, perché non ce l'hai detto?”
Trattenendo il respiro, Nina fece un passo indietro. “Perché avrei dovuto? L'ho solo avvertito di lasciare in pace Mashiro.”
'E molto altro. Quella stupida guardia sarà andata a raccontare a tutti che ci siamo visti. Perché qui dentro sono tutti dei maledetti impiccioni?'
“Se era solo questo, perché non ce l'hai detto?”
“Perché avevate troppe cose a cui pensare” ritorse, impossibilitata a negare la verità.
“E non ti è venuto in mente che una cosa del genere, in un momento simile, avrebbe potuto apparire quanto meno sospetta?” gridò Arika, mentre le lacrime le rigavano le guance. “Io ti credo Nina, ma non tutti sono come me. Quello non è solo uno dei capi di un'armata dai propositi comunque non chiari, è l'uomo che ha precipitato il nostro pianeta nel caos, il tuo precedente Master i cui ordini erano legge per te. Nonché...”
Nina terminò per lei, la voce ridotta a un flebile sussurro. “Il mio promesso sposo se quella rivoluzione di tanti anni fa non mi avesse scalzata dal trono.”
Adesso Arika piangeva apertamente. “Ti prego, Nina, non fare nulla di avventato. Io non voglio perderti di nuovo.”
Angosciata, Nina la prese tra le braccia. 'Piangi per me, per te, o per Mashiro, piccola formichina? A questo punto, non mi importa cosa penserete di me. Vi parlerò, ma a tutti insieme. Noi di Earl abbiamo bisogno del sostegno delle armate di Earth, quello che ho visto là dentro lo conferma. E se, per salvare questo pianeta, passerò per una traditrice e una collaborazionista, ne sarà comunque valsa la pena. In ogni caso, nessuno mi ha mai veramente perdonata dopo quello che ho fatto a fianco di Nagi.'
Il pensiero rivolto al suo precedente Master, Nina chiuse gli occhi, e fu lieta che Arika non potesse vedere la sua espressione afflitta. 'Forse, per tutti e due, c'è un unico modo per espiare davvero le nostre colpe.'

---------------------------


“Sedurre quella ragazzina. Che idea stupida.”
“Da quello che ha detto Mashiro sembrerebbe la depositaria di grandi segreti.”
“Che dubito rivelerà a te, tra tutti quelli che la circondano.”
“Devo solo trovare le parole giuste.”
“Cerca almeno di farlo in fretta, quegli esseri non staranno certo ad aspettare che tu te la sia portata a letto.”
Nagi sorrise, divertito dalla scambio di battute. Il Maggiore Wang aveva preso la cosa meglio di quello che lui avesse sperato ma, d'altronde, quello di avvicinare Nina era un ordine di Mashiro, che la sua amante non aveva potuto contestare.
‘Ma poi, perché pensano che, per forza, la debba fisicamente sedurre? L’ho fatto su Earth con Sergay e Nina, perché non avevo avuto altra scelta, ma questa invece...’
Si mordicchiò la punta del pollice, alle prese con un problema che non si era aspettato insorgesse, perché applicare la stessa tattica a Nina gli sembrava non solo impraticabile nel breve periodo ma, addirittura, quasi ripugnante. E sapeva perché. Ed era una cosa che odiava di sé stesso, ma che non sapeva come superare.
‘Come faccio a vederla come una donna ‘normale’, quando per metà della mia vita mi hanno condizionato a considerare le Otome intoccabili? Soprattutto la mia. Anche con la Nina di Earth è stato difficile, anche se lei non se n’è mai accorta. Ma, dopotutto, anche fisicamente è una persona diversa: più alta, più formosa. Potrebbe essere la sorella maggiore della piccola Wang.’
La osservò mentre, con una smorfia in viso, la donna era intenta a strappare metodicamente i petali ad una delle margherite del giardino del castello.
“Non sei nemmeno un pochino gelosa?” la stuzzicò, cercando di pensare ad altro.
Nina alzò le spalle, noncurante, anche se un deciso rossore le colorò le guance. “Di cosa? Di una ragazzina anoressica con una quantità di problemi psicologici? Mi dispiace solo essere venuta fin qui per niente.”
“La tua presenza è ancora indispensabile.”
“Lo spero. Vorrei che a casa mi ricordassero per essere morta mentre combattevo per il mio paese, non mentre facevo la portaborse.”
Strappò un ultimo petalo e si alzò dalla panchina, percorrendo il vialetto in cerca di un altro innocente fiore da scarnificare, mentre a Nagi non rimase altro che ammirare, ancora una volta, la sua personalità così decisa e pragmatica.
'Nina sarebbe stata esattamente come te, se quel disgraziato incidente di percorso non si fosse frapposto tra lei e il trono, vent'anni anni fa. A capo di questo paese, in questo momento, avrebbe potuto esserci una regina vera. E il sottoscritto.'
Non ci aveva mai pensato seriamente, fino a quando non era ritornato su Earl e aveva dovuto imbastire quel delirante teatrino per far impazzire Mashiro. Ma non poteva negare che l'entità di quello che avevano perso, sia lui che Nina, era incommensurabile.
'Ma lei è stata decisamente più sfortunata di me. Anche se mi vengono i brividi al pensiero che saremmo potuti diventare una di quelle noiose coppie di nobili che passano il tempo a giocare a scacchi e a golf. Forse è stato meglio così. Tra l'altro, chissà se a Nina piacciono gli scacchi? E se la invitassi a fare una partita con me? Almeno sarebbe qualcosa di... neutrale.’
Soffocò una risata abbassando la testa e mettendosi una mano davanti alla faccia. ‘Non ci posso credere. Quella ragazzina mi sta facendo venire l’ansia da prestazione. A me. Il problema è che la mia Nina ha ragione: quella ragazza è un catalogo di disturbi della personalità. Non posso negare che l’idea di conquistare la sua fiducia sia intrigante, ma talmente rischioso che quasi quasi preferirei affrontare i Nobody. Loro almeno dovrebbero ragionare in una maniera coerente.’
Si guardò attorno. A parte le varietà di fiori, il giardino interno del palazzo era immutato da anni e, come tutto il resto della struttura, assolutamente orribile ai suoi occhi abituati ad architetture più moderne ed ardite.
'E se le parlassi di gerbere? Magari è qualcosa che la interessa e che non le fa ricordare il suo passato. Ma sarebbe inutile. Quello che il Generale non riesce a capire è che sono IO il problema, e anche questo maledetto posto dove qualunque cosa è rimasta identica nei secoli dei secoli. Ma non dovevano ristrutturarlo?’
Spostò la sua attenzione verso le scale. Poi abbassò gli occhi e li rialzò verso la fontana che giaceva dove la prima rampa si divideva in due.
Lassù, c'era qualcuno che un secondo prima non aveva notato.
Sbatté le palpebre, ma evidentemente non era un'allucinazione visiva.
Il nuovo arrivato era vestito da capo a piedi in una cappa nera, con un cappuccio calato sul viso e guanti neri a coprirgli le mani. Non aveva un solo centimetro di pelle scoperta, eccetto la parte bassa del viso. L'essere aprì la bocca dalle labbra sottili e pallide.
“Tu devi essere il Colonnello De Artai. Io sono Zexion, lo stratega dei Nobody. Piacere di conoscerti.”

La mente di Nagi accantonò il problema Nina, catalogando immediatamente il nuovo arrivato come qualcuno di estremamente pericoloso, e che non avrebbe dovuto essere lì, in quel momento. Ma, malgrado quello, Nagi non poté fare a meno di sorridere all'ironia della situazione. Perché Zexion era nello stesso identico punto dove lui, tanti anni prima, aveva avuto il primo, tempestoso incontro con la principessa Mashiro.
Tutto quello che l'albino riuscì ad augurarsi, in quel momento, fu di non fare la sua stessa fine.


_________________________



Recensioni: come sempre, un grandissimo grazie alle mie assidue commentatrici, Hinata, Solitaire, Chiarucciapuccia, Frozen, Shainaret. La quale ha anche curato il betareading di questo capitolo, scovando un bel po' di magagne, grazie amora!
Un ringraziamento e un saluto speciale a Hanabi alle prese con il trasloco. In bocca al lupo!

Quanto al resto...
La Akira di Earth tornerà presto, cara Shainareth, ho un serbo per lei qualcosa di... erhmm... sfavillante. La Nina di Earl invece so esattamente come e dove finirà, ma non te lo dico. Sono felice comunque che hai trovato piacevole la mia interpretazione del personaggio di Shizuru. Secondo me è così, una donna competente e assolutamente leale a Natsuki e al Garderobe (in quest'ordine), peccato che una certa parte del fandom la preferisca più naif, e che gli autori, alla fine della serie e in tutti i prodotti collegati, abbiano assecondato questa tendenza. Vabbé...
Come ignobile nanetto funghetto il povero Nagi? Ma se è così detestabilmente puccioso? ^__^ Scherzo, è solo il mio personaggio anime preferito da qualche mese a questa parte, fatemi un fischio se vi sembra che stia parlando troppo di lui. ^_^

  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > My HiME - My Otome / Vai alla pagina dell'autore: Atlantislux