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Autore: ladyselena15    29/12/2013    3 recensioni
- Ehi, nanetta, hai sentito la nostra mancanza? – ridacchiò Lysander, anche lui era uno dei ragazzi più belli della scuola, i capelli erano biondi e gli occhi azzurri, come il fratello del resto, anche se si differenziavano molto per i volti, infatti era molto facile distinguerli.
– Come potrei non sentire la vostra mancanza, cialtrone? – sorrise maligna,
- Abbi rispetto per i superiori, nanetta. Dopotutto tu ti devi concentrare sui G.U.F.O., ti ho mai parlato dello stress per gli esami? Come si impazzisce? – si avvicinò sempre di più finché i loro nasi non si sfioravano.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Lysander Scamandro, Nuovo personaggio | Coppie: Lily Luna/Lysander, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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CAPITOLO 20



WEDDING IN SWEDEN


PARTE 2


La mattina del matrimonio Lily rotolò sul fianco e si scontrò con il corpo massiccio di Daniel che biascicò qualcosa con la voce impastata dal sonno, sbadigliò intenzionata a rimanere nel letto per ancora una o due ore. Sbarrò gli occhi pochi secondi dopo ricordandosi che giorno era,
- Merlino!!! – guardò l’ora, le sette!! Era già tardi!! Si mise a sedere di scatto e iniziò a colpire Daniel con il cuscino per svegliarlo,
- Daniel svegliati!! E’ il giorno del matrimonio!! Dobbiamo prepararci e poi aiutare gli altri!! – lui biascicò ancora qualcosa e le prese il cuscino dalle mani, lo abbracciò con le braccia nude e si rimise a dormire. Sbuffò e poi le venne un’idea, si avvicinò al suo collo e sorrise dolce, prese aria,
- DANIEL!!!!!! – urlò a pieni polmoni nel suo orecchio, lui cadde dal letto spaventato con un tonfo e la guardò tra l’intontito e lo stralunato,
- Sei forse diventata matta?!? – sbottò tutt’a un tratto sveglio rimettendosi in piedi, lei alzò le spalle,
- Non ti volevi svegliare… comunque io adesso vado in bagno a prepararmi per il matrimonio… - prese l’abito che le aveva dato Victoire la sera prima e fece per andare in bagno, Daniel la fermò,
- Scusa un attimo.. ma ce la facciamo?? Insomma… conosco i tuoi tempi in bagno e senza offesa io entrerei alle otto e mezza o nove… - protestò, aveva ragione cavoli… sospirò.
- Qualche idea? – gli chiese pensando, lui sorrise malizioso e afferrò il suo asciugamano dalla poltrona  nella stanza, le afferrò la vita e l’avvicinò a sé,
- In realtà sì… per accorciare potremmo fare un’unica doccia… - rise e poi lo seguì in bagno, lo baciò e lui la spinse contro il muro, gli allacciò le gambe intorno alla vita e sentì le sue mani calde sui fianchi, continuò a baciarlo e a giocare con i suoi capelli.
- Sai la doccia la si fa senza vestiti… - le sussurrò all’orecchio tra un bacio e l’altro,
- Allora forse è meglio toglierli, non credi? – ridacchiò maliziosa sentendo la sua canottiera cadere sul pavimento insieme ai suoi pantaloncini e così la biancheria, entrarono nella doccia continuando a baciarsi e Daniel con una mano aprì il getto d’acqua che li investì in pieno, risero bagnati. Il Corvonero afferrò il sapone e se ne mise un po’ in mano, le sorrise,
- Una passata sulla schiena? – le propose, annuì e si voltò, sentì le sue mani accarezzarle delicatamente la schiena e le scapole, lui l’abbracciò da dietro e l’attirò a sé, le baciò il collo,
- Mi mancherà non averti più al mattino… - le sussurrò facendola ridere, annuì e lo guardò,
- Non quanto tu mancherai a me.. però… dobbiamo muoverci! Dobbiamo anche vestirci e io mi devo truccare!  - si strofinò con il sapone le restanti parti del corpo sentendo Daniel ridacchiare sotto il getto d’acqua e poi usò lo shampoo. Pochi minuti dopo uscirono dalla doccia e lei si avvolse in un asciugamano seguita dal ragazzo. Andò in camera e prese la bacchetta sul comodino, con un colpo si asciugò i capelli in pochi secondi, sorrise soddisfatta e portò in bagno l’abito e la trousse per il trucco. Fece per togliersi l’asciugamano ma vide Daniel dietro di lei, le sorrise,
- Beh? Perché mi guardi in quel modo? – prese il suo smoking e si tolse l’asciugamano davanti a lei, si girò di scatto rossa in faccia,
- Non dirmi che è perché devi vestirti. Piccola rossa, ti ho vista nuda non so quante volte, anche dieci minuti fa nella doccia. – la prese in giro ridacchiando, strofinò le guance con l’acqua fresca cercando di far diminuire il rossore. Si tolse l’asciugamano e si mise il reggiseno e le mutandine, afferrò l’abito color crema e lo infilò dalla testa. Anche se era sbracciato non poteva avere freddo, la gola era protetta da uno strato di stoffa trasparente decorato con dei pois bianchi intonati all’abito, in vita invece correva un piccolo nastro nero e sul fianco sinistro esso si chiudeva in un fiocchetto.
Si spazzolò i capelli che ricaddero morbidi sulle spalle, vide Daniel che si era infilato i pantaloni grigi, la camicia bianca e poi indossò la giacca. Sorrise soddisfatto e appena la vide rimase a bocca aperta, le si avvicinò e le diede un piccolo bacio sulla punta del naso,
- Ti sta d’incanto questo abito.  – le sussurrò prima di andare in camera a mettersi le scarpe. Sorrise come un ebete e poi passò un filo di trucco sul viso, applicò un po’ di lucidalabbra e le fece schioccare per renderlo ben uniforme. Sorrise poi soddisfatta del lavoro e s’infilò le scarpe con il tacco intonate all’abito. Si guardò allo specchio e poi uscì dal bagno. Raggiunse Daniel che la prese per mano e insieme uscirono dalla stanza. Appena uscì vide Louis nel corridoio mentre si specchiava nella vetrata,
- Ehi Lou! – lo salutò sorridente, il cugino si voltò di scatto e le sorrise, la squadrò bene e fischiò,
- Mia cugina non dovrebbe essere così… beh.. – non gli venne la parola, da un’altra camera uscirono Selena ed Albus, che le sorrise radioso,
- Sexy? Mio Dio Lils! – fece per scompigliarle i capelli ma Selena gli mollò un ceffone sul braccio. Lo fulminò con lo sguardo minacciosa,
- Non scompigliarle i capelli!! E’ meravigliosa! – rise e poi guardò la sua amica, cavoli, anche lei non scherzava. I capelli biondi ricci si erano trasformati in boccoli che ricadevano morbidi sulle spalle, il trucco non era molto accentuato e indossava un’ abito lilla senza spalline lungo fino al ginocchio in chiffon che le lasciava nuda metà schiena.
- Sel anche tu sei fantastica! – esclamò Lily a bocca aperta, la bionda ridacchiò,
- Per oggi niente abbracci o altrimenti o il vestito o i capelli si rovinerebbero! – esclamò subito attaccandosi al braccio di Albus,
- Non ho molto equilibrio con questi… quindi uso Al come una specie di mezzo di trasporto! – risero ma Albus alzò un sopracciglio,
- Sono considerato una specie di passaporta.. o peggio: un autobus! – detto questo scesero le scale, Daniel le porse il braccio e lei lo accettò. Anche lui l’aiutò a scendere le scale a causa dei tacchi alti. Gli sorrise riconoscente e poi uscirono in giardino. A fatica camminò nel prato e vide già gente vestita elegante parlare nel cortile con bicchieri di champagne in mano,
- Conosci tutta questa gente? – le sussurrò nell’orecchio Daniel, lei scosse la testa, dannazione se c’era gente…
Pochi minuti dopo si sentì toccare la spalla delicatamente, si voltò e si trovò davanti un uomo con una leggera barba, i capelli scuri ma ciò che colpiva di più erano gli occhi, erano di un blu intenso, più scuri dell’oceano. Rimase un attimo persa in quegli occhi così magnetici, sentì Daniel muoversi e si riscosse,
- Excusez-moi pouvez-vous me dire où je peux trouver Victoire? – alzò un sopracciglio confusa, oh Merlino! Era un amico francese di Victoire e lei non capiva nulla di francese! Si avvicinò a Daniel,
- Ehm… tu per caso sai il francese? – lo sentì ridacchiare e annuì,
- Ti ha chiesto se sai dov’è Victoire. – aprì la bocca e le uscì un “ahh”. Sorrise rivolta all’uomo ma poi si accorse di non saperglielo spiegare,
- Dan.. mi devi fare da traduttore… devi dirgli che Victoire si trova in casa, al primo piano la terza porta a destra. Ma digli che si sta preparando quindi di andare tra circa dieci minuti un quarto d’ora. – lui annuì e poi sorrise in direzione dell’uomo,
- Le peut être trouvé dans la grande maison, celle là, sa chambre est au premier étage, troisième porte sur la droite. Mais maintenant vous êtes prêt alors je vous conseille d'aller dans une dizaine de minutes, un quart d'heure. – rimase a bocca aperta, come diavolo faceva a sapere così bene il francese??
- Merci beaucoup, enfant. Ah, elle est votre amie? *1 – chiese poi l’uomo sorridente rivolto a Daniel la indicò per un attimo, lui annuì, lo guardò confusa,
- Bon choix, garçon. Mais je vous préviens que les filles sont très compliqués Weasley-Potter. Je parle d'expérience. *2 – i due ridacchiarono, 
-Je sais, monsieur. J'ai déjà découvert. Mais je dois dire que, malgré mon compliqué la fille que j'aime et je ne veux pas tout sinon elle. Par ailleurs, de ne pas être curieux ou intrusive, elle est une amie de Victoire? –.  *3 
Ora era assolutamente confusa. Non capiva neanche una parola di quello che dicevano !
L’uomo sorrise, - Oui et non. Nous avons été engagés pendant quelques années, mais ensuite, il a découvert des sentiments pour le gars qui se marie aujourd'hui . Cependant, je suis Gaspard. Vous êtes..? – gli porse la mano cordialmente, il ragazzo la strinse sorridendo, *4
- Daniel, très heureux. Et vous, comme je l'ai déjà dit, il est ma petite amie Lily Potter –  *5. Sentì il suo nome e sobbalzò, Gaspard le prese la mano e l’avvicino delicatamente alle sue labbra, le appoggiò delicatamente e poi le sorrise, la guardò bene negli occhi,
- Lily Potter? Oh mon garçon! J'ai entendu de grandes choses au sujet de cette fille! Victoire m'en a parlé beaucoup et de ce que je comprends, c'est une véritable force de la nature! *6 – sentì ancora il suo nome, cosa diamine stavano dicendo quei due ?!?  
- Eh bien, les rumeurs sont vraies alors. Je peux vous assurer que la jeune fille est plus forte et le soleil que j'ai jamais rencontré. Il a fait de grandes choses et ne cessera jamais de me surprendre. *7 -  risero e poi si strinsero ancora la mano sorridendo, 
- Eh bien, garçon fut un réel plaisir de vous rencontrer! *8  – Daniel sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi, 
- Notre plaisir! – *9. Gaspard la salutò con un altro baciamano e poi si allontanò. Lily guardò Daniel sbalordita e lui rise alla sua espressione,
- Non guardarmi così piccola Lils! Ho vissuto in Francia per anni quand’ero piccolo. – sorrise e scosse la testa,
- Non è possibile… ti dovevi sentire! Sembravi un francese a tutti gli effetti! C’è qualche altra lingua che conosci? Non so.. cinese, giapponese..? – lui scoppiò a ridere,
- Beh, in realtà parlo Inglese, Francese, Tedesco e come hai visto l’altro giorno anche Svedese! – rimase a bocca aperta, lei conosceva Inglese e Tedesco. Ripensò al giorno prima e annuì, erano andati in città per andare a trovare due suoi cugini, Tim e Jörgen. Avevano la loro stessa età e li avevano portati in giro per Stoccolma, erano due ragazzi simpatici e con Daniel parlavano in svedese ma con lei usavano perfettamente l’inglese, e Tim non si era dimenticato di dire a Daniel che si era trovata una ragazza che era un vero schianto!
- Ora capisco perché sei un Corvonero! – lo prese in giro, lui tentò di scompigliarle i capelli ma si sottrasse alla sua presa,
- Non provarci Daniel Wright! Non voglio rovinarli.. – l’avvicinò a sé e si ritrovarono a pochi centimetri,
- Mmm.. hai ragione. Perché mai rovinare una capigliatura così bella quando posso buttarti in acqua? – sbarrò gli occhi e indietreggiò,
- Non. Farlo. -  sibilò, lui ridacchiò e poi Lily iniziò a correre sui tacchi. Si girò indietro e vide Daniel correrle dietro, rise e corsero fra gli ospiti contenti.
Poco dopo sentì le sue braccia muscolose afferrarle la vita e attirarla a sé, si ritrovarono a pochi centimetri, appoggiò le labbra su quelle di lui e gli diede un bacio delicato,
- Mmm.. sto cambiando idea… forse non mi conviene buttarti in acqua. – ridacchiò, sentì il suo respiro sul collo, rise anche lei,
- Mi sta venendo voglia di farti dormire sul divano stanotte, lo sai? – la guardò indignato,
- Ma come..?? La nostra ultima notte e tu mi fai dormire sul divano?? – annuì e poi si avvicinò ancora alle sue labbra,  
- Je t'aime, peu de rouge. - * 10 le sussurrò a fior di labbra.
Sorrise sapendo già cose le aveva detto, non aveva bisogno di traduzioni, sorrise e poi lo baciò, aprì la bocca per permettergli di entrare, lui acconsentì e pochi secondi dopo iniziò il loro gioco di lingue, sentì quella di Daniel esplorarle la bocca e poi danzare dolcemente insieme alla sua. Gli buttò le braccia al collo e infilò le dita tra i suoi capelli, sentì le sue braccia circondarle la vita e trascinarla lontana dal centro del prato, andarono in un angolo più appartato e si appoggiò con la schiena contro il muro della casa. Sentì le mani di Daniel accarezzarle i capelli e poi entrare nella chioma, smisero di baciarsi per riprendere aria e poi le lasciò una scia calda di baci lungo il collo arrivando fin dove permetteva la scollatura, pochi secondi dopo Lily ribaltò le posizioni e lui si ritrovò con la schiena contro il muro, la strinse a sé possessivamente e lo baciò sul collo fino a mordicchiargli il lobo dell’orecchio, percepì un leggero sospiro uscire dalle labbra di Daniel a pochi millimetri dal suo orecchio destro. Sorrise e continuò a baciarlo su tutte le parti di pelle scoperta del collo. Ruotarono ancora e la sua schiena si ritrovò ancora contro il muro, ripresero a baciarsi infuocati dalla passione,
- Ehm, mi dispiace interrompervi ma vi avverto che James è nei paraggi. – disse all’improvviso qualcuno, Lily sobbalzò di colpo e Daniel si staccò e si guardò alle spalle senza però lasciarle la vita, si strinse al suo petto e vide Roxanne ridacchiare,
- Oh.. beh.. grazie Rox... insomma… - tentò di dire mentre cercava di riprendere fiato,
- Tranquilla, ho la bocca cucita. So cosa significa avere un fratello. – annuì comprensiva, fece per andarsene ma poi si girò ancora verso di lei,
- Però vi consiglierei di sistemarvi i capelli e i vestiti. Sembra che vi siete appena svegliati. – ridacchiò e le strizzò l’occhio prima di andarsene.
Si guardarono negli occhi e scoppiarono a ridere, Daniel le si avvicinò e le iniziò a pettinare i capelli con le dita,
- Aspetta… sto facendo del mio meglio… - borbottò mentre lavorava e rideva contemporaneamente,
- Mentre tu sistemi i miei io sistemo i tuoi. – disse Lily alzando le braccia e iniziando ad abbassare i ciuffi di capelli che erano capitati pochi minuti prima fra le sue dita.
Passarono dieci minuti a sistemarsi e poi si guardarono a vicenda,
- Perfetto. Non sembra nemmeno che dieci minuti fa stavamo pomiciando. Allora, signorina Potter, pronta? – le porse il braccio, rise e lo accettò,
- Ma certo, signor Wright. – detto questo camminarono verso gli ospiti del matrimonio che continuavano a chiacchierare allegramente fra loro.  Daniel afferrò due bicchieri di champagne da un vassoio che un cameriere portava in giro e gliene porse uno,
- Solo un goccio però, non si dovrebbe mai bere al mattino presto. – si raccomandò sorridendo, annuì e poi vide arrivare Dominique nel suo vestito da damigella, le sorrise e la salutò con una mano, la bionda li raggiunse,
- Ehi! Tenetevi pronti! Stiamo per iniziare! – detto questo corse via ad avvisare gli altri. Arrivarono altre persone ad avvisare di iniziarsi a sedere, raggiunsero quindi la zona con le sedie e l’altare. Si sedettero fra le prime file accanto a Roxanne, Selena ed Albus. Daniel la prese per mano e lei appoggiò la testa sulla sua spalla, all’improvviso vide Teddy in smoking raggiungere di corsa l’altare. Le sorrise da lì e poi si guardò la cravatta, cercò di sistemarsela ma poi la guardò disperato, rise e si alzò e lo raggiunse. Gli andò vicino e gliela sistemò, fece un nodo perfetto,  le sorrise riconoscente,
- Nervoso? – gli chiese ridacchiando, lui annuì,
- Dannazione… ti giuro non sono mai stato così nervoso… e se per Victoire non vado bene? Insomma hai visto i suoi amici francesi?!? – annuì ripensando all’incontro con Gaspard, molto probabilmente aveva conosciuto anche lui.
- Teddy calmati… non devi avere nulla di cui preoccuparti. E fregatene di quelli! Sei una persona meravigliosa e ami veramente Victoire, queste sono le cose che contano! – lo scosse per le spalle e lui sospirò con un peso in meno sullo stomaco,
- Grazie Lils… - gli sorrise e poi ritornò al suo posto accanto a Daniel che la guardò con un sopracciglio alzato.
- Aveva bisogno di un supporto morale. – disse solamente, lui annuì comprensivo e poi all’improvviso una leggera musica si diffuse per il giardino, si alzarono tutti in piedi e videro Victoire arrivare nel suo abito da sposa bianco come una nuvola. Il viso era coperto da un leggero velo, a braccetto l’accompagnava suo padre Bill mentre davanti a loro camminava una Dominique sorridente. Vide Teddy sorridere solare e nervoso allo stesso tempo, in poco tempo raggiunsero l’altare e a malincuore Bill lasciò sua figlia al futuro marito, tutti si risedettero e Lily si accorse di avere l’aria sognante. Aveva sempre adorato i matrimoni. Sentì Daniel cingerle la vita con un braccio, gli sorrise radiosa, Merlino quanto lo amava. Si ritrovò a fissarlo mentre lui era attento alla cerimonia, un pensiero le attraversò la mente, “ Potrei anche morire per lui”. Era vero, avrebbe fatto di tutto per lui e se questo avrebbe significato anche morire lei sarebbe stata pronta. Ma subito un altro pensiero le attraversò la mente, “ Non sono all’altezza di uno come lui”, annuì anche a questo pensiero. Daniel era bello, atletico, gentile, simpatico e intelligente, anzi, super intelligente. La prova era la scena di minuti prima con Gaspard, aveva vissuto anche in Francia! Come diamine faceva a piacergli una come lei? Avrebbe potuto avere un’altra ragazza, molto probabilmente più bella e intelligente di lei, ma lui aveva scelto proprio lei, Lily Potter. “ Ma le altre ragazze anche se sono più belle e più intelligenti non sono a conoscenza del suo segreto” lei era una delle poche a saperlo e questo la rincuorava, significava che si fidava. Daniel si fidava ciecamente di lei. Sorrise tra sé, l’unica cosa che veramente contava alla fine era che si amavano. Quello bastava.
Si riscosse sentendo la voce di Teddy pronunciare il sì fatidico, sorrise e vide che poi il prete si rivolgeva a Victoire, la bionda sorrise e poi rispose anche lei sì.
- Può baciare la sposa. – disse poi il prete facendosi un po’ da parte, Teddy prese il viso della bionda fra le mani e la baciò delicatamente, tutti applaudirono e poi gli sposi se ne andarono dall’altare. Sorrise e si strinse più a Daniel, forse anche loro un giorno sarebbero stati su un altare simile. Si riscosse poco dopo sentendo la voce di Daniel,
- Ehi piccola rossa ti senti bene? – le chiese con un pizzico di preoccupazione nella voce, lei annuì e si accorse che la maggior parte degli ospiti si era alzata e si stava dirigendo verso il rinfresco in giardino, si alzò anche lei con la mano intrecciata con quella del ragazzo,
- Sicura? Sembravi strana..  – lei scosse di nuovo la testa senza dire niente, sciolse l’intreccio delle dita e si avvicinò all’acqua, vide il suo riflesso in essa e poi pochi secondi dopo quello di Daniel alle sue spalle, sorrise e anche il suo riflesso lo fece, il Corvonero le avvolse la vita da dietro e appoggiò il mento sulla sua spalla. Si ritrovò ancora immersa nei suoi pensieri, si fidava di Daniel, ciecamente, ma aveva paura. Si era illusa per mesi con Lysander, aveva riso con lui, aveva provato i suoi primi sentimenti, gelosia, rabbia, aveva pianto e sofferto per lui. La paura di provare di nuovo tutta quella rabbia e quel dolore era troppa. Il riflesso nell’acqua aveva il volto serio e pensoso e quello di Daniel la fissava curioso.
- Cosa ti preoccupa Lily? – le chiese poco dopo, la girò di poco per guardarla negli occhi, lei puntò lo sguardo su un punto oltre la sua spalla,
- Tu davvero mi ami? – chiese con voce atona sempre senza guardarlo, il cespuglio lontano era diventato all’improvviso interessante,
- Cosa?? Lily.. SI’! Perché diamine mi fai queste domande? – lei scosse la testa sbattendo leggermente le palpebre, sorrise leggermente,
- Pensavo… io ti amo, Daniel. Ma quello che mi preoccupa è che anche per Lysander provavo qualcosa, mi ha illusa per mesi pensando di poter giocare con me come se fossi un giocattolo e poi mi ha scaricata come se fossi un oggetto che non prova niente! Il bello è che diceva di amarmi!! Ero persa, il mondo mi era crollato addosso, poi c’è stato anche Evan… io.. sei arrivato tu. Mi odiavi all’inizio, eri convinto che fossi una sciocca ragazzina di 16 anni, ho scoperto poi il tuo segreto, ci siamo legati e da amici siamo diventati una coppia. Tu dici di amarmi ma io.. ho bisogno di esserne sicura, Daniel. Non sono pronta a provare ciò che mi ha fatto Lysander. Quindi ti prego, se stai solo giocando mollami adesso e facciamo finta che nulla di questo sia mai successo. Non sentirti obbligato solo perché quegli idioti dei miei cugini ti provano a minacciare! – sentì un peso in meno sullo stomaco e sentì le sue guance bagnate da lacrime di rabbia, se le asciugò velocemente e Daniel le prese il viso fra le mani.
- Lily.. pensi davvero che io sia questo genere di persona? – lei scosse la testa e lui sospirò,
- Bene… allora rispondi a queste due domande: perché ti avrei fatta mia quella notte se non ti amavo veramente? E perché sarei qui in questo momento? – aprì la bocca per prendere un po’ d’aria, scosse la testa,
- Io… - provo a dire con la voce tremante, lui le asciugò le guance con la dita dolcemente e le baciò la punta del naso sorridente,
- Perché ti amo veramente sciocca. E ti posso giurare che non sto giocando come quel bastardo, ci tengo veramente a te e non ti considero affatto un giocattolo. Tu sei Lily Potter, una ragazzina forte e determinata che vale la pena di conoscere. Hai ragione, all’inizio pensavo che tu fossi solo una sedicenne in presa alle sue cotte adolescenziali. Ma Lily pensa a quello che hai fatto negli ultimi mesi, mi hai aiutata quando nessuno avrebbe potuto farlo in modi che io non avrei mai approvato. Mi sei andata contro e hai rischiato la tua vita per me. Come posso non amare una persona del genere? Solo un’idiota non lo farebbe. Perché non capisce cosa perde, non capisce di aver trovato un tesoro. Quella notte ti ho fatta mia perché ti amo veramente e volevo legarmi sempre più a te e adesso sono qui in Svezia perché non potrei mai perdermi del tempo per stare con la ragazza che amo. Se fossi come Scamandro non mi sarei mai sognato di venire. Ma io con te verrei anche ai confini del mondo, combatterei al tuo fianco anche se avessi un miliardo di persone contro. Non ti azzardare mai più a farti domande del genere. Giuro che la prossima volta ti butto nel fiordo senza neanche pensarci, Lily Potter. – si accorse che stava piangendo e la vista le si offuscò per le troppe lacrime. Lui la strinse al suo petto e lei nascose il volto,
- Non mi credi ancora, vero? – chiese sconsolato, lei scosse la testa e si staccò, si asciugò le guance e rise,
- Sciocco! Sto piangendo dalla gioia! Sono le più belle parole che qualcuno mi abbia detto! – rise anche lui e la prese in braccio, la fece girare e poi la rimise sul prato.
- Mi prometti che non avrai più certi dubbi? – la guardò serio, lei annuì e gli sorrise,
- Te lo prometto. – le prese il viso fra le mani e la baciò delicatamente. Poco dopo si staccò e iniziò a strofinarle le guance,
- Hai tutto il trucco sbavato, piccola rossa. Sto cercando di non farti sembrare un panda o cose del genere. – la prese in giro ridendo e continuando a darle piccoli baci sul naso, ridacchiò e lo fece fare. Le sorrise ancora e poi la guardò,
- A proposito… visto che questa è la nostra ultima sera qui in Svezia ti andrebbe se ti invitassi a cena fuori a Stoccolma? Solo noi due, tranquilli. Allora? – lei annuì vigorosamente e gli buttò le braccia al collo, lui rise,
- Suppongo che ti piaccia come idea. – lei scosse la testa e lo baciò di slancio,
- No! La adoro! – risero e poi si baciarono ancora. Finalmente la sua testa era sgombra da tutti i pensieri. Ne era rimasto soltanto uno: amava Daniel ed era sicura che anche lui l’amava.



Quella sera Lily uscì dal bagno con i capelli lisci trasformati in morbidi boccoli che ricadevano sulle spalle, indossava un abito color vino lungo fino a metà cosce e decorato da motivi ondulati più scuri dell’abito e con dei brillantini. Aveva poi una fascia appena sotto il seno sempre color vino e non possedeva spalline lasciandole le spalle e un pezzo di schiena nude. Ad esso aveva abbinato un paio di scarpe intonate all’abito che le aveva prestato Dominique e un braccialetto largo che le copriva un pezzo di polso. Daniel stava finendo di mettersi la giacca quando si voltò verso di lei e rimase a bocca aperta. Ridacchiò leggermente alla sua vista e poi lui si riscosse. La guardò ammirato,
- Uao… Lily.. sei bellissima. Insomma… - si passò una mano sulla faccia e sospirò vedendola ridere,
- Ti diverte mettermi in difficoltà vero? – lei annuì e poi si avvicinò a lui che le avvolse la vita con le sue braccia e la tirò a sé.  Le diede un bacio delicato e le sorrise,
- Pronta per andare? – le porse il braccio e lei lo accettò, uscirono dalla stanza e scesero le scale. Andarono in giardino e poi lei rinforzò la presa sul suo braccio,
- Tieniti forte, piccola rossa. Posso materializzarmi solo da quest’anno. – l’avvertì, lei annuì e si strinse sempre più a lui. Pochi secondi dopo sentì una forza strattonarla e risucchiarla via, chiuse gli occhi e sentì solo il calore del corpo di Daniel accanto al suo. Subito si ritrovò con i piedi per terra, non lasciò la presa sul braccio del ragazzo e sentì qualcosa muoversi nel suo stomaco, piegò le ginocchia e inarcò la schiena pensando di vomitare. Sentì le braccia di Daniel sostenerla e tirarle via i capelli da davanti. Tossì cercando di non vomitare, respirò a fondo e sentì i rumori della città di Stoccolma invaderle le orecchie. Pochi minuti dopo il suo stomaco si ristabilizzò e si rimise in piedi con l’aiuto del Corvonero.
- Ti senti meglio? – le chiese sistemandole i capelli, annuì e gli sorrise,
- Odio materializzarmi. – lui ridacchiò e le cinse la vita con un braccio. Si accorse che erano in un vicolo, alzò un sopracciglio curiosa, lui se ne accorse,
- La segretezza prima di tutto. Non sarebbe sembrato strano una coppia di ragazzi che compare all’improvviso davanti ad un ristorante? – fece di sì con la testa, quante volte suo padre l’aveva ripetuto a suo fratello James quando aveva imparato a materializzarsi.
- Ma tutti i maghi di qui ma anche di altri paesi dove studiano? Insomma, ci sono tre scuole di magia in tutto. Non è possibile che tutto il mondo vada lì. – era da quando erano arrivati che se lo stava chiedendo,  
- Beh, quelle a cui ti riferisci sono le tre scuole di magia più importanti d’Europa, le più prestigiose. In ogni stato di solito ci sono degli istituti per giovani maghi. Per esempio in Italia: ci sono moltissime isole nel mar Tirreno, le più grandi sono Sicilia, Sardegna, Elba e tante altre. Ma ciò che solo i maghi italiani e beh, tutti gli altri maghi, sanno è che tra queste c’è un’altra isola molto grossa, quasi al pari dell’Elba o forse leggermente più piccola. Questa è celata agli occhi dei Babbani tramite delle magie potentissime e su questa è costruita la scuola di magia italiana. Funziona più o meno come Hogwarts. E questo succede quasi in tutti gli stati. Invece qui in Svezia la scuola di magia per i maghi svedesi si trova tra Stoccolma e Göteborg. – le spiegò Daniel mentre camminavano per le vie interne, passarono per la piazza del bagno di sangue di Stoccolma o piazza del centro, Lily ammirò ancora le facciate delle due case che si affacciavano su di essa, una rossa e l’altra gialla. Adorava Stoccolma. Era una città fantastica in tutti i sensi. Quando Tim e Jörgen li avevano portati nelle varie isole collegate a Stoccolma tramite ponti era rimasta a bocca aperta. Era rimasta soprattutto colpita dall’isola di Djurgården. Essa era verde per la grande quantità di alberi che c’era. Ma non c’erano solo alberi, Tim e Jörgen li avevano trascinati al museo per ammirare la nave Vasa. Un vascello conservatosi benissimo, ma oltre alla nave si potevano vedere anche gli oggetti utilizzati a bordo che erano stati ritrovati, tra cui ad esempio delle scarpe e dei giochi.
Aveva sempre pensato che la città in cui abitava, Londra, era sempre stata una delle più belle, ma dopo essere stata a Stoccolma si era ricreduta. In cima alla sua lista delle città più belle, proprio al primo posto, c’era Stoccolma.
- Pensierosa? – la voce di Daniel la riscosse dai suoi pensieri, sorrise e si guardò ancora intorno, stavano ancora passeggiando per le vie interne della città tra i vari negozietti,
- Stavo pensando a quanto adoro questa città. Insomma… è bellissima! Se fosse per me verrei a vivere qui direttamente, ma non in città… su una delle isole. Sarebbe fantastico… - lui ridacchiò e continuò a camminare con il braccio intorno alla sua vita,
- Beh, se ne potrebbe parlare, no? Insomma, non mancano così tanti anni alla fine della scuola. – le si illuminarono gli occhi e lo guardò curiosa.
- Stai scherzando o sei serio? – svoltarono in un’altra via e Daniel scosse la testa,
- In realtà sono serio. Io l’anno prossimo avrò terminato i miei studi e tu tra due anni. Quando avremo entrambi il diploma e qualche soldo da parte potremmo venire qui a vivere. Insieme. Non ti piace come idea? – lei scosse la testa sbalordita e si fermò di scatto, iniziò a saltellare contenta sui tacchi,
- Se mi piace? LA ADORO! – gli buttò le braccia al collo ridendo come impazzita, lui rise vedendo la sua reazione e la sollevò leggermente dal terreno. Si ritrovarono a pochi centimetri,
- Sei bellissima, piccola rossa… - le sussurrò a fior di labbra,
- Anche tu, cercatore.. – gli rispose baciandogli la guancia, lui rimase deluso e le schioccò un bacio sulle labbra. La rimise a terra e poi le prese la mano,
- Meglio muoverci! Stiamo facendo tardi per la cena! – velocizzarono il passo e dopo circa un quarto d’ora raggiunsero il ristorante. Entrarono trafelati, si avvicinarono al cameriere e poi Daniel iniziò a parlare in svedese. Pochi secondi dopo il cameriere annuì e li scortò ad un tavolo più appartato rispetto agli altri. Daniel le scostò leggermente la sedia per farla sedere, gli sorrise riconoscente e poi si ritrovarono faccia a faccia separati solo da due bicchieri e da una candela bianca accesa.
- A proposito piccola rossa, sai che quando torneremo verrai a casa mia per conoscere i miei genitori? – buttò lì all’improvviso Daniel, sbarrò gli occhi e si sentì leggermente in panico,
- Cosa? – chiese sussurrando, lui annuì ridendo per la sua espressione,
- Beh, io ho conosciuto i tuoi ed ora è il tuo turno no?  Non preoccuparti i miei non mordono! Mia madre era come dire… al settimo cielo quando ha saputo che avevo una ragazza e mio padre quando ha scoperto che era la figlia del suo collega-capo ha sospirato e mi ha detto: “Vedi di non farla arrabbiare altrimenti il mio capo se la prende con me”- imitò il padre ridacchiando, la tensione svanì e rise anche lei ma subito divenne pensierosa.
- E se non gli piaccio? Insomma, non sono la ragazza perfetta.  Magari i tuoi genitori mi odieranno e… - lui le prese la mano sul tavolo e gliela accarezzò,
- Ehi calmati… non devi conoscerli adesso e poi stai tranquilla. Sono tranquilli loro e gli stai già simpatica in realtà. Loro sanno che tu sai e ne sono felici.  – sospirò contenta e poi il cameriere portò i menù, quando lo aprì lo scoprì tutto in svedese. Stava per sbattere la testa dalla disperazione. Ma perché non scrivere anche una traduzione in inglese?? Sbirciò oltre il menù e vide Daniel intento a leggere le pietanze, cosa diavolo ordinava? All’improvviso le venne un’idea per capire quello che c’era scritto.
- Mmm… tu che sei già stato qui.. cosa consigli? – chiese fingendosi indecisa fra due piatti, lui ridacchiò e la guardò attentamente per una manciata di secondi,
- Beh.. io ti consiglierei il secondo o il terzo. Ti piace la carne del secondo? – le chiese, guardò il nome e alzò un sopracciglio,
- Ehm… ecco… sì e no.. dipende. – lui ridacchiò e si avvicinò a lei con il viso,
- Davvero? In che occasioni ti piace lo scarafaggio? – spostò lo sguardo sul foglio e poi fece una faccia disgustata.
- Cosa? Scarafaggio?!?! – sbottò, Daniel scoppiò a ridere e poi Lily capì. La stava prendendo in giro! Gli fece la linguaccia in risposta incrociando le braccia al corpo.
Dopo un minuto Daniel si calmò e le sorrise,
- Comunque il secondo è carne di renna con un sugo veramente ottimo mentre il terzo sono le polpette svedesi. – le spiegò mentre il cameriere arrivava per prendere le ordinazioni,
- Per me la renna allora. – disse e il Corvonero riferì al signore che scrisse tutto sul taccuino. Poi se ne andò ritornando poco dopo con le bibite, una coca cola per entrambi.
Vide Daniel prendere una fetta di pane e spalmarci sopra qualcosa che aveva preso da uno scatolino che solo in quel momento notò, quando ebbe terminato avvicinò la fetta di pane alla sua bocca,
- Assaggia. – aprì le labbra e diede un piccolo morso. Masticò lentamente e annuì, quando ebbe ingoiato sorrise,
- Buono! Che cos’è? – lui mangiò un pezzo del pane e poi le rispose,
- Burro salato. Purtroppo non ci sono delle specie di schiacciatine. Con quelle è migliore. – le spiegò porgendole ancora la fetta. Ne diede un altro morso e così via finché non arrivò il cameriere con i piatti.
Lily fece per mangiare il primo boccone di renna ma poi si bloccò,
- Cosa hai detto di preciso ai tuoi genitori su di me? – lui rise e appoggiò la forchetta nel piatto,
- Ho iniziato col dire che ti chiamavi Lily Potter. Ho detto che eri una ragazza forte, determinata, carina e dolce. Poi mi hanno interrotto e mi hanno chiesto se eri a conoscenza di quel segreto. Ho risposto di sì, lo sapevi e mi avevi anche aiutato negli ultimi mesi. Mi hanno chiesto come e  sono rimasti sorpresi nel sentire ciò che avevi fatto. Nessuno ci aveva mai provato. Mia madre mi ha abbracciato e mio padre ha detto ciò che ti ho riferito prima. Ma sono contenti. Insomma, ti adorano già. – sorrise rincuorata da quelle parole,
- Quindi quando verrei a casa tua considerando che domani siamo già a Londra? – chiese curiosa lei, lui sorrise solare e mangiò un boccone di una polpetta svedese,
- Anche domani va bene. – concluse poi continuando a mangiare. Rimase a bocca aperta, il giorno dopo avrebbe conosciuto i genitori di Daniel.
Perfetto.




Il pomeriggio del giorno dopo Lily corse giù dalle scale di casa sua, guardò l’orologio al suo polso e si accorse che mancavano cinque minuti! Guardò poi le scale,
- James!!!! MUOVITI!!!!! – urlò per farsi sentire, fissò ancora le lancette, doveva conoscere i genitori di Daniel e rischiava di far tardi tutto per colpa di suo fratello James! Perché aveva chiesto proprio a lui di portarla??
Pochi minuti dopo comparve James dal piano superiore che scese le scale con calma, Lily si irritò e lo afferrò per il braccio e lo trascinò in cortile. Prese con fermezza l’arto e chiuse gli occhi,
- Pronta? – le chiese James sospirando, era diventato un taxi! Lei annuì e poi si sentì strattonare via.
Pochi secondi dopo erano atterrati di fronte ad una villetta immersa nella natura come la Tana. Le ci vollero pochi minuti per riprendersi dalla materializzazione, quanto la odiava! Ma era l’unico modo per spostarsi velocemente. Si sfregò le mani su jeans chiari e poi abbracciò il fratello,
- Lily conoscerai i suoi genitori, non stai andando al rogo! – la prese in giro lui, gli fece la linguaccia. Era nervosa. Molto nervosa. E se non gli sarebbe piaciuta?? Magari il padre l’avrebbe odiata da subito!
James la spinse verso la porta e poi la salutò con la mano mentre si materializzava via. L’aveva lasciata lì! Sospirò e salì i pochi gradini d’ingresso. Prese poi un respiro profondo e bussò alla porta delicatamente, sentì le gambe molli, ma anche Daniel aveva così paura la prima volta che aveva conosciuto i suoi genitori?!?
Fece per andarsene ma sentì la porta aprirsi, si trovò davanti Daniel che le sorrise,
- Ehi piccola rossa! – la salutò dandole un bacio, la prese in braccio e la fece girare, poi la rimise a terra e la squadrò per pochi secondi,
- Nervosa? – le chiese ridacchiando, lei annuì energicamente e si sfregò ancora le mani su jeans.
- Tranquilla… non ti uccidono. – la prese in giro facendola entrare. La casa di Daniel era carina ed accogliente, dall’atrio si accedeva ad un salotto con le pareti bianche che era articolato in tre zone aperte. La prima aveva un divano bianco posto a pochi metri dalla televisione, accanto ad esso sul lato destro c’erano una poltrona ed una lampada mentre sul lato sinistro c’era un camino. La seconda zona aveva un tavolo circolare sempre bianco e intorno c’erano quattro sedie dello stesso colore del tavolo. Infine nell’ultima zona c’erano un tavolino di legno chiaro più basso rispetto all’altro e intorno ad esso sui due lati c’erano due piccoli divanetti bianchi. Sulla parete della terza zona non c’era nulla ma solo un’enorme finestra che faceva anche da porta che immetteva nel giardino. Dall’atrio si poteva accedere anche al piano superiore tramite una rampa di scale.
Daniel le avvolse la vita con un braccio e la condusse nel salotto. Da una porta posta nella terza zona comparvero una donna alta e magra con i capelli biondi e gli stessi occhi di Daniel e un uomo anche lui alto e magro ma con i capelli castani e gli occhi scuri. Si avvicinarono e il padre le porse la mano con un sorriso,
- Piacere. Sono Alexander Wright, il padre di Daniel. – strinse la mano dell’uomo e sentì i muscoli rilassarsi,
- Lily Potter. Il piacere è tutto mio. – rispose sorridendo, la donna poi si avvicinò e invece che stringerle la mano l’abbracciò.
- Io sono Candice, sono così felice di conoscerti! Daniel ci ha parlato così tanto di te! – ricambiò l’abbraccio un po’ in imbarazzo, vide Daniel scuotere la testa esasperato,
- Mamma.. così la soffochi! – disse lui e poi la donna la lasciò andare.
- Scusami tanto! Possiamo allora accomodarci sui divanetti! Ho preparato thè e biscotti! – e detto questo scomparì in cucina. Daniel l’accompagnò su un divanetto e si sedette poi accanto a lei mentre il padre si mise di fronte a loro. Poco dopo Candice arrivò con un vassoio che appoggiò sul tavolino in mezzo a loro. Le versò il thè in una tazza e poi gliela porse, l’accettò sorridendo. Quando tutti ebbero la propria tazzina in mano la madre accavallò le gambe e la guardò,
- Allora Lily, non preoccuparti non voglio farti un interrogatorio poi vi lascio andare dove volete, io e mio marito volevamo ringraziarti per tutto quello che hai fatto per Daniel. Davvero, non ho mai conosciuto una ragazza così coraggiosa. Hai fatto tanto per nostro figlio e te ne siamo grati. – disse lei, si sentì arrossire fino alla punta delle orecchie, vide Daniel abbassare lo sguardo e grattarsi la testa, molto probabilmente era anche lui in imbarazzo.
- Ehm… sì… ma non c’è bisogno.. insomma… l’ho fatto con piacere… - biascicò prendendo poi un sorso di thè cercando di non scottarsi la lingua, Candice sorrise,
- Ho saputo che fai parte anche della squadra di Quidditch! Che ruolo hai, cara? – prese un sospiro di sollievo, almeno si parlava di Quidditch!
- Cercatore, signora. – rispose senza biascicare come pochi minuti prima,
- Chiamami pure Candice! Sei nello stesso ruolo di Daniel! – batté le mani contenta, sorrise a mo’ di risposta e vide che anche il padre del ragazzo era un po’ in imbarazzo.
- Allora Lily, come sono andati i G.U.F.O? – chiese l’uomo cercando di cambiare discorso, la moglie non era proprio una grande esperta di Quidditch, lei sorrise,
- Devo ammettere che sono andati bene. Insomma, neanche uno Scadente o Deludente o Troll. – rispose e Alexander sfoderò un sorriso, Daniel appoggiò la tazzina sul tavolo e si sfregò le mani per togliere le briciole di biscotti,
- Beh, io e Lily andiamo a fare una passeggiata fuori. – si alzò e le porse la mano. L’accettò e la tirò su in piedi,
- Allora grazie mille per il thè e i biscotti. È stato un piacere conoscervi. – strinse la mano prima ad Alexander e poi a Candice.
- Il piacere è tutto nostro Lily. Torna qui quando vuoi. – le sorrise la donna, Daniel poi la trascinò in giardino e quando richiuse la porta a vetri sospirò,
- Mi dispiace per mia madre… è fatta così. Era veramente contenta di vederti. – cercò di scusarsi lui continuando a fissarsi le scarpe, lei sorrise e gli si avvicinò, gli diede un bacio e ridacchiò,
- È veramente carina tua madre! Sei sicuro che sono piaciuta ai tuoi? – gli chiese ancora un po’ preoccupata. Lui la prese fra le braccia e le diede un altro bacio,
- Sicurissimo. Hai visto mia madre? Era felicissima e mio padre beh.. è un tipo di poche parole. Quindi stai tranquilla, gli sei piaciuta. – gli sussurrò a fior di labbra, tirò un sospiro di sollievo, menomale!
- A Hogwarts mi hai sempre battuta nella corsa. Scommettiamo che questa volta ti batto io? – le sussurrò ancora, fece in tempo a capire le sue parole e poi lo vide iniziare a correre su per una collinetta,
- EHI! NON VALE! – gli urlò dietro rincorrendolo ma ridendo contemporaneamente. Mesi prima correvano per le scale di Hogwarts verso il settimo piano per preparare la pozione antilupo. Sorrise pensando che mesi prima erano così e il sorriso le si allargò pensando che molto probabilmente mesi dopo sarebbero stati così ancora. Era una sensazione bellissima. Indescrivibile.






*1 Grazie mille, ragazzo. Ah, lei è la vostra ragazza ?
*2 Buona scelta, ragazzo. Ma vi avverto che le ragazze Weasley- Potter sono molto complicate. Parlo per esperienza.
*3 Lo so signore. L’ho già scoperto. Ma devo dire che nonostante la mia ragazza sia complicata la amo e non vorrei nessun’altra se non lei. A proposito, non per essere ficcanaso o invadente, lei è un amico di Victoire ?
*4 Sì e no. Siamo stati fidanzati per un po’ di anni, ma poi ha scoperto di provare qualcosa per il ragazzo che oggi sposa. Comunque io sono Gaspard. Tu sei.. ?
*5 Daniel, molto piacere. E lei, come le ho già detto, è la mia ragazza Lily Potter.
*6 Lily Potter ? Oh ragazzo mio !Ho sentito grandi cose su questa ragazza ! Victoire me ne ha parlato molto e da quello che ho capito è una vera forza della natura !
*7 Beh, le voci sono vere, allora. Vi posso assicurare che è la ragazza più forte e solare che io abbia mai incontrato. Ha fatto grandi cose e non smetterà mai di stupirmi.
*8  Beh, ragazzo è stato un vero piacere conoscerti !
*9  Piacere nostro !
*10   Ti amo, piccola rossa




* Angolo autrice*
Ta daaaaaaaa! Eccomi qui! Don't kill me please... premetto col dire che gli ultimi giorni di scuola sono stati da matti! Verifiche, interrogazioni, voti... stavo impazzendo... quindi il capitolo ho continuato a scriverlo dal 20 dicembre e fino a quel momento avevo scritto tipo due pagine... poi ho fatto anche la pausa vigilia, Natale, e Santo Stefano... non uccidetemi.
Detto questo passo al capitolo. Allora come avrete notato ci sono delle parti scritte in francese, se qui c'è qualcuno che parla/è/studia francese non uccidetemi, per tradurre ho usato google traduttore in quanto io studio solo Inglese e Tedesco ( non capisco niente di francese quindi) però ci stava bene quindi non ho potuto fare a meno di metterla! Comunque se ovviamente ci sono degli errori e ve ne accorgete fatemelo sapere nelle recensioni! Però almeno sapete il motivo se ci sono degli errori :)
Poooiii, questo come sapete già è il penultimo capitolo, il prossimo sarà l'epilogo ( forse riesco a pubblicarlo prima della fine dell'anno o proprio il 31) e su questo volevo farvi una domanda dato che sono indecisa, l'epilogo lo volete ambientato quando Lily e Daniel sono ancora giovani  o quando sono un po' più adulti ( tipo sui 21-22 anni) perchè ho delle piccole idee su entrambi ma non so quale scrivere. Quindi quale preferite? Vi prego di farmelo sapere nelle recensioni così posso mettermi a scriverlo al più presto ;)
Comunque spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Ancora non ne solo del tutto convinta ma non potevo farvi aspettare ancora tanto.. è dal 3 dicembre che non aggiorno!
Okay, adesso passo ai ringraziamenti.
Voglio ringraziare tutti quelli che hanno inserito questa storia fra le preferite/seguite/ricordate, grazie mille a tutti/e voi! :)
Ringrazio poi pekai e Silena Beckendorf  che hanno recensito lo scorso capitolo, grazieeee :) :)
Invito comunque tutti i lettori silenziosi a recensire, mi piacerebbe sentire molto le vostre opinioni sulla storia, se vi piace, se vi fa schifo ecc... :D
Ora me ne vado ( sto aggiornando a  mezzanotte e mezza... )
un abbraccio e un  bacio,


ladyselena15 :)
  
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