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Autore: itsniall    27/12/2013    0 recensioni
«Sei pazzo.»
[...]
«Già, forse. Però che sei bella lo penso.»
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«C'è chi scambia l'amicizia per compassione e non vuole accettare aiuto per paura di passare per debole.»
—Erica Jong


I (pt.2)


Mi sentii battere sulla spalla. Sobbalzai. Mi girai e vidi un ragazzo, alto, un metro e ottanta forse, moro, occhi azzurro-grigi, sorriso abbagliante. Ci guardammo per quei buoni dieci secondi, poi si inginocchiò.
Io risi, che altro potevo fare? Che situazione.
 Lui abbassò velocemente lo sguardo, sorrise di nuovo, poi rialzò il capo. «Mi concederebbe questo ballo?» 
Io rimasi impietrita. Risi ancora. Ero senza parole. Che gli rispondevo? Insomma, non succede tutti i giorni che un bel ragazzo si inginocchi e ti chieda di ballare in mezzo al centro. Quindi non sapevo davvero cosa rispondere.
«Sì?» non riuscivo a smettere giuro. E così anche i suoi amici all’angolo della strada. Lui mi guardava e sorrideva e basta. Quando gli risposi si alzò e si mise in posizione. Io gli presi la mano e misi l’altra sulla spalla. Cominciammo a girare intorno, andare su e giù e a pestarci i piedi. Quanto ho riso!
Poi lui appoggiò il suo mento alla mia testa. La sua bocca arrivava precisa precisa all’orecchio.
«Come ti chiami?»
«Debora. Tu?»
«Matteo.» ci fu un attimo di silenzio. Quando la gente passava non faceva che guardarci..mi sentivo leggermente osservata.
«Sei fidanzata?»
«No e sinceramente ne sono contenta!»
«Sei bellissima.»
I miei polmoni si riempirono incoscientemente d’aria. Risi. Ora ero davvero imbarazzata.
«Ehm..io..»
«Sì lo so. Sicuramente penserai “chi è ‘sto pazzo che viene qui, mi chiede di ballare, mi dice che sono bellissima  e non mi conosce nemmeno”. Però..ecco vedi, penso che quando una ragazza è bella bisogna dirglielo perché magari lei non si vede così e non è giusto. E io credo che tu sia bellissima e trovavo giusto dirtelo.»
Avete presente quando vi si chiude lo stomaco e la vostra lingua sembra fatta di pietra? Io giuro che non riuscivo a spicciare parola. Pensavo, pensavo, pensavo, non facevo altro che pensare. A cosa dire, a cosa no, a come reagire, se stare zitta o meno. Era tutto così assurdo.
«So che stai valutando l’idea di mandarmi a cagare e di darmi uno schiaffo. Ma lo penso davvero. Ci tenevo a dirti quanto tu sia bella perché lo penso ed è così. Davvero. Ma non ti biasimo se pens..»
«Sei pazzo.» furono le uniche parole che mi uscirono dalla bocca. “Sei pazzo”. Che idiota: uno mi invita a ballare e mi dice che sono bellissima e io dico che è un pazzo. Forse la pazza sono io.
Però lui rise. Ultimamente la gente intorno a me non faceva altro che ridere.
«Già, può darsi. Però che sei bella lo penso.»
«Oddio ti prego smettila mi sto sentendo in imbarazzo..» io giuro che non sapevo più che dire. Ero diventata come il fuoco.
Lui si allontanò un po’, giusto per avere la possibilità di guardarmi negli occhi.
«Ti va di uscire un giorno di questi?» sorrise.
«Sì.»
“No aspetta, che cazzo sto dicendo?” abbassai lo sguardo.
«Io, ecco..» mi venne da rialzarlo. Incrociai i suoi occhi azzurri. Era come se mi stesse urlando “ti prego non cambiare idea”. Sembrava un cucciolo abbandonato. «Questa settimana non credo di potere. Però la prossima sono libera. Dimmi quando ti torna meglio.»
Mi mostrò i suoi denti bianchissimi — come diavolo faceva ad averli così? — e ci accordammo per il mercoledì successivo.
Mi salutò con un bacio. Con un gran bel bacio. Cosa che con Davide me la potevo sognare.
 
Tornai a casa e chi mi ritrovai sotto il portone?
Elisabetta.
«Ehi»
«Ciao! Cosa ci fai qui?»
«Volevo dirti che mi aveva fatto piacere parlare con te oggi e che ti ho visto con quel ragazzo davanti a Tezenis e sono felice per te perché mi sembra un bravo ragazzo e te lo meriti. Ora so che te lo meriti. Te lo  meriti davvero.
E ti volevo anche dire che quelle cose che ti ho detto oggi non le avevo mai dette a nessuno e non so perché le ho dette a te e ci ho pensato parecchio oggi e ho capito che l’ho fatto perché te hai qualcosa di diverso dagli altri e questa cosa mi piace solo che l’ho scoperta tardi e mi dispiace e spero tu mi possa perdonare perché sono un’idiota e mi dispiace di averti trattata male in quel modo fino a oggi perché te non te lo meriti perché sei una persona fantastica e solo oggi me ne sono resa conto e mi sono resa conto anche di quanto io sia stata stupida a non rendermene conto prima e perciò io sono venu..»
«Elisabetta!» la fermai. Ci guardammo, risi. «Calmati, è tutto ok!» risi ancora. «Non ti biasimo affatto, anzi capisco perché tu abbia fatto in quel modo e dopo quello che mi hai detto oggi ti capisco ancora di più perché, anche se non sono mai stata innamorata, ho capito quanto tu ci tenessi a Davide e perciò sono io a doverti chiedere scusa! Comunque mi ha fatto piacere che tu mi abbia detto quelle cose e mi ha fatto piacere che tu sia venuta qui! Vuoi salire?»
«No ora devo andare, scusa.» mi sorrise.
Stava per andare via, poi si girò verso di me. «Debora?»
Io uscii velocemente dal portone. «Sì?»
Mi guardò, mi sorrise e andò via.
Che tipa strana. Io sorrisi e salii in casa.

 


Questa è la seconda parte del capitolo. Che ne dite? Io spero tanto che vi piaccia!
Non mi sto a dilungare più di tanto che forse vi sto già annoiando..perciò alla prossima! E Grazie ancora :)
  
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