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Autore: DirtyWriter    21/05/2008    8 recensioni
Akagi era disperato: non uno, non due... MA QUATTRO INSUFFICIENTI!
E tutto questo quando erano ormai ad un passo dalla realizzazione di un sogno! Avevano solo tre settimane per salvare la squadra, ovvero far passare a Miyagi, Mitsui, Rukawa e Sakuragi il dannato test di recupero... Poi c'erano anche da fare gli allenamenti e con il solo aiuto di Ayako e Kogure non ce l'avrebbe potuta fare.
Non c'era scelta, doveva chiedere a lei. Anche se era l'ultima cosa al mondo che avrebbe voluto fare...
(Rating arancione dovuto esclusivamente al capitolo 27)
Genere: Commedia, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Buongiorno a tutti i miei bellissimi lettori! Anche stamattina voglio fare una dedica speciale ad una delle mie affezionate supporters… Questo capitolo, infatti, è dedicato interamente alla carissima Sere4Ruru… Perché dopo aver letto queste righe, potrà fare solo due cose, rispetto un “certo personaggio”: amarlo di più oppure ripensarci!!!
Buona lettura a tutti!

 




Le luci, tante e fortissime come non ne aveva mai viste.
La gente, talmente tanta che per un attimo si sentì intimorito.
E poi giornalisti, cronisti, persone dello staff…
Ricevette la palla e la tirò a canestro da fuori area. Ciaf! Un magistrale tiro da 3 punti. Il pubblico era in delirio.
La sirena suonò, chiamando la fine del riscaldamento. Bevve, si asciugò il sudore ed iniziò a guardarsi intorno. Scariche elettriche gli pervadevano i muscoli ed un colpo secco di adrenalina gli salì al cervello. Divenne pallido, ancora più del solito, ma non si era mai sentito così felice in vita sua. Sentì una grossa mano dargli una pacca sulla spalla, e quando si voltò incontrò lo sguardo fiero e combattivo di un gigante nero. Percepì una contrazione al lato della bocca constatando che la divisa nera e verde smeraldo su quell’enorme atleta di colore faceva tutt’altra figura rispetto che su di lui, più basso e dalla pelle diafana.
- Ready for glory, amazing rookie? - lo apostrofò quello.
Lui abbozzò un sorrisetto e alzò il pollice in su. Si sollevò in piedi e la voce dello speaker chiamò le squadre in campo, iniziando dal quintetto avversario, nelle loro divise bianche e viola.
Le due mascotte a bordo campo si stavano scatenando, richiamando l’attenzione degli spettatori ed incitandoli al tifo più indiavolato. Sembrava di essere in un universo parallelo in cui un grosso dinosauro rosso sfidava un minuscolo lepricauno irlandese a stimolare l’euforia di chi era accorso per assistere al match.
Finalmente era il turno dei padroni di casa. Uno ad uno i suoi compagni vennero chiamati in campo dalla voce folkloristica ed altisonante dello speaker: Rondo, Ray Allen, Pierce, Perkins.
Un brivido misto di paura, emozione, felicità ed esaltazione si fece largo nelle sue viscere mentre tutto intorno era delirio. Finalmente il suo grande sogno si era realizzato.
- And now, for the first time in this country: an oriental star comin’ to give us maaany emotions! The last, but not least, discovered phenomenon … Ladies and Gentlemen: KAEDE RUUUUUUUKAWA! -.
Ru-ka-wa, Ru-ka-wa, Ru-ka-wa…  Il pubblico gridava il suo nome e lui raggiunse il parquet per ricevere gli onori che aveva tanto sognato. Ce l’aveva fatta: era in NBA.
Ru-ka-wa, Ru-ka-wa, Ru-ka-wa… Improvvisamente, in lontananza, percepiva come se il delirio di voci diventasse una sola. Sempre di più. Ed uno strano torpore si impossessò di lui…
- Rukawa? Rukawa? -. La voce ora era vicinissima al suo orecchio. - Rukawa? Svegliati! -.

Aprì lentamente gli occhi e subito sentì come se un enorme cazzotto lo avesse centrato alla bocca dello stomaco: stava sognando e la voce che lo chiamava era quella di Rei Hosaki, che ora lo fissava seria e irritata.
Si riscosse. Prese a guardarsi intorno, come se tutte le altre persone nella stanza fossero aliene. Lo fissavano tutti. E allora u
na rabbia sorda lo colse talmente tanto a fondo che quasi gli venne da piangere. 
- Ah ah ah! Rukawa, sei un vero deficiente! Parlavi nel sonno e deliravi! Com’era? Non ricordo bene ma eri uno spasso, un vero invasato! AHAHAH…AIOOOOHHH! -. Hanamichi passò dalla sua solita risata sguaiata ad un grido di dolore.
Infatti Ayako, che lo stava seguendo quel giorno, gli aveva spappolato un orecchio con un pizzico.
- Zitto, stupido deficente, non è che tu sia tanto meglio! Almeno lui i deliri di onnipotenza li ha nel sonno, tu invece straparli da sveglio! Ora taci e studia, spastico! - e giù di ventaglio sulla nuca.
Miyagi, senza farsi vedere da Akagi che era seduto accanto a lui, lanciò prima uno sguardo rapido ad Hanamichi poi uno a Rukawa. Sghignazzò, silenziosamente ed assunse la sua solita espressione che diceva Dementi.
Rukawa sentì nuovamente la voce di Hosaki accanto a lui nel cui tono colse che non stava scherzando né voleva essere provocatoria, semplicemente era furibonda e sdegnata. - Te lo giuro, non capisco se lo fai apposta o sei proprio così… Non so più che devo pensare di te. Hai un sogno, una cosa grande, serissima... E tu che fai? Dormi! Ma lo sai cosa vuol dire la parola “sacrificio”? Sei un bamboccio immaturo, Kaede Rukawa, e stai dimostrando che quel sogno, tu, non lo realizzerai mai -.
Cadde un silenzio gelido, rotto solo dal mugugno gongolante di Sakuragi che ripeteva autisticamente tra i denti Bamboccio, bamboccio, bamboccio…
Rukawa sentiva la rabbia montargli dentro, progressivamente, come la piena di un fiume. La sua espressione divenne una maschera distorta di sdegno e furore.
Stava per aprire bocca, ma fu bruscamente preceduto. Dal lato opposto della saletta, fu colto dalla voce pacata ma tagliente di Mitsui.
- E’ inutile che fai la solita sceneggiata, Rukawa. Lo sai perfettamente che Ice-aki ha ragione. Ci tratti tutti con quel tuo atteggiamento da principino sul pisello, presupponendo che il tuo talento basti per poterti sentire una spanna sopra a noi. Bhè, guarda un po’, ho delle notizie fresche fresche per te: non sei ancora nessuno! E dovrai ingoiare ancora molti rospi prima di diventare la star che sogni di essere. Non ultimo, devi metterti in testa che se non superi questo cazzo di esame come tutti noi, addio campionato nazionale, addio possibilità di essere la miglior matricola, addio chance di essere considerato il numero uno! E con questi presupposti, caro il mio stronzetto, si può sapere dov'è che vorresti andare? In NBA?! Ma fammi il piacere! -.
Si alzò di scatto, guardando negli occhi il compagno e con l’impulso irrefrenabile di spaccargli la faccia. L’altro sembrò leggergli nel pensiero, ghignò sadicamente ed indicò Kogure che era seduto al suo fianco - Non molto tempo fa, il buon Kogure mi ha gelato di fronte a tutti voi con una frase veritiera e illuminante e in quel momento anche tu sembravi d’accordo con lui. Ma dal momento che vedo che hai cambiato idea, te lo ripeterò: è arrivato il momento di crescere, Rukawa -.
Era troppo per lui. Strinse i pugni fino a farsi sbiancare le nocche. 
Vaffanculo... pensava convulsamente, mentre sentiva il sangue fluirgli nel cervello. Vaffanculo! Che ne sapete voi, deficienti!.
Kogure provò a rompere la tensione, intervenendo con il suo tono bonario. - Mitsui ha ragione Rukawa. Basterebbe così poco per… -.
Rukawa esplose. - VAFFANCULO! -.
E scappò, sbattendosi la porta alle spalle.
- Ma chi si crede di essere quell’invasato?! Adesso vado lì e gli spacco la faccia! - strillò Hanamichi, infastidito da quel comportamento dell’odiato rivale.
- Stai fermo lì, tu! E voi, rimettetevi tutti a studiare… - urlò Akagi, rivolgendosi alla squadra intera.
Si volse verso Mitsui e i due si guardarono in cagnesco. - Lo sai che hai esagerato, vero? -.
- Era arrivato il momento che qualcuno gli dicesse le cose come stanno, Akagi, fattelo dire da uno che determinate situazioni le ha vissute. Il ragazzo sta prendendo una brutta piega, e lo sai anche tu -. Si fece scuro in volto, come se dei fantasmi lo stessero assalendo, poi continuò - Il talento da solo non basta, bisogna avere la testa per gestirlo oppure si resta ad essere un bravo tra tanti bravi… - concluse, guardando a terra.
- Sarà il caso di andare a parlarci? - chiese Ayako, preoccupata.
Rei sbuffò. - Non servirebbe a niente. E’ troppo testardo e chiuso, deve capire da solo dov’è che sta sbagliando… Ammesso che lo capisca… -.

Nella sua camera, Rukawa era fuori di sé. Aveva preso a calci una sedia, a cazzotti il muro ed aveva urlato come un ossesso. In quel momento era sul letto, sfinito, ma la rabbia ancora gli covava dentro senza che riuscisse a porle freno. Aveva il cervello annebbiato.
Ma che cavolo ci stava a fare ancora lì, con quei deficienti? Non aveva bisogno di loro, poteva fare tutto da solo: recuperare per l’esame, allenarsi, vincere il campionato nazionale, andare in America…
Si alzò e rapidamente raccolse le sue cose. Fece la borsa e uscì dalla stanza dirigendosi verso la cucina della pensione.
Entrò senza bussare. Trovò all’interno il signor Anzai con il fratello e la cognata, tutti e tre intenti nella preparazione di un gustoso pasto a base di udon e teriyaki. Li guardò dall’alto del suo metro e ottantasette, poi esordì con tono glaciale - Signor Anzai, la ringrazio e mi scusi, ma io torno a Kanagawa… -.
E, con quelle parole, si volse e se ne andò senza attendere la replica.
 
 



*La posta dell'Autrice* ^^
E allora, miei piccoli puffolini meravigliosi?! Che ne pensate? No, dico… I miei sforzi sono valsi la pena? Da ora in poi… Le cose cominciano a farsi veramente interessanti!!
Ma non voglio dire più nulla, perché ormai siam nel vivo, ed una parola è troppa mentre due sono poche!
Passiamo alla rubrica del mercoledì mattina “LightDN risponde”:
Aka_z=  Dolcissima Aka, una volta di più mi hai dimostrato con quanta attenzione e con quanto affetto tu legga la mia storia! Leggendo le tue righe percepisco realmente il trasporto con cui ti immergi nel mio racconto, e dimostri sensibilmente di essere sulla mia stessa lunghezza d’onda per quanto riguarda la chiave di lettura. Mi piace il fatto che capisci quasi sempre i passaggi e le sottigliezze psicologiche che smisto nei personaggi, cosa che non è sempre semplice dal momento che richiede un lettore attento e partecipe. In effetti lo scorso capitolo è stato uno dei più intensi che ho scritto, e tu ne hai colto tutta l’essenza e la funzionalità ai fini della narrazione. Solo una cosa volevo dirti, riguardo ad Akagi: lui è uno di quei personaggi “quadrati”, che perseguono un solo obiettivo alla volta, mettendoci tutte le energie. Essendo lui così, ed unendo anche un altissimo tasso di lealtà e (perché no?) timori reconditi, viene da se’ che la storia con Rei potesse prendere solo quella piega… Che ne dici? Invece, per quanto riguarda Mayumi… Bhè, lei sarà un personaggio molto attivo… E ne vedremo delle belle! Stop, non dirò una parola di più su di lei!
Ma dimmi… Questo capitolo che effetto ti ha fatto? A dire la verità, non vedevo l’ora di pubblicarlo, perché da ora in poi ne succederanno di cotte e di crudeeee!!! AHAHAHA… Ehm, sorry… Aspetto, come sempre, un’attenta analisi della mia Puffolina n.1!!! Ok? Un bacio e… Buona giornata!
Darkness= Niente! Ogni volta che leggo i tuoi commenti finisco sempre per morire dal ridere! Grazie! A parte questo, sono soddisfatta che il capitolo precedente ti abbia dissipato dubbi e sia stato esaustivo. In effetti Akagi non si è regolato, lo ammetto, ma se deve rimanere IC non potevo fargli fare altrimenti… E poi, rispondendo al tuo quesito sul perché del secondo rifiuto: non è evidente il motivo per cui si tira indietro? La verità è che lui, a quel punto, deve rimanere coerente e poi, da caratteristica essenziale del personaggio, è terrorizzato. Credo sia normale, in fondo. In effetti, dopo questo bel racconto, la storia si fa senza dubbio più ingarbugliata, come hai sospettato… Soprattutto dal punto di vista di Rei!! Ahahah… Tutto secondo i piani!!! Fammi assolutamente sapere che ne dici dell’ultimo capitolo, però! Qui mi sono proprio dilettata… Ah, quale altra squadra avrebbe potuto tifare, il “buon” Rukawa, se non i miei meravigliosi Boston Celtics?! Mi sono molto divertita a scriverlo! E non sarà l’ultimo, di questo tipo!! Aspetto ansiosamente di leggere le tue impressioni ! Kiss-kiss!
Sere4Ruru= Ehi!! Allora? Che ne dici del “tuo capitolo”? Avrai sicuramente capito perché l’ho voluto dedicare a te… Da ora in poi il “tuo” Kaede Rukawa entra attivamente a far parte della mia storia! E con questo atto di forza sta per creare delle situazioni sconvolgenti! Spero davvero che tu abbia apprezzato, e come sempre attendo un tuo giudizio (oggi più che mai!). Un bacio grande, Puffolina!!
Xamia= Tesoro mio, con te sarò breve, tanto ieri t’ho attaccato un centauro mitologico de 3 ore, co’ ‘sta ff!!! Ti dico solo una cosa: Hana e Mayumi forever!! So li mejo!! “Umf… Cretino!! I love you so much!!
Shasa= Ed eccomi a te, Grillino mio!! Comincio subito con il dirti: Bra-viss-si-ma! Hai centrato un punto nodale della mia ff: l’amore di Rei per Akagi a che punto è, nel presente della storia?? Ottimo quesito… Al quale, ovviamente, non risponderò mai altrimenti mando in fumo un intero filone della storia! Ma la tua analisi in merito è molto sagace e posso dirti che la tua chiave di lettura è azzeccatissima! Veramente, un’ottima osservazione… E riguardo alle motivazioni di Akagi, bhè… Lui è quello integerrimo, coerente e tutto d’un pezzo, ma… E’ umano anche lui, no? Un limite ce lo dovrà pur avere! Grazie anche per aver apprezzato lo stile di scrittura. E’ vero, ho dovuto discostarmi dal metodo Inoue, ma a questo punto era un po’ inevitabile… Anche se, come ho detto la scorsa volta, il Sensei fa la stessa cosa durante la partita con il Kainan (quando Akagi, infortunato, pensa a tutti i sacrifici che ha fatto per arrivare dov’è..). Anche stavolta ho provato a fare una cosa simile. Spero di non aver combinato troppi danni, ma a quanto pare no!! Meglio!
Sicché, amato Grillino mio… E di questo nuovo capitolo? E’ un bel prologo a grosse svolte, no? Che ne dici? Fammi sapere tutte le tue preziosissime impressioni, come sempre!! Lo sai che per me son come l’oro!! Tanti baci e… buona giornata!
Ok, Puffolini miei! Lo so che questo capitolo è finito un po’ a cavolo… Ma abbiate pazienza: ogni tanto pure io mi dovrò cimentare con un po’ di suspance, no?! Dai, cercate di essere clementi con me!! Ora scappo, così lavoro tanto e poi mi metto a scrivere il capitolo 21… Che fatica essere un artista!!
Un bacio “delirante”!
   
 
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