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Autore: Andy Grim    22/05/2008    2 recensioni
Mi ero ripromesso di non pubblicare questa storia finché non ne avessi ultimato la pubblicazione su MANGANET... ma leggendo la recensione di Kitthex sulla mia one-shot "Le dimissioni di Asuka Junior" (ispirata a questa stessa serie) è scattato qualcosa che mi ha spinto ad esaudire il suo desiderio di leggere qualcos'altro di mio e dunque rieccomi qui! Può darsi che Kitthex non bramasse affatto di leggere un secondo racconto su Saint Tail e ancora meno una storia come questa! Ho già pubblicato su EFP un lavoro analogo basato su Lamù e non so se abbia incontrato molto successo (ho avuto solo 12 recensioni abbastanza lusinghiere, ma un numero di letture in calando nella sequenza dei capitoli). Per carità, il lettore è giudice e mi rendo anche conto che si tratta di un genere forse troppo originale (ho infatti già deciso di NON pubblicare altre demenzialità di questo tipo)! Chi preferisse qualcosa di più "normale", può entrare nella sezione su Candy Candy e leggersi "Un compagno per Flanny Hamilton". Per ora non vi è altro, ma spero, nel prossimo futuro, di potervi offrire altre opere (le idee non mi mancano, lo sbuzzo un po' di più)! Riguardo alla storia qui presente, si propone di illustrare le lotte interne del co-protagonista di KST nella sua perpetua caccia alla coduta ladruncola di Seika, nonché le continue schermaglie amorose con le rivali in amore di quest'ultima. Ai lettori che fossero contemporaneamente dei fan di Uruseiatsura e di Kaitou Saint Tail potrebbe interessare il confronto diretto fra le equipes organiche di due esemplari umani (Ataru Moroboshi e Alan Daiki Asuka) che più diversi di così non avrebbero potuto essere. Buon divertimento... o almeno me lo auguro!
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 8: Riunione di emergenza

Capitolo 8: Riunione di emergenza  

 

A

lle 2,05 di quello che sarebbe certamente stato il primo giorno di una nuova fase nell’esistenza di Alan Daiki Asuka, il suo Consiglio Organico al completo si era appena seduto al tavolo che veniva riservato alle riunioni d’emergenza.

Dalla consueta forma rettangolare, questo tavolo prevedeva tre posti lungo il lato maggiore e due lungo quello minore, anche se uno di questi ultimi l’occupava solamente il Coordinatore Harper. Al lato minore opposto sedevano invece sempre Spade e Kirby. Il lato maggiore facente angolo con Spade era occupato rispettivamente da Chandler, Tracy e Marlowe (ad angolo col Coordinatore). Il lato maggiore opposto era occupato invece da Watson, Wolfe e Parker (facente angolo con Kirby).

Tale disposizione non era casuale. A un’estremità del tavolo stava infatti la cosiddetta “triade decisionale” o - se preferite - l’equipe intermediaria fra spirito e corpo del “piccolo detective”. Al centro dello stesso stavano invece, uno di fronte all’altro, i due capi delle equipes soprintendenti alle funzioni vitali (Metabolica e Cardiaca).  Sempre uno di fronte all’altro - ma scalati di un posto - c’erano quindi i membri addetti alle funzioni di “controllo & sicurezza” (Sensitiva e Immunitaria). Infine, all’estremità opposta rispetto alla triade decisionale, si affiancavano i capi delle due sezioni che gestivano i rapporti con l’esterno (Motoria e Genetica).

Le posizioni dei nove membri del Consiglio erano quindi funzionali al rapido scambio di opinioni e informazioni fra le sezioni che dovevano interagire maggiormente fra di loro.

Al centro della parete che dava di spalle al Coordinatore, faceva mostra di sé l’orologio biologico. Lo strumento stava marciando fin dal momento in cui era avvenuto il taglio del cordone ombelicale con la sezione Genetica della signora Kaori Koyama in Asuka[1] e che, in quel momento, riportava le cifre seguenti: 15.08.23.13.27.55.[2]

“Signori… dichiaro aperta la seduta di emergenza seguita alla verifica dell’Ipotesi Zero!” disse Harper, alzando meno che poteva lo sguardo sui membri del Consiglio. Costoro sospirarono rumorosamente.

“Signor Parker” continuò A1 “vuole leggerci il bollettino sanitario, per cortesia?”

“Subito” rispose il capo dell’Immunitaria “stiamo attraversando il 2° stadio del sonno… la frequenza cardiaca è di 15 battiti al minuto… frequenza respiratoria cinque movimenti al minuto… pressione del sangue 85-101… temperatura interna 37 e 4!”

“Ha un po’ di febbre, eh? Va beh… tasso di adrenalina?”

“È tornato da poco a livello normale!”  

“Bene… signor Marlowe, che situazione abbiamo, a livello inconscio?”

“Per il momento è abbastanza tranquillo… la frustrazione accumulatasi nelle ultime ore della sera si è sfogata parecchio, dopo l’incontro con… lei-sa-chi… ma temo qualche reazione imprevedibile, quando si risveglierà!”

“Che intende…?”

“Beh, capo…” Marlowe esitò “…il fatto è che il signor Alan è crollato dopo essersi abbandonato sul grembo della signorina Takamya… e non sappiamo cosa sia successo, dopo!”

“Come non lo sapete…?” domandò A1, sgomento.

“È così, signore” confermò Watson “non sappiamo praticamente niente. Non sappiamo dove sia, adesso, la nipote del sindaco… non sappiamo nemmeno dove sia il nostro organismo, in questo momento!”

“Chandler, lei cosa può dirmi?”

“Di sicuro, il signor Alan non è rimasto all’aperto” rispose il capo della Sensitiva “poiché non avvertiamo nessuna sensazione di freddo o umidità. A dire il vero, non avvertiamo neanche una sensazione di duro, sotto di lui… quindi, con buona approssimazione, potrebbe trovarsi steso sul divano” esitò a terminare “o anche sul letto!”

Phil Marlowe ebbe un sussulto. Sbarrò gli occhi e li fissò sul collega: “A letto? Da solo…??”

“Come diavolo faccio a saperlo, Phil?” rispose l’altro, sospirando.

Come diavolo? Ma, dico, i tuoi sensori non captano niente…?! Calore… profumo… o…”

Chandler scosse la testa: “Alan è partito, Phil. Sonno di piombo. Nessun segnale captabile dall’esterno!”

“Nemmeno qualche sollecitazione meccanica?” chiese A1.

“Nemmeno!”

“Allora, i casi sono due” replicò Watson “o il letto è vuoto… o la signorina Takamya si sta comportando da gentildonna!”

“Tsk… gentildonna dei miei corbelli” commentò Sam Spade, sarcastico “quella, se è qui, aspetterà che l’amico si svegli e poi…” scrocchiò le dica a mo’ di conclusione, procurando al capo della Neuro un nuovo sussulto.

“A proposito” intervenne A1 “rientrava, questa sera, il signor Heiji[3]…?”

Il capo della Cerebrale scosse la testa: “Negativo: faceva la notte in Centrale!”

“Ah, merda… merda, merda…!!!” Marlowe si coprì la faccia con la mano, battendo il pugno dell’altra sul tavolo “Stavolta siamo proprio fottuti… in tutti i sensi!!”

“Dai, calmati, Phil” intervenne Kirby “in fondo, la signorina Takamya non mi sembra il tipo da…”

“Oh, santa ingenuità…! Secondo te avrebbe rinunciato a sedurlo? Con un’occasione del genere? In cui né io né Watson potevamo metterlo più in grado di intendere e di volere? Secondo te non ne avrebbe approfittato per sottrargli la verginità…?!”

“No, guarda” Sam Spade agitò la mano in un secco gesto di diniego “questa è proprio l’unica cosa che non poteva fare! Poteva cullarlo, coccolarlo, sbaciucchiarselo… fargli il bagnetto, magari” altro sussulto di Marlowe “ma scoparselo, sicuramente no!”

“MA COME FAI AD ESSERNE COSÌ SICURO??!!”

“Perché la Metabolica era a zero calorie, Gus!” rispose Wolfe.

“Appunto” replicò il capo della Genetica “e sta’ tranquillo che in queste condizioni non accendi nemmeno il circuito erettivo… altro che alimentare un amplesso! Perciò puoi star sicuro che Alan è ancora signorino!”

 “Sarà…! Bisogna vedere cosa succederà domani, però… quando le batterie saranno di nuovo cariche!”

“Ci penseremo al momento!” rispose Watson.

“Sarà il caso di pensarci un po’ prima, invece” ribatté Marlowe, con veemenza “visto il risultato ottenuto ieri sera!  Dio, che figura… piangere in grembo alla nipote del sindaco…!”

“Sempre meglio che piangere sul grembo di Seya, visto quello che ci ha combinato!” ribatté l’altro.

“Non dico di no… resta da vedere se saresti riuscito a evitare anche quello! Mi sembra ancora di sentirti, quando abbiamo visto Rina attenderci al varco: Lasciate fare a me: adesso me la cucino io! Beh, io sento in effetti puzza di bruciato… ma lo sento venire da qui dentro, non dalla Takamya!”

“Io, perlomeno, ho contribuito a ristabilire la verità! In quanto a te, sarebbe ora che la smettessi di piangerti addosso e pensassi a far digerire al povero Alan questa realtà fetente! È stato ingannato da quella fedifraga… anzi, è stato manipolato, per usare parole tue! Volevi una conferma visiva, ricordi? Bene, adesso ce l’hai! Quindi, datti da fare!”

Il povero Marlowe non rispose, limitandosi a sorreggersi la testa fra le mani. 

“Basta così, Watson” intervenne Harper “vediamo di stare calmi, invece di battere la testa contro il muro. Tanto, poi, ci ritroviamo con lo stesso problema: trovare il sistema di venirne fuori!”

“So io come venirne fuori” replicò il capo della Cerebrale “domattina andiamo da miss coda di cavallo e le diciamo il fatto suo, poi la sbattiamo dentro!!”

A quelle parole, Phil Marlowe rialzò la testa: “Facile, vero, Jim? E credi tu che miss Haneoka ci seguirà così facilmente…?”

L’altro si rivolse a lui e sogghignò: “Io credo di proprio di sì! È sempre stata così sicura che non avremmo mai scoperto la verità, che la sua Neuro verrà spezzata in due! Non temere, Phil: ci seguirà come un agnellino!”

“E, naturalmente, sei anche perfettamente sicuro che non ci saranno problemi a incriminarla. Certamente hai già elaborato un piano perfetto per inchiodarla davanti al tribunale! O pensi di poter trovare tutti gli elementi necessari, prima che scada il termine della custodia cautelare?”

Il collega non rispose, limitandosi a fissarlo con lo sguardo corrucciato.

“In tutta la tua carriera, sei sempre andato avanti dritto come un fuso, Jim” continuò Marlowe “ma, per una volta - una sola volta - fermati a riflettere: che prove abbiamo per inchiodarla? Solo la nostra testimonianza… e tu credi che basterà…? Gli Haneoka sono una rispettabilissima famiglia, Jim… il signor Genichiro gode di ottimi appoggi, nel campo dello spettacolo e della cultura. Senz’altro i suoi genitori le procureranno un avvocato coi fiocchi. Che faremo se sarà scagionata per mancanza di indizi? Pensaci, tu che giustamente ti preoccupi della reputazione di Alan: che figura ci farebbe, lui?”

Il capo della Cerebrale continuò a tacere, sempre più confuso. Girò quindi lo sguardo verso il Coordinatore, il quale non poté che dar ragione al capo della Neuro: “Il suo collega dice bene, Watson. Lei sta dimenticando che l’accertamento della reale identità di Seya rappresentava solamente il primo passo per risolvere l’intera faccenda. Ma non basta!”

“Sta forse dicendo, signore, che dobbiamo ricominciare a darle la caccia, come prima…?!” chiese l’altro, sbigottito.

Harper alzò le mani: “Beh, non proprio esattamente come prima… già sapere chi è ci darà un notevole vantaggio. Ma ora dobbiamo trovare il sistema per incastrarla a dovere. Altrimenti, sarà stato tutto inutile!”

“Forse ha ragione, signore” rispose Watson, dopo averci pensato un attimo “in effetti non va dimenticato che la ragazza è furba… sono d’accordo: dobbiamo metterla con le spalle al muro. Dopodiché…”

“Dopodiché” s’intromise nuovamente Marlowe “dovremo farci dire da lei perché faceva tutto questo: perché rubava quegli oggetti, perché li rubava a quelle persone, cosa ne faceva e…”

“Questo sarà materia del tribunale, Phil: l’incarico di Alan, affidatogli dal sindaco Morinaka, è solo quello di  consegnarla alla giustizia!”

“L’incarico di Alan era quello di consegnarla alla legge, non alla giustizia” puntualizzò il capo della Neuro “ed è tutto da dimostrare che le due cose si equivalgano!”

James Watson fece spallucce: “La mia sezione non ritiene che questo sia un aspetto primario, al momento!”     

“La mia sezione invece SÌ!!” ribatté Marlowe, con voce secca “Per la semplice ragione che è stata questa la scelta operata dal nostro organismo, una volta assunta l’età della ragione: difendere la giustizia! Non la sola legge…!”

Il collega della Cerebrale sospirò, volgendo gli occhi in alto: “Phil… tu sragioni, come al solito! Sei sempre stato irrimediabilmente influenzato dalla simpatia della tua squadra per quella ragazzina, dando credito a tutti coloro che la consideravano una paladina della giustizia… e mettendo in secondo piano questo fatto semplicissimo: chi crede nella giustizia, non viola la legge!!”

“Tu hai messo ben altro, in secondo piano, Jim!!”

“Per esempio…?”

“Per esempio che tutte le vittime dei furti di Seya si erano a suo tempo procurati quegli oggetti con mezzi illeciti. Che le persone alle quali Seya ha poi consegnato quegli stessi oggetti, si sono rivelati esserne i legittimi proprietari. Che la codina non ha mai usato la violenza, nelle sue azioni. Che più d’una volta ci ha salvato la buccia! Devo continuare o ti basta così…?”

“Che mi basti o no, ho l’impressione che tu non abbia finito!” rispose l’altro, con un sospiro.

“Brillante intuizione, Jim! E allora aggiungerò che le operazioni intraprese da Alan, concludendosi spesso con l’arresto delle vittime di Saint Tail (da lei stessa portate allo scoperto e rivelatesi regolarmente truffatori o speculatori) hanno fatto guadagnare al ragazzo la fama e la gloria delle quali gode… e che deve in gran parte a lei!  E tu vorresti rovinarle la vita - assieme a quella della sua famiglia - aggrappandoti agli unici, veri reati che in effetti ha commesso… effrazione, violazione di domicilio e appropriazione indebita? Non ti sembrano leggermente puerili, di fronte ai suoi meriti…?”

“E l’incursione della sua equipe organica nella tua sezione, per impadronirsi della chiave di blocco relazionale,[4] non ce la metti, fra quei reati puerili?” domandò Watson, con espressione beffarda.

 “Quella non riguarda il Codice Penale, Jim… la metto fra le mie disattenzioni, piuttosto…!”

“Riguarda però il nostro codice interno, Phil!”

A questo punto intervenne Eddy Parker: “Per quello dovrei essere io a risponderne, semmai… e sono pronto a farlo, se sarà il caso!”

Il Coordinatore di Asuka Jr. sorrise al capo della sezione Immunitaria, colpito dalla sua onestà: “Ormai è acqua passata, Ed!” replicò, bonariamente.

Il capo della Cerebrale continuava a mantenere un’aria inequivocabilmente imbronciata, ma non sembrava più particolarmente arrabbiato. Tuttavia, per salvare la sua dignità, doveva insistere fino in fondo: “C’è però un ultimo fattore che anche tu non sembri considerare, Phil!” disse, puntandogli contro il dito.

“E quale sarebbe…?”

“L’inganno che Seya, alias Saint Tail, ha perpetrato ai danni di Alan Asuka, nascondendosi nei panni di Lisa Haneoka!”

Marlowe fissò Watson e stette zitto per qualche secondo.

“È vero” rispose, dopo aver riflettuto “e la questione avrebbe potuto risultare grave, per i sentimenti di questo organismo… ma credo proprio che non lo sarà… per merito tuo!”

“Per merito mio…?” chiese, perplesso, il capo della Cerebrale, temendo che il collega volesse prenderlo in giro.

Ma questi rispose, serio: “Ma certo: tu non hai commesso l’errore di Charles Colter, il tuo omologo nell’organismo di Matthew Isman: Alan non confidava a Lisa le mosse che avrebbe poi adottato contro Seya,[5] come invece l’antagonista della Banda Occhi di Gatto faceva incautamente con Sheila Heintz! Ecco perché ritengo che Lisa Haneoka abbia molte meno ragioni della sua collega, per vivere nell’angoscia esistenziale!”

“Capisco. Tu, insomma, hai intenzione di perdonarle tutto?”

“È Alan che dovrà farlo, se lo riterrà opportuno… non io! Perciò ti prego di non precipitare le cose: non fargli prendere decisioni delle quali dovrà poi pentirsi! Ha già subito un brutto trauma ed è il secondo, dalla morte della madre. Un terzo potrebbe avere conseguenze molto serie! Quindi, ripeto, manteniamolo calmo. Permettiamogli di parlare con Lisa e ascoltare le sue ragioni… poi ci riuniremo ancora tutti qui e lo aiuteremo a prendere la decisione più giusta!”

 



[1] Un nome dovevo pur darglielo alla madre del “detective più fico del mondo” e questo mi sembrava carino… se qualcuno avesse informazioni diverse, me le comunichi e io mi adeguerò.

[2]15 anni, 8 mesi, 23 giorni, 13 ore, 27 minuti e 55 secondi dalle ore 16,30 del 12 Agosto 1980.

[3] L’ispettore Heiji Asuka, padre di Alan.

[4] Vedi la nota 4 relativa al cap. 6

[5] Effettivamente, nel fumetto è così… ma sono ormai trascorsi diversi anni da quando fu trasmesso il cartone animato, del quale nemmeno riuscii a vedere tutte le puntate. Spero ardentemente che nessuno mi smentisca su questo punto o dovrei convincermi di essermi sbagliato a considerare Alan Asuka molto più “adulto” rispetto a Matthew Isman, contrariamente alla loro rispettive età anagrafiche! 

  
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