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Autore: intoAlcohol    26/12/2013    3 recensioni
Non ho mai smesso di amarla.
Lei era il mio tutto.
E me la sono lasciata scappare.
Ora, sto per sposarmi,
con una ragazza.. che non amo.
Con una ragazza che non amerò mai.
Ma se Lei dovesse tornare nella mia vita,
Sarò pronto per dirle..
che non ho mai smesso di amarla.
Genere: Drammatico, Generale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caitlin, Justin Bieber, Ryan Butler, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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translation of the @JuliannaLynnn’s fanfiction
http://www.justinbieberfanfiction.com/viewstory.php?sid=2625
Published: 11/25/10 Updated: 02/24/11
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Ciao a tutte (:
 So che questa fan fiction non ha il bollino rosso, e il protagonista della storia non è un drogato gangster fuori di testa che rapisce le donne, ma penso che la trama sia comunque interessante.
Magari vi piacerà leggere qualcosa di diverso.
Se mi lasciate delle recensioni o comunque mi contattate tramite messaggi efp, deciderò se aggiornare oppure smettere di tradurre. Si, è una traduzione.
Buona lettura, questo è solo un capitolo introduttivo, ma spero vi piacerà.
 
Buon Santo Stefano, Sharley.


[Seeing you again]

*JUSTIN*

- Buon Natale! – Disse mio padre appena aprii la porta, trovandolo a levarsi la neve rimasta sulle sue spalle. Mi avvicinai a lui e mi abbracciò in modo paterno, lasciandomi solo dopo che la sua compagna Erin entrò con Jazzy e Jaxon, ormai diventati grandi.
Sembrava ieri quando erano dei bambini, e io ancora un ragazzino. Invece no, ormai avevo ventiquattro anni, il college lo avevo terminato, avevo un lavoro e una futura moglie.

Si, la mia futura moglie. No, non volevo davvero sposarla e si, se state pensando che sono stato obbligato dalla mia casa discografica state sulla strada giusta.
Il leader della mia casa discografica è il padre della mia ragazza, Riley, una mocciosa presuntuosa che non è mai voluta andare al college, tanto ci sono sempre stati i soldi del papà, finché non le ho dovuto chiedere la mano io.
I miei genitori ovviamente non lo sanno, non posso deluderli in questo modo, sono convinti che la sposerò per amore.

Cazzata.

Ho abbracciato i miei fratelli dicendo loro quanto fossero diventati grandi.
Quest’anno eravamo tutti a casa di mia madre, una spaziosa ma pur sempre modesta casa a Stratford, in Canada.
C’era la famiglia di mio padre, mia madre, io, Riley, e la migliore amica di mia madre Allie. Eravamo già in salotto a ridere e a mangiare.

Mancava una settimana a Natale, e l’asfalto era già coperto di neve.
Le canzoni di Natale provenivano dalle casse vicino al fuoco scoppiettante.
Mi sedetti di fronte a mio padre, vicino a Riley, e appena il mio culo si appoggiò sul divano, lei era già appiccicata su di me.
Cazzo, se mi infastidiva. Non potevo immaginare una vita intera con lei, sarei morto prima.
A quel punto, speravo solo si sarebbe stancata di me così come i suoi precedenti fidanzati e che mi avrebbe scaricato prima del matrimonio, a primavera.

Sentii qualcuno suonare e mi alzai, felice di aver trovato una scusa per allontanarmi da Riley.
Mi diressi verso la porta d’ingresso per la terza volta quel giorno e mi ritrovai davanti una ragazza della mia età con i capelli castano scuro lunghi fino alla fine della sua cassa toracica.
In mano aveva una valigia grande, nera.
Alzò lo sguardo su di me e si scansò la sua frangetta laterale da davanti agli occhi. Senza pensarci due volte, mi abbracciò, e solo lì assaporai il suo odore di vaniglia. Mi sciolsi tra le sue braccia.
- Justin! Mi sei mancato così tanto. – mi guardò negli occhi e da lì capii subito chi era: la figlia di Allie, o meglio.. la mia migliore amica d’infanzia. Jessica Miller.
L’ultima volta che la vidi fu l’ultimo giorno del college.  Sorrisi e ricambiai l’abbraccio, stringendola forte a me.
- Jessie! Hai un aspetto stupendo. – Ero assolutamente serio, ogni singola parola non era stata pronunciata tanto per.
La sua pelle abbronzata e i suoi occhi scintillanti.
La poca acne adolescenziale che le apparteneva.
Il poco trucco che migliorava la sua bellezza.
Mi regalò un perfetto sorriso bianco che fui obbligato a restituirle; era il tipico sorriso che quando lo guardi, fa sorridere anche te.
Si allontanò prendendo la valigia dal manico.
- No, lasciala a me. – Presi il suo bagaglio che doveva costare sicuramente più di 300 £.
- Grazie. -

Jessica entrò nel salotto e io la seguii. Appena varcò la porta la andarono ad abbracciare,tutti tranne Riley naturalmente.  Allie prese il viso di sua figlia tra le mani e sorrise.
- Tesoro sei bellissima -
La pensavamo allo stesso modo.
 Jessie era stata in un college negli Stati Uniti. Ci spiegò che attualmente viveva con il suo fidanzato a New York , è stata una sorpresa per tutti, soprattutto per me. La mia cotta più la presi per lei, dalle medie fino all’ultimo anno del liceo. E adesso che se n’era andata dalla mia vita, rivederla faceva uno strano effetto.
- Justin , amore, chi è questa ? – mi chiese Riley , strofinandomi il braccio. Questo gesto in teoria doveva essere affettuoso , ma in realtà era solo fastidioso.
- Sono Jessica, la figlia di Allie. Tu dovresti essere Riley, la fidanzata di Justin. Amo le tue scarpe. – A quelle parole Riley si rasserenò.
- Non tanto quanto io amo le tue! – Sorrisero come se fossero migliori amiche da sedici anni.
 Speravo che questo Natale sarebbe stato sereno, ma in fondo, già sapevo che non sarebbe stato così.

*JESSICA*

 Riley sembrava essere abbastanza bella, ma sicuramente non il tipo di Justin.
Mi sarebbe piaciuto scambiare una parola con lui più tardi.
Mi levai il cappotto nero per rivelare la camicetta viola scuro con le maniche corte larghe e un top  del medesimo colore. I miei jeans erano scuri e indossavo le mie scarpe preferite: un paio di tacchi neri con fiocco nero sulla punta .
- Allora , Jessica , quando verrà Matt? – chiese mia madre guardandomi e sorridendo.
 Matt era il mio ragazzo da circa un anno e qualche mese . Ci siamo incontrammo al college e ci innamorammo. Quando ci siamo laureati insieme , ci siamo trasferiti insieme in un attico a New York. Matt proveniva da una famiglia benestante ed era un professore presso l' Università. Io invece avevo trovato un posto libero come insegnante in una scuola superiore vicino a casa nostra. A volte i ragazzi erano difficili da gestire, ma amavo il mio lavoro.
- Dovrebbe essere qui entro due giorni - risposi e mia madre che continuò a sorridere come un ebete.
- Quand’ è che quel ragazzo ti chiederà di sposarti?- Esclamò e Pattie le diede una pacca sulla spalla.
Justin tossì a quelle parole e io ridacchiai.
Onestamente, era imbarazzante parlare con la sua famiglia di Matt, ma penso anche che un giorno, mi mancherà tutto questo.
- Non lo so. Speriamo presto. – aggiunsi io.
Mia madre annuì e sorrise prima di voltarsi verso Pattie per iniziare a parlare di come io e Justin eravamo così vicini al matrimonio. Decisi di andare a prendere qualcosa da mangiare, così mi alzai e andai in cucina. Sentii dei passi dietro di me, mi voltai trovandomi Justin di fronte. Lui si girò di schiena ignorandomi e la stessa cosa feci io, quando ci girammo di nuovo contemporaneamente ci trovammo faccia a faccia e arrossimmo, o per lo meno.. io lo feci.
- Ehy. – Fu l’unica cosa che mi venne in mente in quel momento.
A dirla tutta, si potrebbe dire che io sia un’esperta di ragazzi, avevo passato tutta la mia vita a frequentarli e le farfalle e le ginocchia deboli non avevano mai vinto contro di me. Eppure qui era il contrario, stavo per crollare di fronte a quel ragazzo.

Quel ragazzo che doveva essere semplicemente il mio migliore amico quasi sposato.

 
  
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