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Autore: Sarapillo_    30/12/2013    1 recensioni
Anastasia sapeva. Lei sapeva che lui la stava cercando e sarebbe venuto a prenderla era solo questione di tempo. Anastasia aveva la convinzione, aveva la certezza che Il Principe Delle Tenebre sarebbe venuto a "finire il lavoro". Quello che aveva iniziato uccidendo i suoi genitori, quello che aveva iniziato quando aveva cominciato ad perseguitare la sua famiglia. Lui l'avrebbe trovato e uccisa, non si sarebbe accontentato di nulla meno di vederla morta e nella tomba, se avrebbero ritrovato il corpo.
Anastasia però non voleva più scappare, lei voleva combattere.
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Mi volto e lascio da solo,stringo le braccia al petto e vado alla macchinetta delle bibite.
Predo l'acqua e ne bevo due sorsate piene.                                                                                          
Ritorno in palestra e la campanella suona dopo nemmeno 15 minuti.
Vado nel parcheggio saluto Josh da lontano e salgo in macchina.                                                               
Faccio partire il mio fedele amico e guido verso casa.                                                                                    
  Arrivo in poco tempo non c'era traffico, preparo da mangiare per me e pranzo.                                          
 Mi siedo sulla poltrona e guardo il calendario.                                                                                                    
Oggi è l'anniversario della scomparsa dei miei. Ogni anno in questo giorno vado a trovarli.
 La loro tomba , vuota,si trova in una città a due ore da qui.                                                                   Telefono a Carl, glielo ricordo e lui con riluttanza acconsente perché sa quanto è importante per me , ci vado da quando ero piccola, prima mi ci portavano loro.
Devo chiamare Jeff, riprendo il cellulare e digito il suo numero.
- Jeff tutto okay?Non ti ho visto oggi.-
-Si tutto okay,solo un pó di febbre,tu come stai? Oggi è l'anniversario vero?Vuoi venga con te?-
Sorrido, Jeff si ricorda il giorno della loro scomparsa da quando circa sette anni fa siamo diventati migliori amici.
-Nah non preoccuparti, sai niente su un certo Richard Osbay?- chiedo ripensando al ragazzo con gli occhi porpora.
-Sicura ?è un viaggio lungo, chiama Ludovico lui verrà. L'ho già sentito nominare perché?-
-Si ma sono io che non voglio che lui venga,mi ha tradito con Rose. - Rimango senza fiato mentre sento una voragine nel petto.
 -Comunque io e Richard ci siamo scontrati nei corridoi.- aggiungo dopo attimi di silenzio.
 -Cosaaaaaa?!Appena mi passa la febbre gli parleró. –
 -Non c'e n'è bisogno, credimi è tutto sistemato, ci siamo lasciati.-
Di nuovo lo stomaco si rivolta e il cuore affonda nell'oblio da lui creato. Sento la collana che brilla sotto la maglietta.
- No non è vero Jeff! La smetti di dirlo Cristo Santo?- Urla Ludovico.
-È Ludovico?-
-Si,ci sentiamo dopo Jeff.- Chiudo la comunicazione.
-Hai origliato tutto non è vero?-dico fissandolo con le braccia incrociate.
-Si, se ti riferisci alla telefonata con Jeff.-
-Io devo andare via,quindi devi uscire da casa mia.- dico ignorando il mio sgomento
-Dove vai ?- Mi avvicino all'armadio ,prendo una giacca di jeans e una sciarpa,l'aria cominciava a diventare fredda.
-Esco,da sola.- sottolineo .
- Anastasia?- si avvicina a me e mi prende ma mano, peró io allontano la mia come se mi fossi scottata.
-Se te lo dico mi lascerai in pace?- Dico esasperata.
-Probabile.- mi fissa stizzito.
-D'accordo devo andare a Yorsa una città a due ore da qui,è l'anniversario della scomparsa dei miei,li ci sono le loro tombe,senza i loro corpi ovvio. Posso andare ora?-
-Anastasia posso venire con te? Se non mi vorrai come compagnia accettami almeno come autista. Ho paura del tuo trabiccolo.-
 Sbuffo e Prendo un libro,le cuffie e la mia solita borsa marrone.
Esco velocemente di casa e mi infilo nella Mini Cooper grigia di Ludovico.
 Un altra auto,ma cosa ha una concessionaria?Alzo gli occhi al cielo.
Mi raggiunge poco dopo ma non sale in auto,fa alcune telefonate.                                                             
  Lo guardo e rimango ancora una volta estasiata dalla sua bellezza.                                                                  
I jeans stretti gli fasciano le gambe da atleta,le spalle sono avvolte in un giubbotto di pelle nera e gli occhi grigi nascosti da un paio di Ray Ban anch'essi neri. Il respiro mi si blocca e il cuore accelera i battiti, mi manca così tanto. Non posso continuare così. Mi guardo il viso nello specchietto ed è pallido più del solito mentre gli occhi sono lucidi cosa che gli fa sembrare ancora più scuri. Almeno non sto piangendo, mi metto le cuffie decisa ad ignorare il mondo almeno per un paio d'ore. Ludovico sale mentre io mi stringo e rimpicciolisco nel sedile davanti,mi abbraccio le gambe al petto , nervosa.                                                
Si mette la cintura e comincia a guidare. Non dice niente per molto tempo per fortuna mentre nelle mie orecchie risuonano i Muse. Undiscose Disaire parte e io comincio a canticchiarla silenziosamente.
-Smettila per favore Anastasia, non c'è la faccio più veramente, mi manchi e anche se ora siamo vicinissimi sento una voragine tra noi. Tu mi stai tagliando fuori.-
Mi poggia una mano sulla coscia e io mi irrigidisco incollandomi ancor di più al sedile.             
 I suoi occhi grigi tristi mi implorano. Io volto la testa dal lato del finestrino e lo ignoro anche se ogni fottuttissima molecola del mio corpo vorrebbe solo baciarlo e gettargli le braccia al collo.
 -Per favore,ti prego.-
 Lascio ricadere ,affatica, la mano sinistra in grembo, lui la prende e la stringe.
Abbandono la testa sul sedile e faccio un respiro profondo.
 Il suo telefono squilla,risponde con un tono irritato e parla in rumeno ,riesco solo a capire la parola Yorsa.
Chissà cosa sta architettando.
-Siamo quasi arrivati.- mormora.
Ha ragione riconosco da lontano il campanile e la chiesa.
Parcheggia poco dopo e scendiamo dalla mini.  Comincio a camminare a passo veloce verso il cimitero con Ludovico che mi affianca dandomi la mano.                                                                                                                                                                      
Oltrepasso il cancello e sorrido educatamente a Gaston, il custode. Scelgo due mazzi di fiori uguali e Ludovico me li paga prima che possa farlo io.
-Vuoi che venga con te?- mormora guardandosi intorno,annuisco e lui mi stringe la mano.
 Ci avviciniamo ora più lentamente al campo santo vero e proprio.  Le due lapidi compaiono tra tutte lucide e splendenti come di luce propria.  Passo una mano sui loro nomi ,con l'altra mano stringo la collana.                           Guardo le loro foto sorridenti e esplodo. Lacrime mi percorrono le guance ,mi stringo le mani in grembo e prego.                                                                                                                                                                                  Prego per la loro pace,per la loro felicità e prego affinché il loro sacrificio non sia stato vano. Ludovico mi prende fra le braccia e piango più forte sul suo petto. Mi accarezza la schiena ritmicamente.
 -Mi dispiace così tanto, non sei più sola lo sai vero? Lui non ti toccherà più te lo prometto,nessuno ti farà più nulla.-
 E io in questo momento solo in questo momento,dopo tutto quello che è successo,ci voglio ancora credere.                                                                                                                                                           Solo a lui.                                                                                      
 Metto i fiori sulle lapidi e ci incamminiamo verso l'uscita.
-Sia sei tu?- una voce ci blocca al cancello principale.
Andrea mi abbraccia ,mi stringe a se ignorando Ludovico.                                                                          Andrea è un bambino di dieci anni, è stato con me in orfanotrofio per un periodo.
- Ciao piccola peste.- gli scompiglio i capelli castani.                                                                                Comincia a piangere sui miei pantaloni,io lo stringo più a me lasciando la mano di Ludovico. Lo prendo in braccio.
-Hey piccolino,tutto apposto?- mormoro al suo orecchio
-Si mi sei mancata, sono ancora in orfanotrofio sai?- singhiozza.
Oh mio Dio questo bambino dopo anni è ancora in orfanotrofio.
 -Vuoi venire con noi a un bar? Ludovico prendi il cellulare per favore?E’ in macchina.- lo imploro con gli occhi,annuisce e sparisce fra la folla.
- Non posso c'è ,miss Nel dell'orfanotrofio.- singhiozza ancora
-Portami da lei e la convincerò io ti riporterò all'orfanotrofio poi.-
 Continuando a tenerlo in braccio mi indica Miss Neil ,mi avvicino e le tamburello sulla spalla.
- Salve posso parlarle un secondo?- chiedo fissandola nei comuni occhi marroni rispetto ai miei e a quelli del bambino.
 -Andrea dove sei stato?Mi dica.-
 -Posso portare Andrea a prendere un gelato glielo riportelo all'orfanotrofio entro le 6 e 30 Glielo prometto.- Mi fissa un pó guardinga ma vedendo la felicità di Andrea annuisce.
Ci scambiamo i numero di telefoni e io ritrovo Ludovico.
-Ludo andiamo in quel chiosco,devo parlare con Andrea.Poi possiamo riaccompagnarlo all'orfanotrofio?-
-Si,certo, tutto quello che vuoi.- mi guarda serio mentre nei suoi occhi scorgo qualcosa di nuovo.
Ci sediamo a uno dei tavolini del chiostro e chiedo a Ludo di accompagnare Andrea a scegliere un gelato. Il bambino è diffidente ma alla fine cede perché” il gelato è il gelato”.
Prendo il telefonino e mi allontano.
Ludovico.
Ho visto Anastasia con quel bambino e non ho capito più nulla. Due orfani entrambi,soli al mondo ,lei lo ama come se fosse suo figlio, gliel'ho letto negli occhi. L'ho vista con il bambino fra le braccia e ho pensato di poter costruite una famiglia con lei proprio con quel bambino che ora mi stringeva la mano come se fossi la sua ancora.
-Che gusto vuoi?- chiedo sorridendogli.
-Cioccolato.- sussurra con gli occhi neri come la pece.
-Due al cioccolato. Uno è per Anastasia.- gli faccio l'occhiolino ,lui sorride e si guarda intorno. Il barista me li porge, pago e ci sediamo.Andrea muove le gambe freneticamente mentre mangia il gelatoCerco Anastasia con lo sguardo e la vedo sorridere mentre parla al telefono, non riesco a sentire quel che dice è molto lontana.
Arriva poco dopo felice.
-E’ per me?Ludovico non dovevi, quanto ti devo?- dice guardando il gelato.
-Smettila Anastasia e mangia.- alzo gli occhi al cielo mentre Andrea è impegnato a sporcarsi il viso di gelato.
Gli altri bambini non mi avevano mai recato nessuna emozione invece Andrea mi ispira tenerezza. Con i capelli castani e gli occhi neri ombrosi è bellissimo, proprio come Anastasia, potrebbero sembrare fratelli.                            Nel frattempo Ana mangia il gelato lentamente quasi riflettendo su ogni cucchiaiata. Con un pollice raccolgo del gelato che ha lato della bocca e me lo porto alle labbra assaggiandolo. Le rose e la vaniglia si fondono con il cioccolato, squisito. Mi osserva stupita poi scuote il capo come se potesse mandar via i pensieri cupi.  Sono sicuro che l'immagine di quel bacio la tormenta, un masso mi piomba sullo stomaco, tormenterebbe anche me se fossi nei suoi panni.
-Ho finito,andiamo al parco giochi Sia?- strilla il bambino Anastasia annuisce, gli prende la piccola manina e ci rechiamo al parco.
Il bambino si è subito buttato in esse gridando  -Sia guardami!-
 Anastasia è seduta su una panchina del parco e lo tiene d'occhio.Mi avvicino ,la prendo fra le braccia e Anastasia ,la mia Anastasia, si irrigidisce quasi come fossi un estraneo. Una freccia avvelenata colpisce il mio cuore .
 -Non ti insegnerò a combattere.- mormoro.
Mi guarda negli occhi e annuisce con noncuranza.
-Non sei stata lontana dal lupo, hai infranto la promessa.-
 Scuote le spalle.
-Devi stargli lontana è pericoloso.-  ripeto.
-Almeno lui non mi tradirà ne spezzerà il cuore al massimo le ossa. Mi ha persino salvata.> Stringo la mascella.
-Salvata da cosa? Non mi sembra che lui sia qui ora.-
 -Gli ho chiesto di venire?Ho chiesto a te di venire? No. Ho ceduto e detto si solo perchè sapevo che saresti venuto lo stesso. Però se vuoi metterla in questi termini vattene, chiamo un taxi.-
Ecco ho peggiorato la situazione, testa di cazzo che non sono altro!
-Scusa.- Annuisce stancamente e si poggia sul mio petto.
-Perché Ludovico? Perché? –
 -Non dormo più, piango sempre, non mangio, sento solo un dolore sordo nel petto eppure ti amo ancora anche se quella fottuttissima foto mi perseguita.. Perché ?-
 
Lei mi ama, mi ama c'è speranza! Urla il mio cervello.
-Non è come credi angelo, quella che ti ho detto è la verità, credimi, non voglio lei, voglio solo te per sempre.- Scuote la testa e guarda Andrea.
-Ami anche lui non è vero?- Annuisce.
 -È come se fosse mio fratello o mio figlio, quando me ne andai dall'orfanotrofio volevo che lui venisse con me ma nella casa famiglia dove mi spostarono non mi ascoltavano. Mi manca perciò ho chiamato Carl e mi ha detto che lo adotteranno.-
Sorride felice verso un punto indistinto.
Un ragazzo le sorride ,pensa che quel sorriso sia per lui, pff sfigato.
Lo incenerisco con lo sguardo e bacio ad Anastasia i capelli.
-La finisci di marcare il territorio quasi fossi un dannato albero? Mi ha solo sorriso! Ti ricordo che non sono fidanzata,non più..-
-Si invece , sei mia Anastasia. Sai che significa questo nel mondo vampirico?-
Mi fissa fredda e io continuo.
 -Significa che nessun'altro ti può toccare o bere da te senza il mio permesso, cosa che io non concederò mai. Nessuno può toccarti.-
 -Nessun vampiro intendi. Poi io non sono di nessuno. Tantomeno tua.-
-Nessuno ti può toccare.- Le prendo il volto fra le mani e scandisco bene quelle parole dopo continuo -Non capisci è una cosa sacra, anche i non vampiri la rispettano a parte i mannari. Sai loro ci odiano. Mi dispiace ma sei mia da quando avevi sette anni.-
-Non ti dispiace di la verità.-
-No al dire il vero no. - le sorrido.
-Io non rispetterò questa stupidaggine. Frequenterò ,amerò, farò sesso con chi voglio e vorrò, per il resto della mia insignificante vita mortale.-
-Non te lo permetterò, ucciderò e soggiogherò tutti gli esseri immondi che tenteranno anche solo di sfiorarti. L'unico diavolo fortunato che può e potrà sempre farlo sono io. Ovviamente con il tuo consenso, non ti farei mai del male.-
 -E io scapperò via, rassegnati non sono più roba tua, il mio cuore non ti apparterrà per sempre, non dopo quello che hai fatto. Lei ha avuto le tue labbra, tu non sei più mio.-
 I suoi occhi brillano.
-Allora lavala via, baciami  le labbra guarirò in fretta. Anastasia voglio te ,solo te per sempre. Per tutta la mia vita. Lava via tutto con il tuo odore, le tue labbra e la tua anima.-
D'improvviso mi sento sudicio,da questo preciso istante ho capito che anche se faró tutte le docce di questo mondo non saró mai pulito, non senza il suo perdono
I suoi occhi azzurri mi fissano ,cercando una risposta, é una pazzia .
-Lavala via Anastasia,ti prego ,solo tu solo tu per sempre.- sussurro ,si morde il labbro inferiore .
-Siaaaaaaaa aiutoooo.-
Si alza di scatto e corre da Andrea che é seduto sul prato e singhiozza.                                                      Lo prende fra le braccia ,lo conforta e mi raggiunge.
 -Portiamolo all'orfanotrofio.- Annuisco e le porgo la mano,la guarda senza toccarla e cammina verso la macchina. Ci saliamo,Ana mi indica la strada e in poco tempo arriviamo.
 -Vieni anche tu? Però credo che faró veloce.-
-Ti aspetto fuori. Ciao Andrea ci rivedremo presto.- sorrido al bambino.
-Ciao Ludo –vico .- ricambia con ancora gli occhi gonfi e lucidi. Provo a leggerli nella mente ma non ci riesco. Come Anastasia.
Anastasia.
Accompagno Andrea dalla direttrice e le dico che presto il bambino avrà una casa lei mi sorride e prende la manina ad Andrea portandolo via. Esco dall'orfanotrofio che fu anche la mia casa e rientro in macchina trovandomi davanti un Ludovico immobile.
-Hey tutto bene?- gli metto un mano sulla guancia involontariamente.
-Si,ora meglio.-
Riprende a guidare e in pochi minuti siamo nel posto dove aveva parcheggiato prima ,due uomini vestiti di nero ci aspettano.
 Ludovico scende e ci parla poi mi apre la portiera guidandomi su un altra auto molto grande e robusta.
 Mi accomodo sul sedile posteriore e Ludovico con me mentre un uomo sale su ognuna dalle vetture. Ludovico schiaccia un pulsante e un vetro nero separa il conducente da noi.
-A cosa serve tutto questo?- chiedo allungandomi verso il finestrino per stare lontana da lui.
- Parlare e stare assieme. -
-E se io non volessi?- chiedo cercano di essere indifferente come prima al parco.
-E’ questo il bello non hai scelta. –
 Mi sorride,ecco spiegate tutte le telefonate.
-Potrei solo starmene zitta per tutto il viaggio.- Mormoro.
 -Ti prego parlami oppure abbracciami e baciami. Per favore sono in crisi d'astinenza da te, lasciati andare .-
- Non posso baciarti te l'ho detto.- prendo fiato.
-Ogni volta che ti avvicini a me rivedo la foto e il buco che ho nel petto si espande, tu non capisci. Di questo passo fuggirò via.-
- No,no hai detto che non te ne saresti mai andata. Anastasia sei mia non te ne puoi andare. E per inciso ti troverei e a quel punto ti terrei con me con la forza. Sei troppo importante ,anche se non avrò il tuo cuore non ti lascerò andare. Mi basterà averti al mio fianco.-
-Non sono di nessuno, non ubbidirò a nessuno Ludovico. Ti ripeto amerò ,vivrò e faró sesso con chi voglio fino alla mia dipartita. Non me ne importa delle tue stupide cose vampiriche. Siamo nel 20 secolo. Sveglia!-
-Io te lo impedirò  fino alla fine della mia vita, dovranno passare sul mio cadavere.-
 -Non doveva andare così. - mormoro.
 -Non mi dai altra scelta.-
 - ‘Fanculo , a te piace il controllo.-
 -Si ,ma non cosi. Io voglio te,tutta te stessa anche il tuo cuore. Io ti amo .-
 -Tu hai ancora il mio cuore anche dopo quello che hai fatto.- mi stringo le gambe al petto.
Lui mi prende fra le braccia.
 -Perchè non mi credi?- sussurra fra i miei capelli.
-Non posso,non dopo tutto. –
 -Ma io ti amo.-ripete
-A volte l'amore non basta, ho bisogno di una pausa.-
 -Così ci ucciderai entrambi Anastasia , guardaci non abbiamo dormito insieme e siamo uno straccio. Perché mi opponi resistenza?- Mi passa il naso sul collo e inala il mio odore.
-Non posso io..- Balbetto.
-Fammi restare con te questa notte oppure vieni tu a casa mia ,decidi tu non mi importa,basta che resto con te. Mi manchi ,non resisterò a lungo e come se non bastasse conosci ogni giorno un ragazzo diverso che ti vuole portare via da me. Ti rendi conto di quanto sia frustrante?-
 -No, no.-  Cerco di allontanarmi ma mi stringe forte e devo ammettere che io non voglio sfuggire alla sua presa.
-Shhh allora resta qui in macchina con me.-
 Mi fa stendere sul sedile e poi mi copre con il suo corpo protettivo.
-Dormi Mia Anastasia e sottolineo Mia. Dormi Angelo.-
 Sto zitta e chiudo gli occhi affogando in quel gesto non voluto eppure tanto agognato.

Ludovico.
Ludovico le accarezzo i capelli e inspiro il suo odore. Le ho detto cose orribili ma vere,se lei scappa io la troverò, non la perderò, non di nuovo. Tra un po' arriveremo in città e dovrò lasciarla andare ,la stringo più forte e lei sussurra vocaboli incomprensibili.
Vuole una pausa. E noi non sopravvivremo a essa.
Guardateci non è passato nemmeno un giorno e già siamo stremati.                                                            
Devo dimostrarle che dico la verità ma come? Devo anche fare in fretta ogni giorno conosce un ragazzo diverso che le sbava dietro prima il Lupo poi il Giornalista ora chi altro manca? E’ stancante essere onnipresente. Fuori é già buio e fa freddo ,sono le sette e tra circa mezz'ora ritorneremo in città.
Faccio mentalmente il riassunto della giornata e mi blocco rimembrando Andrea. Non riesco a leggergli nella mente ,strano ,stranissimo . Non mi era mai capitata una cosa simile ad accezione di Anastasia ovvio.
A proposito non ho ancora capito com'è fuggita da casa mia, non da sola é ovvio qualcuno o qualcosa l'ha aiutata. Il suo telefono vibra ,lo prendo dalla sua tasca facendo attenzione a non svegliarla. Esito un po’ ma alla fine la curiosità vince e apro il messaggio.
 
"Ehy Ana sono Richard ,ci vediamo domani per un caffè?:) "
 
Ringhio piano e Anastasia si agita.
-Sire siamo arrivati.- mormora Eric
Guardo fuori dal finestrino e vedo casa di Anastasia.
La prendo in braccio ancora assopita e giro intorno alla casa fino ad arrivare sotto al finestra della sua camera. La apro con un brusco comando mentale e spicco un salto catapultandomi nella stanza. La poggio dolcemente sul letto, le rimbocco le coperte e la bacio sulle labbra rosse sognando di poter rimanere con lei ma non posso e forse non potrò mai più pur opponendomi con tutte le mie forze.                                                                                             Ritorno alla macchina e comando Eric di riportarmi a casa preparandomi a una lunga notte.
  
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