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Autore: cristinacilluffo    29/12/2013    1 recensioni
"-Ti prometto che nessuno ti farà mai del male.-
-Non potrai esserci sempre.-
-Ci proverò e ti giuro, non mi lascio intimorire da niente-, sorrise.
-Credo di amarti davvero, come nessuno ha mai amato-, abbassai lo sguardo imbarazzata.
Le dita alzarono il mio mento, facendomi incontrare i suoi occhi profondi, smeraldi.
-Non ci crederai mai, ma in tutti questi secoli ti ho cercata ovunque, ed eccoti qui. Non ti lascio andare ora che ti ho trovata, signorina.-"
THE NIGHT’S SHADOWS.
Trailer : https://www.youtube.com/watch?v=VTgqvBjWMHg&feature=youtube_gdata_player
Genere: Dark, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: PWP, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Chapter 10
 
 
"Merry Christmas, baby."
 
 
La luce del sole colpì i miei poveri occhi.
"Maledizione."
Sentivo il culo completamente bagnato come la schiena e le gambe.
Le mani intorpidite dal freddo cominciarono a muoversi mentre scrollavo la neve dai capelli.
Guardai il cielo grigio per poi allacciare lo sguardo verso la casa difronte a me.
Mi venne in mente la sera precedente, mentre parlavamo della nostra vita.
 
Ma cosa mi stava succedendo? 
Non riuscivo ancora a capacitarmi delle mie azioni.
Non era da me fare quelle cose.
Mi sentivo confuso. Confuso dai suoi occhi, confuso dal suo profumo.
 
Sbuffai.
Allontanarmi da quella casa era un idea. Ma qualcosa mi diceva che l'avrei rivista, in qualche modo.
Presi a camminare verso casa mia, con lo sguardo basso e le mani dentro le tasche del giubbotto.
Passai dal parco ed un coro colpì la mia attenzione.
Cantavano le canzoni di Natale!
 
Sbloccai lo schermo del mio cellulare.
'25 dicembre
      10:45'
 
Alzai gli occhi al cielo.
Fantastico! Siamo a Natale.
Sbuffai per l'ennesima volta riportando il cellulare nella tasca e ricominciando a camminare verso casa.
 
 
"Sono tornato!" urlai, varcata la soglia di casa.
Il viso di Gemma spuntò dalle scale.
"Buon Natale!" schizzò buttandosi nelle mie braccia.
Il contatto inaspettato mi fece barcollare.
Sorrisi. Eppure era lei la maggiore, e si comportava proprio come una bambina.
"Buon Natale anche a te" si staccò da me guardandomi male.
"Harry Edward Styles di buon umore? Siamo proprio a Natale!" cominciò a saltellare per casa continuando ad urlare 'il mio fratellino ha la ragazza! Il mio fratellino ha la ragazza!'
Grugnii, passandomi una mano in faccia.
"Gemma, non sono di buon umore! E soprattutto non ho una ragazza!" risposi salendo, poi, in camera mia.
Sentii delle risate seguite poi dal rumore di piedi che salivano le scale.
"Ah, si? Allora sei innamorato!" entrò nella mia camera con gli occhi che luccicavano.
La lasciai perdere stendendomi nel letto.
Continuava a farneticare cose senza senso ma ormai non l'ascoltavo più.
 
"Fratellino.. mi manca la vecchia vita!" Quella frase dall'apparenza così banale mi scosse.
Era distesa accanto a me con lo sguardo fisso sul soffitto.
"Mi manca correre liberamente senza aver paura di sbagliare.. sai com'è!" sorrise amaramente.
Quell'espressione mi bloccò lo stomaco. Pensare che la causa ero io mi faceva vomitare.
Sospirai chiudendo per un istante gli occhi.
Sentii il tocco di una mano nella guancia.
"Non ti devi prendere sempre la colpa tu, Harry." mi sorrise dolcemente accarezzando la guancia.
La fissai intensamente dentro quegli occhi cangianti che trasmettevano serenità.
Non riuscivo a non farlo. Era la verità.
Mi alzai dal letto e scesi in cucina, lasciando Gemma sopra.
Portai alla bocca la bottiglia di acqua per poi riposarla al suo posto.
La mia vita stava diventando stressante. Ero riuscito a rilassarmi, a riappacificare il mio essere. Ma a quanto pare qualcuno doveva stravolgere una seconda volta tutto.
Non sarei ricaduto nella depressione, non riavrei acceso tutti quei incubi spenti. No...
 
 
Alyson's pov.
 
"Dio mamma! Ti ho già ripetuto che non voglio venire" la testa stava andando a farsi fottete, come la mia pazienza. 
"Alyson Calder non usare quel tono con me!" il dito di mia madre picchiettava continuamente il mio petto.
Finirà per sfracassarti le tue sorelline. 
Sospirai indietreggiando leggermente verso il letto.
"Non vedo perché debba venire, mamma. La casa di zia Matilde puzza." arricciai il naso ricordando il fetido odore che aleggiava in quell'abitazione. La zia era una specie di matta con mille gatti che miagolavano a destra ed a sinistra. Insieme alla puzza si aggiungevano le palle di pelo dei poveri animali che abitavano lì. Non si scomodava neanche di toglierli!
Disgustoso.
E quando vedevi la zia la prima domanda che ti veniva era una: 'ma da quant'è che non si lava?'
Abiti malandati con toppe che coprivano dei graffi o dei buchi, calze di lana sporche, capelli disordinati tenuti con una molletta in modo che non cadano nel viso pieno di rughe e brufoli, denti storti e mal lavati, naso bitorzoluto, unghia anch'esse sporche..
Ti veniva di vomitare soltanto a guardarla in foto.
A mia madre faceva pena. Era la sorella di mio padre quindi per buona educazione ci passavamo qualche volta a salutarla.
Abitava da sola. Lei e quei stupidi gatti.
Decisamente i peggiori momenti della mia infanzia li racchiudevano quelle mura.
"Sempre la solita lagna! Lo sai che dobbiamo andarci, quindi sbrigati!"
Detto questo uscì sbattendo la porta.
CHE CAZZO.
Mi buttai sopra il letto sbuffando.
Possibile che abbia una madre così rompi palle?
Ma dovevo adattarmi. Un altro anno, un altro misero anno e potrò andare via da questa casa, da questa città.
"Possiamo andare!"
"Bene! Sali in macchina." mio padre mise in moto la macchina.
Entrai in macchina subito dopo mia madre.
"Felice di rivedere la zia?" il sorriso di mio padre dallo specchietto retrovisore mi fece salire il crimine.
Sforzai un sorriso per poi appoggiare la testa nel finestrino guardando la strada.
Holmes Chapel era illuminata come non mai.
Le case erano piene di luci colorate ad intermittenza che rendevano l'aria magica.
La neve copriva gran parte del marciapiede mentre i rami spogli degli alberi erano ghiacciati.
Mi incantai in quella atmosfera non rendendomi conto che la casa di zia Matilde era proprio davanti a noi.
Scacciai fuori la tristezza, sorridendo a quella vista.
Cercai di pensare il più positivo possibile mentre varcavamo il giardinetto, inaspettatamente pulito.
Allungai lo sguardo verso gli oggetti ornamentali così nuovi e colorati.
Per quanto mi ricordavo la zia odiava questo tipo di cose.
Rimasi ancora più confusa quando una ragazzina venne ad aprirci la porta.
Tutta sorridente, con un vestitino turchese e due paia di occhi azzurri.
"Buon giorno e buon Natale" disse quella bambina lasciando la porta aperta, per poi correre lungo il corridoio.
Guardai i miei che entravano tranquilli, sorridendo.
C'è qualquadra che non cosa.
Il mio subcoscio aveva voglia di scherzare.
"Oh, ben arrivati! Buon Natale, cari." No.. non poteva essere lei.
Zia Matilde tutta agghindata e ben sistemata, niente gatti in giro, niente palle di pelo sparse per la casa, niente puzza di muffa.
Cominciai ad indietreggiare spaventata.
I miei mi guardavano con due occhi rossi, peni di sangue.
"ALYSON, ALYSON" urlò quella che una volta era mia madre.
Cominciai a correre ma quei visi comparivano ovunque.
 
"ALYSON, DIO MIO, SVEGLIATI!" mi svegliai di soprassalto con il fiatone e tutta sudata.
"Porca puttana" esclamai in preda ad una crisi.
"Alyson Calder che modi sono?" lasciai stare mia madre correndo verso il bagno.
 
"Era tutto un incubo" risi istericamente ricevendo un occhiataccia da mia madre.
"Si può sapere che ti prende?" Stavo davvero perdendo la testa. Ora cominciavo anche a sognarmi zia Matilde.
"Niente, niente." risposi per poi buttare dei vestiti fuori dall'armadio.
"E dove stai andando?" mi chiusi in bagno, vestendomi e truccandomi.
Scesi le scale e presi il cappotto.
"Alyson?" 
"Faccio una passeggiata, torno fra poco." chiusi la porta e cominciai a camminare.
Holmes Chapel era proprio come nel sogno. O meglio dire incubo.
Scossi la testa, ancora incredula. Possibile che continuavo a sognare sangue, occhi rossi ed una voce familiare?
 
 
Arrivai al parco e respirai profondamente, inalando l'aria fresca della mattina.
I bambini si rincorrevano felici tirandosi palle di neve, creando angeli e costruendo pupazzi.
L'aria Natalizia si faceva proprio sentire.
I negozi erano pieni di persone, mentre altri camminavano lungo le strade, tenendosi stretti.
Un vuoto riempì il mio stomaco e pensai mi fosse venuta fame.
Ma non era la fame, era l'invidia di quelle coppiette felici.
Sbuffai ricominciando a camminare.
 
Il cancello di una villa mi incuriosì.
Proprio in mezzo c'era una "S" in corsivo tutta decorata. Mi chiesi di chi fosse quella villa e chi ci abitava.
Ma la risposta alla mia domanda uscì proprio in quel momento dal portone principale.
"Mi raccomando, ritorna prima di cena." disse una voce al ragazzo.
"Sisi, me l'hai ripetuto mille volte." sorrise, un sorriso mai visto da parte sua.
Ora capivo la "S" nel cancello.
Stava per "Styles".
Mi nascosi dietro un albero lì vicino, quando vidi Harry venire verso il cancello.
Era coperto con un cappellino di lana che tirava il ciuffo indietro.
Il cappotto marrone, i jeans neri e quelle scarpe da vecchio che di tanto in tanto portava.
Rimasi lì a fissarlo neanche accorgendomi che mi sorrideva, avvicinandosi.
"Cosa stai facendo davanti casa mia, nascosta dietro un albero?" si inginocchiò proprio come me e continuò a guardarmi sorridendo.
Mi alzai di scatto per poi fare un cenno con la mano e scappando dall'altra parte.
Le guance andarono in fiamme mentre acceleravo il passo.
Sentii una stretta ferma sul polso e quasi caddi all'indietro.
"Non ho mica detto di scappare via." rise per poi lasciarmi il polso.
Non osavo girarmi quindi tenevo la testa bassa, coprendo la faccia con i capelli.
Vidi poco dopo il suo viso spuntare dietro l'ammasso di capelli.
Spalancai gli occhi alzando di scatto la testa.
Si mise a ridere per poi alzarsi di fronte a me.
Ed adesso cosa fai, furba?
Me lo ero cercato io questo guaio e non sapevo proprio come rimediare, come scappare, come spiegare insomma.
"Emh.. passavo di qui e sono finita in questo cancello! Siccome non ci avevo mai fatto caso mi ero avvicinata e appena ti ho visto mi sono nascosta."  spiegai tutto d'un fiato.
La faccia divertita di Harry mi fece sotterrare la fossa. 
Lo fai ridere.
Lui che non rideva quasi mai.
"Vieni con me! Ti porto in un posto" afferrandomi la mano mi trascinò in avanti.
 
Dopo non so quanti minuti di camminare non eravamo arrivati, a quanto pareva. Non c'e la facevo più. Il fiatone non riuscivo a contenerlo più mentre cominciavo sempre a rallentare.
Harry camminava davanti a me, come se non sentisse stanchezza.
Arrivai al punto di tirargli il braccio, incapace di compiere un altro passo.
Come secondo nome fai 'pigra'. Alyson Pigra Calder.
Risi a quel nome così strano ed Harry mi guardò male.
"tutto bene?" ah, si. Ero ancora con Harry. La stanchezza portava a questo.
"Sono solamente stanca." dissi la verità sorridendo.
Lui sbuffò per poi girarsi di schiena e piegandosi leggermente.
"Forza sali." 
Alt! Alt! Cosa? Dovevo salire sopra la sua schiena. No. No. E poi no.
"no!" risposi con la voce più acuta del normale. "non c'e ne bisogno."
Ripresi a camminare come se niente fosse, con le gambe che tremavano e i piedi doloranti.
Lo sentii ridacchiare per poi raggiungermi, prendermi di peso dal bacino e portandomi in braccio nel solito stile chiamato 'da sposa'.
Si perché di solito le spose, la notte di nozze, venivano prese così dal marito, prima della nottata di sesso.
Cogliona, sei sopra Harry e cosa fai? Pensi a quella stupida parola? Sei proprio una deficiente.
Solito scassa palle.
Arrossii a quella verità.
 
"Alyson! Alyson siamo arrivati." aprii lentamente gli occhi per poi ritrovarmi davanti un enorme baita.
Sgranai gli occhi: era magnifica.
"Perché mi hai portato qui?" mi guardai intorno notando che eravamo in un bosco.
Quanto tempo avevo dormito?
"Volevo andare via per un pò dalla città. Vuoi rimanere con me?" 
Mi aveva portando senza permesso in mezzo ad un bosco, quindi non avevo possibilità di ritorno.
Mi aveva costretto, in qualche modo, a rimanere lì, da sola, con lui, in una baita lontana dalla città quindi isolata.
Cazzo.
Lo guardai incazzata, furente. "Come? Perché? Perché dovrei rimanere qui con te? E poi con quale permesso mi hai portata qui?"
"oh avanti, non ti sei opposta quando ti tiravo." mi morsi il labbro, sapendo che aveva ragione.
 
Alla fine l'unica soluzione era rimanere. Avrei mantenuto le distanze. Non doveva neanche minimamente pensare che ero disposta a fare sesso con lui, in questo posto.
Il pomeriggio ci passò a guardare la casa, che a quanto mi aveva spiegato, era di proprietà della sua famiglia, ma ormai non ci andavano più.
 
"Oh, fantastico!" Mi era completamente passato di mente che non avevo nient'altro da mettermi se non quello che indossavo.
"Che succede?" un Harry senza maglietta spuntò in quella che diventò la mia camera.
"Cazzo Harry, copriti" mi misi una mano nel gli occhi gesticolando con l'altra.
Rise avvicinandosi per sedersi nel mio letto.
Mi tolse la mano dalla faccia e vidi le fossette e quegli occhi, struggenti.
"Che ti prende?" ridomandò.
"Non ho niente da mettermi." lo fissai scocciata per poi buttare la testa nel cuscino.
Lo sentii muoversi e proprio quando la sua pelle nuda toccò il tessuto della mia maglietta rialzai lo sguardo, vedendolo sopra di me.
Si avvicinò il viso, velocemente, verso il mio, senza neanche il tempo di riflettere.
Il suo respiro si infrangeva con il mio mentre le sue braccia sorreggevano il peso.
"Harry.." cominciai
"Hai un bel profumo." mi interruppe ispirando.
Il mio cuore prese ad accelerare.
 
In preda ad una crisi lo spinsi con tutta la forza che avevo riuscendo a scappare dalla sua presa.
Rimasi in piedi davanti alla porta.
Con la coda dell'occhio lo vidi rialzarsi per poi uscire dalla stanza.
"Vedi nell'armadio. Ci saranno cose di mia sorella! Ti dovrebbero venire." urlò dal corridoio.
Chiusi la porta e presi una felpa ed un leggings, per usarli come pigiama.
Scesi la piano di sotto ed Harry era disteso in uno dei 3 divani, rilassato, che guardava una serie televisiva che piaceva anche a me.
Camminai silenziosamente per poi affondare nel divano più distante da quello di Harry.
 
Passarono ore e il sonno si faceva sentire.
I miei occhi non resistevano più e sapevo che fra poco sarei crollata.
L'ultima cosa che vidi era Harry che si avvicinava a me sussurrandomi 'Buon natale, piccola.'
 
 
 
*SPAZIO ALL'AUTRICE*
 
Ragazze siamo a 10:')
oddio non posso crederci di essere arrivata fino a questo punto.
La prima fanfiction che continuo così tanto HAHAHA
Bene.. ringrazio nuovamente le seguenti persone: 
Isalik02 
Peter_Pan_Believer 
roberta_1D 
self_00 
per aver messo la mia storia fra le preferite. 
 
lilly_95
 My summer love
Per aver messo la mia storia fra le ricordate.
aliceB 
ibtissam593 
lilly96 
Mik710 
Peter_Pan_Believer 
roberta_1D 
Smemorella99 
Summer_09
 
Per aver messo la mia storia fra le seguite.
Ragazze non so cosa dire! Sono onorata!
Ora  devo andare:C
Vi lascio con Harry Styles c:
Al prossimo capitolo!
Un bacione.
cri. xx 
BANNER BY  Strength.


 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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