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Autore: Kaeru    26/07/2003    5 recensioni
A Kanagawa arriverà una ragazza imparentata con i due più acerrimi rivali dello Shohoku.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nella palestra del club di basket si stavano svolgendo tranquillamente gli allenamenti

Disclaimer: i personaggi appartengono a Takehiko Inoue, eccetto Kayumi che è una mia invenzione.

Nota2: alcuni personaggi potrebbero essere un tantino OOC (soprattutto Rukawa).

 

UNA CUGINA PER HANA E RU.

 

Nella palestra del club di basket si stavano svolgendo tranquillamente gli allenamenti.

O almeno, tranquillamente per quanto possibile al liceo Shohoku. Infatti: Rukawa e Sakuragi si stavano menando; Kogure cercava di separarli e, al contempo, far calmare Akagi; Mitsui se la rideva di gusto e nel frattempo prendeva tutti in giro; Miyagi si stava seriamente impegnando. Intendiamoci: si stava seriamente impegnando nel provarci con Ayako che cercava di sfuggire ai suoi assalti.

In tutta questa baraonda riecheggiava la voce dell’allenatore con la sua classica risatina: “Oh! Oh! Oh!”

Naturalmente trattandosi della squadra dello Shohoku le pazzie non erano finite qui. Al di fuori del campo s’innalzavano grida d’alto livello culturale quali: “Ma che fico, mi ci ficco!” e “Rukawa figoneeeeeee!” da parte di voci femminili, mentre prese in giro ai danni di un certo rossino da parte di quattro voci maschili.

Insomma… Normale amministrazione.

Tanto normale, però, non la reputava una ragazza che si ritrovava in quel luogo per la prima volta.

La ragazza in questione cercava di farsi largo tra la folla ammassata davanti all’entrata a suon di spintoni e gomitate. Manco fosse in un negozio durante i saldi.

Alla fine riuscì a ritrovarsi in prima linea.

Guardò all’interno della palestra alla ricerca di facce conosciute.

Improvvisamente gli occhi le s’illuminarono. Aveva trovato chi cercava. Solo che se non fosse intervenuta presto sarebbe dovuta andare a cercare all’altro mondo. Perciò prese un bel respiro e: “Kacchan, Hanachan piantatela!” urlò più forte che poté.

Tutti nella palestra la sentirono (in realtà anche dalla parte opposta della città sentirono quell’urlo e si chiesero da dove venisse. N.D. Autrice

Esagerata! Manco avessi i polmoni di Pavarotti! N.D. Ragazza

Non sono esagerata. Guada i vetri della palestra. In alcuni sono comparse incrinature, altri stanno ancora tremando. Nd Autrice

Ops ^_^’ Nd Ragazza.) e si fermarono.

Compresi i due diretti interessati che si voltarono contemporaneamente verso la porta d’entrata.

“Kayumi!” esclamarono sorpresi in coro.

Subito dopo si guardarono in cagnesco.

“Come osi chiamarla per nome?” chiese Hanamichi.

“Come osi tu?” domandò a sua volta Kaede.

Stavano per ricominciare a picchiarsi, quando Kayumi intervenne.

“Hanachan, Kacchan non litigate!” li rimproverò.

“AAAHHH! Perché lo chiami Kacchan?”

“Perché lo chiami Hanachan?” chiesero i due ragazzi in coro.

“Non capisco perché reagiate così. Comunque, per rispondere alle vostre domande, dovete sapere che mi lega a voi lo stesso identico legame.” Disse sbattendo le palpebre.

“Cosa? Vuoi dire che, essendo noi… anche voi lo siete?” domandarono in coro, estremamente shockati.

“Esattamente!” rispose la ragazza sorridendo.

“Voi due…”

‘No!’ Pensavano i due ragazzi.

“…siete…”

‘Non è possibile!’

“…i miei più…”

‘Non ci voglio credere!’

“…adorati cugini.” Finì Kayumi.

SDENG

Kaede e Hanamichi caddero a terra svenuti.

Kayumi si avvicinò loro preoccupata.

Mitsui che, come tutti, aveva ascoltato l’intera conversazione si fece avanti e chiese: “Scusa, non ho ben capito. Di chi saresti cugina?”

Kayumi si girò verso di lui e tranquillamente rispose: “Di entrambi.”

Tutti scoppiarono a ridere.

“Ehi, ma che vi piglia?” domandò confusa Kayumi.

“No, scusa. È che tutto ci saremmo aspettati, ma non che quei due fossero imparentati.”

In quel momento i due ragazzi a terra dettero i primi segnale di ritorno tra i vivi.

“Oh. Si stanno svegliando.” Affermò Kayumi.

(Alleluia si sono ricordati di noi. Nd Hanamichi.

Noto un certo astio nella tua voce. Nd Autrice.

E vorrei vedere! Noi due qui, a terra, in preda ad un infarto e loro che se la ridono scordandosi di noi! Veramente molto educati! Nd Hanamichi.

Concordo! Dovrebbero essere altamente preoccupati, invece se ne fregano altamente! Nd Kaede.

Infatti! Nd Hanamichi.

Ragazzi ve ne rendete conto? Nd Autrice.

Di cosa? Nd Hanamichi + Rukawa.

State andando d’accordo. Nd Autrice.

-I due ragazzi ci pensano un attimo, si guardano e infine… svengono-)

“Cosa è successo?” domandò un confuso Hanamichi.

“A quanto pare siete rimasti sconvolti dal fatto che siete entrambi miei cugini e non capisco il motivo.” Spiegò Kayumi.

“Non ripeterlo. Sto male al solo pensiero.” Disse Kaede.

“Ma si può sapere perché vi disturba tanto la cosa?” chiese la loro cuginetta.

“Perché lui è la baka kitsune!” disse Hanamichi.

“Perché lui è il do’hao!” disse Kaede in contemporanea.

Kayumi guardò alternativamente prima uno e poi l’altro per alcune volte. Poi sorprendendo tutti, soprattutto i due menomati psicologicamente, scoppiò a ridere.

“Ehi! Non si ride delle disgrazie altrui!” la richiamò Hanamichi, senza però ottenere l’effetto desiderato.

“Che vergogna! Imparentato con un do’hao! Deve essere un incubo!” stava intanto dicendo Kaede.

Hanamichi, che lo aveva sentito, gli diede un pugno in testa. “Se ti fa male è la realtà.”

“Veramente mi è sembrato di essere stato punto da una zanzara.” Rispose l’altro.

“Che cosa? Io ti disfo!” lo minacciò Hanamichi subito prima di ricominciare la scazzottata interrotta pochi minuti prima.

Nessuno aveva il coraggio di intervenire. Eccetto una ragazza.

Kayumi si avvicinò loro e tirò un pugno in testa ad entrambi (naturalmente dopo aver avvicinato una sedia ed esserci salita sopra).

La ragazza era riuscita momentaneamente a riportare la calma tra i suoi due adorati cugini.

“Kayumi, fammi capire una cosa. Come cavolo è possibile che noi siamo entrambi tuoi cugini e non lo sapessimo?” domandò Kaede.

“Non è esatto quello che hai detto. Voi non siete solo miei cugini, siete cugini anche tra voi.”

A quelle parole Kaede e Hanamichi dovettero reprimere un forte conato.

Hanamichi le disse di spiegarsi.

“Le cose sono andate così. Mio padre Hiroku e la madre di Kaede, Ritsuko, sono fratelli. Loro due hanno un altro fratello, Yuri. Yuri ha sposato in seconde nozze la madre di Hanamichi adottando quest’ultimo. Kaede non era presente alle nozze perché era in ritiro con la sua squadra di basket e finora non è mai capitato che le nostre famiglie si ritrovassero tutte insieme. Anche perché, come voi due sapete, Ritsuko e Yuri non vanno affatto d’accordo e nonostante abitino nella stessa città sono alcuni anni che non si incontrano. Precisamente dal matrimonio di Yuri.”

Tutti ci misero un po’ a capire il complicato intreccio delle loro parentele. Alla fine fu chiaro a tutti che Kayumi, Kaede e Hanamichi erano cugini.

Gli ultimi due dell’elenco avevano ancora in faccia un’espressione a metà tra disgustata e shockata.

Kayumi sorrise a quella vista e li abbracciò entrambi.

“I miei adorati cuginetti. Quando sono tornata dall’Italia, dove mi ero trasferita con i miei genitori e ho saputo che frequentavate la stessa scuola superiore, ho insistito con i miei affinché iscrivessero anche me qui. Non siete felici. D’ora in poi noi tre staremo sempre insieme.”

Nella mente dei due psicolabili si affacciò una scenetta. Tutti e tre stavano andando in giro insieme, cantando una canzoncina e saltellando al ritmo di essa, tutti mano nella mano.

In contemporanea si alzarono e si diressero in bagno di corsa.

Alcuni minuti dopo tornarono in palestra, madidi di sudore e con gli occhi ancora vacui. Però, sembravano iniziare ad accettare la cosa. Forse.

 

(Viaggio nelle menti di Kaede e Hanamichi.

 

Pensieri di Hanamichi:

Respira. Ricordati di respirare. È una cosa fondamentale. Aria dentro. Aria fuori. Così. Sì. Bravo. Ti stai calmando. Ora devi pensare lucidamente. In fondo cosa vuoi che sia? Non è successo niente di particolare. Hai solo scoperto di essere il cugino della volpe. Del tuo peggior nemico nel basket e in amore. Non è nulla. Basterà che quando arrivi a casa, ti fai una bella doccia, ti rilassi, magari mangi qualcosa e subito dopo ingurgiti una bottiglietta di barbiturici. Che ci vuole?

 

Pensieri di Kaede:

…………………………………………………………………………………………………………

Cugino del do’hao……………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

Allenamenti quasi finiti ……………………………………………………………………………….

………………………………………………………………………………………………………… Prendo la bicicletta e il primo palo che incontro è il mio……………………………………………...

…………………………………………………………………………………………………………

Non basta, li becco sempre e non mi faccio niente……………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

Un camion! Ecco sì, un camion in corsa………………………………………………………………

 

Decisamente stavano iniziando ad accettare la cosa. Nd autrice.)

 

“Tutto bene ragazzi?” domandò la loro cuginetta.

“Certo.” Rispose Hanamichi.

“Sicuro.” Fu la risposta di Kaede.

“Mai stato meglio.” Risposero in coro. Subito dopo si guardarono in cagnesco.

“Come sono felice che tutto si sia risolto.” Commentò Kayumi con un sorriso a 32 denti.

(Sarebbe più corretto dire a 90 denti. Nd Hanamichi.

Perché? Nd Autrice.

90: la paura. Nd la smorfia napoletana)

“Poiché tutto si è chiarito, volevo farvi un’altra sorpresa.”

“Un’altra???” chiesero sconvolti.

“Sì.” si girò verso l’entrata della palestra e fece segno a qualcuno di entrare.

Da dietro di lui stava tramontando il sole, perciò inizialmente nessuno all’interno della palestra poté vedere di chi si trattasse. Quando il ragazzo fu vicino a Kayumi, sfoderò un sorriso che accecò tutti i presenti per alcuni istanti.

“Ciao ragazzi ^_______________________________________________^” salutò il nuovo arrivato.

Quella voce fu riconosciuta subito dai due mentalmente instabili, ma aspettarono che chiudesse la bocca per guardarlo in faccia.

“Sendo?!” fu l’esclamazione di Kaede.

“Che ci fai qui?” domandò Hanamichi.

“Ci siamo conosciuti durante le vacanze e ci siamo innamorati subito. È il mio ragazzo. ^______^”

Un urlo a due voci riecheggio nel mondo ed oltre.

(In una navicella spaziale un omino verde ad un altro: zzzzalkf flak ffalkfj fkjfkldfj afj òsfjlasfjk! [traduzione: Capo si è verificato un disturbo nelle onde sonore dello spazio!]

il secondo omino verde: lakfj lkfja fkfl lfk sdlfj asldkfjalsdkfjadklf jlasfkj asldkf?

[traduzione: Riesci a capire da dove proviene il disturbo?]

il primo omino verde: alkf jaldkfj lskfj lasdkfj afjkòlasdfjklakfjòlakfj.

[traduzione: Dal pianeta ;______; (da noi comunemente conosciuto come pianeta Terra).]

Il secondo omino verde: ladsk lkjf lk fjjkla jjjkladflk j lkaf laskfj lf sdfkl!

[traduzione: Se non smette entro i prossimi dieci secondi, abbatti la fonte!]

Primo omino verde: aòlkfj lkfj lsk fjlksfj lskdjf lksdfj lkdsj flksdfj lksd fjkljf lkafj lkj flk jflk jlkkjfl!

[traduzione: OK!]

Countdown: 10… 9… 8… 7… 6… 5… 4… 3… 2… 1…

Disturbo nelle onde sonore cessato.

Secondo omino verde: al ldfk jsldkfj sldkf jdlfk jfsl.

[traduzione: Meglio così.]

 

Hanamichi + Kaede: NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO! Non potete farlo! Aiutateci! Per favore! Non lasciateci in vita! Siamo troppo giovani per soffrire cosìììììììììììììììììì!!!)

 

Hanamichi e Kaede rischiarono di svenire per l’ennesima volta.

“Ka-Kayumi?” la chiamò Hanamichi.

“Dimmi. ^______^” Rispose la ragazza sorridendo.

(Ovviamente il sorriso era alla Sendo. Lui l’aveva contagiata. Nd Autrice)

“Non hai altre sorprese, vero?”

“Direi di no.” Disse dopo averci pensato alcuni secondi.

“Sicura?” si accertò Kaede.

“Certo che s…” iniziò a dire, ma Sendo la interruppe.

“Tesoro, non ti stai dimenticando quella cosa?”

“Quale cosa, amore?”

“Ma sì, quella.” Disse indicandole la mano.

“Oh, cielo. Hai ragione.”

“Cosa c’è stavolta?” domandò Kaede frustrato e furente.

“Mi fai paura, Kayumi.” Piagnucolò Hanamichi.

“Non trattatemi così! ; ____ ; Io vi devo dare solo una bella notizia.”

“Cioè?” domandarono in coro i due cugini.

Kayumi tornò a sorridere.

“Io e Akira abbiamo deciso che a fine anno ci sposiamo. ^_____________^” disse Kayumi.

“^___________________________________________^” sorrise Akira. Poi aggiunse: “Non siete felici? Diventerete miei cugini acquisiti!”

Un fulmine squarciò il cielo e un violento temporale si abbatté sulla città di Kanagawa.

Kaede e Hanamichi si guardarono e si fecero un cenno d’intesa.

“Cuginetta, vieni un attimino con me.” Disse Kaede, cominciando a trascinare Kayumi fuori dalla palestra.

“Vieni anche tu Sendo.” Disse Hanamichi, trascinando il giocatore del Ryonan.

Poco dopo erano sulla terrazza della scuola.

“Ragazzi, se rimaniamo qui ci inzupperemo.” Fece notare Kayumi.

“Tranquilla, poi ti presto qualcosa io per cambiarti.” Le disse Kaede.

Li fecero salire sopra il tettuccio delle scale e salirono anche loro.

“Che dobbiamo fare qui? ^_________^” chiese Akira.

“Non ti preoccupare.” Gli rispose Hanamichi.

Kaede e Hanamichi fecero chiudere gli occhi ad Akira e Kayumi, si tolsero i lacci dalle scarpe, presero i polsi dei due ragazzi dagli occhi chiusi e li legarono intorno alle antenne di metallo.

Quando i due ragazzi legati come salami aprirono gli occhi si chiesero a che gioco stessero giocando gli altri due.

Hanamichi e Kaede videro un fulmine che stava precipitando proprio addosso alle antenne. Si volsero uno di fronte all’altro e nel momento in cui il fulmine, fulminò le antenne, si diedero il cinque.

Il tettuccio era interamente ricoperto di acqua e come avrebbero saputo se non avessero dormito durante le lezioni, l’acque è un ottimo conduttore di energia elettrica. In un frazione di secondo perciò si ritrovarono fulminati anche loro.

Chi li trovò, alcune ore dopo li vide così: Akira e Kayumi con i loro sorrisoni a 53.000 denti e i capelli ritti in testa (non che per Akira, quindi, ci fosse tutta questa differenza), mentre Hanamichi e Kaede, anche loro con i capelli ritti in testa, che si davano il cinque. Il preside, decise di fare una statua di Kaede e Hanamichi in quella posizione, come simbolo di amicizia e fratellanza per gli studenti.

 

Qualche cielo più in alto.

Su una nuvola c’era sdraiato Hanamichi. Si teneva la testa con una mano e la sua espressione era altamente infastidita. Poco distante c’era un’altra nuvola sopra la quale c’era Kaede che aveva la stessa espressione di suo cugino. Entrambi sulla testa avevano un’aureola.

“Non è possibile!” disse Hanamichi.

“Non ci voglio credere!” disse Kaede.

Davanti a loro, su una terza nuvola, ci sono Akira e Kayumi che tubano come due colombi.

“Non bastava quello che ci hanno fatto in vita…” iniziò Hanamichi.

“… pure da morti ci devono tormentare!” concluse Kaede.

I due si guardarono e uno sguardo diabolico passò per i loro occhi.

Piano, piano si avvicinarono alla felice coppietta e li spinsero giù dalla loro nuvoletta.

I due precipitarono negli inferi.

“Evvai!” esultò Hanamichi.

“Ci siamo liberati di loro!” gioì Kaede.

Mentre stavano complimentandosi per l’ottimo lavoro svolto, furono raggiunti da un arcangelo.

“Scusate. Dai piani alti ho visto quello che avete fatto. Non è stato molto corretto. Perciò…” lasciò la frase volutamente a metà.

L’aureola sparì da sopra le teste di Hanamichi e Kaede. E piano, piano iniziarono a sparire anche le nuvole.

“Ci state mandando negli inferi?” domandò Kaede.

“Sì.” rispose l’arcangelo.

“Ma quei due torneranno qui, vero?” chiese speranzoso Hanamichi.

“Nessuno può tornare dagli inferi.”

Kaede e Hanamichi si avvicinarono e si strinsero l’uno all’altro terrorizzati per il fatto di rivedere ancora Kayumi e Akira. Le nuvole sparirono completamente e precipitarono gridando tra le lacrime. “NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO Ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo oooo……………………………………………………………………………………….!”

 

Poco distante.

Omino verde 1: Aldkfjaldkf, alsfkj lsdkf lkdf lsdkf jlsdkf jldfk jkldfj lskf jldfkjalsfkjlsdkf.

[traduzione: Capo, ancora quell’onda di disturbo.]

Omino verde 2: Asdlf, lkf adlfk alfk flkf? Jlsdkf jlskf. Jlkf kkf jkldf dfdsf.

[traduzione: Ehi, non vedi che sono in pausa? Fammi finire di leggere questa bella fan fiction su un menage a trois. I protagonisti si chiamano Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa e Haruko Akagi.]

 

Un urlo riecheggia più agghiacciante che mai.

“NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOooooooooooooooooooooooo ooooooo………………………!”

Sono due voci maschili.

In sottofondo, però si ode una voce femminile: “SSSSSSSSSSSSSSSììììììììììììììììììììììììììììììììììììììì!”

 

Fine.

 

Non è possibile! Ci ha fatto imparentare tra di noi… - Inizia Hanamichi.

… con una psicolabile… - continua Kaede.

… ha tentato di farci imparentare anche con Sendo… - prosegue Hanamichi.

… ci ha fatto crepare… - rincara la dose Kaede.

… ci ha fatto precipitare negli inferi… - dice un sempre più arrabbiato Hanamichi.

inoltre, sia in paradiso che negli inferi siamo con quei due pazzi… - commenta furente Kaede.

… e ora osa proporre un menage a trois con Haruko? - nd Hanamichi + Kaede.

MA NOI TI DISINTEGRIAMO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!  - nd Hanamichi + Kaede con entrambi un’ascia in mano.

Beh… che volete che sia ^__________________________^ - nd Autrice che cerca di ammansirli. Non riuscendoci… inizia a scappare e a chiedere asilo politico agli omini verdi.

 

 

 

P. S. = OK, lo ammetto. Più che una storia è un delirio. Tenete conto, però, che, l’ho scritto che erano circa le quattro di notte, mentre ero in preda a crisi d’insonnia.

Fatemi, comunque, sapere come vi è sembrata all’indirizzo mail katiagiovanatti@virgilio.it . Perché è il mio primo tentativo di comico e vorrei sapere se vi ha fatto ridere.

“No!” nd Rukawa.

Beh, un pochino magari. (tono speranzoso)

“Nemmeno!” nd Hanamichi.

Un sorrisino, allora. (tono supplichevole)

“Proprio per niente!” nd Rukawa.

Nooooooo! Wèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè!

“Ecco, ora ci siamo!” nd Rukawa.

“Piangere, ci ha fatto piangere tanto!” nd Hanamichi.

 

L’autrice si calma, si asciuga le lacrime e, incurante di Hanamichi e Kaede, si avvicina al computer e inizia a scrivere: “C’erano una volta, due fratelli di nome Hanamichi e Kaede. Il primo era profondamente innamorato di un certa ragazza che portava sempre una fascetta con su scritto Ru, mentre il secondo di una ragazza con una fascetta con scritto Wa…”

Kaede e Hanamichi sono sconvolti ma chiedono con le ultime forze rimaste: “E Ka?”

Ka? È la vostra sorella maggiore. Nd Autrice con sguardo sadico.

NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOoooooooooooooooooooooo oooooooo……………………!”

   
 
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