Capitolo 8: Riunione di emergenza
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2,05 di quello che sarebbe certamente stato il primo giorno di una nuova fase
nell’esistenza di Alan Daiki Asuka, il suo Consiglio Organico al completo si
era appena seduto al tavolo che veniva riservato alle riunioni d’emergenza.
Dalla
consueta forma rettangolare, questo tavolo prevedeva tre posti lungo il lato
maggiore e due lungo quello minore, anche se uno di questi ultimi l’occupava
solamente il Coordinatore Harper. Al lato minore opposto sedevano invece sempre
Spade e Kirby. Il lato maggiore facente angolo con Spade era occupato
rispettivamente da Chandler, Tracy e Marlowe (ad angolo col Coordinatore). Il
lato maggiore opposto era occupato invece da Watson, Wolfe e Parker (facente
angolo con Kirby).
Tale
disposizione non era casuale. A un’estremità del tavolo stava infatti la
cosiddetta “triade decisionale” o - se preferite - l’equipe intermediaria fra
spirito e corpo del “piccolo detective”. Al centro dello stesso stavano invece,
uno di fronte all’altro, i due capi delle equipes soprintendenti alle funzioni
vitali (Metabolica e Cardiaca). Sempre
uno di fronte all’altro - ma scalati di un posto - c’erano quindi i membri addetti
alle funzioni di “controllo & sicurezza” (Sensitiva e Immunitaria). Infine,
all’estremità opposta rispetto alla triade decisionale, si affiancavano i capi
delle due sezioni che gestivano i rapporti con l’esterno (Motoria e Genetica).
Le
posizioni dei nove membri del Consiglio erano quindi funzionali al rapido
scambio di opinioni e informazioni fra le sezioni che dovevano interagire
maggiormente fra di loro.
Al
centro della parete che dava di spalle al Coordinatore, faceva mostra di sé
l’orologio biologico. Lo strumento stava marciando fin dal momento in cui era avvenuto
il taglio del cordone ombelicale con la sezione Genetica della signora Kaori
Koyama in Asuka[1] e che, in quel momento,
riportava le cifre seguenti: 15.08.23.13.27.55.[2]
“Signori…
dichiaro aperta la seduta di emergenza seguita alla verifica dell’Ipotesi Zero!” disse Harper, alzando
meno che poteva lo sguardo sui membri del Consiglio. Costoro sospirarono
rumorosamente.
“Signor
Parker” continuò A1 “vuole leggerci il bollettino sanitario, per cortesia?”
“Subito”
rispose il capo dell’Immunitaria “stiamo attraversando il 2° stadio del sonno…
la frequenza cardiaca è di 15 battiti al minuto… frequenza respiratoria cinque
movimenti al minuto… pressione del sangue 85-101… temperatura interna 37 e 4!”
“Ha
un po’ di febbre, eh? Va beh… tasso di adrenalina?”
“È
tornato da poco a livello normale!”
“Bene…
signor Marlowe, che situazione abbiamo, a livello inconscio?”
“Per
il momento è abbastanza tranquillo… la frustrazione accumulatasi nelle ultime
ore della sera si è sfogata parecchio, dopo l’incontro con… lei-sa-chi… ma temo qualche reazione
imprevedibile, quando si risveglierà!”
“Che
intende…?”
“Beh,
capo…” Marlowe esitò “…il fatto è che il signor Alan è crollato dopo essersi
abbandonato sul grembo della signorina Takamya… e non sappiamo cosa sia
successo, dopo!”
“Come
non lo sapete…?” domandò A1,
sgomento.
“È
così, signore” confermò Watson “non sappiamo praticamente niente. Non sappiamo
dove sia, adesso, la nipote del sindaco… non sappiamo nemmeno dove sia il
nostro organismo, in questo momento!”
“Chandler,
lei cosa può dirmi?”
“Di
sicuro, il signor Alan non è rimasto all’aperto” rispose il capo della
Sensitiva “poiché non avvertiamo nessuna sensazione di freddo o umidità. A dire
il vero, non avvertiamo neanche una sensazione di duro, sotto di lui… quindi,
con buona approssimazione, potrebbe trovarsi steso sul divano” esitò a
terminare “o anche sul letto!”
Phil
Marlowe ebbe un sussulto. Sbarrò gli occhi e li fissò sul collega: “A letto? Da solo…??”
“Come
diavolo faccio a saperlo, Phil?” rispose l’altro, sospirando.
“Come diavolo? Ma, dico, i tuoi sensori
non captano niente…?! Calore…
profumo… o…”
Chandler
scosse la testa: “Alan è partito, Phil. Sonno di piombo. Nessun segnale
captabile dall’esterno!”
“Nemmeno
qualche sollecitazione meccanica?” chiese A1.
“Nemmeno!”
“Allora,
i casi sono due” replicò Watson “o il letto è vuoto… o la signorina Takamya si
sta comportando da gentildonna!”
“Tsk…
gentildonna dei miei corbelli” commentò Sam Spade, sarcastico “quella, se è
qui, aspetterà che l’amico si svegli e poi…” scrocchiò le dica a mo’ di
conclusione, procurando al capo della Neuro un nuovo sussulto.
“A
proposito” intervenne A1 “rientrava, questa sera, il signor Heiji[3]…?”
Il
capo della Cerebrale scosse la testa: “Negativo: faceva la notte in Centrale!”
“Ah,
merda… merda, merda…!!!” Marlowe si coprì la faccia con la mano, battendo il
pugno dell’altra sul tavolo “Stavolta siamo proprio fottuti… in tutti i
sensi!!”
“Dai,
calmati, Phil” intervenne Kirby “in fondo, la signorina Takamya non mi sembra
il tipo da…”
“Oh,
santa ingenuità…! Secondo te avrebbe rinunciato a sedurlo? Con un’occasione del
genere? In cui né io né Watson potevamo metterlo più in grado di intendere e di
volere? Secondo te non ne avrebbe approfittato per sottrargli la verginità…?!”
“No,
guarda” Sam Spade agitò la mano in un secco gesto di diniego “questa è proprio
l’unica cosa che non poteva fare! Poteva cullarlo, coccolarlo, sbaciucchiarselo…
fargli il bagnetto, magari” altro sussulto di Marlowe “ma scoparselo, sicuramente
no!”
“MA
COME FAI AD ESSERNE COSÌ SICURO??!!”
“Perché
“Appunto”
replicò il capo della Genetica “e sta’ tranquillo che in queste condizioni non
accendi nemmeno il circuito erettivo… altro che alimentare un amplesso! Perciò puoi
star sicuro che Alan è ancora signorino!”
“Sarà…! Bisogna vedere cosa succederà domani,
però… quando le batterie saranno di nuovo cariche!”
“Ci
penseremo al momento!” rispose Watson.
“Sarà
il caso di pensarci un po’ prima, invece” ribatté Marlowe, con veemenza “visto
il risultato ottenuto ieri sera! Dio,
che figura… piangere in grembo alla nipote del sindaco…!”
“Sempre
meglio che piangere sul grembo di Seya, visto quello che ci ha combinato!”
ribatté l’altro.
“Non
dico di no… resta da vedere se saresti riuscito a evitare anche quello! Mi sembra ancora di sentirti,
quando abbiamo visto Rina attenderci al varco: Lasciate fare a me: adesso me la cucino io! Beh, io sento in
effetti puzza di bruciato… ma lo sento venire da qui dentro, non dalla
Takamya!”
“Io,
perlomeno, ho contribuito a ristabilire la verità! In quanto a te, sarebbe ora
che la smettessi di piangerti addosso e pensassi a far digerire al povero Alan
questa realtà fetente! È stato ingannato da quella fedifraga… anzi, è stato manipolato, per usare parole tue! Volevi
una conferma visiva, ricordi? Bene,
adesso ce l’hai! Quindi, datti da fare!”
Il
povero Marlowe non rispose, limitandosi a sorreggersi la testa fra le
mani.
“Basta
così, Watson” intervenne Harper “vediamo di stare calmi, invece di battere la
testa contro il muro. Tanto, poi, ci ritroviamo con lo stesso problema: trovare
il sistema di venirne fuori!”
“So
io come venirne fuori” replicò il capo della Cerebrale “domattina andiamo da miss
coda di cavallo e le diciamo il fatto suo, poi la sbattiamo dentro!!”
A
quelle parole, Phil Marlowe rialzò la testa: “Facile, vero, Jim? E credi tu che
miss Haneoka ci seguirà così facilmente…?”
L’altro
si rivolse a lui e sogghignò: “Io credo di proprio di sì! È sempre stata così
sicura che non avremmo mai scoperto la verità, che la sua Neuro verrà spezzata
in due! Non temere, Phil: ci seguirà come un agnellino!”
“E,
naturalmente, sei anche perfettamente sicuro che non ci saranno problemi a
incriminarla. Certamente hai già elaborato un piano perfetto per inchiodarla
davanti al tribunale! O pensi di poter trovare tutti gli elementi necessari,
prima che scada il termine della custodia cautelare?”
Il
collega non rispose, limitandosi a fissarlo con lo sguardo corrucciato.
“In
tutta la tua carriera, sei sempre andato avanti dritto come un fuso, Jim”
continuò Marlowe “ma, per una volta - una sola
volta - fermati a riflettere: che prove abbiamo per inchiodarla? Solo la nostra
testimonianza… e tu credi che basterà…? Gli Haneoka sono una rispettabilissima
famiglia, Jim… il signor Genichiro gode di ottimi appoggi, nel campo dello
spettacolo e della cultura. Senz’altro i suoi genitori le procureranno un
avvocato coi fiocchi. Che faremo se sarà scagionata per mancanza di indizi? Pensaci,
tu che giustamente ti preoccupi della reputazione di Alan: che figura ci farebbe,
lui?”
Il
capo della Cerebrale continuò a tacere, sempre più confuso. Girò quindi lo
sguardo verso il Coordinatore, il quale non poté che dar ragione al capo della
Neuro: “Il suo collega dice bene, Watson. Lei sta dimenticando che l’accertamento
della reale identità di Seya rappresentava solamente il primo passo per
risolvere l’intera faccenda. Ma non basta!”
“Sta
forse dicendo, signore, che dobbiamo ricominciare a darle la caccia, come prima…?!”
chiese l’altro, sbigottito.
Harper
alzò le mani: “Beh, non proprio esattamente come prima… già sapere chi è ci darà un notevole vantaggio. Ma ora
dobbiamo trovare il sistema per incastrarla a dovere. Altrimenti, sarà stato
tutto inutile!”
“Forse
ha ragione, signore” rispose Watson, dopo averci pensato un attimo “in effetti non
va dimenticato che la ragazza è furba… sono d’accordo: dobbiamo metterla con le
spalle al muro. Dopodiché…”
“Dopodiché”
s’intromise nuovamente Marlowe “dovremo farci dire da lei perché faceva tutto questo:
perché rubava quegli oggetti, perché li rubava a quelle persone, cosa ne faceva
e…”
“Questo
sarà materia del tribunale, Phil: l’incarico di Alan, affidatogli dal sindaco
Morinaka, è solo quello di consegnarla
alla giustizia!”
“L’incarico
di Alan era quello di consegnarla alla legge,
non alla giustizia” puntualizzò il
capo della Neuro “ed è tutto da dimostrare che le due cose si equivalgano!”
James
Watson fece spallucce: “La mia sezione non ritiene che questo sia un aspetto
primario, al momento!”
“La
mia sezione invece SÌ!!” ribatté
Marlowe, con voce secca “Per la semplice ragione che è stata questa la scelta operata dal nostro
organismo, una volta assunta l’età della ragione: difendere la giustizia! Non la sola legge…!”
Il
collega della Cerebrale sospirò, volgendo gli occhi in alto: “Phil… tu
sragioni, come al solito! Sei sempre stato irrimediabilmente influenzato dalla
simpatia della tua squadra per quella ragazzina, dando credito a tutti coloro
che la consideravano una paladina della giustizia… e mettendo in secondo piano questo
fatto semplicissimo: chi crede nella giustizia, non viola la legge!!”
“Tu
hai messo ben altro, in secondo piano, Jim!!”
“Per
esempio…?”
“Per
esempio che tutte le vittime dei furti di Seya si erano a suo tempo procurati
quegli oggetti con mezzi illeciti. Che le persone alle quali Seya ha poi
consegnato quegli stessi oggetti, si sono rivelati esserne i legittimi proprietari.
Che la codina non ha mai usato la violenza, nelle sue azioni. Che più d’una
volta ci ha salvato la buccia! Devo continuare o ti basta così…?”
“Che
mi basti o no, ho l’impressione che tu non abbia finito!” rispose l’altro, con
un sospiro.
“Brillante
intuizione, Jim! E allora aggiungerò che le operazioni intraprese da Alan,
concludendosi spesso con l’arresto delle vittime
di Saint Tail (da lei stessa portate allo scoperto e rivelatesi regolarmente truffatori
o speculatori) hanno fatto guadagnare al ragazzo la fama e la gloria delle
quali gode… e che deve in gran parte a lei!
E tu vorresti rovinarle la vita -
assieme a quella della sua famiglia - aggrappandoti agli unici, veri reati che in
effetti ha commesso… effrazione, violazione di domicilio e appropriazione indebita? Non ti sembrano leggermente puerili, di fronte ai suoi meriti…?”
“E
l’incursione della sua equipe organica nella tua sezione, per impadronirsi
della chiave di blocco relazionale,[4] non
ce la metti, fra quei reati puerili?”
domandò Watson, con espressione beffarda.
“Quella non riguarda il Codice Penale, Jim… la
metto fra le mie disattenzioni, piuttosto…!”
“Riguarda
però il nostro codice interno, Phil!”
A
questo punto intervenne Eddy Parker: “Per quello dovrei essere io a risponderne,
semmai… e sono pronto a farlo, se sarà il caso!”
Il
Coordinatore di Asuka Jr. sorrise al capo della sezione Immunitaria, colpito
dalla sua onestà: “Ormai è acqua passata, Ed!” replicò, bonariamente.
Il
capo della Cerebrale continuava a mantenere un’aria inequivocabilmente
imbronciata, ma non sembrava più particolarmente arrabbiato. Tuttavia, per
salvare la sua dignità, doveva insistere fino in fondo: “C’è però un ultimo
fattore che anche tu non sembri considerare, Phil!” disse, puntandogli contro
il dito.
“E
quale sarebbe…?”
“L’inganno
che Seya, alias Saint Tail, ha perpetrato ai danni di Alan Asuka, nascondendosi
nei panni di Lisa Haneoka!”
Marlowe
fissò Watson e stette zitto per qualche secondo.
“È
vero” rispose, dopo aver riflettuto “e la questione avrebbe potuto risultare
grave, per i sentimenti di questo organismo… ma credo proprio che non lo sarà… per
merito tuo!”
“Per
merito mio…?” chiese, perplesso, il capo della Cerebrale, temendo che il
collega volesse prenderlo in giro.
Ma
questi rispose, serio: “Ma certo: tu non hai commesso l’errore di Charles
Colter, il tuo omologo nell’organismo di Matthew Isman: Alan non confidava a
Lisa le mosse che avrebbe poi adottato contro Seya,[5] come invece
l’antagonista della Banda Occhi di Gatto faceva incautamente con Sheila Heintz!
Ecco perché ritengo che Lisa Haneoka abbia molte meno ragioni della sua collega,
per vivere nell’angoscia esistenziale!”
“Capisco.
Tu, insomma, hai intenzione di perdonarle tutto?”
“È
Alan che dovrà farlo, se lo riterrà opportuno… non io! Perciò ti prego di non
precipitare le cose: non fargli prendere decisioni delle quali dovrà poi pentirsi!
Ha già subito un brutto trauma ed è il secondo, dalla morte della madre. Un
terzo potrebbe avere conseguenze molto serie! Quindi, ripeto, manteniamolo
calmo. Permettiamogli di parlare con Lisa e ascoltare le sue ragioni… poi ci
riuniremo ancora tutti qui e lo aiuteremo a prendere la decisione più giusta!”
[1] Un nome dovevo pur darglielo alla madre del “detective più fico del mondo” e questo mi sembrava carino… se qualcuno avesse informazioni diverse, me le comunichi e io mi adeguerò.
[2]15 anni, 8 mesi, 23 giorni, 13 ore, 27 minuti e 55 secondi dalle ore 16,30 del 12 Agosto 1980.
[3] L’ispettore Heiji Asuka, padre di Alan.
[4] Vedi la nota 4 relativa al cap. 6
[5] Effettivamente, nel fumetto è così… ma sono ormai trascorsi diversi anni da quando fu trasmesso il cartone animato, del quale nemmeno riuscii a vedere tutte le puntate. Spero ardentemente che nessuno mi smentisca su questo punto o dovrei convincermi di essermi sbagliato a considerare Alan Asuka molto più “adulto” rispetto a Matthew Isman, contrariamente alla loro rispettive età anagrafiche!