Capitolo 5: Alle costole di Lisa
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lì da poco meno di cinque minuti. Sudato, col fiatone e un battito cardiaco da
collasso… ma era lì: dove mai, solo pochi giorni addietro, avrebbe immaginato
di poter essere a quell’ora della notte: di fronte a casa Haneoka!
Era
stanco morto e, allo stesso tempo, teso come un tamburo: sapeva di stare
giocandosi il tutto per tutto! Se la pista che aveva deciso di seguire non
avesse portato a nulla, non solo si sarebbe ritrovato al punto di partenza, ma
avrebbe anche perso il caso! Se al sindaco Morinaka
fosse infatti giunta voce che lui, quella sera, aveva improvvisamente abbandonato
la caccia alla ladra Saint Tail per andarsene
(apparentemente) per i fatti suoi, l’incarico di catturare la misteriosa
fuorilegge dalla coda di cavallo gli sarebbe stato immediatamente revocato.
Rina Takamya, la nipote del primo cittadino di Seika, non aspettava altro che un’occasione del genere per
separare Asuka Junior dalla propria fantomatica
“rivale”!
Già
non era stato facile pensare al sistema migliore per cercare di sorprendere la
“sospetta” Lisa Haneoka nei panni della sua
controparte “fuorilegge”…! Era già molto ricevere la solita lettera di
preavviso, dalla quale apprendere dove e soprattutto quando la “codina” avrebbe effettuato il prossimo colpo. Tuttavia…
***
“…tuttavia”
aveva detto il signor Watson, capo della Cerebrale “fra le due possibili
opzioni: sorprendere miss Haneoka mentre esce di casa
per recarsi sul luogo del furto… o sorprenderla al rientro dopo la sua
missione… non vi è dubbio che le circostanze ci obblighino ad optare, senza
nessuna esitazione, per la seconda!”
“E
perché mai…?” aveva chiesto Marlowe, capo della
Neuro.
“Elementare,
caro… ehm… collega: se Asuka Junior si recasse a casa Haneoka
prima del colpo annunciato e,
malauguratamente, Lisa non fosse Seya… quest’ultima effettuerebbe il colpo stesso senza nessun
ostacolo di sorta… in più, non trovandosi il signor Asuka
sul luogo del furto, verrebbe accusato (a buon diritto e senza nessuna
attenuante) di grave inadempienza al suo compito… e quindi verrebbe
inesorabilmente sollevato dall’incarico!”
“Già…
è evidente” aveva commentato a sua volta il signor Harper,
Coordinatore dell’Organismo “ma come faremo a inseguire la ladra, dopo il
furto, se dovremo appostarci presso casa Haneoka…?”
Watson
aveva guardato A1 con sufficienza: “Ammesso e non concesso che la codina riesca
a effettuare il colpo anche stavolta, noi dovremo fingere di inseguirla… e poi, contrariamente, precipitarci a casa
sua!”
“A
casa sua…??” aveva chiesto Marlowe, sbigottito.
“A
casa di Haneoka, intende dire!” aveva specificato il
signor Chandler, capo della Sensitiva.
“In
questo modo” aveva proseguito Watson, guardando Marlowe
con aria di leggero compatimento “se l’Ipotesi
Zero dovesse - al di là di tutte le probabilità - rivelarsi errata… la cosa
si risolverebbe semplicemente con l’ennesimo inseguimento andato a vuoto e non
ci sarebbero conseguenze negative per il nostro uomo (una più, una meno!). Se,
contrariamente, vedremo miss Haneoka rientrare a casa
sua… con o senza i panni di Seya addosso, poco
importa… ebbene, avremo finalmente in pugno la prova, definitiva e inequivocabile,
che l’Ipotesi Zero è realtà!”
Finito
di illustrare la sua tesi, James Watson aveva sorriso
compiaciuto, aspettando i commenti di approvazione dei suoi colleghi organici.
Se non che, prima ancora che Lew Harper
dicesse qualcosa, lo stesso Marlowe era intervenuto:
“Davvero un ottimo piano, caro Watson… temo però che tu abbia dimenticato un
piccolo particolare…!”
“E
quale sarebbe, se è lecito…?”
“Cosa
ne facciamo della signorina Takamiya, che starà
sicuramente appiccicata al signor Alan per tutto il
tempo…?!”
A
siffatta domanda, tutti gli altri erano stati percorsi da un brivido gelido lungo
la schiena… e Watson aveva sentito anche una leggera martellata in testa!
Rina
Takamya… cavolo! A lei, proprio, non aveva pensato… e
sì che da diverso tempo, ormai, la nipote del sindaco era una presenza
costante, oltre che inevitabile! E adesso?
In
soccorso alla sezione Cerebrale, era intervenuta ancora
“No,
non basterà” aveva sentenziato, amaro, il Coordinatore Harper
“tanto più che quella buonalana in tutù ha la pessima abitudine di rendere
pubblici tutti i suoi preavvisi! Signori miei, questo è un problema grosso…!”
aveva concluso, sospirando.
Ammutoliti,
tutti i membri del Consiglio Organico avevano iniziato a meditare
silenziosamente… fin tanto che, anche il signor Kirby,
capo della sezione Motoria, aveva detto la sua: “Forse il problema è più
teorico che reale, signor Harper…!”
Il
Coordinatore aveva rialzato la testa e puntato lo sguardo sul suo subordinato:
“Si spieghi, Rip!”
“Beh…
vi faccio osservare che la signorina Takamya è sempre
stata pronta… forse più di noi… a gettarsi all’inseguimento di Seya… e spesso, per non dire quasi sempre, ci ha preceduto
nella caccia!”
“Verissimo”
aveva replicato Watson “si potrebbe dire che la tua collega a bordo della Takamya sia leggermente
più motivata di te, caro Kirby…!”
“È
naturale” aveva commentato Marlowe “lo scopo di miss
Rina non è tanto quello di far trionfare la giustizia, bensì quello di
strappare il cuore di Asuka Junior dalla grinfie di
quella ladra!”
“…che
se poi si rivelasse essere Lisa Haneoka” aveva aggiunto
Chandler “la nipote del sindaco otterrebbe il risultato
di strapparlo a tutte e due… cioè alla stessa persona… cioè, insomma…” sempre
più confuso, il capo della Sensitiva aveva cominciato a balbettare…
“Va
bene, va bene” Lew Harper
aveva tagliato corto “comunque, per farla breve, cosa voleva suggerire, signor Kirby…?”
“Che
forse il problema non si presenterà… vale a dire che miss Takamya
ci lascerà comunque indietro, durante l’inseguimento della codina… e noi
potremo tranquillamente correre ad appostarci presso l’abitazione degli Haneoka, per sorprendere la nostra avversaria!”
Dopo
qualche istante di perplessità i colleghi di Rip Kirby lo avevano applaudito sorridendo e il Coordinatore di
Asuka Junior, dal canto suo, aveva dato una pacca
sulla spalla al responsabile della Motoria, commentando: “Ottimamente, caro Kirby… anche se il problema esulava dalla sua stretta
competenza, la sua osservazione è stata fondamentale! Noto con piacere che
finalmente questa equipe organica ha cominciato a fare squadra! È un ottimo
presagio per il futuro… comunque vadano le cose!”
Tutti,
persino James Watson che, in teoria, avrebbe dovuto
risentirsi, avevano annuito compiaciuti.
***
Si
riscosse improvvisamente…! Dannazione… si era addormentato! Guai se non fosse
riuscito a risvegliarsi quasi subito… sarebbe stato ridicolo se avesse fallito
il suo scopo in quella maniera!
Si
stropicciò la faccia e si diede qualche lieve buffetto… indubbiamente, la vita
che faceva comportava un dispendio di energie non indifferente! Lo studio,
l’attività alla centrale di polizia, in aiuto a suo padre… e la caccia alla
ladra Saint Tail… era decisamente troppo per il
fisico di un ragazzo quindicenne! In un certo senso era effettivamente ora di
finirla o avrebbe rischiato un esaurimento! Già… ma come finirla…?
*L’unico
modo per finire una guerra è vincerla!* pensò, rabbrividendo per il fresco
della sera *Ma, certe volte, la vittoria può rivelarsi peggiore della
sconfitta! Specialmente quando il nemico è così importante, per te! Quando
diventa parte di te! Sconfiggendo
lui, sconfiggi anche te…!*
Era
stupito di scoprirsi così filosofo… diversi suoi compagni di classe avrebbero
riso di gusto, se lo avessero saputo…! Lui, il “ragazzo speciale”, il duro, il
detective tutto d’un pezzo…! Ah… se solo avessero immaginato (specialmente le
ragazze della classe) che cuore fragile si nascondeva sotto quella corazza!
Quanta sensibilità era compressa sotto lo strato di cinico razionalismo che
mostrava in superficie!
Quanto
avrebbe voluto avere una ragazza… una donna da amare… e dalla quale essere
amato… dalla quale ricevere quell’affetto femminile che nessuno gli aveva più
trasmesso dalla prematura morte della madre!
E
pensare che non sarebbe stato certo difficile trovare una compagna, viste le
numerose ammiratrici che contava, dentro e fuori l’Istituto Saint Paulia!
Purtroppo,
quell’impiastro del suo cuore (ah, Marlowe!) gli
aveva giocato decisamente un brutto scherzo: farsi rubare (sic!) proprio dalla
persona che avrebbe dovuto battere in quella dannata sfida!
E,
ammesso e non concesso che fosse riuscito a batterla (chiunque ella fosse) che
avrebbe fatto, poi…? L’avrebbe consegnata alle autorità affinché la sbattessero
in prigione?
In
prigione poteva succederle di tutto… non osava nemmeno pensarci! Come avrebbe
potuto far questo alla fanciulla che amava? E tuttavia, se non l’avesse fatta
arrestare, che figura avrebbe fatto con il sindaco della città? Senza contare
che avrebbe infangato anche il nome di suo padre!
“Complimenti,
caro Alan: ti sei davvero messo in un bel
ginepraio…!” si disse il nostro “Quasi quasi sarebbe
meglio se i tuoi sospetti si rivelassero fondati e fosse chiaro che Lisa Haneoka ti ha semplicemente manipolato per i suoi fini! Una
bella delusione d’amore, una sana incazzatura e
niente scrupoli o rimpianti: la sbatto in galera e non ci penso più…!”
All’improvviso,
ebbe un sussulto: nel cielo stellato, sopra il tetto della casa degli Haneoka, era comparso il ben noto e variopinto fascio di palloni,
al di sotto dei quali stava appesa una figura dalla silhouette inconfondibile!
La
bizzarra mongolfiera si arrestò all’altezza di una finestra del secondo piano e
l’originale aeronauta utilizzò il suo bastone magico per spalancare le ante di
vetro, non bloccate appositamente. La ladruncola dalla coda di cavallo balzò
agilmente attraverso la finestra aperta, quindi si voltò per affacciarsi al
davanzale… cosicché Asuka Junior potè
scorgerne i dolcissimi lineamenti, illuminati dalla luce della Luna…
La
ladra agitò ancora il suo bastone magico e il fascio di palloni scomparve in un
bagliore di scintille… dopodiché la ragazza chiuse le
ante e tirò la tenda della finestra.
Quando,
dopo circa dieci minuti, la luce in quella stanza si spense, il giovane
detective potè riscuotersi. Barcollando, si accostò a
un albero del viale e, lentamente, si sedette sul selciato.
Ad
essere sincero, non avrebbe potuto giurare di aver riconosciuto con assoluta certezza
la sua compagna di scuola: manco a dirlo, la vista gli si era appannata al
momento cruciale, tanto per non smentire la sua immancabile scalogna!
Ad
ogni modo - per una volta almeno - la cosa rivestiva un’importanza secondaria. Era
un altro fatto, quello che contava…
L’Ipotesi Zero era stata verificata.
Il
fatto inconfutabile era avvenuto: messo a segno l’ennesimo colpo, Seya, altrimenti detta “la ladra Saint Tail”
era rientrata a casa.
A
casa di Lisa Haneoka…!