Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: bellavitaheart10    30/12/2013    2 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
Ma che sbadata! Non mi sono presentata a dovere: mi chiamo Elli Bieber e sono la sorella di Justin Bieber, il figo della scuola, ma non puttaniere. Ho i capelli biondo scuro e gli occhi verdi, stranamente nessuno li ha nella mia famiglia. Sono 1,69 cm. Pft... un centimetro non me lo potevano regalare eh?
Spero che questa storia vi intrighi abbastanza. Voglio iniziare dicendovi che qui Justin non apparterrà a qualche Gang mafiosa e non farà una brutta vita. E' un ragazzo normale. Un mistero si cela dietro questa famiglia. Un mistero che riguarda Elli. Justin sarà al corrente di questo mistero o lo scoprirà solo dopo? Questo sta a voi scoprirlo. Vi dico soltanto di non giudicare il libro dalla copertina e di non fidarvi delle apparenze, perchè spesso ingannano. Cercherò di non deludervi e spero proprio che questa storia vi piaccia. Fateci un salto e venite con me per vivere questa storia. Il finale, come lo svolgimento, sarà solo una sorpresa. Non vi resta che scoprirlo no?
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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4- Scusa


Capitolo 4

Scusa

- Elli stai calma! Non confondermi le idee, chiama tuo padre è digli di scendere! - urla mia madre, cercando di farmi ragionare.

- Papà! - urlai il suo nome e fui felice di vederlo scendere immediatamente le scale.

- Aiutami a metterlo sul divano! - disse mamma afferrando Justin e facendosi aiutare da mio padre. Io restai ferma a osservare la scena e seguendo gli ordini che mi dettavano. Andai a prendere una vaschetta con l'acqua e una pezza.

-Tieni - mio padre afferrò la ciotola e mamma iniziò a passarla sulla fronte di Justin che continuava a dormire. Era colpa mia quello che era successo.

- Chiama un dottore - annunciò mamma. Mio padre si alzò e fece come gli era stato detto, poi tornò da noi e ci disse che stava arrivando. Non era il caso di portarlo in ospedale.


Non appena suonarono alla porta mi precipitai ad aprire e far entrare il dottore. In quei minuti Justin non si era ancora svegliato e mamma continuava a bagnarli la fronte.

- Cosa succede? - annunciò il medico.

- Stavamo discutendo e dopo uno schiaffo è caduto a terra e ha perso i sensi - ammise mamma, intristendosi al pensiero che fosse stata anche colpa del suo schiaffo.

- Okay, non vi preoccupate, ha solo bisogno di riprendersi un pò. Avete fatto bene a bagnare la fronte, adesso dobbiamo solo aspettare che si svegli. Dategli questi farmaci in modo che si riprenda bene dalla febbre. Ha vomitato per caso? -

- No - rispose mamma.

- Si - ribattei io. - E' successo dopo che ha mangiato del brodo di pollo - aggiunsi abbassando lo sguardo. Avevo dimenticato di dirlo a mia madre e infatti mi guardava un pò sconvolta.

- D'accordo allora fategli prendere anche queste pillole -
Ci lasciò la carta con i farmaci e poi uscì da casa. Io restai un pò con Justin, mentre mamma e papà andarono a parlare in privato di qualcosa che non so. Sentivo solo un leggero bisbiglio.

- Scusa... - sussurrai più a me stessa che a lui.

- P-per c-cosa? - ammise una voce ancora debole. Mi girai verso di lui e osservai che mi guardava un pò sconvolto. Fortunatamente si era svegliato.

- Per quello che è successo. Non dovevo risponderti in quel modo -

- Non fa niente - ammise in tono freddo. Perchè adesso non lasciare trapelare nemmeno un'emozione?

- Oh, tesoro, finalmente ti sei svegliato. Prendi questo sciroppo - borbottò mamma entrando in salotto e porgendo un cucchiaio con lo sciroppo a Justin. Lui lo bevve un pò riluttante, sicuramente non aveva un buon gusto.

- Posso salire in camera mia? Sono stanco e voglio dormire -

- Justin mi faresti stare tranquilla se restassi qui sul divano. Non voglio rischiare. Ti potrebbe venire un giramento di testa - ribattè mamma, afferrando la sua mano e accarezzandogli la guancia.

- D'accordo... ma almeno qualcuno può prendermi il telecomando? Così passo tempo - senza fiatare mi alzai e glielo appoggiai sullo stomaco, per ricevere un semplice e freddo - Grazie -

- Elli tu a che ora devi uscire? - mi chiese mamma.

- Penso verso le 21:00 ma se vuoi posso restare a casa -

- No, non c'è bisogno, ci siamo io e tuo padre. Posso chiederti di far entrare quel signorino? Vorrei scambiare due parole con lui -

- Okay, ma non mettermi in imbarazzo mamma -

- Posso tornare in camera mia? Non voglio vedere quella testa di caz... -

- Calma con le parole Justin! - lo interruppe mia madre. Lui sbuffò e riappoggiò la schiena al divano, tentanto di guardare la tv.

- Vado a prepararmi, dato che ceno fuori - aggiunsi evitando quel silenzio imbarazzante.

- Se vuoi un consiglio chiamami pure - annunciò mamma alzando il tono di voce per farsi sentire. Io dissi che non c'era bisogno e andai subito a lavarmi.

Non appena uscii dalla doccia decisi che avrei indossato un vestitio. Era blu elettrico, con una striscietta nera alla vita. Calzai delle decoltè nere e poi asciugai e piastrai i capelli, lasciando qualche boccolo alle punte. Aggiunsi qualche braccialetto al polso e poi indossai il cappottino dato che Zac era appena arrivato. Lo avevo avvisato che mia mamma e mio padre gli avrebbero fatto un interrogatorio e lui rispose che accettava, anche se sapevo quanto shockato potesse essere.

Scesi le scale a andai ad aprire il portone, lasciando entrare un Zac bellissimo e abbastanza elegante. Indossava un pantalone blu, delle nike bianche e una camicia dello stesso colore. I capelli erano alzati nella solita cresta e i suoi occhi erano più lucenti del solito. Stavamo insieme da quasi 2 giorni e mamma voleva già spaventarlo con i suoi questionari. Bene!

- Piacere Zac io solo Lucia, la mamma di Elli. Lui è mio marito Brad. Siediti pure qui sul divano e non fare caso a quel peso morto di mio figlio! - esclamò facendoci sedere. Solo allora mi accorsi che Justin era girato verso la spalliera del divano e stava dormendo. Era una fortuna o non avrei saputo reagire alla sua isteria.

- Vai a scuola con Elli? - iniziò mio padre. Addio dolce mondo!

- Si, ho fatto anche domanda per entrare nella squadra di basket -

- Oh e ti hanno preso? - chiese mia madre.

- Si. Mi hanno dato conferma stamattina, avrei voluto dirtelo stasera - disse guardandomi negli occhi. Che dolce che era!

- Abbiamo rovinato la sorpresa - esclamò mamma.

- Non si preoccupi signora - la rassicurò il mio dolce ragazzo.

- Cosa vorresti fare da grande? - domandò mio padre.

- Sono ancora un pò confuso. Mi piacciono gli sport, ma non sono sicuro se farà parte del mio futuro - detto questo mio padre lo guardò comprensivo.

- Avete finito l'interrogatorio? - chiesi sperando in un "si"

- D'accordo, ma insisto nell'invitare a pranzo questo giovanotto domani - concluse mio padre.

- Oh, io non credo sia il ca... -

- Niente scuse. Insisto - Zac non provò a ribattere e allora si arrese e disse che per lui andava bene.

- Ciao mamma, ciao papà a dopo -

- Non più tardi di mezzanotte -

- No papà -

Finalmente uscimmo da casa mia, così entrai in macchina.

- Mi dispiace molto per l'interrogatorio. Stiamo insieme da pochi giorni e già hai dovuto sopportare il terzo grado -

- Tranquilla, sono molti amichevoli i tuoi genitori. Justin ha ancora la febbre? -

- Si, infatti era crollato dalla stanchezza -

- Non gli sono molto simpatico, vero? -

- No, ma che dici! E' solo un pò scorbutico a volte, però si abituerà al nostro rapporto prima o poi -

La serata passò nel migliore dei modi. Era molto bello passare del tempo con Zac, mi rendeva davvero felice e mi faceva ridere. Era quella metà che mi completava seriamente. Era quella parte che cercavo ovunque. Forse era vero amore.

- A domani, amore - restai un pò shockata da come mi aveva chiamata, ma feci finta di niente.

- Ci vediamo domani a pranzo, tesoro - ridacchiammo per i nomignoli e mi salutò con un bacio abbastanza approfondito. Non volevo staccarmi dalle sue labbra.

- Credo sia meglio se vado - sussurrò tra un bacio e un altro.

- Si, è meglio - ammisi col fiatone.

A malincuore ci staccammo e rientrai in casa.

- Si, lo amo! Cavolo se lo amo! - bisbigliai iniziando a saltellare in giro. Mi accorsi che Justin era ancora sul divano e stava dormendo. Qualcos'altro attirò la mia attenzione. Una lacrima scese dal suo viso. Un'altra ancora era arrivata alle labbra. Perchè piangeva? Cosa era successo? Tante domande affollavano la mia mente, ma un mistero soltanto invumbeva le nostre vite.


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MI SCUSO SERIAMENTE PER L'IMMENSO RITARDO!!

SCUSATEMI DAVVERO, MA IN QUESTI GIORNI NON HO AVUTO TEMPO PER NIENTE. HO 7 STORIE DA AGGIORNARE E 3 PROGETTI DA FINIRE. UNO E' MIO PERSONALE E ALTRI SONO DA FARE PER LA SCUOLA. CREDO DI ESSERE ABBASTANZA RICERCATA PER TUTTO (?). NON HO NEMMENO IL TEMPO DI RINGRAZIARVI PERSONALMENTE E SICURAMENTE IL CAPITOLO SARA' SCHIFOSO, MA CERCHERO' DI FARMI PERDONARE... RINGRAZIO TUTTI COLORO CHE HANNO MESSO LA STORIA TRA PREFERITI, SEGUITI E RICORDANTI. RINGRAZIO LE 7 PERSONE CHE HANNO RECENSITO E MI HANNO FATTA DAVVERO FELICE E RINGRAZIO ANCHE I LETTORI CHE AUMENTANO SEMPRE DI PIU'. MI SCUSO SE CI SONO ERRORI, MA NON HO AVUTO, NEANCHE QUESTA VOLTA, TEMPO PER CORREGGERE. 


SPERO LASCIATE UNA RECENSIONE. A PRESTO E BACIIIII <3

  
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