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Autore: JulieFF    30/12/2013    2 recensioni
ATTENZIONE: LA STORIA NON È MIA, MA È UNA TRADUZIONE DELL'ORIGINALE
Luke Hemmings ha tutto ciò che desidera, soprattutto le ragazze. Il suo modo di vedere la vita era semplice: tutto ciò che è bello, è il meglio che si possa desiderare.
Ma quando Hadley Miller entra a far parte della sua vita, Luke è semplicemente impreparato.
Così, dopo una scommessa fatta a notte fonda con la sorellastra, Luke è determinato ad impegnarsi al massimo per conquistare Hadley e rubare la sua innocenza. Cosa che non esiterà a fare.
Una storia di bugie, scommesse e il trovare qualcosa che non ti saresti mai aspettato di volere.
Finirà con un nuovo amore o... con un cuore spezzato?
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton, Irwin, Calum, Hood, Luke, Hemmings, Michael, Cliffors, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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CAPITOLO 5
 
"You only know everything I want you to,
I know everything you don't want me to,
Oh your mouth is poison, your mouth is wine,
You think your dreams are the same as mine."
The Civil Wars - Poison & Wine

 
Erano passate due ore e mezza e Luke e Hadley stavano per litigare, di nuovo. Luke aveva bisogno di un buon motivo per trattenerla al piano superiore con lui, per fare il modo che lei lo conoscesse meglio, così il ragazzo se ne uscì con l’unica idea che gli era venuta in mente. Certo, non era l’idea migliore che avesse mai avuto, ma servì a far sedere Hadley sul grande cuscino al centro della sua stanza, mentre lui se ne stava nella cabina armadio, provando diversi abbinamenti.
Uscì dal suo armadio indossando un altro stravagante completo per l’evento che i suoi genitori avevano organizzato, per festeggiare il loro ritorno dal viaggio in Croazia. Suo padre gli aveva lasciato un messaggio in segreteria, spiegandogli tutti i dettagli e Luke non voleva deluderlo. Doveva apparire al meglio.
Hadley arricciò il naso, facendo immediatamente capire a Luke che la maglietta viola, abbinata al completo nero, non le piaceva. Niente di quello che aveva provato il ragazzo sembrava andare bene e Hadley pensò di mentirli, dicendoli di stare bene con quei completi, nonostante così non fosse.
- Questo è il quinto fottutissimo abito che mi provo. – ringhiò Luke, arrabbiandosi sempre più, minuto dopo minuto.
Nulla di quello che aveva provato piaceva ad Hadley e se la ragazza avesse arricciato il naso un’altra volta, guardandolo, lui sarebbe impazzito. Odia quella sua espressione.
Hadley alzò gli occhi al cielo, a causa del solito scarso contegno del ragazzo; si era già abituata al suo atteggiamento ed era qualcosa che riusciva a tenere a bada. I suoi modi aggressivi non avevano nulla a che vedere con quelli di Chuck.
Luke si calmò, cercando di non lasciare che il suo nervosismo avesse la meglio su di lui. Inspirò profondamente ed espirò lentamente, rilassandosi. Sapeva che non sarebbe andato da nessuna parte con Hadley, se avesse agito rabbiosamente.
- Allora perché non scegli te un abbinamento, se nessuno dei miei è abbastanza adatto? – sbottò Luke facendosi da parte ed indicando l’armadio ad Hadley, spingendola a mettere insieme un completo.
Hadley si sollevò dal cuscino ed entrò dentro al guardaroba.
- Oh, mio Dio! – esclamò, in soggezione di fronte al numero di vestiti che il ragazzo possedeva.
Il suo armadio era decisamente più grande della stanza della ragazza. Era come se fosse una bambina bloccata in un negozio di caramelle, con la differenza che, invece che da dolci, era circondata da vestiti.
- Cosa? Va tutto bene? – chiese Luke.
Non capiva perché la ragazza fosse così scioccata. Era solamente la sua cabina armadio, niente di speciale.
- Si. – disse Hadley, girando lentamente su se stessa, osservando attentamente tutto l’armadio. C’era una parete piena di cravatte ben sistemate ed una teca di vetro con orologi ed altri accessori maschili. Era come se fosse appena entrata in un negozio, non in un guardaroba. – È solo che ci sono così tanti vestiti! –
- Questo è niente, dovresti vedere il guardaroba di Margaret. – rispose lui, scrollando le spalle, come per liberarsi del commento appena fatto dalla ragazza.
Per lui non c’erano poi così tanti vestiti, ma per Hadley si. Quello fu il momento dove Hadley comprese quanto i loro due mondi fossero diversi. Lei pensava costantemente ad un modo per ottenere i soldi, per poi metterli da parte, mentre lui pensava a come spenderli in cose inutili. Fu allora che si rese conto che non avrebbero mai visto le cose nello stesso modo, ma Hadley doveva provare. Per il bene del suo lavoro, per lo meno.
Hadley tenne per se le sue osservazione, non voleva permettere a Luke di notare quanto le sue parole l’avessero fatta sentire insicura e fuori luogo.
- Fuori. – disse, per poi spingere Luke fuori dall’armadio così da potersi concentrare su ciò che avrebbe dovuto fare.
Luke non sembrava felice dell’ordine appena ricevuto, ma tenne a freno la lingua, lasciando ad Hadley la possibilità di andare dove voleva e fare quello che preferiva.
Hadley fece scorrere le dita su diversi tessuti e tirò un paio di giacche e blazer dagli scaffali, portandoli sotto alla lampada, per osservarli meglio. Prese qualche camicia e una cravatta di raso nero, prima di fare un passo indietro per ammirare il suo lavoro. Era più che soddisfatta e non vedeva l’ora che Luke provasse i vestiti da lei scelti.
Uscì dalla cabina armadio. Luke le dava la schiena, osservando il panorama al di fuori della finestra. Qualche istante più tardi, lei si trovava al suo fianco, ad osservare con lui quella scena stupenda.
- Bellissima. – sussurrò lei, facendo notare la sua presenza a Luke.
Luke era così assorto dal paesaggio da non accorgersi nemmeno del fatto che Hadley si fosse spostata al suo fianco.
- Si, bellissima. – dissi guardando Hadley, mentre l’attenzione della ragazza era concentrata sulla città.
In un certo senso non stava parlando della città, non del tutto. Ma Luke non lo avrebbe ammesso alla ragazza, non riusciva ad ammetterlo nemmeno a se stesso.
Luke si riscosse. Avrebbe dovuto continuare a ricordarsi che tipo di ragazzo fosse. Stava facendo tutto quello solo per la scommessa.
Luke non sapeva perché si sentisse così trascinato dalla ragazza, forse era a cause del modo in cui lei gli aveva parlato. Nessuna aveva mai avuto il coraggio di opporsi a Luke. Ma in fondo sapeva che il motivo era dovuto all’argomento appena sfiorato da Hadley, sua madre. Luke non pensava mai lucidamente quando qualcosa riguardante la madre gli attraversava la mente.
Luke provò disperatamente a smettere di pensare, guardando fuori dalla finestra per zittire i suoi pensieri. Osservava il traffico scorrere e le persone che si affrettavano, ovunque stessero andando.
- Ho appoggiato i vestiti sulla sedia là dentro. – disse Hadley, riferendosi al completo che aveva appoggiato alla morbida sedia all’interno del guardaroba di Luke.
Lui le fece un piccolo cenno, prima di girarsi per andare a provarli, lasciandola sola davanti alla grande finestra.
Hadley vide quel momento come un’opportunità per guardarsi intorno. Si aggirò per la stanza per qualche minuto, cercando qualcosa che avesse un minimo di valore personale, ma tutto ciò che vide furono i libri sul comodino del ragazzo. “Romeo e Giulietta” fu il primo libro che le capitò tra le mani e lei iniziò a sfogliarlo con nostalgia. Quel libro le riportava in mente centinaia di ricordi.
- Che cosa stai facendo, Haddei? – le chiese suo padre con le mani sui fianchi e gli occhiali sulla punta del naso, appena la trovò in biblioteca per la centesima volta.
Lui era l’unico che l’avesse mai chiamata in quel modo.
- Voglio solo leggere, papà. – s’imbronciò la giovane Hadley, continuando a stringere il pesante libro tra le sue braccia magre.
Sapeva che l’ora di andare a letto era passata da un pezzo, ma tutto ciò che voleva fare era rannicchiarsi insieme ai libri che tanto ammirava nella libreria di suo padre.
Suo padre si lasciò sfuggire una risatina prima di prenderla tra le braccia e mettersela in grembo. Provò a prenderle il libro dalle braccia, così da poterglielo leggere, ma lei lo strinse ancora più forte, rendendoglielo impossibile. Era sempre stata una bambina testarda.
- No papà, voglio leggerlo io! – disse Hadley con la sua voce stridula.
Lei lo guardò, con i lunghi capelli che le ricadevano intorno al viso. Aveva ancora i capelli umidi di pioggia e la pelle appiccicosa per aver giocato sotto le gocce d’acqua, ma non gli importava. La strinse ancora più forte al petto, lasciando che il calore del suo corpo la proteggesse dal freddo.
- Non sapevo che le principesse leggessero. – la prese in giro, per poi farle il solletico.
La sua lieve risata era il suo suono preferito.
- Questa principessa lo fa! –
- Che ragazza intelligente. – le disse, lasciandole un bacio sulla fronte.
Il fuoco crepitava nel camino della biblioteca e la pioggia continuava a scendere, mentre il padre di Hadley insegnava alla bambina il magnifico lavoro fatto da Shakespeare.
- Queste gioie violente hanno una violenta fine… -  
Una voce la fece trasalire ed Hadley fece cadere il libro sul pavimento, con un tonfo. Era così assorta dal libro e dai suoi ricordi da non ricordarsi che non era sola.
Hadley si mise una mano sul cuore, cercando di calmarlo, mentre sembrava uscirle dal petto e chiuse gli occhi.
- Luke, mi hai spavent… -
Hadley si interruppe, guardando Luke. Non aveva mai visto nessuno di così… magnifico. Aveva ragione: il completo che aveva scelto lo faceva sembrare una specie di Dio. Il blazer nero aderiva alle spalle del ragazzo, facendole apparire ancora più grandi. E la camicia blu abbinata alla cravatta di raso nera, faceva sembrare i suoi occhi ancora più brillanti.
- Fa così schifo? – chiese Luke e Hadley si rese conto del fatto che stava fissando il ragazzo a bocca aperta.
Cercò di ricomporsi, così da apparire normale e non agitata come realmente era.
- Uhm, si. Cioè, no! Voglio dire, stai bene, non male. Decisamente non male. – disse Hadley, avanzando a tentoni con le parole ed imbarazzandosi sempre di più.
Le sue guance la stavano già umiliando abbastanza, talmente infiammate da assumere la tonalità di rosso più scura mai vista sulla pelle di qualcuno.
- Quindi questo è quello giusto? – chiese Luke mentre si osservava allo specchio, sistemando i risvolti del completo.
Luke dovette ammetterlo, stava decisamente bene. E di sicuro, dal modo in cui Hadley si agitava sul posto, anche lei lo pensava.
Si girò verso Hadley, facendole un cenno e la ragazza iniziò ad osservarsi le unghie, piuttosto che guardare il ragazzo, cercando di fissare la sua attenzione su qualcos’altro, così da non rendersi più ridicola di quel che già aveva fatto. Quindi continuò a controllarsi le unghie, cercando di distrarsi.
- Per che cos’è, comunque? – chiese, continuando a prestare attenzione alle sue unghie.
Luke tornò dentro al guardaroba per indossare nuovamente i suoi vestiti normali.
- Il ballo organizzato dai miei genitori. – urlò Luke dall’armadio ed Hadley sentì il fruscio dei vestiti tolti mentre toccavano terra.  – Dovresti venire. –
Luke uscì dal guardaroba. Hadley osservò come la camicia gli si era bloccata sulle spalle, per poi tornare a guardarsi le mani, per evitare di arrossire nuovamente alla vista ragazzo a petto nudo.
Luke sorrise, notando il suo disagio. Voleva spingerla al limite, così getto la camicia sul letto di fianco a lei, mentre le si sedeva di fronte, tenendo il peso sulle braccia. Voleva assicurarsi che il suo ventre tonico fosse esposto. Aveva una scommessa da vincere, in fin dei conti.
- Non posso farlo. – disse Hadley con un filo di voce.
Era vero, non poteva. Non quando tutti gli altri avrebbero indossato abiti sontuosi e costosi, mentre lei non metteva altro che vestiti usati e scarpe in saldo. Si sarebbe fatta notare con la scema di turno. In più non riusciva a capire perché Luke le avesse chiesto di andare, non era come se lui lo volesse realmente. Probabilmente la stava solo prendendo in giro, comparando lo status sociale di Hadley al suo.
- Certo che puoi. – replicò lui sorridendo, mentre Hadley cercava di guardarlo negli occhi, piuttosto che osservarli il petto scoperto.
La ragazza iniziò a giocherellare con l’anello che aveva il dito, cercando di tenere a mente i suoi valori.
Hadley sapeva che quella conversazione non sarebbe andata da nessuna parte, così cercò un modo per cambiare argomento.
- Che cos’è? – domandò, indicando l’anello d’argento agganciato ad una catenella che il ragazzo aveva legata intorno al collo.
Non l’aveva mai vista prima, probabilmente perché la teneva nascosta ed Hadley era curiosa di conoscerne il motivo e di cosa si trattasse. Di sicuro aveva un valore personale.
- Questo non ti riguarda. – sbottò Luke, duramente.
L’atmosfera leggera che fino a quel momento c’era stata nella stanza scomparve, sostituita da un gelo inquietante dovuto alla reazione di Luke. I suoi occhi si strinsero a fessure e l’azzurro divenne glaciale, mentre si infilava in fretta la maglia, facendo scomparire l’anello sotto di essa.
- Perché lo tieni nascosto? Non te lo avevo mai visto indosso. – continuò Hadley, a causa della sua testardaggine.
Non era spaventata da Luke.
- Ho detto che devi farti i cazzi tuoi. – urlò allora Luke.
Il ragazzo attraversò velocemente la stanza, per poi spingere Hadley contro al muro, posando una mano sulla parete di fianco alla testa della ragazza e l’altra sulla sua clavicola, assicurandosi che non potesse scappare.
Il silenzio che riempiva la stanza, interrotto solamente dai lievi respiri dei due ragazzi, era la dimostrazione di quanto entrambi fossero testardi. Nessuno dei due abbassò lo sguardo mentre si fissavano duramente negli occhi, rifiutando di arrendersi.
Un chiaro bussare risuonò per la stanza ma Luke non mosse un muscolo, mentre Hadley spostava lo sguardo sulla porta. Calum entrò nella stanza e Hadley notò vagamente della macchie scure sul suo collo.
“Succhiotti” pensò Hadley, dimenticandosi momentaneamente della posizione in cui si trovava e di quanto strana dovesse apparire agli occhi di Calum.
Luke se ne rese conto, così fece un passo indietro, liberando Hadley dalla sua presa.
- Ho interrotto qualcosa? – chiese Calum con un’espressione confusa sul volto.
Aveva le sopracciglia alzate e la bocca socchiusa per la sorpresa.
- No. – disse Hadley mentre Luke, al tempo stesso, replicava con un sonoro “si”.
- Beh, dobbiamo andare. Tra un’ora ho il concerto e i ragazzi si incazzeranno parecchio se non mi presento in tempo. E Margaret ha detto che sei libera di andartene quando ti pare. – disse Calum, continuando ad osservare i due con sguardo scettico.
Calum fece un cenno verso la porta e subito Hadley lo seguì fuori, senza nemmeno guardare o aspettare un qualche tipo di risposta da Luke.
Appena si trovarono fuori all’aria fresca, Calum si voltò verso Hadley.
- Che diavolo era quello? –
Hadley si sedette dietro alla moto, stringendo forte i fianchi di Calum, così da evitare di cadere. Sollevò lo sguardo verso la finestra di Luke e lo vide mentre la osservava a cavalcioni della moto di Calum, gli occhi freddi e le labbra serrate.
- Non ne ho idea. – mormorò Hadley, distogliendo lo sguardo da Luke.
 
HEY THERE!
Allora, che ve ne pare? 
In questo capitolo Luke e Hadley sembrano avvicinarsi, se non fosse per quel litigio finale! Ma comunque stiamo parlando di Luke, quindi niente di strano, no? Di sicuro è un ragazzo pieno di segreti!(:
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo, dai! Una recensione è più che gradita! 
Ah, come al solito ringrazie le mie tre recensitrici "quotidiane": Anto Malik, sarah_sarah e Nene Horan!
Ringrazio anche tutte le persone che hanno messo la storia nelle preferite/seguite/ricordate!
Byeee xxx

- Julie(:

 
  
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