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Autore: littlevampire    20/05/2008    1 recensioni
Questa è la storia di alcuni ragazzi che durante la loro adolescenza scoprono cosa vuol dire amare, soffrire, odiare, morire.È la storia di una profezia che cambierà la vita a due persone e solo una di queste determinerà da che parte la bilancia penderà. Di nuovo il male contro il bene. L´ombra contro la luce. Ma il finale è la scelta fra la vita e la morte. LEGGETE E RECENSITE GRAZIE!
Genere: Romantico, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Le sfide sono sempre pericolose. Si lanciano senza pensare alle reali conseguenze che si trascineranno dietro. Se poi i protagonisti di questa fanno parte delle due Case antagoniste allora bisogna iniziare a pregare che tutto vada per il meglio, o almeno che le conseguenze non siano tanto tragiche. Ma se poi si pensa anche a chi sono i due soggetti sfidanti allora è meglio non provare nemmeno a pregare. Scappare a gambe levate forse sarebbe stata la sola soluzione. La bomba era stata innescata e solo un miracolo avrebbe evitato l´esplosione.
Blaise Zabini la mattina del secondo giorno, ignaro di cosa si sarebbe scatenato nei prossimi mesi, entrò in camera del suo migliore amico e ciò che vide in quegli occhi non gli piacque per niente.

-Buon giorno Blaise…- il moro richiuse la porta senza nemmeno rispondere e si piazzò davanti al proprietario della stanza frapponendosi fra lui e lo specchio nel quale si stava specchiando per sistemarsi la cravatta verde argento.

-Che è successo?- semplice e diretto. Blaise era sempre stato così. Bastava uno sguardo e il suo cervello si metteva in moto.

-Si anche io ho dormito bene Blaise, grazie…- il moro sbuffò e alzò gli occhi al cielo.

-Draco è inutile che cerchi di sviare…cos´è successo?-

-Veramente non stavo sviando nulla amico mio. Sai un discorso inizialmente inizia con un saluto, o almeno a me hanno insegnato così…-

-Per favore risparmiami la lezione sulla tua finta cortesia che utilizzi solo per arrivare ai tuoi subdoli scopi. Avanti.. riconosco quel tuo sguardo e quella fottuta lucina perversa, che non promette nulla di buono, non c´era ieri sera. Pansy ti ha fatto divertire? No, no.. lei non riesce a far uscire quel lato di te…- il biondo intanto si era spostato andandosi a sedere comodamente sulla poltrona di pelle nera vicino al camino ormai spento. Si accese una sigaretta e fissò l´amico con un ghigno divertito. Lo divertiva vederlo mentre cercava di capire cosa avesse combinato o cosa fosse successo. Il tutto cercava di farlo scrutandolo, come in quel momento appoggiato ad un mobile in mogano scuro con raffinate rifiniture.

-Tesoro se mi fissi così mi metti in imbarazzo lo sai…- una risata. Semplice e senza cattiveria perché lui fra i due era ancora in grado di farla.

-Mi dispiace Draco ma non sei proprio il mio tipo… allora?- finalmente il biondino decise che era venuto il momento di rendere partecipe il suo caro amico di ciò che lo rendeva così perversamente felice.

-Sai Blaise, stanotte ho avuto un interessante incontro sulla Torre di Astronomia…- ok. Era risaputo che quell´idiota di Malfoy passava il suo tempo o fra le lenzuola in dolce compagnia di qualche ragazzina stupida o fuori su quella cavolo di torre a scrutare chissà che cosa. Magari aveva deciso di provare il brivido di farlo sul cornicione e se era così avrebbe dovuto scambiare quattro parole con l´essere che albergava nel suo cervello.

-Con chi?- un altro tiro alla sua sigaretta. Più lungo, più dolce e acre insieme. Il fumo uscì da quelle labbra di veleno accarezzandole amorevolmente.

-Con la cara sorellina della Donnola…- quale persona dopo il Trio Miracoli riusciva a far brillare di perfidia il suo caro amico? Semplice Ginevra Weasley.

-L´hai buttata giù dalla Torre per caso?-

-No Blaise anche se la piccola babbanofila ha rischiato grosso. Devo dire che è molto cambiata e c´è bisogno di qualcuno che la rimetta al suo posto tra i pezzenti e i mezzosangue suoi amici-

-E tu saresti il paladino dei purosangue che si fa carico di quest´onere? Avanti è solo una bambinetta. Cosa ti ha fatto? Ti ha sfiorato il mantello o guardato negli occhi per più di un secondo?-

-Peggio… mi ha sfidato…- Ok adesso era veramente senza parole. Aveva notato anche lui che qualcosa in quella piccoletta era cambiato, soprattutto dal duello con Armell, ma non avrebbe mai pensato che sarebbe arrivata al livello di Potter, del fratello e della Granger. Per loro era una sorta di abitudine insultarsi o passare alle mani.

-Aspetta fammi capire…tu sei così eccitato perché la Weasley ti ha sfidato? Draco, cristo, è una bambolina, senza cervello a quanto pare, non ci sarebbe gusto, anche se dobbiamo considerare il fatto che ha steso un ragazzo in tre mosse- il biondo assottigliò gli occhi.

 -Non dirmi che ti stai preoccupando per quella. Non mi interessa il fatto che sia una bambinetta. Ha fatto la stronzata di sfidarmi e non sa nemmeno cosa si è tirata dietro- spense la sigaretta nel posacenere di vetro e si alzò.

-Non mi sto preoccupando Draco. Sai che non me ne frega un cazzo dei grifoni ma sappi che scatenerai delle reazioni a catena. In quella maledetta torre sono tutti amiconi e solidali tra loro-

-Ma tu mi aiuterai amico mio. Non conta quanti sono e poi devo ricordarti cosa sono diventato?- un gemito sarcastico seguì quelle parole.

-No grazie. Dai muoviamoci, ci aspetta una giornata d´inferno-

-Una delle tante amico mio- il corridoio che portava alle camere e la sala comune presentavano ancora i resti di ciò che doveva essere stato un festino notturno, uno di quelli inutili e senza senso che organizzavano i serpeverde del quarto e del quinto anno cercando di sbattersi le matricole.

-Dimmi Blaise…- iniziò il biondo spostando le bottiglie, i mozziconi e i posacenere dal suo passaggio con la telecinesi – perché permettiamo ancora tutto questo?- l´amico alzò le spalle in risposta.

-Non lo so Dray. È una libertà che si sono presi loro ma li tolleriamo probabilmente perché significa avere fumo e alcool quasi tutte le sere-

-Capisco, se è per questo allora posso tollerarlo. Non ho voglia di sporcarmi le mani con i dementi della mia Casa. Theodore dov´è?-

-Prima di venire da te l´ho visto andare nella camerata delle ragazze. Sarà andato da Millicent- ormai erano giunti in prossimità del ritratto del Barone Sanguinario e stavano per uscire quando vennero fermati da una voce

-Buon giorno Draco. Ciao Blaise- calma, fredda, calcolatrice. La sua degna compagna. O almeno questo avrebbero detto tutti. La figura di Pansy Parkinson, Regina degli Slytherin, si stagliava davanti a loro. I capelli lunghi e lisci tenuti indietro da un cerchietto verde e un viso che avrebbe fatto invidia a chiunque per i suoi lineamenti e i suoi occhi scuri come il petrolio.

-Buon giorno Pansy…- il biondo le porse un braccio che lei prese. –Ciao Pansy, tutto bene?-

-Sì Blaise grazie. Gli altri ci raggiungeranno in Sala Grande-

-Allora andiamo- si c´era da dire che quei due insieme facevano la loro regale figura. Tutti si spostavano al loro passaggio e nessuno si azzardava anche solo a guardarli. Anche perché sarebbero incappati nel diavolo in persona.

***

Il sano allenamento fa sempre bene allo spirito e al corpo. Mantiene in linea, tonifica e potenzia i muscoli. Da un senso di pace e leggerezza alla fine di tutto. Però non era questo che pensava Ginevra Weasley, dopo un´ora massacrante di corsa ed altri esercizi, distesa sull´erba del parco di Hogwarts. Era stata proprio una pessima idea rimanere sveglia fino a quell´ora infame della notte per poi avere la sveglia all´alba grazie al suo caro lupacchiotto che gentilmente era entrato nel suo mondo onirico per buttarla giù dal letto. Era stanchissima e non era riuscita a dare nemmeno il 50% delle sue possibilità. Una leggera folata di vento mista a un profumo che ormai conosceva a memoria le fece capire che il suo caro lupacchiotto si era disteso accanto a lei.

-Ti odio lo sai vero?-

-Sì ormai mi sono arreso a questa evidenza…- una risata calda e serena lo fece sorridere. Solo lei riusciva a farlo sorridere così. Si girò a pancia in giù e avvicinò il viso a quello della giovane ragazza. Aveva gli occhi chiusi e il respiro ancora un po’ affannato. La canotta nera che indossava era leggermente bagnata e i pantaloncini del medesimo colore facevano risaltare le sue gambe longilinee.

-Sei stanca?- un alito caldo accarezzò la sua pelle. Aprì gli occhi e si ritrovò due iridi viola che la fissavano.

-Abbastanza, ma credo di poter sostenere questa giornata tranquillamente. Ho sopportato di peggio…-

-Con tuo fratello che hai intenzione di fare?- un gemito di disperazione uscì dalle labbra della ragazza.

-Ecco ora non sono più sicura di poter sostenere questa giornata tranquillamente…-

-Dai non può essere così grave…- venne interrotto da un´occhiata stupita.

-Tu dopo tre mesi ti sei reso conto del mio carattere giusto? Ok ora moltiplicalo per tre volte e associalo al un uomo made Weasley. Una combinazione atomica e insopportabile. È geloso, possessivo, impulsivo.. insomma gli voglio un mondo di bene ed è una delle persone più importanti per me, ma..quando esagera esagera. Avessi detto chissà che cosa poi! Harry ed Hermione non mi sembra l´abbiano presa così male. Sembra che debba diventare una mangiamorte da un momento all´altro o il flagello del male insieme a Voldemort- finì con uno sbuffo che la rese ancora più bambina e Dan dovette sforzarsi di non scoppiarle a ridere in faccia. Era riuscita a farla sfogare e di questo era soddisfatto. Con i polpastrelli incominciò ad accarezzarle i contorni del viso. La fronte, gli zigomi, le linee del naso, i contorni delle labbra color ciliegia. Occhi negli occhi non si perdevano mai di vista.

-Sei più rilassata adesso?- come risposta ricevette solo un suono simile alle fusa di una tenera gattina. Restarono così ancora per qualche minuto, fino a quando i raggi del sole non si fecero più prepotenti indicando loro che un nuovo giorno era arrivato.

-È ora di andare Ginevra…- ancora uno sbuffo, ancora quel viso imbronciato. Sempre più bella ed irresistibile.

-Non voglio..sto bene qui..-

-Non è saggio stare qui lo sai..- riaprì gli occhi trafiggendolo con un sguardo curioso.

-Sai sono un ragazzo…- ad ogni parola si avvicinava a lei - …e tu sei una ragazza…-

-Dan mi spaventi quando parli così-

-Dai scema sto scherzando..!- ora mancavano pochi millimetri e le bocche si sarebbero toccate. Gli occhi che non si staccavano mai.

-Ma devi darmi ragione sul fatto che la nostra posizione è alquanto equivoca e mi manca pochissimo per assaggiare le tue labbra- Ginevra capendo dove sarebbero potuti andare a finire sogghignò malignamente.

-In effetti ti do ragione ma sai Dan dovresti saperlo…- sempre più vicini, i loro aliti si mischiavano -…con me non devi mai abbassare la guardia…- così dicendo un´onda leggera fece volare il ragazzo poco lontano lei che si era già alzata e ridendo correva veloce verso il castello.

-Brutta…- Dan si rialzò quasi subito e si mise a rincorrerla. Era un loro gioco. Avvicinarsi e poi scappare. Si volevano troppo bene per rovinare tutto. Cosi felici e spensierati correvano verso un nuovo giorno. 

***

Se Ginevra Weasley aveva sperato anche solo minimamente di poter chiarire con  suo fratello quella mattina..beh le sue speranze erano andate a farsi benedire da qualche parte. A quanto pare il caro Ronald era in grado si sparire e stranamente il suo caro migliore amico non sapeva dove fosse. In quei casi odiava profondamente Harry e il suo senso di fedeltà nei confronti di quel cretino pieno di lentiggini e dai capelli rossi. Dopo essere tornata in dormitorio non l´aveva visto e a colazione idem. Durante i cambi dell´ora, nonostante avesse aguzzato la vista, non l´aveva scorto. Ma se solo pensava di poterle sfuggire era un illuso.

Arrivò in Sala Grande e scaraventò la borsa per terra sedendosi accanto a una dei due migliori amici del fratello.

La grifoncina nemmeno alzò gli occhi da uno dei suoi tanti tomi.

-Non l´hai trovato?- la rossa sbuffò.

-No Herm…ma giuro che se mi capita sotto le mani…io…-

-Avanti Ginny sai che testa calda sia Ron. Gli passerà nel giro di qualche giorno-

-O gli passa da solo oppure vedrà cosa vuol dire veramente conoscere la magia nera!-

-Ciao bellezze!- le due si girarono per vedere il bambino sopravvissuto sedersi davanti a loro tutto tranquillo e sorridente.

-Ciao Harry…-

-Oh guarda Giuda…come stai Harry?Tutto bene?- perché quel tono e quello sguardo non gli sembravano per nulla amichevoli?

-B-bene Gin grazie..tu?-

-Avanti Harry sputa il rospo!Dove si nasconde quel codardo?-

-Gin l´ho visto solo a lezione e poi è sparito. Davvero non so dove sia…-

-Questa me la paghi Harry!- riprese a mangiare uccidendo quasi il suo pasticcio di carne. Un bell´inizio non c´è che dire.

-Ragazziiiiiiiiii!- una furia dai capelli mossi e scuri si precipitò dal gruppo seguita a ruota da altre ragazze.

-Lavanda finalmente la Cooman ha ascoltato le tue cazzate per essere così felice?- il sorriso scomparve dal viso della ragazza per far posto all´irritazione.

-No Seamus. Dimmi ti metti di impegno per far uscire dal tuo cervellino queste battute dall´umorismo inglese o ti vengono così?-

-Dai Lav siediti e dicci cosa è successo-

-Sono troppo elettrizzata. Ma non avete letto in bacheca stamattina? Vabbè vi aggiorno io! Il Comitato studentesco ha deciso di organizzare una festa di inizio anno e i professori hanno dato il loro consenso autorizzando gli organizzatori a chiedere l´aiuto dei caposcuola! Sarà fra una settimana esatta. Allora? Non è fantastico?- ci sarebbe proprio voluta una foto per immortalare tre sguardi che erano tutto fuorché felici. Hermione Granger aveva lasciato il suo prezioso libro per incenerire quella specie di ragazza, Harry Potter aveva fatto cadere la forchetta e stava seriamente pensando di tralasciare il problema Voldemort per salvare l´umanità da quei quattro cervelli bacati che avevano ideato tutto e Gin aveva le fiamme anziché le pupille verdi. Avevano scelto la giornata sbagliata per dargli quella notizia.

-Ragazzi cosa sono quelle brutte facce?- si dovettero contenere solo per il fatto che sarebbero finiti ad Azkaban altrimenti a quest´ora Lavanda Brown avrebbe terminato la sua breve esistenza.

-Gin voglio che mi insegni alcuni incantesimi. Mi sa che mi ritorneranno utili in questi giorni-

-Fidati Herm, un bell´Avada basta e avanza-

-Però concedetemi l´onore signore…-

-E lasciare tutto il divertimento a te Potter? Scordatelo. Piuttosto ce li dividiamo- una voce alle spalle fece voltare tutti.

-Un Dalton che rinnega le feste? Non può essere vero..- Edward Dalton, Ravenclaw e Caposcuola, si ergeva in tutta la sua bellezza. Capelli castani chiari, quasi biondi e occhi azzurro cielo. Un nobile dal sangue blu con la sua solita aria trasandata.

-Finningan mollami. Allora Brown cos`è questa cazzata?-

-Dalton non è un cazzata! È un modo per festeggiare e stare insieme-

-Oh si Lav non sai quanto mi siano mancati i serpeverde durante l´estate!-

-Harry per favore! Dobbiamo cercare di essere uniti e di andare d´accordo!-

-Questa si è fumata una canna di troppo gente. Mi tengo fuori da questa cosa, che provino pure a venire a chiedermi aiuto e una bella fattura non gliela toglie nessuno-

-Edward purtroppo dobbiamo, è un nostro compito- il ragazzo si abbassò sulla grifona.

-Herm, tesoro, me ne frego. Io sono per le feste private dove girano alcool e fumo. Dove ci sono delle belle ragazze e dove si intavola una sana partita di poker. Non per queste stronzate dove già da domani i ragazzi saranno braccati da stormi di ragazzine assatanate e non si sentiranno argomenti al di fuori di trucco e vestiti-

-Purtroppo siamo tutti sulla stessa barca gente. Harry gli allenamenti quando iniziano?-

-Domani pomeriggio-

-Perfetto. Ora se volete scusarmi vado a prendere un po’ d´aria. Per oggi ho sentito abbastanza cavolate- salutò Harry ed Hermione con un bacio e si diresse verso l´uscita. Presto tutti seguirono il suo esempio fino a quando non rimasero solo loro due.

-Allora dove si è nascosto questa volta?- il ragazzo sbuffò.

-Herm non si è nascosto da nessuna parte. Si è semplicemente barricato in camera e non vuole sentire nessuno. Ho provato a parlarci ma è come se avesse dei tappi nelle orecchie. È già tanto se non mi ha urlato addosso-

-Idiota…-

-È rimasto scioccato come noi. Si beh forse un po’ di più ma penso che gli passerà. Insomma è…- ma la ragazza non lo stava più ascoltando. Ancora quella fastidiosa sensazione, come se qualcuno la stesse osservando. Si guardò intorno nella speranza di trovare la fonte di quel turbamento ma venne distolta dal suo intento.

-Herm ma mi ascolti?- la ragazza sbuffò e chiuse malamente il libro che si era rimessa a leggere. Prese la sua roba e si alzò.

-Si Harry scusa ma ora devo andare. Ho un sacco di cose da fare. Ci vediamo più tardi ok?- il ragazzo la osservava attentamente e lei sapeva che niente sfuggiva a quegli occhi color verde speranza.

-Tutto bene?-

-Sì tranquillo- gli diede un bacio a fior di labbra e salutandolo con un incerto sorriso se ne andò non accorgendosi ancora di due occhi che non avevano fatto altro che fissarla.

Si stava succedendo qualcosa o semplicemente quell´anno era destinato allo sclero totale. Ginny che torna dicendo di padroneggiare la magia nera e stende una ragazzo più grande di lei. Ron che butta via il tempo per una cazzata che potrebbe risolversi subito. Hermione che sembrava essere da un´altra parte e sfuggente da che era iniziata la scuola. E lui? Beh lui non ci stava capendo un benemerito cavolo. Bell´inizio.

 ***

Chi quel pomeriggio si fosse recato al terzo piano non avrebbe udito ne visto alcunché. Ormai era un´ala del castello abbandonata ma in una di quelle tante stanze c´era qualcuno.

La luce era soffusa dalle pesanti tende che impedivano al sole di trasmettere la sua brillantezza. Nessun rumore che potesse infrangere quel sacro silenzio. Sarebbe sembrata vuota se al centro esatto della sala non vi fosse stata una figura. Capelli lunghi e sciolti, occhi chiusi.

-          Evoco Aer…- parole antiche pronunciate da una voce flautata. Il vento richiamato si fece spazio fra quelle pareti divenendo via via un vortice più violento.

-          Io evoco Aer in nomina mea…- la figura venne avvolta completamente. I capelli componevano un ventaglio come fossero animati. I leggeri vestiti lasciavano scoperti lembi di delicata pelle.

-          Evoco Aqua- al vento ora si unì anche l´acqua. Ma non bagnava, non toccava nulla. Era sottomessa a colei che l´aveva evocata.

-         Io evoco Aqua…tu es mea…- il cervello si svuotò. I pensieri svanirono facendo posto ai sensi tesi e pronti a percepire ogni movimento. E ciò che percepirono fu l´apertura della porta e l´entrata di un´altra persona. Immediatamente il vortice sparì e le tende si spalancarono permettendo di vedere chiaramente le due persone all´interno della sala.

-         Cosa ci fai tu qui?- ancora quella lingua straniera. Stesso tono di voce carico d´astio. Una risata, sempre la stessa, che l´aveva tormentata per tutti e tre i mesi.

-         Cara la mia piccola Ginevra…osservo- la ragazza al centro della stanza si girò.

-         Vai da un´altra parte allora perché non penso che riuscirò a contenermi come stamattina-

-         Già…- la voce dell´altra persona era come un sibilo cupo e profondo – questa volta non c´è il tuo caro compagno a tenerti-

-         Vattene o è la volta buona che ti spedisco all´inferno dove anche il Diavolo ha rifiutato la tua anima!-

Fu questione di un battito di ciglia e la ragazza si ritrovò con una mano stretta alla gola.

-          Non tirare troppo la corda perché anche la mia pazienza ha un limite e tu e quell´altro stupido l´avete quasi superato. Bada a quello che fai o ti renderò la vita un vero inferno- un´altra risata che non sarebbe mai dovuta uscire da quelle candide labbra. Con un semplice scattò le posizioni si ribaltarono e alla gola dell´altra persona era puntata una spada comparsa dal nulla.

-          Solea puoi ingannare tutti ma non ingannerai mai me. Guardati le spalle in questi mesi. Questo è il mio avvertimento. Ora evapora-

-          Come ti permetti mocciosa! Expulso- ma l´incantesimo non sortì l´aspetto desiderato dalla donna. Una barriera si erigeva attorno alla ragazza e nessun incantesimo, se non di grande potenza, poteva abbatterla.

-          Te lo ripeto Solea, vai via. Devo già sopportare la tua presenza a lezione- la donna sogghignò.

-          Molto bene Weasley. Considerati in punizione da stasera stessa. Ti farò avere i termini di ciò che dovrai fare stasera a cena. Buona giornata-  uscì dalla sala senza degnarla di uno sguardo. Appena la porta si richiuse la ragazza venne avvolta dalla fiamme. Rabbia e disprezzo. Questi sentimenti nutriva Ginevra. Poco dopo l´intera sala fu immersa dal fuoco che bruciò e annientò tutto. Ruppe i vetri ed incenerì i tendoni e gli arazzi. Le armi divennero incandescenti e alcune si sciolsero anche a causa dell´alta temperatura.

La porta si riaprì di nuovo e una voce imprecò.

-          Ma porca puttana! Gin! Cristo Santo abbassa queste fiamme!- la ragazza però non udì nulla. Non sentiva nulla a causa della sua furia. L´insegnate glielo aveva sempre detto che doveva imparare a controllare i suoi sentimenti altrimenti sarebbe stata troppo vulnerabile. Ma questa era stata sempre la sua pecca. D´altronde era una Weasley e buon sangue non mente. La odio. Perché non mi lascia stare, perché non smette di darmi il tormento.

-          Ok qui bisogna passare alle maniere forti. Dannata ragazzina ha messo anche un barriera mentale. Dannata lei e il Legiliments! GLACIALUS!- dalla bacchetta del ragazzo scaturì l´incantesimo che ghiacciò tutto e finalmente attirò l´attenzione della ragazza. Girandosi i loro occhi si incrociarono ma ciò che vi lesse il ragazzo dentro quegli occhi verdi non fece altro che fargli montare la rabbia. Non ebbe tempo nemmeno di muoversi che la ragazza sparì. Sì decisamente non era stata una buona giornata.

  
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