Okay, sarò davvero veloce.
Mi si è di nuovo rotto il computer e questa merda di capitolo l'ho scritto al cellulare. POI, visto che le cose non sono mai facili, ho dovuto mandare tutto il testo alla mia migliore amica su facebook perchè il computer di mio padre non legge il mio cazzo di telefono e non sapete quanto cristoddio mi sono esaurita in questi giorni. Comunque sia, mi dispiace per gli eventuali errori, ma non ho davvero avuto modo di correggerli, anche perchè ho fatto tutti di fretta e furia. Comunque, vorrei augurarvi Buon Natale (anche se in ritardo) e felice anno nuovo (anche se in anticipo). Ora mi levo dai coglioni e cerco di continuare Monsters.
Amatemi perchè, davvero, sto cercando di fare il possibile.
Love you all.
Holls.
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-Ottima
storia Zayn, davvero.- mi rimprovera Gigi.
Sbuffo,
scansansando l'ennesima cassa piena di pesce. -Perché
diamine siamo qui?!-
grido, evitando di scivolare a causa di tutta la dannata acqua che
c'è per
terra.
-Perché
sto cercando di salvare la tua vita
amorosa.- sbuffa lui, tirandomi per un braccio e portandomi in un
vicolo buio.
-Gigi,
per l'amor del cielo, sono etero, non puoi stuprarmi!- grido,
allontanandomi.
Ma Gigi non mi risponde, troppo impegnato a piegarsi in avanti,
poggiare le
mani suoi fianchi, muovere il collo avanti e indietro e fare strani
versi.
Che
mi venga un colpo, sta imitando una gallina!
-Gigi?
Che Dio ti fulmini, sei davvero
tu?!- grida qualcuno, emergendo
dal bui.
Assottiglio
gli occhi, cervando di vedere cosa sta lucidando l'uomo che,
lentamente, avanza
verso Gigi.
Un
occhio di vetro.
Sta
lucidando un occhio di vetro.
-Emanuele,
amico mio!- grida Gigi, correndo ad abbracciarlo.
L'uomo
poggia una mano sul petto di Gigi, chiedendogli di aspettare. Quindi, e
che Dio
mi fulmini se quello che sto vedendo non è vero, alza la
benda che prima gli
copriva l'occhio destro e, con un colpo secco, infila la biglia di
vetro. Gigi
controlla l'orologio, come se quella fosse la cosa più e
come se quell'uomo non
avesse appena cacciato un rotolo di scotch dallo stivale, staccato un
pezzo e
poggiato sull'occhio destro, tanto per tenere ferma la biglia.
-Gigi!-
grida di nuovo l'uomo, abbracciando finalmente Gigi. -Che ci fai qui,
amico?-
chiede poi.
-Mi
serve un favore, amico.-
-Un'altra
cresta in fibre di scotch?-
-No,
ho bisogno di un barbagianni.-
Scuoto
la testa, scioccato.
-Rosario!-
grida Emanuele.
-Che
minchia vuoi?!- risponde qualcuno.
Ma
la gente, in questo vicolo, dove cazzo si nasconde?
-Vieni
qui, c'è Gigi!-
-Ho
perso quella cazzo di gamba di scotch! Te l'avevo detto che dovevamo
prenderla
di legno ma tu devi sempre andare per il risparmio. Adesso ti stacco
una gamba
e me la faccio trapiantare.- sbraita qualcuno e, poco dopo, un uomo
esce dallo
stesso angolo da cui era sbucato Emanuele poco prima.
Osservo
sconvolto la figura di un uomo curvo che, come se nulla fosse,
è seduto su una
medusa e si fa forza con le mani per strisciare sul pavimento.
Ma
dove sono finito?
-Gigi,
che ti venga un colpo, credevo
fossi morto!- grida l'uomo, lasciando
che Gigi lo abbracci.- E tu chi sei? - chiede poi, rivolto a me.
-Sono
Zayn.- sorrido, cercando di fingermi educato.
-Ha
un problema di cuore, amico mio, e la ragazza che vuole conquistare ha
un
debole per gli uomini puzzolenti e pelosi.- spiega Gigi, velocemente, e
i due
annuiscono.
-Rosario,
fai accomodare Gigi e il suo amico, mi occupo io di prendere la merce.-
dice
Emanuele e rosario annuisce, strisciando verso l'angolo sinistro del
vicolo.
Spalanco
gli occhi, notando che sono spuntati un tavolo e un paio di sedie.
-Tutte
in scotch riciclato?- chiede Gigi, mentre Rosario annuisce.
-Emanuele
ha questa passione per lo scotch e le monete da un centesimo. E per i
mozziconi
di sigarette. E i fazzoletti usati. E per lattine. Insomma, Emanuele
non butta
un cazzo.- dice, sistemandosi meglio sulla medusa.-Ragazzo, fammi
indovinare,
anche tu sei curioso di scoprire come ha fatto Gigi a scrivere della
neve ad
agosto, non è vero?- mi chiede poi.
-Onestamente,
non me ne frega un cazzo.- rispondo sincero.
-Bene,
allora te lo racconto. Era l'agosto del 1935 e io, Emanuele e Gigi
erav...-
-Quanti
cazzo di anni hai, Gigi?!- grido, cominciando a fare qualche calcolo e
fermandomi appena Rosario mi tira qualcosa.
Mi
massaggio il punto dolente e, con ribrezzo, noto la dentiera dell'uomo
vicino
ai miei piedi.
Rosario
l'afferra e se la ficca in bocca. -Dicevo, io, Gigi ed Emanuele eravamo
in
antartide. La nostra barca era ferma da un pò e non c'era
più cibo quindi
decidemmo di mangiare Gigi. Lo legammo e lo mettemmo in un pentolone
pieno
d'acqua, su un fornellino che avevamo con noi. Mentre l'acqua bolliva,
Emanuele
moniciò a triturare un rotolo di scotch quando,
improvvisamente, qualcosa urtò
la barca e Gigi finì in mare. Urlò svariate volte
di non saper nuotare e, dopo un
quarto d'ora di riflessioni, decidemmo di ripescarlo con una di quelle
reti che
usano i pescatori. Quando tirammo la rete sulla barca, di Gigi si
vedeva solo
un piede, tutto il corpo era già nello stomaco del pesce
più grande che
avessimo mai visto. Lo nominammo 'barbagianni' e, da quell'agosto, ogni
anno ci
torniamo e facciamo rifornimento di pesci.-
Lo
guardo, non capendo il senso di quella storia. -Cosa centra questo con le canzoni di Gigi?-
chiedo quindi.
-Un
emerito cazzo.- mi sorride Rosario, sputando la dentiera che finisce
dritto nel
mio occhio.
Bestemmio,
massaggiandomi la parte dolorante mentre Emanuele fa la sua entrata in
scena
trascinando un pesce di quasi un metro con una corda fatta di scotch.
-Ecco,
questo ti renderà super attraente, Zaino.- mi sorride e, un
secondo dopo, mi
trovo con la testa conficcata nel bocca del pesce.
Quando
torniamo a casa, Gigi, me la paghi.
-Che
cazzo fai?!- grido, sfilando la testa dalla bocca del pesce.
Emanuele
sbuffa, strappandomelo dalle mani e cominciando a spalmarmelo sui
vestiti.
-Ti
sta rendendo puzzolente, Zanna Blu.- mi rassicura Gigi, come se fosse
la cosa
più normale del mondo.
Dopo
quasi 30 minuti, Emanuele
posa il pesce
su una cassa e ci appoggia un pezzo di scotch con un prezzo sopra.
Aggrotto
le sopracciglia. -Ha intenzione di venderlo dopo avermelo spalmato
addosso?!-
grido.
-Ci
faccio lo sconto del 2%- si giustifica lui.
Non
ho neanche il tempo di ribattere perché Rosario mi afferra
per la mano e,
sempre seduto sulla medusa, mi trascina fino all'angolo più
buio del vicolo.
Aggrotto le sopracciglia mentre lui, concentrato, tasta il pavimento.
Qualche
secondo e lo sento gridare vittorioso, alzando quello che mi sembra un
telo
nero.
-Che
sta facendo? -chiedo ad Emanuele.
-Adesso
ti mostriamo la nostra coltivazione di zoccole.- mi risponde lui, come
se fosse
la cosa più normale del mondo.
-Sta
scherzando?! Non ho intenzione di andare a prostitute!- grido, mentre
Emanuele
mi trascina in quella che, ad occhio e croce, sembra un giardino.
Un
giardino dietro un vicolo buio.
-Gigi,
ti venga un colpo!- grido, notando
il
numero esagerato di topi che scorrazzano felici sul prato.
-Adesso
ne radiamo qualcuna, così sarai puzzolente e peloso, proprio
come ti vuole la
tua ragazza.- mi sorride Rosario, prima di fischiare. E, per magia,
tutti i
topi smettono di muoversi.
-Scotchettino
98, a rapporto!- grida Emanuele,
cacciando un rasio da chissà dove.
-Scotchettino?
- chiedo, ridendo, e Gigi annuisce.
-È
perché si nutrono solo di scotch. - mi informa, e per poco mi strozzo con
la mia stessa saliva.
Il
topo, intanto, si lascia radere da Rosario e, tempo qualche secondo,
Emanuele
mi incolla tutti i peli addosso.
***
-Ragazzi,
siamo a casa!- grida Gigi, sbattendo
la
porta.
Un
urlo acuto mi riempie le orecchie.
-Zayn,
che cazzo hai fatto?!- mi grida Ronny.
Sbuffo,
notando con scazzo che nemmeno questa volta le vado bene.
-Beh,
uhm...sai, c'era un gattino zombie che cercava di fottere i
preservativi ad un
ottantenne e io mi sono messo in mezzo e ho colpito il gatto con Gigi.-
la
butto giù così, non sapendo cosa inventarmi.
-E
che c'entra questo con il fatto che sei ricoperto di peli e puzzi come
puzzava
Gigi quando la sua ragazzo lo lasciò?- mi chiede.
-Un
emerito cazzo.- rispondo, facendo spallucce.
E
mi va bene, perché Gigi scoppia a piangere e a strisciare
per terra come un
disperato, gridando in continiazione 'Anna, perché mi hai
lasciato?!'.
-Perché
sei un cesso.- grida Ronny, esasperata, mentre me ne salgo al piano di
sopra, con
l'intento di farmi una doccia.
Altro
piano di merda.
Bravo
Gigi, bravo.
***
-L'altra
opzione è il burlesque.- mi informa Liam, cancellando
'puzzolente e peloso' dal
famoso quaderno.
-Liam,
io non so ballare, come cazzo vuoi che sappia fare il ballerino di
burlesque?-
sbuffo, lanciandomi sul divano.
-Beh
amico, devi pur sempre provarli tutti. Ti resta questo, il fidanzato
veggente e
quello maniaco della pulizia.- mi dice Niall, prendendo posto al mio
fianco.
-Ma
ha le gambe troppo pelose per poter fare la ballerina di burlesque.-
dica
Harry, entrando in salotto.
-Già,
dovresti depilartele.- concorda Louis.
-Non
se ne parla! Farò il fidanzato maniaco delle pulizie. E, se
tutto va male,
chiederò a Ronny di uscire con me.- sbuffo, massaggiandomi
le tempie.
-Hai
dimenticato che ci odia?- mi ricorda Ed.
-Ed
ha ragione amico, devi provarli tutti.-
Sbuffo,
afferrando il computer che ha Liam sulle gambe. -Su youtube ci sono i
video dei
ballerini di burlesque?- chiedo, sconfitto.
-Certo
che si!- grida Harry, eccitato, mentre Louis gli mena uno schiaffo.
-Dov'è
Gigi?- mi chiede Niall, come se gli importasse davvero.
-Prima
era con la testa conficcata nel congelatore. Ha detto che vuole
congelarsi e
farsi scongelare tra 500 anni, quando la sua ex sarà
defunta.- rispondo,
scorrendo i diversi video di youtube.
-Nel
congelatore?!- grida Liam, scattando in piedi. -Ho il pesce congelato
lì
dentro! E' per il pranzo di domani!.- grida poi, correndo in cucina.
Sono
finito in una gabbia di matti.
-Gigi,
per dindirindina, esci fuori dal mio congelatore!-
***
Ronny
Pov.
-Rachele,
la porta!- grdia Ed.
Sbuffo
e chiudo il libro che sto leggendo.
-Ma
si è rotto?- urlo, infilandomi le pantofole.
-Cosa?-
-Il
culo.-
-Ma
stai parlando con me?!- grida Louis e devo soffocarmi con il cuscino
per non
ridere.
-No,
con mio fratello.- rispondo, cercando di non ridere.
-Vuoi
comunque sapere la mia risposta?- urla ancora, e sento Harry
ridacchiare.
-Louis,
per Dio, devo aprire al porta!- grido, catapultandomi giù
per le scale.
–Ragazzi, c’è un travestito fuori casa
nostra.- sussurro, allontanandomi dallo
spioncino. –Che cazzo faccio?-
Liam
fa spallucce. –Aprigli, magari gli serve qualcosa.-
-So
io cosa gli serve!- grida Louis e scoppio a ridere, diventando
più rossa di
quanto lo diventa Peloso quando gli calo la salsa piccante nelle
crocchette.
–Louis,
ci sono dei bambini!- grida mio fratello, trattenendo una risata.
-Aprite
questa cazzo di porta o aspettate che mi si ghiaccino anche le palle?!-
grida
il travestito.
Prima
che gli si ghiaccino le palle?
-Gigi,
che ti venga un colpo, l’antenato di Zayn è
risorto o, peggio ancora, è
diventato uno zombie!- grido, e Gigi guarda Niall con una faccia
terrorizzata.-Non preoccuparti, mondo, ti salvo io!- grido, correndo in
cucina
a prendere una padella.
-Ronns,
che cazzo fai?- chiede Harry, spaventato.
-Salvo
il mondo.- sussurro e il secondo dopo sto colpendo il travestito con la
padella.
***
Zayn
Pov.
-Amico,
ci vuoi dell’altro ghiaccio?- mi chiede Niall, sedendosi
vicino a me.
-Credo
che non potrò mai avere figli.- sussurro, cercando di non
scoppiare a piangere.
-Mi
dispiace amico, non credevo che mia sorella avesse tanta forza.- mi
dice Ed,
porgendomi un altro sacchetto pieno di ghiaccio.
-Fatemi
un buco in mezzo alla trachea, mi fa male anche quando respiro!- grido
appena,
poggiando delicatamente il sacchetto col ghiaccio.
-Ehi
Ronns, come va?- aggiungo poi, fingendo un sorriso appena Ronny entra
in
salotto.
-Sono
ancora arrabbiata con te, con tutti voi.- dice, saltando letteralmente
sul
divano.
Bestemmio,
non riuscendo più a controllare le lacrime.
-Zayn
ehi, stai bene?- mi chiede subito, preoccupata.
-Si,
benissimo.-
-Ma
stai piangendo.-
-E’
questo film! E’ qualcosa di meraviglioso! Gli attori recitano
così bene che
riesco a sentire il dolore dei personaggi.-
Ronny
mi fissa. –Ma la televisione è spenta.- mi fa
notare.
-Fanculo.-
sussurro, asciugandomi gli occhi e posando il sacchetto col ghiaccio
sul
tavolino del soggiorno.
-Perché
hai dei ghiaccio?- mi chiede,
-Per
abbellire il tavolino. Guardalo, era così spoglio!-
rispondo, notando con
orrore la quantità industriale di schifezze che ci sono su
questo dannato
tavolino.
-Mh,
e perché lo avevi sulle palle?- mi chiede.
-Perché
magari in un’altra vita erano un tavolino.- dico, facendo
spallucce. Ronny
nemmeno mi guarda, semplicemente si alza, prende Peloso e me lo mette
tra le
braccia.
La guardo, non capendo. –Deve farsi la vaccinazione.- mi dice solo e, un secondo dopo, lancio il gatto tra le braccia di Ed e cerco su internet come cazzo si fa una vaccinazione.
-Perché
non poteva fargliela Ed?- mi chiede Louis, per la centesima volta.
-Perché
è a quella dannata intervista.- sbuffo, facendo partire di
nuovo il video sul
computer.
-E’
la ventesima volta, Zanna Bianca.- mi dice Gigi, riferendosi al fatto
che è la
ventesima volta che guardo questo dannato video su come vaccinare un
gatto.
-Chiudi
quel cesso e vieni a mantenere questo dannato gatto.- sbuffo, aprendo
la
siringa e tirando il liquido verdo dalla piccola boccettina trasparente
che
Ronny mi ha dato.
-Ehi
Ronns.- sorrido, vedendola entrare in cucina.
Tutti
si radunano intorno a me e Gigi, curiosi di assistere
all’operazione.
-Pronto?-
chiedo a Gigi e lui annuisce.
-Sapete,
credo che mi darò alle ragazze.- dice Ronny,
all’improvviso, e io sbianco,
mancando il culo di Peloso e prendendo la mano di Gigi,
-Fai
sul serio?- chiedo, mentre Gigi grida e corre per tutta la cucina,
stringendosi
il polso destro e agitandolo in aria.
-Credo
di si. Con i ragazzi è un totale fallimento.- sussurra,
sedendosi su uno
sgabello.
-Ma
Ronns, che ne sai, magari il ragazzo giusto è proprio sotto
il tuo naso.-
tento, ma lei neanche mi ascolta, troppo occupata a massaggiare.
Sbuffo,
non sopportando più le urla di Gigi. –Puoi stare
un secondo zitto?!- grido,
strappandogli la siringa dalla mano e lanciandola su uno sgabello.
-Ragazzi,
io esco.- ci avvisa Ronny.
-Amico,
fossi in te troverei un turbante il più velocemente
possibile e mi fingerei
veggente.- mi dice Niall, bendando la mano di Gigi.
-Dovrei
tipo dirle che vedo un uomo nella sua vita e robe del genere?- chiedo e
tutti
annuiscono.
-Qualcuno
sa dove posso comprare un turbante?- chiedo, ma nessuno risponde.
Gigi,
intanto, ricomincia a gridare perché, da buon idiota, si
è seduto sullo
sgabello dove, un po’ prima, avevo lanciato la siringa.
Questo,
comunque, si prospetta un altro piano di merda.
***
-Rachele,
vieni, c’è un veggente!- grida Niall mentre mi
accomodo sul diovano.
-Un
rinoceronte?- chiede lei, affacciandosi dal salotto.
-Un
veggente, mi cava.- sorrido, ricordando la volta in cui mi
chiamò in camera
sua.
-Figo.-
dice, lanciandosi sulla poltrona.
-Sono
qui per leggerti la mano e dirti cosa vedo nel tuo futuro.- aggiungo e
lei
sembra rifletterci su.
-Bene,
per prima cosa, vedo un uomo. Sì, assolutamente un uomo, uno
di quelli veri,
cioè, uno con ehm..con un piffero in mezzo alle gambe, non
so se mi spiego. E
comunque..-
-Non
dovrebbe prima guardarmi le mani?- mi chiede lei e io sbuffo.
-Fa
silenzio, ragazzina!- grido appena.- Bene, vedo un uomo alto,
muscoloso, dalla
pelle olivastra, con una bella voce e pieno di tatuaggi!- aggiungo poi.
-Oddio,
sposerò Vin Diesel!- grida Ronny, saltellando appena.
Alzo
gli occhi al cielo, cercando di non sorridere per la sua espressione
felice.
–Con un gran bel ciuffo nero.- aggiungo poi, scandendo bene
le parole.
-Vin
Diesel si è fatto trapiantare i capelli?- chiede a Harry e
questo scuote la
testa, ridacchiando.
-Dannazione!-
sussurra lei, sbuffando.
-Il
suo nome inizia per ‘Z’ e il suo cognome per
‘M’ e, tanto per dirti, non è solo
inglese ma ha doppia cittadinanza.- azzardo, e lei annuisce.
-Bene,
è tutto, è stato un piacere ma ora devo proprio
andare.- dico, scattando in
piedi.
-E
a loro non dice nulla?- mi chiede lei.
Sbuffo,
-Lasciate che vi racconti una storia, mie cavi, giusto un consiglio per
la
vita. Allora, tanti anni fa, i 12 apostoli si misero
d’accordo per organizzare
l’ultima cena prima delle vacanze di San Barbagigi e
invitarono anche Gesù.
Pietro cucinò circa 500 polpette e, a fine serata, ne rimase
solo una nel
piatto. Gesù guardò gli apostoli e disse:
‘Mangiatela pure, mie cari’. Simone
scosse la testa, rifiutando, e lo stesso fecero Andrea e Giacomo.
Filippo e
Bartolomeo dissero di essere troppo pieni e Matteo e Giacomo annuirono
d’accordo. Giuda scosse la testa, dicendo che non poteva
venderla o ricavarne
denaro, mentre Taddeo disse che ne aveva mangiate già
troppe. All’improvviso,
mancò la corrente. Si sentì un grido e il rumore
di schiaffi e sedie che
venivano spostate brutalmente. Quando la luce tornò, la
scena che si presentò agli
occhi della serva Gigiona fu inquietante: Gesù era sdraito
sul tavolo, intento
a stringere la polpetta, notando appena la forchetta di Pietro
conficcata sulla
sua mano e il resto degli apostoli che si prendevano a cazzotti.-
conclusi,
avviandomi verso la porta.
-Cosa
diavolo c’entra questo con la vita?!- grida Rachele.
-Un
emerito cazzo.- dico, chiudendo la porta alle mie spalle.
–Non rifiutate mai
una polpetta!- aggiungo poi.
Un
altro piano di merda.
***
-Liam,
smettila di lucidare quella dannata forchetta, è da un
quarto d’ora che lo fai!
Odio i fissati col pulito.- sbraita Ronny, entrando in cucina,
spingendo Gigi e
strappando la forchetta dalle mani di Liam.
Sbuffo,
lanciando contro Gigi tutte le scope che avevo raccolto per strada.
-Fortuna
che lo hai detto.- sussurro, sedendo davanti a lei.
-Sapete,
ho deciso di dare ascolto al veggente.- dice poi.
La
guardo speranzosa, mentre Niall, Louis e Harry corrono in cucina.
-Davvero?-
chiedo, speranzoso.
-Si,
ho un appuntamento con un ragazzo.- sorride lei, vittoriosa.
Spalanco
la bocca, trattenendomi dal bestemmiare.
-E
con chi?!- grida Gigi.
-Con
un certo Zack Matano. E’ per metà italiano e per
metà inglese. Fa parte di un
gruppo insieme ai suoi amici e l’ho incontrato ieri mentre
andavo da Tina, la
mia amica tatuatrice.- dice, felice.
Harry
grida, isterico, mentre Louis alza gli occhi al cielo.Gigi sbuffa,
mentre Niall
e Liam sbattono appena la testa contro il frigorifero.
-Ragazzi,
sono a casa!- grida Ed, entrando in cucina.
-Stasera
ho un appuntamento.- dice Ronny,
mentre
Ed mi guarda con espressione mista tra il felice e
l’incazzato.
-Con
Zack Matano.- dico, sorridendo e annuendo, cercando 20 modi diversi per
uccidere quel dannato Zack.
-Chi?-
fa Ed, guardandomi.
-Già,
e ho trovato Cicì sotto il tuo letto, prima. Ha fatto circa
18 uova.- aggiunge
Ronny, prima di correre in camera sua.
-E
adesso, io, che cazzo faccio?!.- grido, sprofondando nello sgabello.
-Non
capisco cosa sia andato storto nel nostro piano.- sbuffa Gigi.
-Magari
quando ha descritto il suo ragazzo ideale non hai capito un cazzo.-
dico,
incazzato nero.
-O
magari con ‘peloso’ intendeva un ragazzo simile al
suo gatto.- riflette Gigi e
tutti mi fissano.
Sbuffo,
alzando gli occhi al cielo. –Chi mi accompagna a comprare un
cazzo di vestito
da gatto?- domando e tutti gridano, felici, come se non sapessero che
anche
questo sarà un piano di merda.