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Autore: Alyah    20/05/2008    3 recensioni
La storia è ambientata un anno dopo dalla fine del film "Il conquistatore di Shambala" -- Edward e Alphonse conducono una frivola vita a Monaco,tra lavoro e università finchè un giorno,l'arrivo di una persona cambierà totalmente la loro vita e,come un raggio di sole,darà loro la possibilità di credere che c'è ancora un modo per tornare a casa.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Altro personaggio, Edward Elric
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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DISCLAIMER IMPORTANTE: per leggere correttamente questo capitolo scaricare il font "J.d."  serve per distinguere un carattere dall'altro! ^__*
Buona lettura!

Aly e Cla

 

Renkinjutsushi no Nikko

Capitolo 10 - Rivelazioni e dichiarazioni (Parte II)


"Cara Jhana,
Mi trovo seduto al tavolo di un modesto bar nelle vicinanze dell'albergo dove alloggiano tutti i partecipanti al concorso e sto aspettando un panino con lattuga,formaggio e pomodorini.Ho fatto qui colazione stamane e sono tornato per mangiare una cosa veloce per pranzo. Sto scrivendo dietro ad una simpatica cartolina della torrefazione e,a dire il vero,non so nemmeno perchè ho iniziato a scrivere con 'cara Jhana' e non con un più sensato 'carissimi Jhana e Al'...anzi,sinceramente non so neanche perchè sto scrivendo tutto ciò in qualcosa che sicuramente getterò nel cestino.
Oggi ho conosciuto il responsabile nonchè organizzatore del concorso di meccanica:sembra un brav'uomo e credo mi conoscesse già.Non pensavo che la mia bottega fosse conosciuta anche qui a Berlino,la cosa mi ha fatto molto piacere.
Tra meno di un'ora dovrò partire assieme a i miei nuovi colleghi per andare al capannone dove si terranno le selezioni per la gara vera e propria.
Ti dirò,non sono poi così teso...peccato!Sarebbe stato bello provare quell'adrenalina che percepivo un tempo quando facevo l'alchimista e certe volte rischiavo addirittura la vita. Ricordo appena quella senzazione stranissima che mi faceva salire il cuore in gola. Invece ora,non provo nulla...questo mondo...mi ha spento..."

***


Alphonse posò delicatamente una mano sulle proprie labbra come a sentire ancora quella strana sensazione di contatto innocente sulla sua pelle.
Erano ancora umide e calde, e immaginò che forse anche quelle di Jhana fossero come le sue. Si soffermò qualche secondo a sognare di baciarla ancora,è chiaro che quando una cosa piace non si può fare a meno di volerne ancora, poi scosse la testa per ritornare al mondo reale, tirandosi uno schiaffo.Certe cose potevano accadere solo nel suo mondo ideale e,dare vita a qualcosa di così sfuggevole,lo avrebbe portato a perdere tutto...anche se stesso.
Il piccolo Elric nascose il viso tra le mani, disperato e confuso.Era convinto di aver combinato un guaio irreparabile! Come gli era venuto in mente di fare una cosa del genere? Doveva essere impazzito. In fondo non era da sé comportarsi in quella maniera.
Si alzò e cominciò a camminare avanti e indietro davanti al muretto vicino l'università,per circa una buona mezz'ora, con le mani dietro la schiena, guardando per terra.
Proprio quando la loro amicizia era diventata così forte...
Si passò stancamente una mano tra i capelli biondi:cercò delle giustificazioni al suo comportamento,nonostante non fossero minimamente spiegabili.
Pensò:"Però accidenti, non potevo più sopportare che parlasse solo del mio fratellone! Se l'è anche cercata!"
Ma questo non faceva altro che confermare la sua indiscutibile cotta mischiata alla sua lampante invidia e infine amalgamata con la sua interminabile serie di sensi di colpa,paure e afflizioni.
"Con che faccia mi ripresento a casa dopo quello che ho fatto? Cioè non bene cos'ho fatto ma sicuramente non era una cosa da me;non ero realmente io...eppure l'ho fatto! Non si può tornare indietro nel tempo e...sicuramente non posso tornare a casa adesso...non dopo quello che è successo! Non ne ho proprio il coraggio...sì, lo so sono un codardo!! E con questo?!"
Parlava e si rimproverava da solo mentre dava una veloce occhiata all'orologio aspettando che le lezioni dell'università iniziassero.Mai aveva desiderato così tanto andare in facoltà a riempirsi la testa solo di formule scientifiche e dimenticare tutto il resto.
Le lezioni cominciarono e il ragazzino pensò bene di trattenersi addirittura oltre l'orario normale.Non voleva tornare a casa e,per di più,la bottega era chiusa e non poteva rifugiarsi nemmeno lì.Decise dunque di nascondersi in un aula fino alla chiusura della facoltà e restarvi tutta la notte.
Nel frattempo, Jhana si trovava nella stessa situazione del giovane;confusa,dispiaciuta e anche un po' sorpresa: non si aspettava affatto quel gesto da lui. Un atto che era più riconducibile al fare precipitoso di Edward che alla tranquillità meticolosa di Alphonse. Ora le sembrava tutto chiaro: capì perchè il ragazzino invidiava il fratello maggiore...se ne dispiacque.Pensava che la loro amicizia fosse rimasta eterna e immutabile, e non che per lui fosse qualcosa di più.
Rimase per un po' li dov'era, a fissare il vuoto, poi si riscosse: "Sarà meglio preparare la cena...sarà affamato quando tornerà a casa!"
Cercò di non dargli molto peso:sicuramente il piccolo Elric stava facendo lo stesso. In fondo ci si può sempre sbagliare e fare cose inadeguate ma,un amico non punta mai il dito contro un errore fatto con innocenza e Alphonse...era proprio la reliquia dell'innocenza.Non poteva assolutamente pensare male di lui.
Era strano,doveva essere arrabbiata,turbata,indispettita da quel gesto...ma invece non lo era...anzi,stava addirittura cercando di giustificarlo e sembrava apprezzarlo più ora che quando tentennava e balbettava senza fare nulla di concreto.
Iniziò a preparagli una buona zuppa calda, quella che gli piaceva tanto e attese con ansia il suo ritorno per chiarire. Ma le ore passarono, e del ragazzino nemmeno l'ombra.Jhana cominciò a preoccuparsi.Possibile che non volesse tornare a casa per quello che era successo?A lei sembrò così sciocca una cosa del genere che andò in escandescenza:
"Che razza di stupido! Non capisce mai niente! E' proprio un coniglio!"
Dalla rabbia, Jhana buttò la zuppa che gli aveva preparato nella spazzatura, e se ne andò a letto mordendosi ripetutamente il labbro dal nervoso.
Vi si gettò sopra, stringendo il cuscino e affondando il volto su di esso quasi a soffocare. Se solo Edward non avesse avuto tutti quei dubbi...magari tutto questo non sarebbe successo. O forse non era per lui che stavano cambiando le cose? Forse era lei che stava cambiando? Chissà cosa succederà al suo ritorno...cambieranno le cose? A Jhana non interessava un cambiamento radicale da parte sua: i cambiamenti non sono mai belli. Le bastava avere un rapporto decente:senza barriere, senza cose non dette, senza freddezza....un po' come quello tra lei e Alphonse.
Tornò di nuovo a quel bizzarro episodio del pranzo,si chiese nuovamente cosa gli fosse preso anche se in realtà era evidente che si trattasse di qualcosa di serio. Eppure non poteva finire così...c'era qualcosa che le faceva male al petto ogni volta che ci pensava,in più il nervosismo causato dal non rientro del ragazzino la fece piangere.
Lo aveva perso...
L'indomani mattina Jhana si svegliò con gli occhi gonfi: aveva pianto tutta la notte, poi si era addormentata quasi all'alba. Uscì dalla sua camera, entrò in cucina e si ritrovò davanti la tavola apparecchiata per la colazione con sopra pane tostato, burro, marmellata e caffelatte. Si sfregò gli occhi, credendo di star sognando, ma vide che era proprio tutto vero.Chi era stato a preparare tutto ciò?
Notò una margherita gialla poggiata sul piattino su cui stava la tazza;capì subito di chi si trattasse eppure non lo aveva sentito entrare.Salì le scale e andò a controllare in camera ma non c'era.Setacciò tutte le stanze,ma di lui nemmeno l'ombra: pensò infine che poteva essere soltanto fuori. L'appartamento a piano terra vantava di un grazioso giardinetto che sfociava in una via principale che portava in due strade: a destra il centro e a sinistra la periferia. La ragazza svoltò alla seconda guardando con attenzione la prateria circostante sovrastata da casette rustiche e appartamentini a schiera inglobati in dei residence pietrosi.

Non era nemmeno lì....
Si voltò per tornare a casa un po' dispiaciuta;riprese la strada principale in silenzio,quando improvvisamente se lo ritrovò davanti,all'entrata del giardinetto d'appartamento a testa bassa,gli occhi cerchiati e un volto estremamente spento...lo guardò sbarrando gli occhi incredula che quel ragazzo così mal ridotto poteva essere lui: il suo caro amico Alphonse.
"Dove hai dormito?" domandò speditamente lei con voce tremante dal nervoso e gli occhi ancora pulsanti.

Il ragazzo restò a testa bassa senza dirle nulla e lasciando che quel silenzio lo divorasse dall'interno. Jhana rispose a quel mutismo glaciale con un sonoro schiaffo che le permise di spostargli la faccia di lato e scorgerla appena: aveva pianto,e anche molto.
"Non azzardarti mai più a sparire in quel modo!!!" gridò incollerita ansimando e lasciando che delle lacrime bruciassero i bordi delle sue palpebre ormai provate.
Il piccolo Elric restò sempre nella stessa posizione con il volto girato per lo schiaffo: mosse appena la bocca che sembrava annunciare l'inizio di un nuovo pianto il quale venne soffocato da un morso sul labbro inferiore. Ma gli occhi...quelli...non poteva controllarli...
Inaspettatamente Jhana lo abbracciò di istinto; non sapeva nemmeno lei perchè lo avesse schiaffeggiato in quella maniera: forse preoccupazione,forse nervosismo...o forse...aveva stradanntamente paura di averlo perso per sempre.Lo strinse forte e pianse silenziosamente con lui.Ripetè la stessa frase:
"Non azzardarti mai più a sparire in quel modo..." ma questa volta con tenerezza e commozione data da quel momento "...o la prossima volta credo che ci morirò!"
Alphonse socchiuse gli occhi con dispiacere.Non voleva sparire in quel modo dimostrando di non avere davvero la spina dorsale,lui voleva chiarire,voleva scusarsi,voleva dimenticare...
"Jhana..." singhiozzò ricambiando l'abbraccio con dolcezza ma allo stesso tempo con forza "Io....io....mi disp..."
"No....Al...tu non devi scusarti di nulla!" rispose lei "Lo so benissimo...che è stato un errore ...ma non voglio che questo distrugga la nostra amicizia! Tu sei abbastanza intelligente da capire che si impara dai propri errori e io stessa non voglio che di questa storia se ne faccia una cosa seria! E' stato un momento di debolezza! Succede! Ma tu non sei sempre così Al! Per questo non voglio starti lontano! Io Ho bisogno di te! Non lasciarmi più sola! Correrò il rischio di avere problemi ma.......non voglio stare più sola....."
Lo strinse ancora più forte, continuando a piangere.
Il piccolo Elric non aveva capito nulla: pensava di averla fatta arrabbiare,di non essere per lei più la stessa persona,di non meritare la sua amicizia.Invece ciò che Jhana voleva più di ogni altra cosa era la sua amicizia...e pur di renderla felice...sarebbe stato disposto ad accettarla nonostante tutto.Quel giorno si fece un'altra importante promessa:
"Io non ti lascerò mai sola, capito? Mai! Fosse l'ultima cosa che faccio nella mia vita! Io non permetterò mai che tu ti senta sola, abbandonata...mai più! Ti starò accanto sempre! Anche io ho molto bisogno di te! E non importa se sarò solo un amico per te! Mi basta...se vuol dire rimanerti accanto!"
Jhana non disse più nulla,si alzò in punta di piedi e lo baciò in fronte poi gli diede la solita scompigliata ai capelli che era solita fare e si asciugò le lacrime facendo un dolcissimo sorriso.Era un modo come un altro per dirgli 'grazie'.Alphonse avrebbe voluto fare lo stesso con lei ma,si limitò semplicemente a ricambiare il sorriso: non voleva rischiare anche con un innocente bacio sulla guancia...avrebbe potuto sbagliare mira.

"Allora andiamo?" chiese lei prendendolo sottobraccio.
"S-si...andiamo!" rispose imbarazzato l'altro.

"Rieccomi di nuovo qui,al bar,con un'altra cartolina vuota tra le mani da riempire...ho un cornetto all'arancia in una mano e una penna dall'altra,sono così assonnato che potrei scrivere con il croissant e assaporarmi la penna. Sai? Ieri sono stato alle selezioni; si trattava di fare uno stupidissimo test psicoattitudinale e di rispondere ad alcune domande di tipo professionale. Mi sono annoiato a morte, ma alla fine è andato tutto bene e sono ufficialmente iscritto al concorso! Ti confesso che ora un po' di preoccupazioni me le sto facendo: hanno detto che domani si effettuerà la prima prova che sarà una prova pratica d'arte meccanica:dovremo inventare tutto sul momento con pochissimi materiali in numero limitato. Costruire qualcosa sul momento...difficilmente l'ho fatto senza alchimia. Ho il timore di non esserne all'altezz....#@!+&*%! ... AAARGH perchè vado in escandescenza quando scrivo qualcosa riguardo alla mia staturaaaaaah????
Ehi...perchè è così facile esprimere quel che provo per iscritto,mentre quando sono con te non parlo d'altro che di lavoro,cibo,più e meno? Spero che tu sappia darmi una risposta...tu dai sempre una risposta a tutto... quando hai parlato dei sentimenti che provo per Winry legati ai tuoi...non eri molto fuori strada da quello che pensavo realmente. Winry...lei....io....credo di provare qualcosa di grande.
E' triste provare qualcosa di così forte per chi non rivedrai più vero? Tu riesci a capirmi? Riesci a guardare dentro al mio cuore? Una volta Al mi disse..."crescere è bruttissimo" e non aveva tutti i torti. Ma credo che lasciarsi le cose brutte alle spalle e guardare avanti sia una delle crescite più belle che ci siano e io vorrei che tu mi insegnassi a lasciare il passato alle spalle Jhana. Non è da me scrivere certe cose ma....
Non vedo l'ora di rivederti..."


***


Passarono due giorni: Alphonse e Jhana si trovavano nella stanza del ragazzino. Lui stava studiando, mentre lei stava leggendo un libro. Entrambi stranamente in silenzio. Non si parlavano decentemente da un giorno intero e la cosa creava una tensione e un imbarazzo tremendo.
Lei non sapeva come introdurre un discorso,inoltre notava che il ragazzino non aveva assolutamente intenzione di fare la prima mossa. Anzi sembrava quasi l'avesse evitata quella giornata.
Jhana se ne stava lì, a fissare il libro, senza realmente vederlo, cercando di pensare ad un modo cordiale di riprendere da dove tutto era stato interrotto,senza cadere troppo nel banale.Ma non ci riuscì. Dovette per forza cominciare con una frase banale:
"Certo che sta piovendo molto ultimamente..."
Il piccolo Elric aveva ancora in mente quella disastrosa figura fatta per un attimo di debolezza. Da una parte voleva fregarsene,ma dall'altra avrebbe voluto dirle ciò che aveva nel cuore, avrebbe voluto dirle come lui la vedeva, avrebbe voluto dirle...quanto ci teneva a lei. Ma questo avrebbe complicato le cose. Era così assorto dai suoi pensieri che non stava ascoltando altro; quindi rispose distratto:
"Mh...mh..."
"Ha cominciato a far molto più freddo!" continuò lei.
"Mh...mh..."
"Presto dovremmo comprare più legna per il camino!"
"Mh...mh..."
"In queste giornate...sarebbe l'ideale bere una cioccolata calda..."
"Mh...mh..."
Jhana lo fissò perplessa accorgendosi che la testa di Alphonse stava altrove.Provò a dire cose senza senso per confermare la sua tesi:
"Non è consigliabile assumere droghe durante la gravidanza...dovrei smetterla..."
"Mh...mh..."
"Al!Tu non mi stai ascoltando!"
"Mh...mh..."
"Aaaaaaaaaaaaal?!?!"
"Eh?!Si?!Cosa?! Ah certo! E' importante salvaguardare l'ambiente! °w°"
"Mmmmh >_>"
La giovane chiuse il libro mettendosi di fronte a lui e fissandolo con rimprovero.Il ragazzino arrossì davanti a quello sguardo inquisitorio così ravvicinato:
"C-che c'è?"
"C'è che sei parecchio distratto oggi!" rispose lei.
"Eh? Davvero? Cosa te lo fa pensare?"
"E' evidente! E' da ieri pomeriggio che sei silenzioso,freddo,distante e fra le nuvole! La cosa un po' mi preoccupa perchè temo che le cose non si siano risolte ...tra me e te..."
"I-in che s-senso?!"
Jhana lo guardò ancor più turbata e impacciata:
"Sto parlando di quello che è accaduto tre giorni fa..."
Alphonse tentò di fare il vago nonostante si stesse forzando a non cambiare colorito.
"Accaduto?! °\\\\°Cos'è accaduto?!Non capisco di cosa tu stia parlando!"
"Non fare il finto tonto!Sai benissimo cos'è successo!"
"No,non lo so!"
"Invece si!"
"Invece no!"
"Cosa mi nascondi?!"
"Niente!"
"Vuoi dirmi qualcosa ma non ne hai il coraggio,lo sento!"
"No ti sbagli!"
"Al,parla!"
"Bla bla bla °w°!"
"Non in quel senso scemotto!!!"

La giovane tolse il libro dalle mani del ragazzino che si trovava anch'egli seduto sul letto:
"Ehi ridammelo!" sbraitò sporgendosi contro.
"Non ti do un bel niente se non mi dici cos'è che mi nascondi!" disse lei con dispetto "Sono stanca di vedere il tuo perenne silenzio!Di solito ci mettiamo a parlare di tante cose,anche cose personali...invece tu...è da ieri mattina che sei chiuso e di poche parole!"
"Sarà il caldo °w°!"
"Al?! C'è un freddo cane e siamo a dicembre! Di che caldo stai parlando?!"
"Ehm...ehrhmm....RIDAMMI IL LIBRO >_ "Cambi argomento eeeeh?! No che non te lo ridò!!!"
"Devo studiareeee!"
"Sono tua amica e voglio sapere quel che ti frulla in testa...soprattutto se coinvolge me!"
"E che ne sai se coinvolge te?!
"Beh sai? Ricordando un po' l'avvenimento di quel pomeriggio,quando tu mi hai ba..."
"AVEVAMO DETTO CHE ERA STATO UN ERRORE °//////° E CHE NON NE DOVEVAMO PIU' PARLARE!"
"Hai visto che coinvolge me?! Guarda come sei rosso! Invece ne dobbiamo parlare! Dobbiamo chiarire bene!"
Il piccolo Elric ancora carminio di vergogna si sporse ancora di più per afferrare il tanto agognato libro:
"Prima dammi il libro!"
"No!" lei si scostò.
"Jhana?!Dammi il libro!"
"No no!"
"Daaai dammeloooo!"
"Ti ho detto di no e quando dico no è nooooaaaaAAAARGH!"
Spostandosi troppo,Jhana perse l'equilibrio e cadde dal letto di schiena trascinandosi per la camicia anche Alphonse e scaraventandoselo,all'impatto,praticamente addosso.Il ragazzino non appena si riprese dall'impatto, notò con notevole imbarazzo di essere sopra di lei e questo lo paralizzò completamente limitandolo a dei balbettii sconnessi:
"T-ti s-sei f-fa-fatta...m-male? °\\\°"
"No..." mugugnò lei un po' a disagio "...tu?"
"N-no...sto benissimo...mai...stato meglio..."
"Va bene..."
"Ok..."
"..........Al?!"
"Si?"
"Ti spiacerebbe spostarti per cortesia? Mi stai schiacciando!"
Alphonse diventò paonazzo e si rialzò goffamente.
"Ah...AH! SI SUBITO! Scusami! Non volevo...sono scivolato...è successo...è un incidente! >\\\\\< "
"Ok Al,ok! Ti credo!Non ti agitare! Ma adesso spostati!"
Mentre il ragazzino tentava di fermare il suo tremore e si faceva forza con le braccia per sollevarsi da terra, il pavimento decise di non aiutarlo a rendere le cose semplici: infatti il piccolo Elric scivolò dai piedi ricadendo nuovamente addosso a lei e,istintivamente mise una mano avanti per l'impatto...cosa che accade automaticamente quando si cade.Ma qui il caso volle essere più crudele:
"O-o-ops....J-Jhana s-scusa....di nuovo!"
"T-tu...O_O brutto maniaco sotto mentite spoglie di angelo!!! Togli quella mano da lì!!!"
"Q-quale mano?" Alphonse notò solo dopo che la mano che andò a mettere davanti per la caduta si trovava sbadatamente sul morbido seno di Jhana.Seguì un balzo all'indietro e un grido soffocato "ARGH,SCUSASCUSASCUSA!!! IO NON ME NE ERO ACCORTO!!! Non che credevo che il pavimento fosse così morbido...PERO' TI GIURO CHE NON L'HO FATTO APPOSTAAAAH ç__ç PERDONO,PERDONO,PERDONO!"
Il ragazzino cominciò ad inchinarsi una ventina di volte per scusarsi con lei che lo guardò sempre con più sospetto:
"Al,ma che ti prende oggi? Sei stranissimo! Ogni volta che ti avvicini a me cominci balbettare,sudare e scusarti in continuazione!"
"Io non ho nulla ^^ sto benissimo!"
Jhana cominciò ad innervosirsi alzandosi da terra:
"Perchè continui a mentirmi? Mi da un fastidio tremendo quando lo fai! Siamo amici,e gli amici si dicono sempre tutto! Così facendo mi stai tenendo lontana lo sai? E questa cosa mi fa male!"
"Ti assicuro che non ho niente! Perchè continui ad insinuare che ti vorrei confessare qualcosa? >.<"
"Ma veramente non ho detto niente del genere O.o ...allora vuol dire che vorresti confessarmi qualcosa!!! Eeeeh? Allora dimmi cosa!!!"
"O__O nonononononononnononono!!! Io sono la persona più trasparente del mondo! Se dovessi confessarti qualcosa...te lo direi!Ok?"
"Mmmmh >_> non mi convinci..."
"Glom O__O"
Jhana si avvicinò a lui in maniera bricconcella e iniziò a fargli il solletico:
"Daaaaaaai,dimmi cosa ti prendeeeeeeee,suuuuuu!"
"Ahahahah,noooo ti pregoooo ahahahahah soffro troppo il solleticooooo ahahahah!"
"Non la smetto se non me lo diciiiii!"
"Nooooo ti pregooooo bastaaaa ahahahah!"
Alphonse afferrò i polsi della ragazza la quale si era quasi gettata addosso a lui per solleticargli la pancia. Lo fece instintivamente,per evitare quella tortura che lo faceva tanto ridere ma anche tanto soffrire:
"Basta!"
"Nooo,fatti solleticare dai!"
"No >. "Uffaaa...sei proprio un acidino!"
Subentrò un silenzio imbarazzante: lei lo guardava da sopra con un atteggiamento misto tra il curioso e il confuso,i capelli lunghi che ricadevano sul suo viso e quel respiro affannato molto soave;lui la ammirava da sotto in tutta la sua bellezza,tra l'imbarazzo e i tremolii d'incertezza. Come poteva dirle ciò che gli passava in testa? Se solo avesse assecondato anche una minima parte della sua volontà avrebbe sbagliato di nuovo.Suo fratello non lo avrebbe mai perdonato.
"Jhana...io....ecco...."
"Si?"
I due si fissarono più intensamente: era difficile capire chi dei due avrebbe ceduto a quello sguardo profondo.... gli occhi corvini di Jhana o quelli color glicine di Alphonse? Alla fine spostarono gli occhi in maniera vergognosa entrambi nello stesso momento.
"Mi dispiace tanto...non posso veramente dirtelo! Ti farei star male e io...voglio che tu sia felice!" mormorò il ragazzino dispiaciuto,scostandola e rimettendosi seduto.In tutta la risposta,la giovane si indispettì bruscamente:non si aspettava una risposta del genere dopo tutti quegli sforzi.
"Mi fai stare più male tenendomi nascoste le cose!" disse lei stringendo i pugni.
"..."
"Se veramente vuoi la mia felicità,dovresti aver capito che io sono felice quando tu mi stai vicino...ma se tu ti comporti con questo distacco glaciale come puoi farmi contenta,eh Al?"
"Beh io..."
"Rispondimi Al...c'è qualcosa che devi dirmi? Seriamente...."
Alphonse chinò il capo ancora più rammaricato:
"No...nulla Jhana...."
"Bene!" rispose lei prendendo il proprio libro e uscendo dalla sua camera "Quando avrai voglia di parlarmene,fatti vivo! Spera solo che io avrò voglia di ascoltarti!"
E detto questo andò via lasciando solo il povero Elric il quale cercò di superare il tutto con delle sane testate alla scrivania: "Perchè?!Perchè è così difficile?ç_ç"

"Un'altra cartolina del bar,
Ma questa volta sto scrivendo nella mia camera d'albergo.
E' quasi mezzanotte eppure io non ho molto sonno. Oggi alla fiera ho lavorato e sudato tantissimo...per un attimo ho temuto di perdere...volevo gettare la spugna...ma mi son detto "Questo lo devo fare per Al...questo lo devo fare per rendergli la vita migliore...." e soprattutto,voglio rendere migliore me stesso affinchè tu mi accetti,Jhana! Il vostro pensiero mi ha portato a vincere la semifinale e...domani finalmente...sarà la volta decisiva! Ho già in mente cosa costruire...è qualcosa che mi ricorda il passato ma voglio modificarlo con oggetti del presente: ho deciso di toccare gli ultimi frammenti rimasti dell'auto-mail...so che dovevano restare lì in cassaforte ma...voglio dare un taglio al passato e produrre qualcosa di unico per me...per Al...per te...
Finita questa gara correrò di nuovo a Monaco...voglio esserci per il compleanno di mio fratello...voglio esserci sempre! Ho capito che questo mondo mi ha dato tanto ed io,Jhana,ti prometto che non lo getterò."


***



Jhana filò immediatamente a letto,mettendosi sotto le coperte e aspettando che il sonno le facesse sbollire la rabbia e dimenticare quella giornata stressante. Non capiva perchè stava tenendo quel broncio...in fondo era normale che Alphonse si sentisse un po' a disagio dopo quello che era accaduto,un po' lo sentiva anche lei. Eppure voleva a tutti i costi parlarne,capire il perchè di quell'azione...capire cosa stava pensando in quei giorni: era il suo amico,suo unico confidente e non parlare con lui anche solo per un giorno la faceva star male e le dava un senso di vuoto fastidiosissimo in più la mancanza di Edward complicava le cose e le metteva ancor più confusione in testa.Stava succedendo qualcosa...forse...stava cambiando qualcosa.
Restò sdraiata a fissare il soffitto per ore,senza prendere sonno.Le faceva male la schiena a furia di cambiare in continuazione posizione senza trovare quella ideale per poter dormire.Era presa dall'ansia;ogni volta che tentava di chiudere gli occhi,una forza maggiore glieli faceva riaprire con forza nonostante vedesse tutto appannato e la stanchezza premeva con forza sulle sue palpebre.
Girò le iridi,dal soffito al comodino: focalizzò la vista sul vecchio orologio meccanico costruito da Edward...era tardissimo,mancava un quarto alle tre.
Si alzò debolmente dal letto strofinandosi gli occhi e cercando di non perdere l'equilibrio,tastando con la mano le mura in cerca della porta da cui poter uscire.Passò un attimo in bagno a sciacquarsi abbondantemente il viso e guardarsi allo specchio: non aveva proprio una bellissima cera,si sentiva gli occhi pesanti,gonfi e scuri in più quei capelli arruffati le davano un'aria ancor più cadaverica.Prese la spazzola e cominciò con delicatezza a districare i nodi e lisciare i capelli;in qualche modo doveva pur passare il tempo visto che non riusciva a dormire.
Uscita dal bagno,decise di scendere le scale e dirigersi in cucina per farsi un veloce spuntino e leggere qualcosa che potesse conciliarle il sonno.Ma non appena entrò nella stanza,notò una figura seduta sulla sedia e accovacciata sul tavolo con le braccia incrociate a mò di cuscino e un libro rovesciato su di esso. Non stava proprio dormendo ma le sue palpebre si muovevano in maniera stanca,come se anche lui non riuscisse a dormire e passava il tempo a contare le mattonelle della maiolica in cucina:

"Al?!...Sei...sveglio?!" chiese a bassa voce la ragazza poggiando una mano sulla spalla del ragazzino.
La conseguenza fu uno scatto rapido,un libro a terra e una sedia ribaltata che rimbombava toccando il suolo:
"J-J-Jha-Jha-Jhan-Jhan..."
"Jhana! Mi chiamo Jhana! -.-"
"Uh,s-si! Lo so!" deglutì e smise di tremare "Cosa ci fai alzata in cucina?"
"Beh...potrei fare la stessa domanda a te..." rispose chinandosi a sistemare la sedia.
"Ferma! Lascia stare! Faccio io!"
>>STONK<< Seguì una fortissima craniata tra i due che si chinarono entrambi.
"Ahia! Accidenti Al! Ma vuoi fare attenzione? Guuuh! Che male!!!" si lamentò lei.
"Pe-perdonami Jhana! Perdono! Perdono! ç__ç Ti ho fatto tanto male?" chiese mortificato l'altro.
"No...non molto...passerà!"
La giovane gli rispondeva con tono tagliente e diretto: era notevolmente offesa ma era difficile capire se lo era per via del comportamento di Alphonse o per via di un pensiero confuso che le girava in testa già da qualche giorno.
Improvvisamente una frase la distolse dai suoi brontolii e le sue paranoie:

"Non voglio che tu smetta di sorridere..."

La ragazza lo guardò incuriosita non capendo il significato di quelle parole.Il ragazzino continuò il discorso:
"Se io ti dicessi davvero...ciò che ti nascondo...tu...smetteresti di sorridere...ed io non voglio!"
"Al..." sospirò lei incrociando le braccia "...l'unica maniera per farmi smettere di sorridere è non dirmi ciò che pensi! Smetteresti di essere mio amico, e questo mi farebbe male! Te l'ho detto! Ti voglio vicino! Sei molto importante per me!"
"Ti prego...basta..." mugolò lui a quelle parole tanto dolci quanto dolorose.
"Se c'è davvero qualcosa che mi devi dire...dimmela...da quel che vedo ti sta facendo stare molto male e non ti permette nemmeno di dormire! E' così che vuoi continuare a sopportare questo 'segreto'?E' così che ritieni che un'amicizia bella come la nostra debba funzionare?"
"E tu? Anche tu sei qui...stai in piedi e parli con me...perchè nemmeno tu dormi?"
Alphonse parlava a voce bassa come se non volesse fare rumore nonostante ci fossero soltanto loro due in casa.Jhana a quelle parole, abbassò il capo lasciando che metà dei capelli le ricadessero sul viso; alzò soltanto gli occhi corvini verso di lui e parlò insolitamente timida:
"Non riesco a dormire perchè...sento che se non so la verità su tutta questa storia...rischio davvero di starci male! Non è colpa tua ma sono io......ecco....non riesco a togliermi dalla testa quella scena....e vorrei capire...seriamente...cosa significava..."
"Quella...scena...?"
Al piccolo Elric gli salì il cuore in gola.
"Perchè...la cosa che devi dirmi....riguarda proprio quella scena....non è così?" domandò sempre più timidamente lei.
"N-no n-non proprio..." deglutì con affanno.
"Ti prego Al...dimmelo..."
Jhana gli prese le mani attendendo curiosa la sua risposta: questa volta voleva che lui parlasse di sè e non ascoltasse soltanto i 'sè' degli altri.

"Ricordi...quando mi hai chiesto...cosa mi piaceva di te?" chiese il ragazzino dopo aver fatto un grosso respiro.
"Suvvia...pensi ancora a quella domanda?Lascia stare!Ero presa da uno scatto di follia pura tipica di me v_v! Mi conosci no?"
"Jhana....ti prego fammi parlare e....finchè non finisco il discorso....tu...per favore...non devi rispondere...o-ok?"
La giovane fu sorpresa da tale risposta:non aveva mai visto Alphonse così deciso a dire qualcosa...forse gli bruciava dentro da troppo.Restò in silenzio lasciandogli le mani e ascoltando ciò che aveva da dirle,tremendamente agitata al pensiero di ciò che sarà.
"Q-quando mi hai fatto...qu-quella domanda...avrei voluto dirti ta-tante cose,ma l'emozione di vedere il tuo sguardo imbronciato o divertito,ha tradito il coraggio di esprimermi...e di parlarti..." teneva lo sguardo chino mentre le mani giocherellavano nervosamente tra di loro "Mi rendo conto che questo è un periodo molto complicato: la partenza di mio fratello,i tuoi dubbi verso di lui,la tua confusione...ma anche i miei problemi all'università,il mio evadere dai problemi,i nostri stupidi battibecchi...ma da tutto ciò ho capito che queste cose si possono superare se c'è la caparbietà di non arrendersi mai ed andare avanti... anche quando senti che le forze ti stanno abbandonando!E io,questa volta,non voglio tirarmi indietro...voglio farmi strada tra le difficoltà della vita e gridare una volta per tutte 'io non mi voglio arrendere!'" alzò lo sguardo "Ecco perchè ti voglio dire cos'è che mi piace di te...adesso! Ecco...tu...hai un dono che non ho mai visto in nessuna ragazza: riesci a trasmettere in ogni situazione sempre delle forti emozioni sia nei momenti di tristezza,debolezza e nervosismo,sia in quelli di felicità e spensieratezza! M-molte volte sono stato tentato dalla voglia di rubare il tuo sorriso,la cosa che più proteggo di te,e conservarlo nei miei sogni così che ogni sera quando dormo vinto dalla stanchezza,quel tesoro prezioso mi dia la forza e l'energia per andare avanti! Si...perchè è il tuo sorriso la cosa che mi piace di più e...e....soltanto il fare qualcosa capace di renderlo realizzabile mi fa scoppiare il cuore di felicità!" poi lo riabbassò nuovamente imbarazzandosi notevolmente "Ogni giorno scopro in te qualcosa di nuovo,d'ammirevole,d'adorabile...riesci a trasformare ogni momento in qualcosa di speciale...un ricordo unico e indelebile come uno scatto di fotografia! Tu mi aiuti sempre a dire quel che penso e a fare ciò che è giusto...mi spingi ad essere me stesso anche quando le situazioni non lo vorrebbero...Sei una persona educata e sensibile e questo è un altro lato che mi piace molto di te! Nonostante tu non mi chieda mai niente io sento sempre la necessità di darti costantemente di più per renderti felice e cercare di essere,nelle mie possibilità,anche un po' speciale per te....ho un continuo bisogno di dimostrarti che esisto anche per renderti felice!" si sentì quasi cedere le gambe...non riusciva più a sostenere lo sguardo di Jhana silenzioso e stupito ma doveva continuare "N-non voglio che tu fraintenda queste parole...voglio solo che tu sappia che per me sei un'amica molto speciale e...anche se magari da quel gesto ho dimostrato di tenere a qualcosa di più forte, non m'importa...perchè quello che più conta per me è saperti felice! IO sono felice se TU lo sei...è diventato il motivo principale della mia esistenza da quando tu sei apparsa nella vita mia e di mio fratello! Non pretendo nulla da te,perchè so che non potrà mai esserci una pretesa...nè io potrò mai regalarti la luna o qualcosa di simile...ma almeno...non so...offrirti un gelato,farti qualche smorfia per farti ridere,prepararti una buona colazione,starti vicino quando stai male,darti il buongiorno non appena scendi le scale,insegnarti il modo migliore per lanciare le pietre piatte sul lago,scherzare con te sulle scene goffe e divertenti,piangere insieme quando stiamo giù....starti semplicemente vicino...così che ogni mio respiro...ha sempre un senso....se lo emetto per te!"

"............"

Jhana lo fissò totalmente basita da quelle splendide parole: erano totalmente estranee per lei,soprattutto se fuoriuscivano dalle labbra del suo migliore amico.Mai nessuno,nemmeno in passato,le aveva dato una spiegazione così semplice eppure toccante di sè. Invece lui,tra il timore e l'imbarazzo...tra l'ingenuità e i tremori...tra il balbettio e la sincerità...era riuscito a farle battere forte il cuore dall'emozione.

E' difficile gestire i sentimenti ma è ancor più arduo gestire gli eventi che danno vita ai primi. Fanno battere il cuore così forte da sentirlo quasi uscire dal petto e,nonostante faccia male, vale la pena di provare questo acuto dolore poichè da anche un profondo e meraviglioso senso di benessere...pieno di colori...pieno di odori...pieno di melodie: il grigiore scivola via dando posto alla cromaticità vivace,il ghiaccio che pone le barriere si scioglie al calore caldo di essa...ci si accorge di essere egoisticamente speciali,unici,perfetti...ma allo stesso tempo fragili,piccoli e indifesi...

Il piccolo Elric sentì ancora i dolci occhi di Jhana puntati su di lui,ma non riusciva ad alzare i suoi.Sentiva distintamente il rossore che lo faceva avvampare al solo pensiero di alzare le sue iridi e incrociarle con quelle della ragazza.Tenne lo sguardo basso,come un cucciolo bastonato...non voleva guardarli...non voleva caderci ancora...
"Grazie..." mormorò lei con voce flebile quasi rotta dall'emozione portando le mani ai capelli e avvolgendosi una ciocca attorno all'indice "...quello che hai detto è bellissimo..."
"E'...q-quello che...p-penso..." alzò lo sguardo ma non appena lo fece,quello di Jhana si scostò.Ciò lo turbò parecchio. "Perdonami...se puoi..."

La ragazza si portò una ciocca davanti cercando di nascondere quel tremendo risolino che viene quando si è terribilmente imbarazzati.
"Non hai nulla di che farti perdonare Al...non sono arrabbiata con te...anzi...!"
"Jhana...qualunque cosa accada voglio che tu sappia che io resterò sempre il tuo migliore amico! Non cambierà mai nulla tra me e te! E se potrò fare qualcosa per renderti felice,la farò! La nostra sarà un'eterna amicizia! Te lo prometto!" esclamò lui nonostante questa decisione fu molto combattuta.
"T-te lo prometto anch'io..." si sentì l'amaro in bocca quando lo disse.
"Beh...so-sono felice che tu mi capisca..."
"Sono tua...amica...è il minimo!"
Alphonse si grattò il capo stravinto dalla vergogna ma cercò di non pensarci pensando che con una bella dormita si sarebbe acquietato tutto:
"Credo che andrò a dormire adesso...ho lezione presto e...e non vorrei dormire sui libri =^^="
"Va bene...allora...buonanotte...dormi bene!"
"Anche tu..."
I due non si spostarono nemmeno di un millimetro.Erano come pietrificati,rapiti nell'anima e gettati in un mondo parallelo.
"Bu-buona...notte..." ripetè lui deglutendo più volte.
"...Buonanotte..." rispose lei ma continuava a non muoversi.
"Aehm...forse...dovremmo...salire per le scale...per andare a dormire..."
"Si...forse....dovremmo..."
"A-allora...."
Alphonse si spostò con fatica muovendo le gambe con estrema pesantezza,come se fossero arrugginite o attaccate al suolo;si avvicinò pian piano a Jhana facendole un dolce e ingenuo sorriso e le posò una mano tremante dietro la nuca tra i suoi lunghi capelli color notte.Mai poteva esserci sensazione più piacevole e tanto attesa di questa.La guardò negli occhi,ci riuscì,non resistette e si chinò verso di lei.Jhana capì che se non avesse fatto qualcosa la situazione si sarebbe complicata cento volte di più...lo avrebbe rifatto...se lo sentiva...ma questo non la fece spostare né reagìre; chiuse gli occhi e alzò il mento...in quel momento i suoi sensi erano del tutto perduti: avrebbe complicato le cose con piacere.
Improvvisamente un tocco caldo e dolce le sfiorò la fronte: il piccolo Elric la toccò con le labbra su di essa e sussurrò: "...buonanotte!" poi si voltò e,sempre con molta difficoltà,si diresse verso le scale che lo avrebbero portato in camera.
Jhana restò in quella posizione per diversi secondi prima di realizzare che ciò che stava aspettando non era avvenuto.Quel ragazzino era davvero di una correttezza inimmaginabile: avrebbe potuto approfittarne...lei era lì...totalmente abbandonata da quelle parole e da quella situazione ipnotica.Invece ha rispettato la parola data...non avrebbe fatto nulla che avrebbe fatto soffrire lei o suo fratello.In questo caso entrambi.
Stupida lei a non averci pensato...come poteva aspettarsi una cosa del genere quando ciò che più le interessava era stare in compagnia di Edward?
Alphonse salì le scale e ad ogni passo sul gradino,lei sentiva una forte mancanza che le prendeva lo stomaco e glielo riduceva a brandelli.
Strinse i denti,strizzò gli occhi,volle lasciar andare ciò che le stava divorando l'anima in un sol colpo:

"AL!!!" gridò d'improvviso.

Il biondino non fece in tempo nemmeno a girarsi che si ritrovò la ragazza accanto che lo trascinava giù per un polso e teneva le labbra incollate alle sue.Fu tutto inaspettato,improvviso...ingenuo.Spalancò gli occhi,non potè respirare,i muscoli gli si irrigidirono...era totalmente pietrificato da quell'azione sicuramente folle e priva di senno. Eppure Jhana sembrava rilassata,continuava a tenere le sue labbra rosse e umide sulle sue aspettando una sua reazione,mentre continuava a tirarlo giù fino a fargli scendere tutte le scale e poterlo abbracciare liberamente. Innocentemente e con molto imbarazzo,il ragazzino,avendo ottenuto un così inaspettato consenso a ciò che avrebbe voluto tanto fare,alzò le braccia vibranti e ne avvolse una attorno ai fianchi e l'altra sulla nuca di lei che si faceva spazio tra i capelli corvini...respirando il suo profumo...chiuse le palpebre e lasciò che quel momento per quanto breve e sicuramente da cancellare,lo coinvolgesse totalmente.
Jhana lo sentì più vicino...accolta nelle sue dolci braccia.Gli prese il viso tra le sue mani senza allontanare la propria bocca dalla sua. Le falangi stringevano forte sulle sue tempie come prese da un forte desiderio e scorrevano lentamente fino alla radice dei capelli separandoli uno per uno ad ogni carezza.
Lui iniziò ad accarezzarla lungo la schiena,e sempre tra i capelli...con molta delicatezza...preoccupato di non essere adeguato alla situazione. Si sentiva goffo,infantile,sciocco ad avere così tanta paura di esprimere un sentimento naturale come il bacio.La giovane si strinse più a lui chiudendo le distanze fisiche. Dischiuse le labbra e sfiorò le sue serrate con una punta di passionalità.Il piccolo Elric,avvertì quel calore umido sulla sua pelle...una sensazione che lo stordì e ammaliò contemporaneamente.Spalancò gli occhi stupito da quel gesto nuovo e sconosciuto ma li richiuse subito dopo quando,rilassatosi a quel soffice toccò,assecondò la ragazza accogliendo la sua intensità e ricambiandola con una passione più ingenua e principiante.Le loro bocche danzarono,giocarono,si accarezzarono fino allo scatto brusco e improvviso di un orologio meccanico a cucù che segnava le quattro del mattino.

Entrambi si guardarono spaventati,imbarazzati e amareggiati: potevano cancellare qualcosa di così intenso in un lasso di tempo così breve?
"Sc-scusami!" dissero insieme i due nascondendo gli occhi l'uno dall'altra.
"Io non dovevo..." rispose mortificata Jhana stringendosi nelle spalle.
"Nemmeno io..." continuò Alphonse più deluso di lei "...era una promessa!"
"E' colpa mia! Mi assumo le mie responsabilità!"
"No...è colpa di entrambi....Jhana..."
La giovane non seppe più che dire...si era comportata da stupida e ora chi doveva pagarne le conseguenze,era il cuore di Alphonse.
"Saprai...dimenticare anche questa....Al?" gli domandò con un nodo alla gola quasi che non volesse.
"Se questo ti farà felice...si!"
"Grazie..."
"Di nulla..."
"Buonanotte..."
"Notte..."
Così Jhana salì per prima le scale,mentre Alphonse restò in cucina ancora per un po',mettendosi le mani ai capelli e avvertendo una forte,fortissima...voglia di piangere.


Berlino,pomeriggio seguente: Edward tornò in albergo dopo aver partecipato alla finale di meccanica.Mentre faceva le sue valigie si ricordò delle tre cartoline del bar scritte e lasciate sullo scrittoio della camera. Le prese e decise che forse era arrivato il momento di scrivere il telegramma definitivo che avrebbe mandato a Jhana ed Alphonse. Si sedette e prese della carta pergamena e un calamaio, poi si pose vicino le cartoline,le lesse e fece un risolino un po' malinconico.Posò il piccolo oggetto che aveva costruito alla finale: un orologio a forma di cerchio alchemico sovrastato da una casina appartamentale,un negozietto e tre omini in ferro tutti abbracciati. Schiacciò la punta della penna e cominciò a scrivere:


"Cari Alphonse e Jhana,
Il concorso è andato bene:ho passato le selezioni,i quarti e le semifinali senza problemi. Oggi c'era la finale e grazie ad una mia ingegnosa invenzione mi sono beccato il primo premio! A giudicare da quanto pagano,riusciremo a tirare avanti per 12 mesi senza troppi intoppi,in più potrò pagare la facoltà di Al senza che lui si ammazzi per la borsa di studio.
Ho saputo oggi stesso che il premio da riscuotere non è qui a Berlino ma in una banca ad Amburgo,proprio sopra la Sassonia. Partirò oggi stesso quindi non potrò arrivare prima del compleanno di Al,ma conto di tornare la sera dell'11. Saprò farmi perdonare fratellino...passa un buon diciottesimo!"

Edward Elric



To be continued...




Alyah: Ok,ok vogliamo chiedervi due volte scusa: 1- per le fan di Ed...purtroppo in questo capitolo appare sporaticamente e sottoforma di cartoline da torrefazione °_° ma già nel prossimo sarà nuovamente presente. 2- La lunghezza a dir poco esagerata di questo capitolo XD ammetto che è stata colpa mia...quasi il 70% della fic l'ho scritta io >_> quando descrivo scene assolutamente romantiche o di tensione,divento logorroica...spero soltanto che sia ugualmente di vostro gradimento e che la cosa renda! (dato che era la cosa più aspettata da parecchi capitoli è giusto dargli il giusto peso e la giusta descrizione all'evento *viene presa a sassate* ANCORA?! °A° UFFA!)
Dunque dunque...un ultima cosa...ci tengo tanto a farvi notare come Edward dalle prime cartoline così gonfie di sentimento si sia poi lasciato andare ad una concisa lettera che dice semplicemente le cose come stanno...fanno ancora capire una certa difficoltà da parte del ragazzo ad accettare i suoi sentimenti.
Lo si nota subito dalla prima cartolina...quando comincia con il "Cara Jhana"...mentre nella lettera normale scriverà "Cari Alphonse e Jhana"; e ancora "ho superato selezioni,quarti di finali e semifinali senza problemi" mentre in realtà aveva confessato a Jhana di avere molta paura. Inoltre la costruzione con cui ha vinto,nella lettera la cita come "una cosa ingeniosa" mentre in realtà era qualcosa di ben più profondo (avete capito chi sono i tre omini? XD) .E infine il compleanno di Al: dovrà saltarlo eppure nella cartolina mostrava di tenerci tanto ad esserci mentre nella lettera sembra quasi indifferente.... Beh che dirvi? Lascio i commenti a voi adesso ;) <--- Anche perchè chi lo legge quest'ammasso di commento? O___o
Appuntamento al prossimo capitolo: "11 dicembre"

Clara_chan: ehm...come ha detto la mia collega nella sua logorroica spiegazione *viene picchiata selvaggiamente da Alyah* AHIA °A°...dicevo....il 70% l'ha scritto lei °V°....purtroppo per motivi di studio (e di connessione assente T_T) ho potuto fare ben poco io...ma spero comunque che il poco che ho fatto vi sia di gradimento ^_^ allora, Ed è ancora confuso, eh? Pazienza, si accontenterà della prima che passa °V° *PER CASO passa davanti a Ed e se lo porta via* ...erhm si? °V° ah si certo, spero che anche il prossimo capitolo vi piaccia, eccetera eccetera xD a presto, un bacio °V°


Alyah: collega Cla °A° io proporrei di cominciare a spargere volantini circa la sparizione di Devily! Non so...sono preoccupata! Non vorrei che quell'homunculus che schiavizzava si fosse ribellato!


Clara_chan: chiamiamo l'ispettore Gadget!!! °A° e anche Edward, ma quello per mio puro scopo personale (sb) non so se mi spiego....


Alyah: ti ignoro >__> ........


Clara_chan: perchè? °A° che ho detto di male? ho solo espresso la mia opinione sul caso...allora chiamiamo Detective Conan °V°....che tra l'altro, Shinichi è un figo niente male *sbav*


Alyah: ma quello porta sfiga >__> ogni volta che va da qualche parte muore qualcuno!!! Ed...Al voi due toccate ferro...siete indispensabili per la fan fiction (e anche per la procreazione :Q____.....NO O_O NON DEVO FARMI CONTAGIAREEEEEEH)


Clara_chan: ahahahah °V° Alla prossimaaa!


RISPOSTE AI COMMENTI:


REDROBIN: *alla parola "demente" assoggettata ad Al scatta in avanti con fumo al naso* Tenetemiiii tenetemiiiiiiiii °A°!!! *viene sedata con una freccia da elefanti* XDDD Ovviamente scherzo sono solo iperprotettiva sui i due Elric! Li proteggo anche da quella pervertita di Cla...non si sa mai >_>! Apparte questo,continua a seguirci e grazie delle tue puntuali recensioni! Ormai stiamo lanciando un motto: "Cosa faremo senza RedRobin?" °V° Capito? Adesso sei diventato come la nutella! *fugge* p.s. mannaggia niente tinta ç_ç e io che ci speravo! (n.d.Aly)


*cerca di trattenere Aly* ehm...non avresti dovuto chiamarlo così °V°''' (anche se lo penso un pochino anche io asd)......una domanda: ma "nao" sarebbe il nome del mio bazooka? O__o? no, perchè se è così, siamo molto offesi °A° e ti sta per arrivare una bella bazookata! Ma non lo faccio, perchè se no perdiamo un lettore V_V alla prossimaaaaa xD (n.d.Cla)


secondo me era più uno "NOOOOOH IL BAZOOKA NOOO" credo °_° (n.d. Aly)


ah si? dici? O_o bè, aspettiamo la sua risposta °V° (n.d.CLa)


BEAUTIFUL_DISASTER: Nooooo ç__ç tesoraaaaa mi spiace che tu abbia passato una cosa analoga! Chissà che brutta esperienza! Ti posso capire...i momenti in cui ho sofferto di più sono stati per i ragazzi e per la salute V_V purtroppo trovare un ragazzo che rispecchi il nostro ideale è molto difficile ma non impossibile! (Disse l'ottimista!°V°) Aaaah ho letto la tua ficcy,inutile che commento anche qui visto che ti ho lasciato la recensione gwahahahah! XD Ma è vero che anche tu disegni °w°? Miticozz! Noi due dovremmo farci una bella chiacchierata! Tornando alla recensione...qui scoprirai un bel po' più i sentimenti di Ed (anche se attraverso cartoline XD) e quelli totali di Al.....e (ci tengo a saperlo) vorrei tanto capire cosa pensi di Jhana ora! Confusa o non...sapresti dirmi le tue impressioni! (dimenticavo che la cosa vale anche per RedRobin°V°)(n.d.Aly)


Nuuuu poverinaaaaa ç____ç uff, i maschi sono sempre i soliti >_> *viene linciata da RedRobin* ah-erhm...ops °V°.....ecco, qui tutti disegnano e io sono l'unica che fa schifo T_T *si deprime* allora, hai visto il "piccolo" Al? sembrava scemo, e invece.... °V° *viene picchiata da Aly* ahia °A° ancora! comunque...finalmente si è svegliato xDDDD e bravo Al!! eeeeh vedrai vedrai...non si giudica una storia dal prologo V_V.....a presto °V° (n.d.Cla)


E nemmeno da un ragazzino moooolto ingenuo :Q_____ *delira* (n.d.Aly)


>_> ehm...ti dai una regolata? So che sei agitata per i prossimi capitoli, però calmati (n.d.Cla)


sta parlando quella che si violenta Ed >___> (n.d. Aly)


almeno scelgo quello più figo >_> (n.d.Cla)


io sono per la bigamia :Q____ (n.d.Aly)


e io per la poligamia XQ_____ (n.d.Cla)


O__O *indietreggia* (n.d.Aly)

 

  
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