Non ci posso credere per due stupidissimi punti abbiamo perso.
Eravamo nello spogliatoio, nessuno diceva una parola, e non l'avrei detta neanche io. Mi cambiai velocemente e uscii fuori, mormorando un semplice "ciao".
Camminai a passi veloci per arrivare in fretta a casa, non avevo voglia di parlare con nessuno, molto probabilmente ci prenderanno in giro per il resto del campionato.
Vidi una figura di un ragazzo che camminava verso di me, accelerai il passo, il ragazzo mi bloccò con un braccio, cercai di liberarmi, ma fece in un modo che io lo guardassi.
"Hey, Hey, Hey, stai ferma!" Disse il ragazzo, ora che lo vedevo meglio ho notato che è Justin.
"Justin, non ho voglia di parlare con nessuno, lasciami per favore." Dissi, con tono fermo.
"E' perché avete perso? Davvero? Non ti facevo così competitiva." Disse.
"Tu non sai niente di me, ci conosciamo a malapena, ed ora lasciami." Dissi, facendogli molare la presa sul mio braccio.
"Sai una cosa? Volevo solo tirarti di su di morale, ma si vede che non hai bisogno del mio aiuto." Sputò, e se ne andò, lasciandomi lì imbambolata come una statua mentre guardavo che se ne andasse.
Accelerai il passo e in pochi minuti tornai a casa. Sbattei la porta violentemente, senza preoccuparmi se i miei genitori mi avessero sgridata. Corsi su per le scale e mi buttai sul letto. Ad un certo punto sentii bussare la porta.
"Vai via." Mormorai.
Sentii la porta aprissi. Presi un cuscino, mi girai, stavo quasi per lanciarlo.
"Ho detto vai via!" Alzai il tono della voce.
"Taylor, che è successo?" Ignorò ciò che avevo detto e si siedè sul letto.
"Niente, Tayler..." Dissi con voce bassa.
"Non è possibile che non sia niente dai, spara." Disse, dandomi uno schiaffetto sul braccio.
"Abbiamo perso. Ecco, contento?" Dissi.
"Solo per questo? Ah, sorellina, ti conosco troppo bene, non è solo per questo. C'è qualcos'altro, su dimmelo, sai che ti puoi fidare di me." Disse.
"Ho.. uhm.. una sottospecie litigato con Justin, uhm." Farfugliai.
"Devo ucciderlo?" Disse con un pò di ironia.
"Cosa? Pff, no!" Dissi ridendo.
"Se ti farà del male, sarà contento di fargliene io a lui." Disse serio.
"Comunque, è solo una stupida litigata, si aggiusterà tutto." Continuò.
"Grazie." Lo abbracciai.
"E di che? Buona notte, Tay." Disse baciandomi la fronte e rompendo l'abbraccio.
"Buona Notte." Dissi, e uscì dalla stanza.
Il giorno seguente.
Il suono della sveglia mi sta facendo diventare matta, gli diedi degli schiaffi finché non smettè di suonare. Mi alzai, e mi preparai per andare a scuola. Una volta finito, scesi, salutai i miei fratelli e mi diressi a scuola.
Entrata, cercai Justin per tutta la scuola, lo trovai vicino al suo armadietto, prendendo dei libri.
"Hey." Dissi con un lieve sorriso.
"Ciao." Mormorò.
"Uhm, scusami per ieri sera... i-io era solo, uhm, un pò delusa della sconfitta. Non ce l'avevo con te, d-davvero, p-p-perdonami." Balbettai.
"Okay." Disse con indiferezza.
Okay?
"Cosa?" Dissi.
"Okay." Ripetè.
"Perché fai così?" Dissi.
"Così come?" Rispose, facendo finta di niente.
"L'indifferente!" Quasi urlai.
"Proprio come fai tu?" Rispose beffardo.
"E' esattamente come mi tratti tu, io cerco di aiutarti ma comunque mi respingi!" Continuò, quasi urlando.
"M-mi dispiace..." Sussurrai.
"Se ti faccio solo pena perché sono il nuovo della scuola, se non vuoi essere mia amica, dimmelo, così la smetto di essere il tuo fottuto cagnolino!" Rispose arrabbiato.
"Justin, è quello che faccio! Io allontano le persone! Mi dispiace, ma non è colpa mia!" Dissi con le lacrime agli occhi.
"Non è colpa tua? Sul serio? Allora la colpa di chi è? La mia? Non farmi ridere, Taylor. Se continui così ti ritroverai sola." Disse e se ne andò. Lasciandomi lì, da sola in imbambolata, per la seconda volta.