29/12/2013
1 recensioniBuon pomeriggio a tutti,
augurandovi un bellissimo e gioioso buon anno, il quale vi possa portare tante soddisfazioni, ecco a voi il cinquantanovesimo capitolo di "The Last Dance of Phoenix"...Nel precedente capitolo abbiamo visto i prescelti continuare a combattere contro Semeyraza e il bacio di Sam e Lucifero a Christine...In questo capitolo si ritorna a casa di Haniel Purpleflowers e la partenza di un personaggio...Ma non vi anticipo nulla :-) Ringrazio di cuore tutti coloro che mi stanno leggendo e mi leggeranno, mi stanno recensendo e recensiranno, tutti coloro che mettono e metteranno le mie storie seguite/preferite/ricordate e da recensire e tutti coloro che mi hanno messo e mi metteranno come propria autrice preferita :-) Buona lettura :-) Gabrielle :-)
27/Giugno/2026 ore 22,30 Casa di Haniel Purpleflowers
“Devo andare mamma”
Diane si morse il labbro, Haniel le aveva spiegato che la loro piccolina, la loro Iolye, era la discendente diretta della principessa della Tessaglia. E uno dei suoi doni era custodire il fuoco della Fenice. Ma era una bimba di 7 anni, maledizione. Non era mai stata brava come la sua migliore amica con i bambini, ma non voleva che lei andava..
“Iolye prometti che..”
“Che starò attenta?” domandò la bambina leggermente arrabbiata “So badare a me stessa”
“Già” disse Diane “Ti voglio bene cucciola”.
Iolye la fissò un po’ stranita e dopo si buttò ad abbracciarla. I suoi abbracci erano cosa rara. La madre la tenne forte e poi Iolye disse solenne “Il tempo del mio destino si sta realizzando”.
La Fenice.
“ Ti voglio bene mamma” disse la bimba con un sorriso grandissimo.
Fissò la colonna di fuoco che la bimba creò e dopo svanì. Tutto in pochi secondi. Diane sospirò. Suo marito era un arcangelo e sua figlia una bimba con poteri soprannaturali. Tutto quello che accadeva nei telefilm lei ce l’aveva a portata di mano. Avrebbe voluto che tutto tornasse alla normalità e che Haniel e la sua piccola ritornassero sani e salvi.
Poi la sua attenzione verté sull’immagine di una ragazza seduta a leggere un libro, lo sguardo concentrato e sereno. La sua amica. Prese il portafotografie e chiese “Tu che avresti fatto al posto mio? L’avresti lasciata andare o meno?”
Quasi quasi si mise a ridere. Come poteva chiedere una cosa del genere a una fotografia? L’amica era morta in un incidente stradale quasi quattro anni, a soli 32 anni.. il modo in cui se era andata era stato anonimo e impersonale, come di una persona che non voleva farsi vedere. Diane aveva conservato l’ultimo messaggio spedito.
“Che cosa avresti fatto?”
Prese la fotografia e la posò. Poi si limitò a guardare le stelle e la luna, sperando che l’aria della notte fosse carica di speranza. L’aria creptava di elettricità.
“Tornate a casa” fu la preghiera silenziosa “Tornate a casa vivi”
augurandovi un bellissimo e gioioso buon anno, il quale vi possa portare tante soddisfazioni, ecco a voi il cinquantanovesimo capitolo di "The Last Dance of Phoenix"...Nel precedente capitolo abbiamo visto i prescelti continuare a combattere contro Semeyraza e il bacio di Sam e Lucifero a Christine...In questo capitolo si ritorna a casa di Haniel Purpleflowers e la partenza di un personaggio...Ma non vi anticipo nulla :-) Ringrazio di cuore tutti coloro che mi stanno leggendo e mi leggeranno, mi stanno recensendo e recensiranno, tutti coloro che mettono e metteranno le mie storie seguite/preferite/ricordate e da recensire e tutti coloro che mi hanno messo e mi metteranno come propria autrice preferita :-) Buona lettura :-) Gabrielle :-)
27/Giugno/2026 ore 22,30 Casa di Haniel Purpleflowers
“Devo andare mamma”
Diane si morse il labbro, Haniel le aveva spiegato che la loro piccolina, la loro Iolye, era la discendente diretta della principessa della Tessaglia. E uno dei suoi doni era custodire il fuoco della Fenice. Ma era una bimba di 7 anni, maledizione. Non era mai stata brava come la sua migliore amica con i bambini, ma non voleva che lei andava..
“Iolye prometti che..”
“Che starò attenta?” domandò la bambina leggermente arrabbiata “So badare a me stessa”
“Già” disse Diane “Ti voglio bene cucciola”.
Iolye la fissò un po’ stranita e dopo si buttò ad abbracciarla. I suoi abbracci erano cosa rara. La madre la tenne forte e poi Iolye disse solenne “Il tempo del mio destino si sta realizzando”.
La Fenice.
“ Ti voglio bene mamma” disse la bimba con un sorriso grandissimo.
Fissò la colonna di fuoco che la bimba creò e dopo svanì. Tutto in pochi secondi. Diane sospirò. Suo marito era un arcangelo e sua figlia una bimba con poteri soprannaturali. Tutto quello che accadeva nei telefilm lei ce l’aveva a portata di mano. Avrebbe voluto che tutto tornasse alla normalità e che Haniel e la sua piccola ritornassero sani e salvi.
Poi la sua attenzione verté sull’immagine di una ragazza seduta a leggere un libro, lo sguardo concentrato e sereno. La sua amica. Prese il portafotografie e chiese “Tu che avresti fatto al posto mio? L’avresti lasciata andare o meno?”
Quasi quasi si mise a ridere. Come poteva chiedere una cosa del genere a una fotografia? L’amica era morta in un incidente stradale quasi quattro anni, a soli 32 anni.. il modo in cui se era andata era stato anonimo e impersonale, come di una persona che non voleva farsi vedere. Diane aveva conservato l’ultimo messaggio spedito.
“Che cosa avresti fatto?”
Prese la fotografia e la posò. Poi si limitò a guardare le stelle e la luna, sperando che l’aria della notte fosse carica di speranza. L’aria creptava di elettricità.
“Tornate a casa” fu la preghiera silenziosa “Tornate a casa vivi”