Anime & Manga > Lisa e Seya
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Autore: Andy Grim    19/05/2008    1 recensioni
Mi ero ripromesso di non pubblicare questa storia finché non ne avessi ultimato la pubblicazione su MANGANET... ma leggendo la recensione di Kitthex sulla mia one-shot "Le dimissioni di Asuka Junior" (ispirata a questa stessa serie) è scattato qualcosa che mi ha spinto ad esaudire il suo desiderio di leggere qualcos'altro di mio e dunque rieccomi qui! Può darsi che Kitthex non bramasse affatto di leggere un secondo racconto su Saint Tail e ancora meno una storia come questa! Ho già pubblicato su EFP un lavoro analogo basato su Lamù e non so se abbia incontrato molto successo (ho avuto solo 12 recensioni abbastanza lusinghiere, ma un numero di letture in calando nella sequenza dei capitoli). Per carità, il lettore è giudice e mi rendo anche conto che si tratta di un genere forse troppo originale (ho infatti già deciso di NON pubblicare altre demenzialità di questo tipo)! Chi preferisse qualcosa di più "normale", può entrare nella sezione su Candy Candy e leggersi "Un compagno per Flanny Hamilton". Per ora non vi è altro, ma spero, nel prossimo futuro, di potervi offrire altre opere (le idee non mi mancano, lo sbuzzo un po' di più)! Riguardo alla storia qui presente, si propone di illustrare le lotte interne del co-protagonista di KST nella sua perpetua caccia alla coduta ladruncola di Seika, nonché le continue schermaglie amorose con le rivali in amore di quest'ultima. Ai lettori che fossero contemporaneamente dei fan di Uruseiatsura e di Kaitou Saint Tail potrebbe interessare il confronto diretto fra le equipes organiche di due esemplari umani (Ataru Moroboshi e Alan Daiki Asuka) che più diversi di così non avrebbero potuto essere. Buon divertimento... o almeno me lo auguro!
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5: Alle costole di Lisa

Capitolo 5: Alle costole di Lisa

 

E

ra lì da poco meno di cinque minuti. Sudato, col fiatone e un battito cardiaco da collasso… ma era lì: dove mai, solo pochi giorni addietro, avrebbe immaginato di poter essere a quell’ora della notte: di fronte a casa Haneoka!

Era stanco morto e, allo stesso tempo, teso come un tamburo: sapeva di stare giocandosi il tutto per tutto! Se la pista che aveva deciso di seguire non avesse portato a nulla, non solo si sarebbe ritrovato al punto di partenza, ma avrebbe anche perso il caso! Se al sindaco Morinaka fosse infatti giunta voce che lui, quella sera, aveva improvvisamente abbandonato la caccia alla ladra Saint Tail per andarsene (apparentemente) per i fatti suoi, l’incarico di catturare la misteriosa fuorilegge dalla coda di cavallo gli sarebbe stato immediatamente revocato. Rina Takamya, la nipote del primo cittadino di Seika, non aspettava altro che un’occasione del genere per separare Asuka Junior dalla propria fantomatica “rivale”!

Già non era stato facile pensare al sistema migliore per cercare di sorprendere la “sospetta” Lisa Haneoka nei panni della sua controparte “fuorilegge”…! Era già molto ricevere la solita lettera di preavviso, dalla quale apprendere dove e soprattutto quando la “codina” avrebbe effettuato il prossimo colpo. Tuttavia…

 

***

“…tuttavia” aveva detto il signor Watson, capo della Cerebrale “fra le due possibili opzioni: sorprendere miss Haneoka mentre esce di casa per recarsi sul luogo del furto… o sorprenderla al rientro dopo la sua missione… non vi è dubbio che le circostanze ci obblighino ad optare, senza nessuna esitazione, per la seconda!”

“E perché mai…?” aveva chiesto Marlowe, capo della Neuro.

“Elementare, caro… ehm… collega: se Asuka Junior si recasse a casa Haneoka prima del colpo annunciato e, malauguratamente, Lisa non fosse Seyaquest’ultima effettuerebbe il colpo stesso senza nessun ostacolo di sorta… in più, non trovandosi il signor Asuka sul luogo del furto, verrebbe accusato (a buon diritto e senza nessuna attenuante) di grave inadempienza al suo compito… e quindi verrebbe inesorabilmente sollevato dall’incarico!”

“Già… è evidente” aveva commentato a sua volta il signor Harper, Coordinatore dell’Organismo “ma come faremo a inseguire la ladra, dopo il furto, se dovremo appostarci presso casa Haneoka…?”

Watson aveva guardato A1 con sufficienza: “Ammesso e non concesso che la codina riesca a effettuare il colpo anche stavolta, noi dovremo fingere di inseguirla… e poi, contrariamente, precipitarci a casa sua!”

“A casa sua…??” aveva chiesto Marlowe, sbigottito.

“A casa di Haneoka, intende dire!” aveva specificato il signor Chandler, capo della Sensitiva.

“In questo modo” aveva proseguito Watson, guardando Marlowe con aria di leggero compatimento “se l’Ipotesi Zero dovesse - al di là di tutte le probabilità - rivelarsi errata… la cosa si risolverebbe semplicemente con l’ennesimo inseguimento andato a vuoto e non ci sarebbero conseguenze negative per il nostro uomo (una più, una meno!). Se, contrariamente, vedremo miss Haneoka rientrare a casa sua… con o senza i panni di Seya addosso, poco importa… ebbene, avremo finalmente in pugno la prova, definitiva e inequivocabile, che l’Ipotesi Zero è realtà!”

Finito di illustrare la sua tesi, James Watson aveva sorriso compiaciuto, aspettando i commenti di approvazione dei suoi colleghi organici. Se non che, prima ancora che Lew Harper dicesse qualcosa, lo stesso Marlowe era intervenuto: “Davvero un ottimo piano, caro Watson… temo però che tu abbia dimenticato un piccolo particolare…!”

“E quale sarebbe, se è lecito…?”

“Cosa ne facciamo della signorina Takamiya, che starà sicuramente appiccicata al signor Alan per tutto il tempo…?!”

A siffatta domanda, tutti gli altri erano stati percorsi da un brivido gelido lungo la schiena… e Watson aveva sentito anche una leggera martellata in testa!

Rina Takamya… cavolo! A lei, proprio, non aveva pensato… e sì che da diverso tempo, ormai, la nipote del sindaco era una presenza costante, oltre che inevitabile! E adesso?

In soccorso alla sezione Cerebrale, era intervenuta ancora la Sensitiva: “Forse” aveva detto Gus Chandler “basterà non far sapere a miss Takamya che Asuka Junior ha ricevuto un messaggio da Saint Tail!”

“No, non basterà” aveva sentenziato, amaro, il Coordinatore Harper “tanto più che quella buonalana in tutù ha la pessima abitudine di rendere pubblici tutti i suoi preavvisi! Signori miei, questo è un problema grosso…!” aveva concluso, sospirando.

Ammutoliti, tutti i membri del Consiglio Organico avevano iniziato a meditare silenziosamente… fin tanto che, anche il signor Kirby, capo della sezione Motoria, aveva detto la sua: “Forse il problema è più teorico che reale, signor Harper…!”

Il Coordinatore aveva rialzato la testa e puntato lo sguardo sul suo subordinato: “Si spieghi, Rip!”

“Beh… vi faccio osservare che la signorina Takamya è sempre stata pronta… forse più di noi… a gettarsi all’inseguimento di Seya… e spesso, per non dire quasi sempre, ci ha preceduto nella caccia!”

“Verissimo” aveva replicato Watson “si potrebbe dire che la tua collega a bordo della Takamya sia leggermente più motivata di te, caro Kirby…!”

“È naturale” aveva commentato Marlowe “lo scopo di miss Rina non è tanto quello di far trionfare la giustizia, bensì quello di strappare il cuore di Asuka Junior dalla grinfie di quella ladra!”

“…che se poi si rivelasse essere Lisa Haneoka” aveva aggiunto Chandler “la nipote del sindaco otterrebbe il risultato di strapparlo a tutte e due… cioè alla stessa persona… cioè, insomma…” sempre più confuso, il capo della Sensitiva aveva cominciato a balbettare…

“Va bene, va bene” Lew Harper aveva tagliato corto “comunque, per farla breve, cosa voleva suggerire, signor Kirby…?”

“Che forse il problema non si presenterà… vale a dire che miss Takamya ci lascerà comunque indietro, durante l’inseguimento della codina… e noi potremo tranquillamente correre ad appostarci presso l’abitazione degli Haneoka, per sorprendere la nostra avversaria!”

Dopo qualche istante di perplessità i colleghi di Rip Kirby lo avevano applaudito sorridendo e il Coordinatore di Asuka Junior, dal canto suo, aveva dato una pacca sulla spalla al responsabile della Motoria, commentando: “Ottimamente, caro Kirby… anche se il problema esulava dalla sua stretta competenza, la sua osservazione è stata fondamentale! Noto con piacere che finalmente questa equipe organica ha cominciato a fare squadra! È un ottimo presagio per il futuro… comunque vadano le cose!”

Tutti, persino James Watson che, in teoria, avrebbe dovuto risentirsi, avevano annuito compiaciuti.

***

Si riscosse improvvisamente…! Dannazione… si era addormentato! Guai se non fosse riuscito a risvegliarsi quasi subito… sarebbe stato ridicolo se avesse fallito il suo scopo in quella maniera!

Si stropicciò la faccia e si diede qualche lieve buffetto… indubbiamente, la vita che faceva comportava un dispendio di energie non indifferente! Lo studio, l’attività alla centrale di polizia, in aiuto a suo padre… e la caccia alla ladra Saint Tail… era decisamente troppo per il fisico di un ragazzo quindicenne! In un certo senso era effettivamente ora di finirla o avrebbe rischiato un esaurimento! Già… ma come finirla…?

*L’unico modo per finire una guerra è vincerla!* pensò, rabbrividendo per il fresco della sera *Ma, certe volte, la vittoria può rivelarsi peggiore della sconfitta! Specialmente quando il nemico è così importante, per te! Quando diventa parte di te! Sconfiggendo lui, sconfiggi anche te…!*

Era stupito di scoprirsi così filosofo… diversi suoi compagni di classe avrebbero riso di gusto, se lo avessero saputo…! Lui, il “ragazzo speciale”, il duro, il detective tutto d’un pezzo…! Ah… se solo avessero immaginato (specialmente le ragazze della classe) che cuore fragile si nascondeva sotto quella corazza! Quanta sensibilità era compressa sotto lo strato di cinico razionalismo che mostrava in superficie!

Quanto avrebbe voluto avere una ragazza… una donna da amare… e dalla quale essere amato… dalla quale ricevere quell’affetto femminile che nessuno gli aveva più trasmesso dalla prematura morte della madre!

E pensare che non sarebbe stato certo difficile trovare una compagna, viste le numerose ammiratrici che contava, dentro e fuori l’Istituto Saint Paulia!

Purtroppo, quell’impiastro del suo cuore (ah, Marlowe!) gli aveva giocato decisamente un brutto scherzo: farsi rubare (sic!) proprio dalla persona che avrebbe dovuto battere in quella dannata sfida!

E, ammesso e non concesso che fosse riuscito a batterla (chiunque ella fosse) che avrebbe fatto, poi…? L’avrebbe consegnata alle autorità affinché la sbattessero in prigione?

In prigione poteva succederle di tutto… non osava nemmeno pensarci! Come avrebbe potuto far questo alla fanciulla che amava? E tuttavia, se non l’avesse fatta arrestare, che figura avrebbe fatto con il sindaco della città? Senza contare che avrebbe infangato anche il nome di suo padre! 

“Complimenti, caro Alan: ti sei davvero messo in un bel ginepraio…!” si disse il nostro “Quasi quasi sarebbe meglio se i tuoi sospetti si rivelassero fondati e fosse chiaro che Lisa Haneoka ti ha semplicemente manipolato per i suoi fini! Una bella delusione d’amore, una sana incazzatura e niente scrupoli o rimpianti: la sbatto in galera e non ci penso più…!”

All’improvviso, ebbe un sussulto: nel cielo stellato, sopra il tetto della casa degli Haneoka, era comparso il ben noto e variopinto fascio di palloni, al di sotto dei quali stava appesa una figura dalla silhouette inconfondibile!

La bizzarra mongolfiera si arrestò all’altezza di una finestra del secondo piano e l’originale aeronauta utilizzò il suo bastone magico per spalancare le ante di vetro, non bloccate appositamente. La ladruncola dalla coda di cavallo balzò agilmente attraverso la finestra aperta, quindi si voltò per affacciarsi al davanzale… cosicché Asuka Junior potè scorgerne i dolcissimi lineamenti, illuminati dalla luce della Luna…

La ladra agitò ancora il suo bastone magico e il fascio di palloni scomparve in un bagliore di scintille… dopodiché la ragazza chiuse le ante e tirò la tenda della finestra.

Quando, dopo circa dieci minuti, la luce in quella stanza si spense, il giovane detective potè riscuotersi. Barcollando, si accostò a un albero del viale e, lentamente, si sedette sul selciato.

Ad essere sincero, non avrebbe potuto giurare di aver riconosciuto con assoluta certezza la sua compagna di scuola: manco a dirlo, la vista gli si era appannata al momento cruciale, tanto per non smentire la sua immancabile scalogna!

Ad ogni modo - per una volta almeno - la cosa rivestiva un’importanza secondaria. Era un altro fatto, quello che contava…

L’Ipotesi Zero era stata verificata.

Il fatto inconfutabile era avvenuto: messo a segno l’ennesimo colpo, Seya, altrimenti detta “la ladra Saint Tail” era rientrata a casa.

A casa di Lisa Haneoka…!

 

  
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